Glossario

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PI GRECO

 
(Gr.) - Sedicesima lettera dell'alfabeto greco, corrispondente alla consonante latina P; con l'accento a destra valeva 80, preceduta da una virgola valeva 80.000. Nella forma minuscola indicava il 16^ Libro dell'Odissea, nella forma maiuscola il 16^ Libro dell'Iliade. In matematica, il pi greco indica un piano, mentre in geometria è il rapporto fra la circonferenza ed il diametro e vale 3,14. Il discorso esoterico su questo numero è molto complicato e specializzato. Parker, ad esempio, nel suo problema per la quadratura del cerchio adopera misure speciali per spiegare come i numeri collegati siano alla base non solo della costruzione della Grande Piramide, ma anche del sistema metrico inglese. In alcune opere antiche, questo numero si trova scritto 3/4/5, dove la barra sostituisce la cifra 1; simbolicamente sta per la Gerarchia numerica dei Dhyan Chohan, dei varii ordini, ed anche del mondo inferiore a loro circoscritto. Ma questa forma di scrittura ci dà anche la successione delle prime tre forme geometriche piane (triangolo, quadrato o cubo [*], pentagono o pentacolo). Letto cabalisticamente ci dà la parola ebraica Alhim, ovvero Elohim. Nei calcoli segreti permette di esprimere i vari cicli e le diverse età del Primogenito. Il numero 3,1415, infatti, è la sintesi, o la Legione unificata, nel Logos, mentre il Punto, chiamato nel cattolicesimo romano l'Angelo della Faccia, ed in ebraico Michele (colui che è simile a Dio), è la rappresentazione manifestata del Logos. Nel Libro di Dzyan si dice : "La Grande Madre sta con il Triangolo e la I, ed il Quadrato e la seconda I, e la Stella a cinque punte, nel suo seno, pronti a partorirli, i valorosi Figli del Quadrato, Triangolo e II (432 0000, il Ciclo), i cui antenati sono il Cerchio ed il Punto". Posto sui confini del grande cerchio "Non Passare", chiamato anche Dhyanipasha (Corda degli Angeli), segna il limite fra il Cosmo fenomenico e quello noumenico, il limite assolutamente insuperabile per la coscienza umana oggettiva attuale. Il pi greco rappresenta il rapporto supremo fra diametro e circonferenza, collegato con i nomi divini Elohim (circonferenza) e Jeohvah (diametro).PIACERE (Fil.) - Soddisfazione immediata di un appetito, raggiungimento di un desiderio, appagamento di una aspirazione. Questa nozione cominciò ad essere oggetto di discussione filosofica al tempo di Socrate e dei Sofisti, quando si delineò un contrasto sempre più acuto fra l'individualismo emergente ed il declino sia della religione che dei valori tradizionali. Socrate identificò il piacere con la virtù, ma il suo concetto venne travisato dai suoi seguaci che con Aristippo portarono il piacere al livello dell'edonismo, mentre con Antistene sostennero che il piacere era un male da evitare. I Cirenaici individuarono nel piacere e nel dolore i poli opposti ed autonomi della esistenza, giungendo alla conclusione che il vero piacere è la mancanza di ogni sensazione, mentre il vero bene è la morte. Platone si pose in mezzo: anche se i piaceri sensuali sono da respingere, diceva, la funzione del piacere è connessa con le tre anime ed all'uomo conviene una vita mista di intelligenza e di soddisfazione corporea. Per Aristotele il piacere non è un movimento nè un dato naturale, ma ciò che si accompagna ad un attività che abbia condotto a compimento le sue attività; l'aspirazione al piacere è, pertanto, del tutto naturale. Epicuro concepì il piacere come condizione stabile derivante dall'assenza di ogni bisogno, o desiderio, del corpo o dell'anima. La filosofia cristiana, tesa all'ascetismo, condannò subito i piaceri sensuali, definendoli peccato, mentre vietò anche ogni forma di voluttà. L'umanesimo rivalutò il piacere, esaltandolo come reale