Glossario

Glossario

Vai alla Bibliografia

NEOPLATONISMO

 
- Letteralmente "il nuovo Platonismo" o Scuola Platonica. Una scuola eclettica e panteista di filosofia fondata da Ammonio Sacca ad Alessandria, di cui era a capo Plotino (189-270 d.C.), un suo discepolo. La scuola cercava di riconciliare gli insegnamenti Platonici ed il sistema di Aristotele con la Teosofia Orientale. Il suo impegno principale era la filosofia spirituale allo stato puro, la metafisica ed il misticismo. La Teurgia vi fu introdotta più tardi. Questo neoplatonismo fu l'ultimo sforzo da parte di elevate intelligenze per arrestare la ignorante superstizione sempre esistita e la fede cieca che vi era in quel tempo; fu l'ultimo prodotto della filosofia Greca che alla fine fu annientato e messo a morte dalla forza bruta.

NEOZOICO

 
(Geo.) - Detto anche Quaternario è la più recente suddivisione della storia geologica della Terra e comprende gli ultimo due milioni di anni. In questo periodo compare l'uomo e si verificano le grandi glaciazioni.

NEPHESH

 
(Eb.) - Soffio di vita. Anima, Mens, Vita, Brame. Questo termine è usato nella Bibbia molto liberamente. Generalmente significa prana, "vita". Nella Cabala indica le passioni animali e l'Anima animale. Quindi, come si sostiene negli insegnamenti teosofici, Nephesh è sinonimo del Principio Prana-Kamico, o Anima animale nell'uomo (H.P.B.). Essa è il soffio vitale, l'anima vivente, la sede del respiro ed anche degli appetiti fisici. Corrisponde al Ka egizio dei geroglifici, al Corpo Astrale all'Uomo siderale. Si trova in ogni animale, particella animata, atomo minerale. In termini più generali, può essere chiamata la "Vita". È il soffio divino che fu inoculato ad Adamo, il corpo è il suo modello mentre essa è la forma di Ruach. Le attitudini di Nephesh provengono dal mondo astrale. La Cabala descrive tre anime nell'uomo: Neshamah (anima divina), Ruach (anima morale), Nephesh (anima naturale). Mentre la prima proviene da Binah (Triade superiore), la seconda proviene da Tipheret (Triade mediana), e la terza da Yesod (Triade inferiore); Neshamah governa la parte destra dell'uomo quella santa, Nephesh governa quella sinistra, la parte animale. L'anima dello uomo è una sola e la tripartizione serve solo a stabilire i collegamenti con i vari mondi. Nephesh è la prima a manifestarsi nel corpo umano e serve a collegarlo con il mondo manifestato; essa non ha luce propria, ma è illuminata da Ruach. Entrambe sono soggette alla trasmigrazione.

NEPHILIM

 
(Eb.) - Giganti, Titani, i Caduti (Angeli). Per alcuni si tratta di esseri umani appartenuti alla terza Razza, per altri sono i Giganti della Terra, uomini grandi e pelosi, come si racconta nella Bibbia probabili prototipi grandi e potenti dei "satiri", osservati e studiati da alcuni Padri della Chiesa. Più realisticamente, dovrebbe trattarsi degli ultimi eredi, discendenti da quelle razze lemuro-atlantiane che generarono figli con femmine animali, producendo in tal modo dei "mostri"

