Glossario

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SAPTADWIPA

 
(San.) - Nei Purana, le sette isole o "continenti" sacri.

SAPTALOKA

 
(San.) - Le sette regioni superiori, cominciando dalla terra e salendo verso l'alto. Sono anche i sette Loka della Terra, equivalenti alle sette dimore dell'Ade sulle quali Satana è il Ministro di Dio, il Signore.

SAPTAPARNA

 
(San.) - "Sette volte". "Una pianta che diede il suo nome alla famosa caverna, un Vihara, a Rajagriha, capitale di Magadha, ora vicino a Buddhagaya, dove il Signore Buddha era solito meditare ed istruire i suoi Arhat e dove, dopo la sua morte, si tenne il primo Sinodo. Questa caverna aveva sette camere, da cui il suo nome. Nell'Esoterismo, Saptaparna è il simbolo della "settuplice Pianta-Uomo". Essa è nata e manifestata alla superficie della Terra del Mistero, dalla radice tripla profondamente affondata nel terreno impenetrabile. A similitudine si ha l'uomo con i suoi sette principi, una pianta con sette foglie, oppure una piante con tre profondissime radici (i tre principi superiori) e quattro parti in superficie (i quattro principi inferiori). È la Sattapanna di Mahavansa, dove Buddha iniziò i suoi Arhat; è più nota come Grotta Cheta di Fahian.

SAPTARCISAH

 
(San.) - Le "sette vampe", le sette energie vitali (kali, karali, manojava, sulohita, sudhumravarna, sphunlingini, visvaruci) che formano il samana, spirito vitale individuatosi come energia agente nel metabolismo corporeo.

SAPTARISHI

 
(San.) - I sette Rishi. Come stelle, essi sono la Costellazione dell'Orsa Maggiore e, come tali, sono chiamati Riksha e Chitrasikhandina - pennacchio splendente. I Figli nati dalla Mente di Brahma, i sette Grandi Reggenti dell'Orsa Maggiore, i sette Grandi Spiriti Planetari, considerati anche le sette Grandi Gerarchie, o Classi, di Dhyan Chohan. Sono intimamente associati al tempo presente, l'oscuro Kali Yuga; la loro corretta interpretazione rivela all'Adepto i più profondi misteri della Natura occulta.

SAQQARA

 
(Eg.) - Cittadina dell'alto Egitto, dove si trovava la necropoli di Memfi, sotto la protezione del dio Sokaris. Vi si trova la piramide di Zoser, tombe e piramidi di faraoni delle prime dinastie, attorno alle quali si estende il più importante campo di mastabe (oltre 100) che sia pervenuto a noi. Qui si trovano anche i sepolcri dei tori Api, i ruderi di un Serapeo e le rovine del convento di Geremia.

SAR

 
(Cal.) - Ed anche Saros, un dio Caldeo dal cui nome, rappresentato come un orizzonte circolare, i Greci derivarono la loro parola Saros, il ciclo.

SARACENO

 
(Ara.) - Denominazione generica degli Arabi nel medioevo cristiano residenti in Egitto, Siria, Sicilia ed Africa. Pare fosse in origine il nome di una popolazione stanziata sulle coste del Golfo di Aqaba, nel Sinai meridionale. S.Girolamo faceva derivare questo nome da Sara, la moglie di Abramo che, non potendo avere figli, aveva dato al marito la schiava Agar, dalla quale nacque la stirpe degli Arabi. Alcuni ricercatori hanno cercato di dimostrare una provenienza da termini arabi che significano "figli del deserto", "piccoli ladri", ecc. È certo che gli Arabi non si sono mai dati il nome di Saraceni, nè ricordano loro genti antiche che portano tale nome.

SARAH

 
(Eb.) - Moglie di Abramo (sua sorella per parte di padre), il cui nome deriva da Sri (Saraj), che è il nome della sposa della Luna. Non potè avere figli fino a quando il suo nome fu cambiato in Sarah, il che le conferì la proprietà dell'influenza lunare, ossia il potere di accrescimento. In età ormai avanzata, presentò al marito la schiava Agar, dalla quale nacque Ismaele, il capostipite delle tribù arabe. In tarda età ebbe un figlio, Isacco, la cui storia è ben nota. Morì a 127 anni e fu sepolta nella grotta di Macpela, di fronte a Mambre. Corrisponde ad Afrodite-Venere, a Sarasvati, a Laksmi, ed a tutte le divinità collegate con l'acqua e la luna. La storia secondo cui Geova manda Sara, bella a vedersi, a sedurre il Faraone è simile a quella di Indra che manda Pramlocha a sedurre Kandu.

SARAMA

 
(San.) - Letteralmente, il "cane feroce"; nei Veda, la cagna di Indra e la madre di due cani chiamati Sarameya. Sarama è il "guardiano divino" del dio ed è simile a colui che vegliava "sul gruppo di stelle dorate e sui raggi solari"; è simile anche a Mercurio, il pianeta, ed all'Ermete Greco chiamato Sarameya.
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