Glossario

Glossario

Vai alla Bibliografia

SPERANZA

 
(Fil.) - Attesa viva e fiduciosa di un bene futuro, elemento costitutivo di molteplici esperienze religiose e posizioni filosofiche. Dio stesso è detto, nell'Antico Testamento, "speranza e fiducia". Nella dottrina morale della chiesa cattolica è una delle virtù teologali, con la fede e la carità. Oggi esiste una corrente religiosa detta "teologia della speranza". Nella mitologia, la Speranza è una divinità allegorica, sorella del sonno e della morte; il sonno sospende le nostre pene la morte le finisce. Quando Epimeteo aprì il vaso di Pandora, la speranza fu l'unica a rimanere intrappolata. Viene spesso raffigurata come una donna giovane, con fiori o spighe in mano, illuminata da un raggio di luce che scende dal cielo, con le ali. Alla speranza è associato il colore verde, l'ancora, lo smeraldo, la vela. L'anguilla avvolta in foglie di fico è la speranza certa nel dubbio, il pesce e l'ancora posti a forma di croce sono il simbolo della speranza in Dio, il nespolo è la speranza perduta, mentre le mani tagliate sono la vana speranza.

SPETTRO

 
(Occ.) - Un fantasma, un folletto, usato talvolta per le varie apparizioni nelle sedute degli Spiritisti. In senso occulto lo spettro è il modello astrale del corpo fisico, detto "doppio" o "corpo modello", poiché su di esso si modellano gradualmente e successivamente la forma dell'embrione e la crescita del corpo fisico. Non ha coscienza nè intelligenza, ed alla morte del corpo si disgrega con esso. Tutti i popoli hanno creduto agli spettri. I Cinesi hanno i kueiscin, o mani, distinti in kuei (provenienti dalla parte più grossolana dell'anima) e scin (provenienti dalla parte più sottile dell'anima); talvolta questi spettri appartengono ai vivi e ad essi, comunque, vengono offerti sacrifici. Teofrasto, allievo di Aristotele, riprende questa dottrina e, in accordo con il suo maestro, dice: "L'uomo è composto di tre parti: l'anima (sostanza spirituale, semplice ed immortale), il corpo (fatto di parti scomponibili e, quindi mortale) e lo spirito (il mediatore plastico, che è fatto della parte più sottile degli elementi e prima di venire distrutto, vaga nei luoghi cari alla persona defunta, cui apparteneva)". I Greci ed i Latini distinguevano gli spettri in due classi: larve e lemuri. La larve erano anche i Geni tutelari della famiglia, mentre i lemuri si compiacciono di tormentare i vivi, riuscendo a fare del male solo agli uomini cattivi. I lemuri erano le anime dei viziosi, morti per violenza e lasciati senza sepoltura. Queste credenze sopravvivono ancora presso alcuni popoli. Nel medioevo continua la tradizione degli spettri benefici e di quelli malefici; troviamo nelle leggende i primi che danno buoni consigli e chiedono preghiere, mentre gli altri perseguitano le persone e compiono vendette. Shakeaspeare fa rievocare ad Amleto lo spettro del padre, Ibsen dedica agli spettri un suo dramma ed anche il teatro napoletano, con Edoardo, li valorizza in una spassosa commedia. Cardano cerca di spiegare l'apparizione degli spettri con le esalazioni provenienti dai corpi putrefatti che si condensano di notte in modo da raffigurare il defunto. La stessa spiegazione l'aveva data già Euripide. Paracelso, invece, attribuisce queste apparizioni agli spiriti elementari, mentre i magnetizzatori li attribuiscono al fluido magnetico. Neanche a dirlo, per la chiesa cattolica essi sono opera del diavolo !

SPEUSIPPO

 
(Gr.) - Atene 393-338 a.C. Filosofo greco, nipote di Platone, gli succedette nella direzione dell'Accademia verso il 347. Si racconta che Speusippo, colto da paralisi, vecchio e disperato, si suicidò dopo appena otto anni di scolarcato. Non seguì il pensiero dello zio, abbandonando la dottrina delle idee spostandosi verso il pitagorismo. Dallo zio, infatti, aveva accettato solo un punto: l'esistenza di essenze separate al di là del mondo sensibile (tali sono i numeri). Concepì la realtà come strutturata secondo diversi ordini (numeri, grandezze, anima e corpo sensibile), ciascuno con i propri principi e disposti in modo tale che ognuno di essi non contribuisce all'essere degli altri. Si occupò anche di scienze naturali, mentre le sue dottrine furono combattute aspramente da Aristotele.

SPILLER

 
(???) Autore citato da H.P.B. nella Dottrina Segreta.

