Glossario

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PSOI

 
(Gr.) - Ed anche Psois o Psais, è la forma greca di Schai, personificazione del destino nella mitologia Egizia, inteso prevalentemente in senso positivo. Come Schai, col tempo, era divenuto appellativo di faraoni, così Psoi divenne appellativo di imperatori. Antonino Pio, ad esempio, era chiamato Psais Aegypti.

PSYLLI

 
(Gr.) - Serpente incantatore dell'Africa o dello Egitto.

PTAH

 
(Eg.) - O Pthah. Nel Pantheon Egiziano è il figlio di Kneph, protettore della città di Menfi e delle arti. È il Principio della Luce e della Vita attraverso il quale ebbe luogo la "creazione" o, meglio, l'evoluzione. Il Logos ed il Creatore Egiziano, il Demiurgo. Una divinità molto antica perchè, secondo Erodoto, egli aveva un tempio eretto in suo onore da Menes, il primo re dell'Egitto. È il "datore di vita", il nato da sè, nonché il padre di Api, il toro sacro concepito attraverso un raggio proiettato dal Sole. Ptah è così il prototipo di Osiride, una divinità successiva. Erodoto fa di lui il padre dei Kabiri, gli dei misteriosi; ed il Targum di Gerusalemme dice: "Gli Egiziani chiamavano Ptah la saggezza del Primo Intelletto". Per tale ragione egli è Mahat, la "saggezza divina"; sebbene sotto un altro aspetto è anche Swabhavat, la sostanza autocreata, come dice una preghiera indirizzata a lui nel Rituale dei Morti, che chiama Ptah "padre dei padri e di tutti gli dei, generatore di tutti gli uomini, prodotti dalla sua sostanza" : "Tu sei senza padre, essendo generato dalla tua propria volontà, tu sei senza madre, essendo nato dal rinnovamento della tua propria sostanza dalla quale procede la sostanza. Questa divinità assunse sempre più importanza fino a diventare Signore universale e Dio degli Dei. Ptah significa "colui che apre", ed equivale ad Esculapio, Apollo, Baal, Adone, Ercole, sotto l'aspetto della Sapienza Divina. In uno dei suoi aspetti è l'Anima Mundi, l'Anima Universale, lo Spirito Santo, l'Akasha. Esso è colui che dischiude la vita e la morte, che emana dallo Uovo del Mondo per intraprendere il suo duplice lavoro. In origine Ptah era il Dio della Morte e della distruzione, simile all'indù Shiva, ed anche il Dio dei defunti. Divenne un Dio solare perchè il fuoco del Sole uccide quando vivifica. Dio del Fuoco, porta in mano l'Uovo del Mondo; in questa immagine il suo simbolismo diviene terreno e concreto. Ptah era il Dio radioso, "dal bel volto". che creò il cosmo per mezzo della volontà e della parola. Con la XIX Dinastia ebbe culto anche a Tebe, diventando uno dei quattro Dei protettori dell'impero. Aveva come sposa la leontocefala dea Sekhmet e per figli Nefertum e Imhopte. Con lui era connesso il culto di Maat. Viene raffigurato calvo, avvolto in un abito aderente che lascia libere le mani, con le quali tiene lo scettro. Privo di barba all'origine, acquista poi una barba dritta. In un primo tempo lo si trova in una cappella, poi è isolato. In bassa epoca ha frequentemente la forma di un nano nudo panciuto, con gambe storte.

PTOO

 
(Mit.) - Epiteto dato ad Apollo, derivato da Ptoon, massiccio calcareo della Beozia, dove vi era un santuario del Dio ed un culto oracolare. Il santuario si svolgeva su tre terrazze. Ad Acufia, città vicina a Ptoon, si svolgevano le Ptoie, feste quadriennali in onore di Apollo Ptoo. Erano composte da una parte religiosa, con processione e sacrificio solenne, ed una parte comprendente gare musicali.

PU

 
-TSI K'IUN-LING (Cin.) - Letteralmente, "il Salvatore Universale di tutti gli esseri". Un appellativo di Avalokiteswara ed anche di Buddha.

PUDAS

 
(Ind.) - Divinità indù sempre accoppiata al Dio Ixora, raffigurata da un mezzo nano imberbe, dal ventre enorme, il capo cinto da serpenti, con in mano una clava.

PUDORE

 
(Fil.) - Senso di riserbo o di avversione per quanto riguarda il sesso, che provoca istintive reazioni di disagio o difesa. Può essere anche ritegno, o vergogna, di cose che non riguardano il sesso. Gli antichi lo adoravano sotto forma di una divinità che si riferiva in particolare alla sposa. Gli Ateniesi gli consacrarono un altare, i Lacedemoni gli fecero una statua. Si racconta che ad Itaca vi fosse una statua con un velo sulla testa; essa ricordava il gesto di Penelope quando decise di lasciare il padre e seguire Ulisse. La magnolia porporina è il simbolo del pudore virgineo. Ma anche la pudicizia era adorata come divinità. Nella circoncisione, gli Ebrei offrivano un paio di tortore, o pulcini di colombe, quale simbolo di pudicizia ed esempio a vita continente. Secondo S.Girolamo, il giglio è simbolo di pudicizia e di verginità.

PUGA

 
(Asia) - Divinità degli Incaghini, popolo siberiano, di natura solare, differisce da Pon (divinità celeste inoperosa) perchè interviene nelle cose umane. Come divinità solare, è custode attiva delle legge. Ha culto e riceve preghiere.

PUHURI

 
(Sca.) - Letteralmente "colui che soffia", è il nome del Signore del Vento del Nord, il padre di Pakkann, il dio del freddo.

PUJA

 
(San.) - Termine sanscrito che designa varii riti religiosi indù, il più comune dei quali è quello che consiste nella adorazione di una immagine divina, sia nei templi che nelle dimore private o nei varii tabernacoli presso i luoghi sacri. Essa si articola in varii momenti: purificazione preliminare dello offerente e dell'offerta, recita dei mantra o delle formule sacre, consacrazione ed adorazione dell'immagine. Ogni scuola religiosa, o setta, ha un proprio modello di puja, per cui i riti sono i più svariati, dai più semplici ai più complessi. Talvolta la puja comprende anche la meditazione di certi principi metafisici e si estende perfino a religioni non teiste come il buddhismo ed il jainismo. In tali casi la cerimonia non è rivolta a Dio, ma al Buddha, ai Bodhisattva, ai Tirthamkara, maestri e mediatori fra l'uomo ed il nirvana.
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