Glossario

Glossario

Vai alla Bibliografia

PUNTI

 
(Ast.) - Si chiamano Punti, o Parti, sensibili dello oroscopo alcuni punti fittizi che vengono riferiti a determinate questioni umane. Il loro uso va attribuito soprattutto all'astrologia araba ed egizia. I più importanti sono: il punto di fortuna, il punto d'amore, il punto di morte.

PUNTI MASORETICI

 
(Eb.) - O Vocali. Questo sistema oggi è chiamato Masora, da Massoreh o Massoreth, "tradizione", e Masar., "tramandare". I Rabbini che si esprimevano con il Masorah, e perciò chiamati i Masoreti, furono anche gli inventori dei punti Masoretici, che si pensa fornisca la loro pronuncia esatta delle parole senza vocali delle Scritture, mediante l'aggiunta dei punti che rappresentano le vocali fra le consonanti. Questa fu l'invenzione dei Rabbini dotti ed astuti della Scuola di Tiberio (nel nono secolo della nostra era) i quali, facendo così, hanno dato un significato completamente nuovo alle parole chiavi ed ai nomi del Libro di Mosè, ed hanno in tal modo reso la confusione ancora più sconcertante. La verità è che questo schema ha solo aggiunto uno schermo addizionale a quelli già esistenti nel Pentateuco ed in altri libri.

PUNTO

 
(Sim.) - Parola che deriva dal verbo "pungere", con il significato di puntura, piccolo foro fatto introducendo uno strumento acuminato. Da questa idea primordiale nasce il concetto di segno geometrico, superficie di minimo spazio, luogo circoscritto fino alla sua individuazione come entità geometrica adimensionale, priva di forma, atta ad individuare posizioni nello spazio. Con il cerchio, il triangolo ed il quadrato rappresenta uno dei quattro simboli esoterici fondamentali. La filosofia non si sarebbe mai formato il concetto di Divinità logica, universale ed assoluta, se non avesse avuto un punto al centro di un cerchio sul quale basare tutte le sue speculazioni. Il Punto manifestato, indipendente dai nostri sensi dopo la sua apparizione progenetica nell'infinitudine e nell'inconoscibilità del cerchio, è il solo simbolo che può portare ad una conciliazione fra teologia e filosofia. La monade è l'emanazione ed il riflesso del Punto , o Logos, nel mondo fenomenico. La Decade pitagorica, o Tetraktis, nei dieci punti simbolizza l'Universo. Leibniz chiamava punti le Monadi. Il punto è l'unità universale, immutabile, eterna ed assoluta; nel mondo della metafisica si manifesta come spirito dello Universo, Ideazione Cosmica, da alcuni detta Logos; nella sfera dell'oggettività si manifesta come Sostanza e Forza primordiale. Caos, Fanes (o Eros) e Cronos, la Triade orfica, emanano dal punto celato ed inconoscibile e compiono il lavoro della creazione. Corrispondono alla triade indù Pradhana, Purusha e Kala.

PUNTO NEL CERCHIO

 
(Eso.) - Nel suo significato esoterico, è il primo logos immanifestato che appare sulla distesa infinita e senza rive dello Spazio, rappresentata dal Cerchio. È il piano dell'Infinito e dell'Assolutezza. Questo è solo uno dei numerosi ed occulti significati di tale simbolo, che è il più importante fra tutte le figure geometriche usate nella emblematologia metafisica. Quanto ai Massoni, essi hanno fatto del punto "un fratello individuale" il cui dovere verso Dio e verso l'uomo è delimitato dal cerchio; poi hanno messo Giovanni il Battista e Giovanni l'Evangelista a far compagnia al "fratello", raffigurati sotto due linee parallele perpendicolari.

PUONSO

 
(Cina) - Secondo le dottrine sull'origine del mondo elaborate dai Cinesi, Puonso è il primo uomo, il loro Adamo.

PURAKA

 
(San.) - Processo di inspirazione; un modo di respirare regolato secondo le norme prescritte dall'Hata-Yoga.

