Glossario

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NUDD

 
(Cel.) - Figura mitica derivata da una divinità infernale. Era il padre di Gwynn ed Edern e spesso viene identificato con Lludd.

NUH

 
(Ara.) - Forma araba del nome di Noè.

NULLA

 
(Fil.) - Termine di cui è impossibile formarsi un concetto, almeno nel mondo occidentale. Parmenide lo identificava con il Non-Essere e Platone si limitò a confutare Parmenide, senza dire alcunché di suo in proposito. Per un lungo periodo di tempo il "nulla" non interessa i filosofi; torna in auge con i neoplatonici che considerano "nulla" la materia ma anche l'Uno, in quanto definibile solo negativamente. Bohme chiamerà Dio "nihil aeternum", mentre i cristiani vedono nel nulla la materia prima dalla quale Dio creò il mondo. Lasciando perdere le stravaganze di S.Agostino e quelle di Cartesio nella trattazione del "nulla", rileviamo in Hegel l'antinomia Essere-Nulla che si risolve nel divenire, ossia nel passaggio dall'Essere al Nulla e viceversa. Per Kant il nulla ha quattro significati : (1) Concetto vuoto senza oggetto, (2) Oggetto vuoto di un concetto, (3) Intuizione vuota senza concetto, (4) Oggetto vuoto senza concetto. Per Schopenhauer il "nulla" è il senso dell'esistenza, la sostanziale inconsistenza ed inanità di ogni realtà. Heidegger propugna il valore ontologico del nulla e la sua originarietà, ed il concetto dell'Essere e del Nulla lo troviamo in Sartre, che sposa in parte l'"angoscia" di Kierkegaard. Bergson introduce il nulla relativo rispetto al nulla assoluto che per lui non può esistere. Rileviamo, per concludere che, mentre in metafisica il nulla indica qualcosa, nelle lingue naturali il nulla ha valore puramente negativo.

NUM

 
(Sib.) - Nome dell'Essere Supremo dei Samoiedi occidentali e di gran parte delle popolazioni della Siberia. È il Dio del Cielo, ma anche il cielo, tanto che il suo nome si diversifica a seconda delle varie manifestazioni meteorologiche: è Numbam quando con il suo mantello regge l'Arcobaleno, è Numgy quando spegne il sole e lascia comparire nel cielo nero le stelle, ecc. La sua azione si estende a tutta la sfera della realtà naturale. Num è simile a molte divinità supreme delle civiltà religiose dell'Eurasia settentrionale.

NUM

 
-TUREM (Sib.) - L'Essere Supremo degli Ostiachi, legato al Num dei Samoiedi, che probabilmente deriva dal greco nomos che significa "legge". Assunto poi il significato di Legge sacra, subì la trasformazione di senso in divinità, e poi in Dio.

NUMA

 
(Lat.) - Secondo Re di Roma, succeduto a Romolo per designazione del Senato, ebbe come maestro Pitagora e come consigliere la ninfa Egeria. Si deve a lui la maggior parte delle istituzioni religiose di Roma, nonché il diritto sacro ed il calendario. Si racconta un esempio : Pitagora prescriveva una prostrazione ed una posizione circolare durante le ore di contemplazione; Numa si adoperò per diffondere questa usanza nel popolo Romano.

NUMBER NIP

 
(Scand.) - Un Elfo, il fiero Re dei Riesengebirge, il più potente dei geni, sia nel folklore Scandinavo che in quello Germanico.

NUME

 
(Lat.) - Si tratta di un termine latino che deriva da Nuo (far cenno con la testa, e quindi gesto di volontà, di potenza, caratteristica degli Dei) e si riferisce al pantheon romano, da alcuni ritenuto autentico ed originale e da altri carente ed insufficiente. Numen era considerata una potenza non configurata ed ovunque diffusa, che si manifesta in accadimenti incessanti ed al tempo stesso momentanei.

