Glossario

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ROSMARINO

 
(Occ.) - Pianta dalle foglie lineari e dai fiori cilestrini, il cui odore è aromatico e penetrante. Gli antichi le attribuivano proprietà eccitanti e in alcuni luoghi della Francia meridionali vige l'uso di mettere ramoscelli di questa pianta nelle mani dei morti con la credenza che essa continui a vegetare.

ROSMERTA

 
(Sca.) - Nella mitologia nordica, la divinità che porta questo nome è considerata la Dea dell'abbondanza. Spesso è raffigurata assieme al Dio Lugus, ed il suo simbolo è una cornucopia.

ROSPO

 
(Occ.) - Grossa rana di colore cinerino gialliccio, dalla pelle bitorzoluta. Animale ripugnante che si riteneva prediletto dalle streghe che vestivano la livrea verde. Si pensava anche che il suo alito fosse mortale e che infettasse i luoghi dove si posava; esso poi fa svenire chiunque lo guardi fisso, mentre il solo vederlo può provocare spasmi, convulsioni e persino la morte. A queste assurde credenze europee fa riscontro il culto che a questo animale portano alcune tribù indiane del Nord America. Essi tengono il rospo sotto una campana di vetro e lo considerano medium per avere pioggia o bel tempo. Se non si ottiene il risultato voluto, il rospo viene frustato !

ROSSMASSLER

 
(???) - Scienziato materialista citato da H.P.B. nella Dottrina Segreta.

ROSSO

 
(Occ.) - Questo colore è sempre stato associato alle caratteristiche maschili, specialmente dagli Etruschi e dagli Indù. In Ebraico, è Adamo, parola identica a "terra" ed a "primo uomo". Pare che quasi tutti i primi miti rappresentino il primo uomo perfetto come fosse bianco. La stessa parola, senza la vocale iniziale A, è Dam o Dem, che significa Sangue, che è anche di colore rosso. Il colore del quarto Principio nell'uomo, Kama, la sede dei desideri, è rappresentato in rosso. Il rosso è il colore liturgico, nella liturgia romana; nel linguaggio simbolico significa la fede, la grazia, il martirio. Viene usato la Domenica di Passione (le Palme), il Venerdì Santo, nella solennità di Pentecoste, nelle feste della Passione del Signore, nella festa natalizia degli Apostoli e degli Evangelisti, nelle feste dei Santi Martiri. Il rosso è il colore dedicato a Marte; gli antichi lo adoperavano per coprire i catafalchi sui quali giacevano coloro che erano caduti valorosamente in combattimento. I pittori vestivano di rosso i martiri cristiani caduti per la fede. I Lacedemoni vestivano di rosso i loro soldati di leva, quando li mandavano in campo, affinchè non si perdessero d'animo vedendo il loro sangue sparso. Rosso è anche il colore di Re ed Imperatori, mentre rossi sono gli stivaletti di Diana e Venere. Hargrave Jennings, nella sua opera "I Rosacroce", parla del colore rosso a proposito dell'araldica. Egli scrive che il rosso è il raggio meno rifrangibile, lo collega ai Teraphim, ad Afrodite ed al Primo Empireo. Il rosso è l'agente che produce la potenza, è connesso con Baal, Bel, Osiride, Febo-Apollo. Il rosso è l'Orifiamma (ossia la Fiamma dell'Oro), dal quale deriva il rosso dei Galli ed anche quello degli Inglesi. È anche il colore nazionale del Galles ed il Dragone Rosso dei Gallesi. Per quanto concerne i Gaulois di Francia, il loro stemma lo porta a strisce verticali, come a richiamare i raggi aspiranti della nobiltà ed il potere dell'elemento più attivo. In Cina il rosso è il colore della felicità, del piacere, della gioia. Ovunque si cerca uno di questi sentimenti si trovano lanterne e drappi rossi. In Russia, il rosso è il segno del progresso, della pace, della giustizia sociale: non a caso fu scelto dal marxismo-leninismo come sfondo per la falce ed il martello.

ROSTAN

 
(Fr.) - Libro dei Misteri di Rostan; un'opera di occultismo allo stato di manoscritto.

ROTH Rudolph

 
(Ger.) - Stoccarda 1821, Tubinga 1895. Indianologo tedesco, studiò lingue orientali a Tubinga, Parigi, Londra, Oxford. Nel 1846 iniziò lo studio dei Veda e nel 1848 pubblicò il Dizionario di Sanscrito. Partecipò anche alla pubblicazione di 70 inni vedici.

ROVINA

 
(Soc.) - È una delle situazioni più tristi per l'essere umano, per cui questa condizione è stata sempre tenuta in grande considerazione presso tutti i popoli. Per gli Egizi il coccodrillo era simbolo del male e della rovina per la sua insaziabile voracità; ma lo era anche il fuoco perchè consuma tutto e muore se non è alimentato. Nella Bibbia, quattro fabbri che spezzano quattro corna simboleggiano i quattro popoli (Caldei, Persiani, Greci e Romani) che determinarono la rovina degli Ebrei. Il cervo è il simbolo della rovina a causa degli adulatori; si dice, infatti, che si lascia così ammaliare dal suono che si lasci uccidere senza alcun sospetto.

