Glossario

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PANTOMORFO

 
(Rel.) - Termine che deriva dal greco (panto+morfos) ed indica colui che può assumere qualsiasi forma, o meglio, che ha in sè tutte le forme che poi può estrinsecare nei diversi tipi. È l'Essere Supremo, il Principe dei trentasei oroscopi delle stelle fisse.

PANU

 
(Sca.) - Nella mitologia scandinava, con questo nome si indica il Dio del Fuoco, personificazione del Sole.

PANYAN

 
(Ant.) - Tribù di cacciatori e pescatori dell'India meridionale, appartenente ai ceppi più primitivi del paese, quasi certamente vedici. La loro lingua è il malayalam, i costumi primitivi, la religione animista, il sacerdozio ereditario. Credono nerl licantropismo e sono socialmente organizzati in tribù e famiglie. Rappresentano una delle forme più vicine all'antico ceppo ariano.

PAOLO Santo

 
(Rel.) - Apostolo e martire, nato a Tarso nella era volgare e morto nel 67 d.C., sotto Nerone. Gran parte della sua vita è descritta dal suo discepolo Luca negli Atti degli Apostoli. Era conosciuto anche come Saulo, dall'ebraico Shàul. Figlio di ebrei osservanti, cittadini romani, famiglia giudaica della tribù di Beniamino, frequentò la scuola di Gamaliele il Vecchio a Gerusalemme e fu educato a profonda religiosità nella setta dei Farisei. Visse attivamente, da giovane, nella sua città, non conobbe personalmente Gesù, anzi partecipò alla persecuzione contro i cristiani. La leggenda racconta che nel 36, mentre si recava a cavallo a Damasco, ebbe la famosa visione e si convertì al cristianesimo. Battezzato da Anania, riacquistata la vista che aveva perso durante la visione, trascorse tre anni nel deserto, in religioso raccoglimento. I suoi primi tentativi apostolici non ebbero successo e, pur trovando accordo con Giacomo e Giovanni, ebbe un avversario irriducibile in Pietro. Nel 46 iniziò i suoi grandi viaggi missionari. Dal 58 al 60 rimase imprigionato a Gerusalemme ed a Cesarea, sotto l'accusa di aver profanato il tempio ebraico introducendovi un pagano. Essendo cittadino romano, chiese di essere giudicato a Roma; per tale motivo venne trasferito a Roma via mare ma, a seguito del naufragio dell'imbarcazione, raggiunse Malta e poi Roma Liberato nel 63, non si hanno di lui notizie fino al 66, anno in cui viene arrestato a Nicopoli, in Epiro, condotto a Roma dove viene condannato a morte e decapitato nel 67 d.C. Si racconta che fu seppellito da S.Antonio e la sua fossa fu scavata dai leoni che, benedetti dal santo, si allontanarono docilmente. Gli sono attribuite 14 lettere (Romani, Corinti 1 e 2, Galati, Tessalonicesi 1 e 2, Colossesi, Efesini, Timoteo 1 e 2, Tito, agli Ebrei), sulla cui autenticità si discute ancora. Da queste lettere emerge una personalità acuta ed appassionata, una totale dedizione al vangelo, il tutto conforme a quel mondo ellenistico che non riuscì a cancellare la sua formazione iniziale alla scuola rabbinica. La sua dottrina presenta momenti di grande approfondimento, prospettive innovatrici, che fanno del Cristo una figura esoterica che, solo mediante una lettura superficiale, può essere ridotta a colui che è salvatore solo perchè è risorto. Paolo influenza la Chiesa cattolica, ma anche tutti i cristiani, e la lettura appropriata delle sue opere ne fa un iniziato di tutto rilievo.

PAPA

 
(Cat.) - Le Chiese di Siria, le Copte e le Etiopi, chiamano Abba, o Anba, i loro Vescovi; questi usano lo stesso nome per chiamare il loro Patriarca. Per creare una differenza, si diede al Patriarca di Alessandria il nome di Baba, o di Papa. Anche nella Chiesa di Roma, per un certo tempo si chiamavano Papa i Vescovi; nel IV secolo il termine divenne attributo esclusivo del Vescovo di Roma, il successore di Pietro, colui che governa la Diocesi di Roma e la Chiesa Universale, che è il Vicario di Cristo in terra. Esso viene eletto dai Cardinali in Conclave cui possono partecipare 120 porporati che non abbiano superato l'80^ anno di età. Può essere eletto Papa chiunque, purché abbia la maggioranza dei 2/3 + 1 dei partecipanti al Conclave. L'eletto deve accettare la nomina, ma può rifiutarla. Il Papa rappresenta Pietro nel santuario esterno, Gesù nel santuario interno: il "Santo dei Santi" cristiano. Dai cristiani è ritenuto infallibile, dono divino riconosciutogli nel Concilio di Trento. Tuttavia, permane da sempre un conflitto ancora non del tutto sanato: ha più potere il Concilio o il Papa? Oggi sembra che la "plenitudo potestatis" sia affidata al Papa, ma il fuoco cova sotto la cenere e talvolta si creano movimenti che tentano di riportare a galla la vexata questio. Perchè il magistero papale possa qualificarsi infallibile, devono verificarsi quattro condizioni importanti: 1) Il Papa deve insegnare non come persona privata ma come pastore universale della Chiesa; 2) Il suo insegnamento deve riguardare questioni di fede e di morale; 3) Deve rivolgersi a tutta la Chiesa e non ad una sola parte di essa; 4) Deve pronunciare giudizi definitivi che vincolano la coscienza universale. Il Concilio Vaticano II ha collocato l'esercizio del primato papale all'interno della collegialità episcopale.