movente di ogni azione umana; l'illuminismo lo pose a fondamento di un'etica prettamente materialistica, Leopardi e Schopenhauer lo trattarono in chiave pessimistica. Gli antichi rappresentavano il piacere come un giovanetto molto bello, dai capelli biondi e inanellati, che regge nella mano destra una canna (la vanità umana) e nella sinistra una rosa (la fragilità del sentimento). Se si parte dall'etimologia del termine, piacere deriva da placere, che significa placare; ora, non si ha esperienza di un piacere che plachi, mentre è normale che il piacere ecciti, almeno quando si discorre di quello che si avverte attraverso i sensi. Non deve meravigliare, quindi, se il Buddha condannava il piacere alla stessa stregua del dolore ed invitava quanti cercavano la felicità ad allontanarsi sia dal dolore che dal piacere.PIANETA (Ast.) - Nell'antichità, con questo nome si designava un astro errante (il greco "planetes", infatti, significa "errante"), in opposizione alle stelle fisse. Poi il termine passò ad indicare qualsiasi astro orbiti attorno al Sole. Sempre gli antichi associavano ai pianeti noti dei metalli : l'oro al Sole, l'argento alla Luna, il piombo a Saturno, il ferro a Marte, l'ambra a Giove, l'ottone a Venere, lo stagno a Mercurio. Gli antichi conoscevano solo cinque pianeti (Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno), ai quali aggiunsero Sole e Luna per raggiungere il mistico numero sette. Ma si hanno valide indicazioni che fanno pensare come gli antichi conoscessero la presenza di altri pianeti, perfino di alcuni ancor oggi sconosciuti. Da qualche parte, infatti, si legge un riferimento a dodici pianeti, e non è un mistero che l'astronomia sta attualmente cercando un decimo pianeta. I Pianeti, poi, venivano associati anche ai segni zodiacali: Ariete - Marte * Toro - Venere Gemelli - Mercurio * Cancro - Luna Leone - Sole Vergine - Mercurio Bilancia - Venere * Scorpione - Marte e Plutone Sagittario - Giove * Capricorno - Saturno Acquario - Saturno * Urano Pesci - Giove e Nettuno L'asterisco indica il dominio diurno, senza asterisco il dominio notturno. I Pianeti possono essere divisi in maschili (Mercurio, Sole, Marte, Saturno, Urano) e femminili (Venere, Luna, Nettuno). Dubbi i posizionamenti di Giove e di Plutone. Essi si possono suddividere anche in benefici e malefici, ed in altre ulteriori suddivisioni a seconda dei metodi usati nel sistema previsionale. Esotericamente, ogni pianeta visibile è solo la rappresentazione fisica del vero pianeta, il quale è un Essere Cosmico che si manifesta nella, ed attraverso, la Catena dei Globi. Si tratta di un Dhyan Chohan. I Pianeti sacri sono sette (sole e luna sono al posto di due pianeti invisibili e misteriosi, il cui compito è quello di aiutare la terra nella sua evoluzione). Essi sono associati ai globi della catena terrestre ed ai Geni nel modo seguente: Sole Globo A Adonai Giove Globo B Eloi Venere Globo C Orai Saturno Globo D Ilda-Baoth (Jehovah) Mercurio Globo E Astafai Marte Globo F Sabaoth Luna Globo G Tao Ogni Pianeta sacro ha il proprio Reggente, ogni corpo celeste è il corpo di un Dio; i pianeti non si sono staccati dal Sole, ma con esso provengono da una nebulosa. Nell'antichità si credeva, ed a buona ragione, che le razze umane fossero legate ai pianeti, e questi ai segni dello Zodiaco. Le danze delle figlie di Shiloh ed i salti dei profeti di Baal, raccontati nella Bibbia, erano una caratteristica del culto dei Sabeani, che rappresentavano in quel modo il moto dei pianeti attorno al Sole. Gli antichi conoscevano ben più di sette pianeti orbitanti attorno al Sole, ma solo sette erano sacri, perchè tante erano le case primitive dei sette Logoi. I pianeti, poi, venivano usati come misuratori infallibili del tempo, essendo ben nota la loro periodicità.