PURANA

 
(San.) - Letteralmente, "Antico". Una raccolta di scritti simbolici ed allegorici, diciotto principali e diciotto secondari. Vera e propria enciclopedia dell'induismo, hanno un tono fondamentale religioso che mira ad esaltare la maestà divina attraverso la celebrazione dei luoghi sacri, resi famosi da leggende e da raccolte esemplari. La cosmogonia, la cosmografia e l'enciclopedismo sono simili a quelli del Mahabharata per cui si è portati a pensare che siano opera dello stesso autore, Vyasa. Tuttavia, il lungo periodo durante il quale sembra siano stati scritti, porta a negare una tale ipotesi. È un gruppo di testi appartenenti alla Tradizione, nei quali si raccontano le origini dell'umanità e quelle della storia indù. Di fatto, contengono , resi accessibili a tutti, gli argomenti dei Trattati sul rituale, Codici di leggi, descrizione dei luoghi santi, ecc., ossia tutte quelle cose che un indù deve conoscere per agire correttamente in ogni circostanza. Le epoche di composizione sono assai varie. Vi sono tradizioni extravediche, leggende, narrazioni mitiche ed agiografiche sulle quali cose si fonda prevalentemente la comune religione indù di tutti i tempi. Il Purana più famoso è la Bhagavata che esercitò un grande influsso soprattutto per le sue leggende su Krishna. La scrittura più antica, invece, è il Vishnu Purana.

PUREZZA

 
(Eso.) - La condizione di una cosa, o di un essere, prima che sia sporcata, ed anche la condizione che una cosa, o un essere, raggiungono dopo la purificazione, il lavaggio fisico, o spirituale, per lavare la sozzura. In campo esoterico, la purezza è la condizione prima, essenziale ed imprescindibile per iniziare il cammino verso l'evoluzione. Questa qualità, generalmente, si attribuisce come virtù agli esseri spirituali che, non avendo la tentazione della carne, non possono peccare, e quindi, rendersi impuri. Ma le cose non stanno proprio così. Il colore della purezza è il bianco, motivo per cui talvolta viene simbolizzata con il giglio o con l'ermellino.

PURGATORIO

 
(Rel.) - Molte religioni del passato contemplano per l'uomo, dopo la morte, uno stato differenziato a seconda dei meriti acquisiti nella vita terrena; si intravedono, quindi, momenti di purificazione che, lavando gli aspetti negativi, permettano l'accesso a stati di beatitudine. La dottrina cattolica ha codificato questo stato di espiazione e lo ha collocato in un luogo ben preciso, il Purgatorio, pena temporanea, stato in cui le anime dei giusti, morti nello stato di grazia, ma non ancora mondi del tutto, pagano il loro debito alla giustizia divina, prima di essere ammessi al premio della felicità eterna. Sono ammessi, in via eccezionale, anche quanti hanno commesso peccati veniali oppure, pur avendo commesso peccati mortali, questi sono stati già rimessi (da chi ?). Tutto ciò è verità di fede per i cristiani, definita nei Concili di Firenze e di Trento, anche se il concetto risale alla fine del II secolo circa. Il Purgatorio è stato uno degli argomenti più controversi fra le diverse confessioni cristiane, e vi sono stati anche casi di netto rifiuto. La posizione intermedia dei morti, che in stato neutrale, con la preghiera dei vivi possono salire verso l'alto, è stato il grimaldello che ha permesso di aprire la porta delle "indulgenze", e come siano andate le cose lo sanno tutti. Per tale motivo la riforma ha contestato vivacemente questo scaltro escamotage dei colleghi cattolici.

PURIFICAZIONE

 
(Rel.) - Atto rituale per cui persone o cose in stato di impurità si rendono degne di entrare, o rientrare, a contatto con il sacro. Nella liturgia cattolica è l'atto con cui si riportano all'uso comune oggetti che sono stati a contatto con le cose sacre. Come pratica tradizionale, essa può essere svolta in vari modi: abluzioni, detersioni, fumigazioni, rasature dei capelli, cambiamento di vesti, uso di emetici, ecc. In altri casi è più violenta: battere il soggetto per far uscire il male, eliminare il soggetto assieme al male, ecc. Quando l'impurità di una collettività si fa convergere su un soggetto per poi eliminarlo, questi prende il nome di "capro espiatorio". La purificazione può essere occasionale e periodica, ed ogni religione ha i propri riti di purificazione. L'acqua è certamente l'elemento più usato, ma i cristiani solevano lavare le streghe con il fuoco. Era costume a Roma condannare i parricidi all'affogamento ma, prima di buttarli nel fiume, li legavano dentro un otre affinchè, giungendo in mare, non ne contaminassero le acque. Ed era credenza fra gli antichi che lavarsi con acqua di mare guariva dalle malattie. Ed allora è ragionevole supporre che il battesimo, praticato con immersione nell'acqua, sia stato una delle prime forme di purificazione
Vai alla Bibliografia