SPINOZA Baruch

 
(Ol.) - Amsterdam 1632, L'Aia 1677. Nato da famiglia ebraica, emigrata dal Portogallo per motivi di religione, venne educato in una scuola ebraica. Doveva diventare Rabbino ma i suoi contatti con miscredenti e cristiani gli valsero la scomunica ed il bando dalla Sinagoga con l'accusa di eresia. Non potendo proseguire l'attività commerciale della famiglia, si rassegnò ad una dignitosa povertà, esercitando il mestiere di pulitore di lenti a Leida. Qui comincia le opere che lo renderanno famoso e nel 1670 si trasferisce a Voorburg dove rimane fino alla morte. In quest'anno pubblica il Trattato teologico-politico, condannato sia dai protestanti che dai cattolici. In quest'opera, Spinoza difende la libertà di coscienza dell'individuo, propugnando la laicità dello stato. Non pubblica l'Etica, perchè capisce che gli varrebbe una denuncia di ateismo con conseguente persecuzione. L'ultima fase della sua vita scorre in una incessante concentrazione sul lavoro, con profonde meditazioni ed attenti studi; rifiuta incarichi prestigiosi pur di non sottoporre il suo pensiero ad alcun controllo. Il pensiero di Spinoza parte già in contrasto con Cartesio e Kant, negando che esista il problema del conoscere. La verità si rivela da sè e la matematica ne è la dimostrazione. Il criterio dell'evidenza aiuta a scoprire la verità anche in filosofia; la sostanza è ciò che è in sè, eterna, infinita, unica ed indivisibile; la sostanza, o Dio, è causa di sè stessa. Essa è essenzialmente attiva: Dio è potenza e produttività infinita, ma la sua attività non è libera creazione, bensì causalità necessaria ed immanente. Dio non è provvisto di intelletto e volontà, come gli esseri umani, ma la sua causalità è solo efficiente: in Dio necessità e libertà coincidono. Dobbiamo fermarci qui per brevità necessaria, ma possiamo dire che tutto il pensiero di Spinoza sembra in larga parte ispirato a dottrine orientali di antica datazione.

SPIRALE

 
(Occ.) - Termine che deriva da spira, in quanto è composto di spire. Una spira è un giro attorno alla spirale, il tratto di un'elica descritta durante un giro intorno al suo asse. In geometria, la spirale è una curva piana che si avvolge infinite volte attorno ad un punto fisso, detto polo della spirale. Nella costituzione psicosomatica dell'uomo, si riconoscono tre livelli: il corpo (insieme dei biologismi primitivi che ci collega all'evoluzione filogenetica delle forme), la psiche (in linea di massima identificabile con la coscienza), lo spirito (il Sè più elevato). Questi tre livelli interagiscono continuamente secondo una figura archetipale che viene chiamata "spirale". Essa è una linea curva che, ripiegandosi su sè stessa, partendo da un centro si dispiega all'infinito; possiamo vederla come un processo espansivo che dall'interno si svolge verso l'esterno, oppure come un vortice che dall'esterno si involve verso l'interno. L'intestino è avvolto a spirale e viene letto come il nero inferno dell'inconscio viscerale della natura; ma anche il cervello ha forme a spirale, ed esso è il santuario del corpo umano. Il cervello dell'uomo ha il maggior numero di circonvoluzioni rispetto a tutte le altre creature il che, secondo gli scienziati conferisce all'uomo i processi mentali più alti. Cronos, svolgendo le sue spire nell'eterno gioco di concretizzazione delle forme, giunge alla permanenza assoluta dell'istante (l'Aion), archetipo dell'eterno presente, centro immobile che riposa in sè solo. Il simbolico dispiegamento delle spire è il continuum spazio temporale che noi viviamo. La spirale è il divenire dell'esistenza, che può significare evoluzione o involuzione, estroversione della propria potenzialità o introversione della potenzialità altrui. Merita una profonda meditazione. In Teosofia, ad esempio, l'evoluzione della Catena Planetaria di un corpo celeste avviene a forma di spirale, e sempre allo stesso modo evolve il Globo, la Ronda, la Razza, la Sottorazza, l'Individuo. La Monade, infatti, parte dallo spirituale puro e vi ritorno attraverso un processo ciclico a forma di spirale che le permette di attraversare tutti i regni della materia. La spirale è la forma fondamentale della concezione dello universo di tutte le filosofie orientali, in contrapposizione a quelle occidentali che hanno una concezione lineare.