PAPA

 
-PURUSHA (San.) - Letteralmente, "Uomo di Peccato"; la personificazione in forma umana di ogni malvagità e peccato. Esotericamente, uno che è rinato o si è reincarnato dallo stato di Avitchi - per cui è detto "Senza Anima". Con questo termine si indica anche un uomo che ha perduto la sua anima, durante la vita sulla terra.

PAPA ANGELICO

 
(Rel.) - Nel profetismo medioevale, con questo nome si indicava il papa che, nell'imminenza della fine dei tempi sarebbe stato provvidenzialmente mandato a purificare la Chiesa mondanizzata ed a preparare i fedeli all'avvento di Cristo giudice. Questo concetto ebbe una grande influenza nella Chiesa a partire dal XII secolo. Preannunciato in Gioacchino da Fiore, il papa angelico fu il tema prediletto dalle predicazioni di Gerolamo Savonarola, fino a quando il papa vero non si stancò e chiuse il discorso con un fuoco ancora più intenso !

PAPAVERO

 
(Occ.) - In sanscrito, papa=cattivo e vira=succo, per cui il termine significa "succo pernicioso". In realtà, il succo può essere buono o cattivo a seconda dell'uso che se ne fa. La pianta ha grandi fiori composti di quattro petali ed una capsula globulare che contiene i semi. Da essa si estrae l'oppio. Alcuni vogliono che il nome derivi dal celtico "pappa", che indicava l'uso antico di mischiare i semi di questa pianta , o il succo da loro estratto, alla pappa dei bambini per farli dormire. Presso gli antichi, gli amanti, per sapere se il loro amore era pari, solevano mettere un petalo di papavero sul pugno, dandogli poi un colpo con la mano: lo scoppio, debole o forte, esprimeva l'intensità della passione. La statua del Buon Evento, a Roma, aveva in una mano un papavero. Ovidio dà alla Notte una corona di papaveri, che la accompagnano in sogni funesti. Spesso il papavero è simbolo della città perchè i suoi semi sono i tanti abitanti, mentre gli scomparti della capsula stanno ad indicare i quartieri. Giunone, quale dea delle nozze, reca in mano un mazzo di papaveri; ma anche Cerere, quale inizio della giustizia (apportatrice di leggi), reca papaveri; similmente ne è dotata la dea della giustizia. Inutile dire che Morfeo addormentava chiunque toccandolo con uno stelo di papavero, mentre Venere se ne fregiava, essendo l'abbondanza di semi simbolo di fertilità.

PAPI STREGONI

 
- Nella storia ce ne sono molti; per esempio, Papa Silvestro II, l'artista che creò una "testa oracolo" simile a quella fatta da Alberto Magno, il dotto Vescovo di Ratibona. Papa Silvestro era considerato dal Cardinale Benno un grande "mago e stregone" e la sua "testa", poiché parlava troppo, fu ridotta in pezzi da Tommaso d'Aquino. Poi vi è Papa Benedetto IX Giovanni XX, Gregorio VI e VII, tutti ritenuti stregoni dai loro contemporanei. L'ultimo Gregorio era il famoso Ildebrando. I Vescovi e gli alti Prelati che studiavano Occultismo e che divennero esperti nelle arti magiche, erano moltissimi.

PAPIRO

 
(Arc.) - Erba perenne che vive nelle paludi, sulle rive dei laghi e dei fiumi in Siria, Palestina, Africa tropicale e meridionale, ed anche in Sicilia. Il rizoma, carnoso e ricco di amido, ha un uso alimentare. Nell'antichità, il fusto forniva la materia scrittoria che ne ripete il nome. Gli Egiziani lo preparavano con le tuniche dei culmi della pianta, creando un supporto simile a quello che in sanscrito si chiama "pattra". La papirologia è la disciplina filologica che ha per oggetto la decifrazione, l'edizione, l'interpretazione, delle antiche scritture su papiro.
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