PIANI DELL'ESSERE (Eso.)

 
I piani dell'essere sono le varie forme di manifestazione che, dal punto più alto discendono fino all'uomo ed oltre. Essi venivano esotericamente collegati allo universo ed ai pianeti nel modo seguente : Acque Celestiali ------> Caos ------> Abisso Via Lattea ------> Limite estremo della Gerarchia dell'Universo Nebulose e Comete ------> Serafini Stelle fisse ------> Cherubini Saturno ------> Troni Giove ------> Dominazioni Marte ------> Virtù Sole ------> Potenze Venere ------> Principati Mercurio ------> Arcangeli Luna ------> Angeli Terra ------> I cinque elementi

PIANI della Vita umana

 
(Eso.) - Sono gli stati di coscienza dell'essere umano, e precisamente : Jagrata (veglia), Svapna (sonno con sogni), Shushupti (sonno profondo, senza sogni), ----- (Coma).

PIANO

 
- Dal latino planus (livello, piatto). Una estensione di spazio o di qualcosa che esso contiene, sia fisica che metafisica; ad esempio, un "piano di coscienza". In Occultismo viene usato per denotare lo spazio, o l'estensione di qualche stato di coscienza, o il potere percettivo di un determinato gruppo di sensi, o l'azione di una forza particolare, o lo stato di materia corrispondente ad una delle cose sopra citate.

PIANO CAUSALE

 
(Eso.) - Il più elevato piano spirituale, sede dell'Anima Spirituale, detta anche Corpo Causale perchè è la causa diretta di quella condizione di sonno profondo (shushupti) che conduce allo stato più elevato di estasi (samadhi). Buddhi, l'Anima spirituale, da sola, non può essere chiamata un "corpo causale", ma lo diventa quando è in congiunzione con Manas (l'Ego che periodicamente si reincarna), al quale è inerente quella parte di Karma che "è beneficamente potente sopra e dentro il Piano Causale".

PIANTE (Ast.)

 
Nome generale sotto il quale sono comprese tutte le forme del mondo vegetale. Esse sono in qualche modo collegate sia allo Zodiaco che ai Pianeti sacri. Lo schema di massima è il seguente: Ariete - Piante spinose e piccanti Toro - Rosa, viola e verbena - Venere Gemelli - Prezzemolo, Sambuco, The - Mercurio Cancro - Piante acquatiche e frutti acquosi - Luna Leone - Alloro, girasole, zafferano - Sole Vergine - Prezzemolo, Sambuco, The - Mercurio Sagittario - Quercia - Giove Capricorno - Elleboro, cicuta, aconito - Saturno Acquario - Elleboro, cicuta, aconito - Saturno Pesci - Quercia Aglio, pepe e menta - Marte Piante a forme stellate - Urano Piante marine - Nettuno Tuberi e piante con radici profonde - Plutone Le piante, nelle religioni, hanno significati e funzioni ricchi e molteplici. L'albero è sede di vita duratura, continuamente rinnovata, perciò sede di potenza divina; come tale è centro di un luogo sacro. Ad esso sono dedicati diversi riti: culto funebre, taglio, processione, simbolo della divinità, ecc. Nella cosmologia religiosa, l'albero assume funzione di "asse del mondo" e viene posto a base dei miti della creazione dell'uomo (Albero della Vita, Albero della Conoscenza, ecc.). I suoi ramo mantengono le virtù della pianta intera (bacchetta magica, verga, caduceo), ed importanti sono anche i riti collegati alla funzione alimentare dell'albero.

PIANTO

 
(Sim.) - Il piangere, inizialmente, non era lagrimare bensì battersi la fronte o l'anca a causa di un dolore. "Piangere le pietre" significa che anche la natura più inerte si commuove e dà segni di dolore davanti ad una grande disgrazia. Successivamente è stato collegato al gemere, allo spargere lagrime a causa di qualche dolore. Gli antichi ritenevano che i fiori di elenio fossero le lagrime di Elena e che il prezzemolo fosse dedicato al pianto, in quanto consacrato alle anime dell'inferno. Esso, infatti, veniva messo nei vasi sopra le tombe, ma anche sparso dentro la tomba prima di calare la bara. Gli indovini dei sogni ritenevano che sognare le sopracciglia senza peli era segno di futuro pianto; ciò perchè era consuetudine, in caso di pianti e cordoglio, strapparsi i peli delle sopracciglia.

PIAZZI SMYTH

 
(Arc.) - Vedi "SMYTH PIAZZI".

PICCOLO CORVO

 
(Ame.) - Figlio di Tulugaukuk, padre creatore della vita in cielo e terra. Egli rubò il sacco del Sole e, dopo averlo liberato, impresse il moto agli astri; in tal modo nacquero il giorno e la notte.

PICKERING Edward Charles

 
(USA) - Boston 1846, Cambridge 1919. Astronomo, assistente al MIT, vi fondò nel 1869 il primo laboratorio di fisica. Organizzò grandi imprese scientifiche, dalle quali raccolse una gran messe di dati. Raccolse numerose misure di luminosità delle stelle, applicò moltissimo la fotografia allo studio del cielo e fece anche ricerche spettroscopiche.
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