Glossario

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NIRRITI

 
(San.) - La dea della Morte e della Decadenza.

NIRUKTA

 
(San.) - Letteralmente significa "etimologia", ma in realtà sta per "etimologia sacra", in quanto si tratta di esegesi dei vocaboli in base alla qualità dei suoni, e quindi alle potenze divine che in loro si incorporano. È il suono "distinto" caratterizzato dalla qualità-Soma. Un anga o parte, una divisione dei Veda; un commento glossariale.

NIRUPADHI

 
(San.) - Da Nir=Senza e Upadhi=Veicolo. Indica esseri senza qualità, senza attributi; la negazione degli attributi.

NIRVANA

 
(San.) - Lo stato di Non-coscienza assoluta e di Esistenza assoluta, nel quale entra l'Ego di una persona che ha raggiunto il più alto grado di perfezione e di santità, normalmente dopo che è avvenuta la morte del corpo fisico. Tale stato viene raggiunto in vita solo dai Buddha o da un essere ad esso comparabile. Secondo gli Orientalisti, "lo spegnersi totale", come la fiamma di una candela, la completa estinzione dell'esistenza. Ma nella spiegazione esoterica, è uno stato di esistenza assoluta, di gioia totale ed infinita, inesprimibile. Nei testi canonici del buddhismo il termine designa : se applicato a vivente, l'estinzione delle passioni, se applicato ad un morto, la liberazione dalle rinascite. La felicità di questo stato perfetto è puramente negativa (dal punto di vista umano), poiché è definita come cessazione delle sensazioni e del dolore. Il Nirvana è la condizione di salvezza suprema nelle tre grandi religioni indiane : induismo, buddhismo e jainismo. Il suo sviluppo più completo si ha nel buddhismo dove diventa una delle quattro "nobili verità" insegnate dal Buddha, in ordine alla salvezza. E salvezza e Nirvana sono la stessa cosa perchè, eliminato il desiderio, causa del dolore, si elimina la sofferenza, ma anche la sete di vita e, quindi, il ciclo delle rinascite. Ed allora si entra nel Nirvana, una sfera indefinibile, il totale annientamento per la scuola sautrantica, una coscienza infinita e luminosa secondo la scuola mahayana. La scuola tathagatagarbha, invece, sostiene che la buddhità è presente in tutti gli esseri celata, perchè coperta da impurità, ma destinata a rivelarsi tramite una graduale purificazione. Una volta raggiunta la suprema trasparenza, non si ha più differenza tra questa ed il nirvana. Anche il tantrismo professa la buddhità come felicità suprema ma, per raggiungerla, indica una via diversa, facendo larghe concessioni al rituale ed alle pratiche magiche. Il Nirvana, comunque, non è il nulla, l'annientamento, ma lo stato incondizionato che è e che non è. Questo stato subentra quando sono state rimosse la mania, la brama e l'ignoranza. Esso è identico allo stato di risveglio e si identifica con la immortalità. Tale realizzazione implica il distacco totale, la dissoluzione del vincolo , sia umano sia divino, di questo e dell'altro mondo, dell'essere e del non-essere. Il Nirvana è la sede in cui non vi è l'alba nè il tramonto, nè nascita nè morte, nè divenire. Esso equivale a mukti e significa liberazione dai ceppi di Maya, o Illusione. i Buddhisti insegnano che sul piano oggettivo solo due cose sono eterne: Akasha e Nirvana; ma anche questo non è vero perchè in assoluto esse sono una sola cosa, diventa due sul piano di Maya, o della illusione. Il Nirvana è la liberazione finale dall'illusione.

NIRVANI

 
(San.) - Chi ha raggiunto il Nirvana - un'anima emancipata. Questo Nirvana non assomiglia per nulla a quanto sostengono gli Orientalisti, come ben sa ogni studioso che ha visitato la Cina, l'India e il Giappone. Esso è una "evasione dalla sofferenza", ma solo da quella della materia, la liberazione da Klesha, o Kama - la totale estinzione dei desideri animali. Se ci si dice che Abidharma definisce il Nirvana "come uno stato di annichilimento assoluto", concordiamo, aggiungendo, però, all'ultima parola, la precisazione: "di ogni cosa legata alla materia o al mondo fisico"; e ciò semplicemente perchè quest'ultimo (come pure tutto ciò che è in esso) è illusione, maya. Sakyamuni Buddha, negli ultimi momenti della sua vita, disse che "il corpo spirituale è immortale" (Vedi Sansckrit Chinese Dictionary"). Mr. Eitel, lo studioso di Sinologia, così lo spiega: "I sistemi exoterici popolari concordano nel definire il Nirvana negativamente, come uno stato di assoluta esenzione dal cerchio della trasmigrazione, come uno stato di totale e completa libertà da ogni forma di esistenza, a cominciare dalla liberazione da ogni passione e sforzo; uno stato di indifferenza ad ogni sensibilità" - e avrebbe potuto aggiungere, "la morte di ogni compassione per il mondo della sofferenza". Ed è questa la ragione per cui i Bodhisattva che preferiscono la veste di Nirmanakaya a quella di Dharmakaya stanno, nella considerazione popolare, ad un livello più elevato dei Nirvani. Ma lo stesso studioso aggiunge che: "Positivamente (ed esotericamente) essi definiscono il Nirvana come il più elevato stato di felicità spirituale, come immortalità assoluta attraverso l'assorbimento dell'anima (meglio dello spirito) in se stessa, ma conservando l'individualità, per cui, come ad esempio i Buddha, dopo essere entrati nel Nirvana, possono riapparire sulla terra - ma nel futuro Manvantara. Questo termine equivale a Jivanmukta, ossia una monade che si è resa libera.

NISABA

 
(Sum.) - Presso i Sumeri, con questo nome si designava la Dea delle messi.

NISHADA

 
(San.) - (1) Una delle sette qualità del suono - l'unico e solo attributo di Akasa; (2) la settima nota della scala musicale Indù; (3) un "fuori casta" discendente da un padre Brahmano e da una madre Sudra; (4) una catena di montagne a Sud del Meru ed a Nord dell'Himalaya.

NISO

 
(Gr.) - Re di Megara, nato con un capello d'oro che, fino a quando fosse stato conservato, permetteva a Niso di regnare su Megara. Ma la figlia Scilla, innamorata di Minosse, strappò il capello al padre e lo regalò all'amante. Minosse divenne re di Megara e Niso, che inseguiva Scilla per ucciderla, fu cambiato in sparviero. Scilla, invece, fu cambiata in allodola.

NISROCH

 
(Ass.) - Nome di una divinità assira, rappresentata con testa d'aquila o di avvoltoio. È una delle divinità più sacre ed antiche, rappresentata in proporzioni colossali sulle mura, a custodia delle porte, sulle stanze, sui vestiti ricamati. Lo si vede spesso lottare con altri favolosi animali, leoni e tori con testa umana, riuscendo sempre vincitore. Si pensa che la vittoria della testa d'aquila sulla testa di leone o di toro stia a rappresentare la supremazia dell'intelletto sulla forza puramente fisica.

NISSI

 
(Cal.) - Uno dei sette Dei Caldei.
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