NEPHTYS

 
(Eg.) - La sorella di Iside, filosoficamente solo uno dei suoi aspetti. Come Osiride e Tifone sono uno sotto due aspetti, così Iside e Nephtys sono uno, lo stesso simbolo della natura nel suo aspetto duale. E poi, mentre Iside è la sposa di Osiride, Nephtys è la sposa di Tifone, il nemico di Osiride ed il suo distruttore, sebbene essa pianga per lui. È spesso rappresentata vicino alla tomba del grande dio Sole, recando sulla testa un disco fra le corna di una luna crescente. È il genio del mondo inferiore, e Anubis, il Plutone Egiziano, è detto suo figlio. Plutarco ha dato una giusta spiegazione esoterica delle due sorelle. Egli scrive: "Nephtys denota ciò che è sotto la terra e che non si vede (cioè il suo potere di disintegrazione e di riproduzione), Iside denota ciò che è sopra la terra ed è visibile (o la natura fisica) ... Il cerchio dell'orizzonte che divide questi due emisferi, e che è comune ad entrambi, è Anubis. L'identità delle due dee è evidente dal fatto che Iside è chiamata anche madre di Anubis. In tal modo, le due dee sono la Alfa e l'Omega della Natura. (Vedi "Nefti").

NEPITELLA

 
(Occ.) - Diminuitivo di "nepa" che significa "scorpione"; il nome attribuito a questa pianta sembra dovuto al fatto che la si riteneva capace di guarire il morso dello scorpione. Si tratta di una pianta odorifera, simile alla menta, ben usata anche in cucina; fiorisce in estate ed autunno sulle strade ed in collina. I Caldei la chiamavano "buith" i Greci "retus" e si dice venisse usata, mista alla polvere di una pietra che fosse stata nel nido di un'upupa, ad ingravidare un animale provocando la nascita di un figlio particolarmente nero. Applicata alle narici di un animale, provoca una sincope passeggera; applicata alle reti delle arnie, impedisce l'uscita delle api, ecc. Quest'erba ha un vasto impiego in campo magico: istruirsi sull'uso !

NEREIDI

 
(Gr.) - Ninfe marine, figlie di Nereo e Doride, la più famosa delle quali è Anfitrite, moglie di Nettuno. Erano più di cinquanta ed erano rappresentate come belle fanciulle a dorso di delfino, con la parte inferiore del corpo a forma di pesce. Divinità del mare, tranquille, benigne all'uomo.

NEREO

 
(Gr.) - Dio marino più antico di Nettuno, figlio di Oceano e Teti, aveva sposato la sorella Doride da cui aveva avuto le Nereidi. Esso era il lato bello, piacevole e benefico del mare ed era raffigurato come un vecchio pacifico, di dolce aspetto, giusto e moderato, munito di scettro e tridente. Secondo alcuni esegeti, Nereo è un aspetto di Nettuno, o Poseidone. Mentre Nettuno è il signore dello Spirito di Atlantide prima dell'inizio della sommersione, Nereo è la forza titanica della razza vivente lo spirito di Nettuno che si reincarna nella Quinta Razza, la Razza Ariana.

NERGAL

 
(Cal.) - Sulle tavolette Assire è descritto come il "re gigante della guerra, signore della città di Cutha". È anche il nome Ebraico del pianeta Marte, invariabilmente associato alla cattiva sorte ed al pericolo. Nergal-Marte è lo "spargitore di sangue". Nell'astrologia occulta è meno malefico di Saturno, ma è più attivo nelle sue associazioni con gli uomini e con la sua influenza su di loro. Presso i Babilonesi si identificava con il dio degli inferi; per i Sumeri era un Dio estivo che durante l'inverno, viveva nel regno dei morti, dove era sovrana la moglie Ereshkigal. Nergal-Serezer è il Dio assiro dal cui nome derivano sia Nergal che Nargal e Nagal.

NERO

 
(Occ.) - Il colore nero è da sempre ritenuto simbolo di infelicità di tristezza e di morte. Aristotele giudicò pazzi gli egiziani quando li vide vestiti di nero ma forse non capì che per quelli il colore nero aveva un diverso significato. Agli Dei infernali si sacrificavano vittime nere, mentre Pitagora identificava il nero con il male. Ma Aristotele vedeva nel nero anche qualcosa di buono: essendo immutabile, esso era simbolo della stabilità. In realtà ancor oggi, per molti popoli della Africa, il colore nero equivale nei significati al nostro colore bianco ed i paramenti neri sono segno di eccellenza e prestigio.
Vai alla Bibliografia