NUMERI

 
(Occ.) - Che cos'è un numero ? La domanda, posta migliaia di anni or sono, è ancor oggi senza risposta. Secondo il Sepher Jetsirah, Dio creò la sua Eternità con tre Sepharim : Sophar, Sopher, Saphur (Numero, Numerante, Numerato), il che vuol dire che il numero è lo strumento della creazione ed attraverso il numero si può capire la creazione e risalire a Dio. Secondo Newton, Dio era il più grande matematico ! Per Pitagora i numeri erano sacri, Platone identificava i numeri con le idee, i Neoplatonici facevano partire la creazione dall'Uno, origine del molteplice; il tre, base della Trinità, è comune a tutte le religioni; tutta la Cabala è basata su una particolare scienza dei numeri. Il numero è dappertutto, è fondamentale per la stessa vita, è indispensabile in ogni operazione umana, è così strettamente connesso alla realtà che, una volta staccato da essa, non esiste più. Dice, infatti, Cartesio: "Il numero che consideriamo in generale, senza riflettere su alcuna cosa concreta, non esiste fuori dal nostro pensiero, come non esistono tutte le altre idee generali che gli scolastici comprendono sotto il nome di universali". Per Kant, il numero è uno schema, la rappresentazione di un'operazione puramente intellettuale che opera sul molteplice dato dall'intuizione pura del tempo. Russell scrive un libro sulla Introduzione alla Filosofia Matematica per non dirci che cosa è un numero. Cantor diventa pazzo spingendo gli insiemi al di là dell'infinito attuale per dirci, alla fine, che la cardinalità di un numero, ossia il numero cardinale che misura la quantità di cose che un insieme contiene (non si può numerare, infatti, senza creare un insieme), è il frutto di un'attiva facoltà del pensiero, ovvero dal fare astrazione dalla natura e dall'ordine degli elementi dell'insieme. E così ne sappiamo meno di prima, almeno sul piano manifesto delle cose. Esotericamente, tutto diventa più facile (o del tutto incomprensibile), quando si pensi che tutta l'attività creatrice divina è proceduta e procede secondo numeri : il creato è un complesso contesto di armonie, governato da numeri o da relazioni che conducono a numeri, o da ritmi definibili da numeri. Come ogni forma è convertibile in pensiero, così essa può essere trasformata in numeri, che sono di per sè espressioni astratte, figure simboliche, ma nella loro realtà trascendente e nella loro natura metafisica sono espressioni di valore concreto. I numeri divini sono gli Archetipi che governano tutto, sono i prototipi delle cose nella mente di Dio; la mistica del numero, o matematica esoterica, è un culmine di astrazione cristallina nella quale risiede l'armonia universale. E dai numeri come archetipo, si passa al ritmo delle energie spirituali che mettono in sintonia Dio e l'uomo; essi esprimono i ritmi delle forze spirituali nel loro processo di manifestazione. Essi condensano ed accumulano le forze spirituali corrispondenti, che poi restituiscono a quanti riescono a ricostituire il loro ordine, scoprendone la divina sapienza creatrice. La scienza delle loro combinazioni, oltre a permettere di approfondire i misteri della Divinità, illumina l'intelletto e diventa potere magico. Le cifre sono glifi convenzionali che servono a costruire un sistema di numerazione, essi sono puramente fisici; il loro significato recondito (Numero Sacro) è conosciuto solo dagli Occultisti iniziati, essi sono totalmente metafisici. I numeri sono infiniti, ma nessuno è in grado di dare una dimostrazione diretta. Mirabile la definizione di Proclo: "Prima dei numeri matematici ci sono i numeri semoventi; prima delle cifre apparenti ci sono le cifre vitali; prima dei mondi materiali vi è il Potere Creatore che produsse i Cerchi invisibili". L'aritmomanzia è la scienza che insegna le relazioni ed i legami fra gli Dei ed i Numeri. Tutta la natura si divide per 2, 3, 6, 7 e 9; dappertutto vi è armonia di numeri: nella forza di gravità, nel movimento dei corpi celesti, nelle leggi del calore e della luce, nelle leggi dell'elettricità e del magnetismo, in quelle di affinità chimica, nella forma delle cose viventi ed inanimate, nelle percezioni della mente. Sui numeri sono stati scritti moltissimi libri, ma potrebbe interessare il lettore comune quello scritto sui numeri usati da Dante Alighieri nella Divina Commedia e sui loro significati simbolici: 1 = L'Immanifestabile 2 = La Dualità in cui riposa il Principio e gli Opposti 3 = La compiutezza, la perfezione, ecc. Il filosofo cinese Hiu-chin diceva: "Al primo cominciare la ragione esisteva nell'Unità; è d'essa che fece e divise il cielo dalla terra, convertì e perfezionò tutte le cose". Ma già Lao-Tse, prima di lui, aveva detto: "La ragione produce uno, uno produce due, due produce tre e tre hanno prodotto tutte le cose". Confucio affermava che i numeri dispari erano celesti e perfetti mentre i numeri pari erano terrestri ed imperfetti. La somma dei numeri dispari è 25, quella dei numeri pari è 30, la somma delle somme dà 55, il numero delle verghe per mezzo delle quali si deducono le sorti. Una delle leggi di Manu spiegava che chi genera nelle notti pari ha un figlio maschio, nelle notti dispari una figlia femmina. Il Numero è un'Entità e contemporaneamente un Soffio emanante da Dio; il Soffio organizza il Cosmo fisico, dove niente riceve la forma se non attraverso la Divinità, che è un effetto del Numero. Il Numero genera la quantità, la qualità, la dimensione, la forza, l'attributo, ecc. Dio è un numero dotato di movimento che è percepito ma non dimostrato. Come Unità, Dio dà inizio ai Numeri, ma con essi non ha alcunché in comune. Sul piano più alto, il numero non è un numero, ma uno zero, un cerchio. Sul piano inferiore diventa Uno, da cui poi tutti gli altri. Ogni lettera dell'alfabeto ebraico ha un suo significato filosofico, ed è associata ad un numero. Il Numero è la Legge dell'Universo, l'Unità è la Legge di Dio. Il Libro della Natura è scritto in lingua matematica.

NUMERI CELESTI

 
(Cina) - Con questo termine vengono designati in Cina i numeri 1, 3, 5, e 7.
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