Glossario

Glossario

Vai alla Bibliografia

MIRIAM

 
(Rel.) - O Maria, o Myrrha, è la madre del Logos cristiano. Ma è anche il nome di una sorella di Mosè che, dopo il passaggio del Mar Rosso, guida la danza di ringraziamento delle donne israelite. Per aver criticato Mosè, viene colpita dalla lebbra ed è il fratello a guarirla, facendola rientrare nella comunità. Muore a Cades ed è ivi sepolta.

MIRIONIMO

 
(Eg.) - Letteralmente "colui che ha mille nomi", un epiteto attribuito tanto ad Iside (che riassumeva in sè le prerogative della Terra, di Cerere, Giunone, Luna, Minerva, Cibele, Venere, Diana, la Natura), quanto ad Osiride (nel quale si fondevano e si confondevano gli attributi mitologici di Giove, Sole, Bacco, Plutone, Pan, Serapide, Adone, Api, Odino).

MIRRA

 
(Gr.) - Figlia di Ciniro, ebbe un rapporto incestuoso con il padre. Fuggita per la vergogna si recò in Arabia dove chiese agli Dei di essere liberata dal suo tormento. Fu convertita nell'albero che produce il prezioso profumo che porta il suo nome. Dopo nome mesi l'albero scoppiò e nacque Adone.

MIRTILO

 
(Gr.) - Figlio di Mercurio, cocchiere del Re Enomao, della cui figlia Ippodamia si era innamorato Pelope. Ma il Re si era impegnato a darla in sposa a chi lo aveva battuto nella corsa con il cocchio. Mirtilo promise a Pelope di guidarlo alla vittoria pur di avere Ippodamia per una notte. Tolti i cavicchi delle ruote di Enomao Pelope vinse la gara ed Enomao, rovesciatosi, morì. Quando Mirtilo ricordò a Pelope la promessa, questi lo gettò in mare.

MIRTO

 
(Gr.) - Secondo alcuni deriva dal greco, secondo altri dall'arabo : in entrambe significa "profumo". Per le sue caratteristiche, fin dai tempi più remoti fu consacrata ai riti religiosi. Gli ebrei portavano rami di mirto alla festa dei tabernacoli, i poeti greci e latini lo consacrarono alla madre dell'Amore, e pare sia stato il primo albero piantato dai Romani in una piazza pubblica.

MIRVILLE Jules Eudes

 
(Fr.) - Fanatico cattolico romano, appartenente all'aristocrazia francese, visse dal 1802 al 1873. La sua opera più importante è "Pneumatologia. Sugli Spiriti e le loro diverse manifestazioni", una memoria indirizzata agli Accademici di Francia. In realtà si tratta di tre Memorie, pubblicate in tre diverse edizione a partire dal 1851. L'edizione più completa è quella in sei volumi, edita a Parigi. La prima porta il titolo di Memoria, la seconda Manifestazioni Storiche, la Terza Manifestazioni Taumaturgiche.

MISANTROPO

 
(Soc.) - Persona amante della vita ritirata e poco socievole. Suoi simboli sono l'alcione, un uccello che raramente si lascia vedere e l'anguilla che secondo gli Egizi, non si associava mai ad altri pesci.

MISENO

 
(Gr.) - Figlio di Eolo, re dei venti, superò tutti nell'arte di suonare la tromba e nell'eccitare i soldati alla battaglia. Sfidati gli Dei, Tritone, trombettiere di Nettuno, lo gettò nelle onde, ove il povero Miseno perì. Enea ne trovò il cadavere presso un promontorio, lo recuperò, gli fece magnifici funerali e gli eresse un monumento. Ma qualcuno dice che Enea sacrificò Miseno agli Dei, come vittima per ottenere l'evocazione del padre. Probabilmente anche a quei tempi l'informazione era manipolata !

MISERICORDIA

 
(Fig.) - È personificata da un uomo povero, pallido, stracciato, dolente, infermo, piagato, sdraiato, sguardo dolente e lagrimoso, testa chinata, collo torto, mani sporgenti e braccia allargate. Molti sono i simboli associati a questa figura ed alcuni sono piuttosto forzati. Gli antichi avevano associato il ginocchio al concetto di misericordia per cui, quando andavano a chiederla ai potenti, abbracciavano le loro ginocchia.

MISHNAH

 
(Eb.) - In ebraico, letteralmente, significa "ripetizione, studio, insegnamento"; costituisce la dottrina giudaica post-biblica, quale si venne svolgendo nei primi secoli dell'era cristiana, in particolare la sua parte giuridica. Ma con questo nome si indica anche lo studio di tale dottrina ed anche la formulazione di una singola norma giuridica. Mishnah è anche la raccolta delle norme giuridiche ed è la parte più antica del Talmud Ebraico, o legge orale, consistente in regole supplementari per la guida degli Ebrei, con un ampio commentario. Il contenuto è organizzato in sei sezioni che trattano delle Semine, delle Festività, delle Donne, dei Risarcimenti di danno, delle Cose Sacre e della Purificazione. Il Rabbino Judah Haunasee codificò il Mishnah verso il 140 d.C. La Mishnah costituisce l'interpretazione di carattere giuridico e normativo della Legge scritta, ossia dei cinque libri del Pentateuco, nello spirito del pensiero farisaico. La tradizione attribuisce la redazione della Mishnah a rabbi Giuda il Santo, ma esistevano redazioni precedenti, ed afferma che essa inizialmente fu tramandata oralmente. Il metodo della Mishnah è apodittico, cioè non allega la esegesi del testo biblico fondante le singole sentenze.
Vai alla Bibliografia