Glossario

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MONDO ARCHETIPICO

 
(Eso.) - È il mondo modello sul quale vengono poi realizzati quelli fisici. Da non confondere con il Pensiero esistente nella Mente della Divinità.

MONERA

 
(Sc.) - Nome dato da Haeckel a presunti esseri viventi primitivi rappresentati da microscopiche masserelle di plasma ameboide, prive di organizzazione e di nucleo. Furono distinte in rizomonere e lobomonere a seconda della forma dei pseudopodi, ed in zoomonere e fitomonere a seconda delle loro presunte affinità con gli animali o i vegetali. Haeckel attribuì alla monere il significato di forme precellulari, ma si scoprì poi che si trattava di precipitati chimici senza vita.

MONETA

 
(Lat.) - I Romani davano questo soprannome a Giunone, sia perchè era la Dea che presiedeva al denaro, sia perchè, stando al racconto di Cicerone, avvertì i Romani di immolare una scrofa pregna per fermare un terribile terremoto (Dea monitrice = Moneta). Nel tempio eretto alla Dea, essa figurava con martello, incudine, tenaglie e conio della zecca. Immagini in tal senso si trovano su molte medaglie consolari. Il termine latino pecunia, che significa moneta, deriva da "pecus", bestiame, che per i Romani fu la prima moneta. E poiché le prime monete coniate portavano l'immagine di un bue, esse ne presero il nome.

MONGOLI

 
(Sto.) - Popolazione dell'Asia centrale che nel XIII secolo d.C. fondò un grande impero che si estendeva dalla Cina all'Asia anteriore e dominò in seguito, con minori dinastie, anche su parte dell'Europa orientale. Chiamati Meng-wu dai Cinesi, Mongol dai Mongoli, Moghol o Moghul dai Persiani, era all'origine una piccola tribù; il gruppo principale era costituito dai Tatari, noti in occidente come Tartari, ma nel 1206 Genghiz-khan unifica le varie tribù sotto il nome di Mongoli, dando inizio a quella grande campagna di occidente che avrebbe travolto in pochi anni grandi e piccoli stati musulmani dell'Asia anteriore. Il figlio Ogodei, meno valoroso del padre, aumentò il ritmo delle conquiste portando l'impero alla massima espansione. Successivamente il comando si frazionò, l'impero si divise in tante frazioni fino alla decadenza iniziata nel XIV secolo. I Mongoli, partiti con una cultura primitiva, durante le grandi dinastie avevano saputo assimilare la civiltà musulmana e cinese, assurgendo a livelli notevoli. Dopo la decadenza, tornarono, inspiegabilmente, ai livelli dai quali erano partiti. La religione dei Mongoli era prettamente sciamanite, dedita a pratiche di magia e di stregoneria. L'adozione del Lamaismo tibetano del 1577 non pose fine alle credenze religiose derivate dallo sciamanismo, anche se introdusse un numeroso clero. Per i Mongoli, il maggior personaggio religioso era il Buddha vivente, il cui ultimo rappresentante morì nel 1924.

MONGOLOIDE

 
(Eso.) - La razza mongoloide, da non confondere con la razza mongolica, è uno dei rami componenti il ciclo delle razze boreali e comprende sia la razza paleomorfa Premongolide che quella neomorfa Mongolide. Il loro centro di origine è l'Asia continentale interna.

MONIER Williams

 
(Ing.) - (1818-1899). Scrisse molto di religioni antiche : La Religione di Zoroastro, Induismo, Sistemi Religiosi Non-cristiani. Il suo capolavoro è considerato "Saggezza Indù, Esempi di dottrine religiose, filosofiche ed etiche degli Indù"; l'opera comprende una breve storia dei settori principali della letteratura sanscrita, narrazioni sul passato e sul presente dell'India, nonché sulle condizioni morali ed intellettuali del paese.

MONISMO

 
(Rel.) - Dottrina tendente alla riduzione della pluralità degli esseri ad un unico principio o ad un'unica sostanza, altrimenti detta la Dottrina della Sostanza Unica. Essa considera i pensieri ed i fenomeni mentali come due aspetti, o parti, di una sola e medesima sostanza, in certe sue condizioni. Il pensiero, come pensiero, è totalmente in contrasto con i fenomeni materiali, ma dev'essere considerato solo come la "parte soggettiva del fenomeno nervoso", qualunque sia il significato che gli studiosi intendono dare a tale idea.

MONIZIONE

 
(Occ.) - Percezione extrasensoriale, spontanea, di tipo telepatico. In liturgia è l'invito alla preghiera fatto dal celebrante all'assemblea.

MONOFISISMO

 
(Rel.) - Eresia cristologica sostenuta dal monaco Eutiche nel secolo V, il quale negava l'esistenza in Cristo delle due nature, umana e divina. Le due nature, infatti, sono all'origine, ma alla fine la divina prevale sull'umana e l'assorbe. La teoria non è ben nota, ma è nota la scomunica di Papa Leone I al Concilio di Calcedonia. Ma il monofisismo sopravvisse, ed è oggi presente in quattro chiese : la Copta, l'Etiopica, la Giacobita e l'Armena.

MONOGENISMO

 
(Sc.) - Letteralmente significa "discendenza da una sola coppia", ed è il contrario di poligenismo, che significa discendenza da parecchi gruppi. In biologia è sinonimo di monogenesi. Nella teologia cattolica, con questo termine si intende la unità originaria del genere umano, in quanto esso trae origine da un unico primo uomo. Su ciò la Chiesa è intransigente ( e su quale altra cosa non lo e ?), dal momento che l'unità dell'origine umana è inscindibile dalla dottrina rivelata del peccato originale. Il Monogenismo geografico è l'ipotesi che specie animali e vegetali, più le razze umane, abbiano avuto origine da un unico centro di diffusione. L'uomo, in particolare, sarebbe nato nella Asia Centrale.
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