Glossario

Glossario

Vai alla Bibliografia

PIRAMO

 
(Gr.) - Principe di Tessaglia, amava Tisbe, con la quale non poteva liberamente amoreggiare per l'ostilità dei suoi parenti. Un giorno si diedero appuntamento in luogo appartato per poter fuggire insieme; Tisbe arrivò per prima ma, vedendo una leonessa, fuggi abbandonando il suo velo. La leonessa lo strappò e lo macchiò del sangue di cui aveva ancora sporca la bocca. Piramo, giunto sul posto, vedendo il velo sporco di sangue, dedusse che l'amata Tisbe era stata divorata da una fiera. Addolorato, si suicidò infilandosi la spada nel petto. Tisbe, tornata sul posto trovò Piramo morente, vide il velo lacerato e macchiato e capì il motivo per cui l'amante si era suicidato. Presa la spada, si suicidò a sua volta. La scena si svolse sotto un albero di more bianche che, da quel momento, divennero nere. Quanto Shakespeare abbia attinto da questa leggenda per la tragedia di Giulietta e Romeo è tutto da dimostrare. E se tale storia è vero, forse furono i due amanti veneti ad essere influenzati dalla tragedia di Piramo e Tisbe.

PIREI

 
(Iran) - Nome dei templi, a cielo scoperto, nei quali i Magi persiani tenevano acceso perennemente il fuoco sacro in onore delle proprie divinità.

PIRITOO

 
(Mit.) - Re dei Lapiti, figlio di Zeus e Dia (moglie di Issione), partecipò alla caccia al cinghiale calidonio ed alla spedizione degli Argonauti. In occasione delle sue nozze con Ippodamia, invitò i Centauri; uno di essi, Eurito, tentò di rapire la sposa, ma Piritoo, con l'aiuto di Ercole e Teseo, riuscì a cacciarli. Grande amico di Teseo, di cui sperimentò il valore in singolar tenzone, aiutò l'amico a rapire Elena. In cambio Teseo volle aiutare Piritoo a rapire Proserpina, moglie di Plutone. Scesi nell'Ade, Cerbero assalì Piritoo e lo strangolò. Teseo, per ordine di Plutone, fu legato ad un sasso e vi rimase fino a quando Ercole andò a liberarlo.

PIROMANZIA

 
(Mag.) - Dal greco "piro", radice per le parole che hanno a che fare con il fuoco, e "manteia" che significa "divinazione". È la divinazione in base al comportamento del fuoco. Movimento e colore della fiamma sono gli indizi principali, cui si accompagnano eventualmente figure ed immagini intraviste in esse. Legate alla piromanzia sono la "licnomanzia" (divinazione a mezzo di lanterna) e la "lampadomanzia" (divinazione a mezzo di fiaccola).

PIROMI

 
(Eg.) - Termine greco con il quale si designavano i Pontefici egizi, gli Arciprofeti, o Mahachohan dei Templi, nati uno dall'altro senza intervento della donna.

PIRRA

 
(Gr.) - Una figlia di Epimeteo e di Pandora, moglie di Deucalione, madre del genere umano. Secondo la leggenda, dopo un diluvio che annientò quasi tutta la umanità, Pirra e Deucalione furono deposti sulla cima del monte Otri (o Parnaso) dove, per ordine dell'oracolo, i due lanciarono pietre dietro le spalle: da quelle di Pirra nacquero le donne, da quelle di Deucalione gli uomini.

PIRRONISMO

 
(Gr.) - La dottrina degli scettici insegnata all'inizio da Pirrone, sebbene il suo sistema fosse più filosofico della vuota negazione dei pirronisti moderni. Pirrone era un filosofo greco, vissuto fra il 360 ed il 270 prima dell'era moderna, del quale si conosce molto poco e che non lasciò alcuna opera scritta. Le sue dottrine furono esposte da Timone di Fliunte. Egli fu l'iniziatore dello scetticismo, il cui punto di partenza è la concezione sofistico-cirenaica della soggettività di ogni conoscenza che, data l'incontrollabilità della congruità del conosciuto con l'esistente, è un atto assolutamente negativo. Egli sosteneva che ogni tesi non è per nulla più vera di quella opposta e, poiché è impossibile conoscere le cose per quello che veramente sono, bisogna sospendere ogni giudizio circa la verità. La cosa più importante è l'atarassia ossia l'indifferenza circa la valutazione pratica delle cose.

PISA

 
(Sca.) - Nella mitologia nordica, è il nome di un demone maligno, residente sulla collina che porta il suo nome.

PISACHA

 
(San.) - Nei Purana sono i folletti ed i demoni creati da Brahma. Nel folklore dell'India Meridionale sono fantasmi, demoni, larve e vampiri - generalmente femminili - che ossessionano gli uomini. I resti in disfacimento dell'essere umano in Kamaloka, come gusci ed Elementari. Classe di Lemuri, o geni elementari di specie inferiore. Geni malvagi dell'antica mitologia indù. Nella letteratura vedica sono rappresentati come peggiori dei Rakshasa. Nel Maha-bharata, la loro origine è collegata con quella degli Asura e dei Rakshasa, e risale al Dio creatore, Brahma. Altre origini sono loro assegnate nel Codice di Manu e nei Purana. Pishacha è anche il nome di un demone femminile, figlio di Daksha (un figlio di Dio !), dea madre di tutti i pishacha. Nella successione discendente delle entità, i Pishacha occupano il quarto posto: Dei, Uomini, Gandharva, Pishacha, Asura, Rakshasa. La superstizione popolare chiama pishacha anche le larve ed i vampiri che essa pensa perseguitino gli esseri umani.

PISSIDE

 
(Rel.) - Dal greco "pixos" che significa "bosso", o meglio, vaso di bosso. All'inizio significò cassetta o scatolina di bosso con il coperchio sporgente sulla sponda della cassetta. In seguito si applicò a qualsiasi cofanetto e scrigno di gioie. Oggi, nella chiesa cattolica, è il vaso tondeggiante, con piede e coperchio, nel quale si conservano nel tabernacolo le particole consacrate.
Vai alla Bibliografia