ROW T. Subba

 
(Ind.) - Vedantino della casta di Niyoga dei Brahmani di Smarta. Nacque a Cocanada nel 1856 e morì nel 1890, a soli 34 anni. Egli parlava il dialetto Telugu. Suo nonno era lo Sheristadar del Distretto di Godavari, sulla costa dell'India, mentre lo zio materno era Ministro del Raja di Pithapuram. Rimase orfano di padre quando ancora aveva sei mesi e fu allevato dallo zio. Studiò alla scuola del paese natale, dimostrando un eccezionale talento. Superato il diploma, si trasferì al Madras Presidency College, dove condusse gli studi in modo brillante e conseguì il baccellorato nel 1876, a pieni voti. Nello stesso anno Sir Madhava Row, Ministro di Baroda, gli offrì il posto di Cancelliere presso l'Alta Corte dello Stato; Subba Row accettò e vi rimase per quasi un anno, quindi tornò a Madras per un altro esame. Aveva scelto Legge come professione e fece il suo apprendistato presso Grant e Laing finchè fu assunto a Vakil, dall'Alta Corte, nel 1880. Guadagnava molto e certamente sarebbe diventato molto ricco se non avesse abbandonato la professione per darsi alla filosofia, cosa che egli confessò al Col Olcott. Con la sua brillante intelligenza superò un esame di Geologia presso lo Statutory Civil Service nel 1885, nonostante la materia fosse nuova per lui ed egli avesse solo una settimana per prepararlo. Row non aveva dato fino a quel momento alcun segno di possedere alcuna conoscenza mistica. Aveva iniziato alcuni contatti epistolari con H.P.B. nel 1882, ma ben presto divenne discepolo dello stesso Maestro di H.P.B., e si guadagnò la reputazione di essere il più grande esoterista dell'India del momento, nella filosofia Adwaita. Collaborò con H.P.B. nella stesura della Dottrina Segreta, intesa inizialmente come una edizione riveduta di Iside Svelata. H.P.B. lo chiamò spesso a revisionare e correggere le bozze, che Row giudicò spesso confuse e caotiche. Ben presto fra i due sorse una insanabile disputa relativa ai principi del corpo umano. La controversia, per ordine dei Maestri, fu pubblicata sul Teosophist. Ma un'altra più profonda differenza separava Row da H.P.B.; Row era un rigido Brahmino ed era stato iniziato sui più esoterici aspetti degli antichi insegnamenti Brahmani. Egli rimase profondamente turbato per la profanazione del nome dei Maestri fatta da H.P.B. nel corso degli insegnamenti segreti fatti nell'ambito della Classe Interna. Ciò portò Row a dissociarsi dalla Società Teosofica. Bisogna, tuttavia, dire che la stima di Row per la validità delle conoscenze di H.P.B. non venne mai meno. Egli riconobbe sempre autentici gli insegnamenti dati da H.P.B. che considerava perfettamente in linea con l'ortodossia brahmanica. Row era rappresentante a Madras del Mahatma Sringeri che, fra gli Indù, era tenuto in grande considerazione, pertanto, i suoi giudizi erano di grande importanza. Nel 1886 si dimise dalla Società Teosofica e contemporaneamente si ammalò gravemente. Morì poco dopo. Fra le sue opere più importanti possiamo citare "Note sulla Bhagavad Gita", "I dodici segni dello Zodiaco" e molti articoli apparsi su The Theosophist.

ROWHANEE

 
(Eg.) - O Er-Roohanee. È la Magia dell'Egitto moderno, che si presuppone provenga dagli Angeli e dagli Spiriti, cioè dai Geni, e dall'uso dei nomi misteriosi di Allah; vi si distinguono due forme - Ilweee, che è la Magia Superiore o Magia Bianca, e Suflee e Sheytanee, la Magia Inferiore o Magia Nera, Demoniaca. C'è anche l'Es-Seemuja, che è frode o evocazione. Le opinioni divergono riguardo l'importanza di un ramo della Magia detta Darbel Mendel o, come Barker la chiama in Inglese, il Mendal: con questo termine si intende una forma di chiaroveggenza artificiale esibita da un giovanetto prima della pubertà o da una vergine i quali, come risultato dell'autoipnotismo ottenuto fissando delle gocce d'inchiostro tenute nel palmo della mano, congiuntamente all'uso di incenso e di incantesimi, vedono alcune scene della vita reale passare sulla superficie dell'inchiostro. Molti viaggiatori nei paesi Orientali hanno narrato degli esempi, come E.W. Lane nel suo Modern Egyptians ed E.B. Barker nel suo Thousand and One Nights; ed episodi simili sono stati anche introdotti in molte opere di narrativa, come nel Phantom Ship di Marryat; ed una idea del genere è intessuta nella storia di Rose Mary e della pietra Beryl, un poema di Rossetti. Per un tentativo di spiegazione superficiale, vedi Quarterly Review N. 117.
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