SPIRITI

 
(Occ.) - Il termine "spirito" deriva dal latino "spiritus" che significa "soffio, alito d'aria". Gli Spiriti, allora, sono Sostanza incorporea come l'Anima, gli Angeli, i Demoni i Folletti, le Ombre dei morti, ecc. Per gli antichi essi erano i Manu o altre Entità celesti che vivificano i corpi celesti. Questa dottrina, coerente ed adattabile alla Natura, dalla quale era derivata, formava una grande ed unica concezione in cui l'aspetto fisico, quello morale e quello politico erano fusi in un insieme. Gli Spiriti sono innumerevoli, almeno per gli Occultisti, e si tratta di Entità che sono già state uomini, o che lo diverranno. Alcuni sono migliori del migliore degli uomini, altri sono peggiori del peggiore selvaggio. Questi ultimi sono quelli che vivono le regioni più vicine agli esseri umani e, quindi, hanno più facilità di comunicare con loro. Gli esperti dicono che sono le nature sensitive isteriche, le neuropatiche e le psicopatiche a vedere più di frequente gli spiriti; in realtà nulla essi sanno di queste malattie, nè si può negare che la perdita di una facoltà umana favorisca l'insorgere di altra facoltà, sconosciuta alla cosiddetta scienza. Ad esempio, una esuberanza di fluido nervoso sviluppa certamente medianità e visione, che chiamare allucinazione è una semplificazione inutile. Secondo Platone, Saturno, temendo che l'uomo non fosse in grado di governare l'uomo (e quanto aveva ragione !), pose a governo dell'umanità non re o principi mortali, ma Spiriti e Geni di natura divina, superiore a quella dell'uomo. Gli Ischin incatenati alle montagne del deserto sono figure allegoriche che rappresentano gli Spiriti incatenati alla Terra durante il ciclo dell'incarnazione. Gli Asura indù, detti Spiriti maligni e divinità inferiori, sono sempre in lotta contro le Divinità maggiori; questa favoletta per il popolo, esotericamente va letta come gli Dei della Sapienza Segreta che lottano contro le Divinità ufficiali, exoteriche, piene di forma e di rito. E gli Asura sono l'equivalente degli Angeli Caduti, degli Caduti, che ritroviamo in tutte le religioni. Sotto certi aspetti, gli Spiriti sono gli Dei, i Poteri spirituali ed invisibili, i Noumeni dei Fenomeni. I Prajapati, ad esempio, sono Spiriti progrediti di un altro pianeta inferiore, rinati sul nostro pianeta per dare origine alla presente Ronda ed alla attuale umanità. E Spiriti incorporei erano quegli Esseri che, ridotte le loro forme immense, divennero gli uomini della Terza e Quarta Razza. La Natura provvede ad ogni pianta e ad ogni animale avvalendosi degli Spiriti terrestri, che formano l'insieme della Natura stessa. Una trattazione sugli Spiriti, che non possiamo trattare per intero, è quella che fa Eliphas Levi. Egli dice che gli Spiriti sono intelligenze secondarie, o create. Sono di tre tipi: fissi (puri spiriti affrancati dalle leggi che reggono la materia), erranti (fluttuano nella luce astrale), misti (erranti che agiscono e sono arrivati a fissarsi a parte). Gli Spiriti si attirano e si governano gerarchicamente l'un l'altro; si uniscono in catene, o cerchi, ed entrare in uno dei loro cerchi è come giurare con loro. Scongiurando gli spiriti superiori, non si attirano a sè, ma ci si eleva verso di loro; evocando gli spiriti inferiori, li si chiama verso di noi. Forse abbiamo detto troppo.

SPIRITI CADUTI

 
(Rel.) - Si trovano per la prima volta nel Libro di Enoc e sono gli Angeli che si ribellarono a Dio, che condussero la Guerra in Cielo, che si rifiutarono di procreare, ecc., a seconda delle varie religioni. Sono uguali agli Asura indù, che si oppongono al culto con sacrificio ai Deva. I cristiani li chiamano Spiriti Caduti. Gli Angeli caduti nella generazione, sono quelli che si incarnano per avviare l'umanità, tanto per intendersi, e metaforicamente vengono chiamati Serpenti, o Draghi, di Sapienza. Tifone, Pitone, i Titani, i Sura, gli Asura, e tutti gli altri Spiriti che popolano la Terra, sono i "Demoni" incaricati di creare ed organizzare questo universo visibile. Gli Angeli Caduti sono gli specchi veri della Saggezza Eterna.

SPIRITI CATTIVI

 
(Ind.) - Ed anche Spiriti del Male, sono chiamati in India gli Asura, gli avversari degli Dei, i Diavoli dei cristiani. Angeli Caduti, Spiriti Cattivi, Angeli Ribelli, Spiriti delle Tenebre, ecc., sono Entità fra le più alte che si possano immaginare e sono direttamente correlate con il nostro pianeta e la sua umanità. Senza l'opera di questi Spiriti, nulla di ciò che è sarebbe stato possibile. Gli Spiriti veramente cattivi sono le passioni cosmiche e quelle umane.

SPIRITI DELLA FACCIA

 
(Eso.) - I Sette Spiriti della Faccia sono i Costruttori, le prime Entità nate dalla Mente, i primordiali Rishi-Prajapati, equivalenti agli Amshaspend, ai Sephirot inferiori, agli Elohim, ecc.
Vai alla Bibliografia