Glossario

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LUCAE Johann

 
(Ger.) - Marburgo 1814, Francoforte 1881. Antropologo ed anatomico tedesco, docente di zoologia presso la Società di Scienze naturali di Francoforte, poi professore di anatomia nell'Istituto Medico di Francoforte. Condusse importanti ricerche di antropologia e di anatomia.

LUCE

 
(Rel.) - In molte esperienze religiose ed in molte dottrine filosofiche, la luce è l'elemento simbolico fondamentale. La contrapposizione fra luce e tenebre, già presente nel Genesi, è posta dal cristianesimo in una visione di comodo : la luce è Cristo che, squarciate le tenebre del peccato, indica all'uomo la verità evangelica. In tal modo Cristo diventa "fotoforo", ossia "portatore di luce", che si dice anche Lucifero, piaccia o no ai cristiani. Se il Cristo è inteso quale Logos, siamo molto vicini alla verità; le Tenebre sono Padre-Madre e la Luce, il loro figlio. Le Tenebre nulla hanno a che vedere con il peccato dell'uomo; esse sono eterne, la Matrice dalla quale le Sorgenti di Luce appaiono e nella quale si immergono al loro scomparire. Sul piano mayavico temporaneo, luce e tenebre sono dipendenti l'una dall'altra, nell'ambito di quella dicotomia che rende possibile la vita dell'uomo. Ed anche nell'universo, la percezione della luce è diversa a seconda dell'occhio che la percepisce. Ma le Tenebre che riempiono lo Spazio illimitato sono la rappresentazione allegorica delle condizioni dell'Universo durante il Pralaya, o Riposo assoluto. E le Tenebre, a loro volta, nascono dalla Luce Assoluta. Secondo i Rosacroce, Luce e Tenebre sono la stessa cosa e diventano separabili solo nella mente umana. Le Tenebre sono puro spirito, base radicale e metafisica, unica realtà; la Luce è materia, effetto soggettivo, fulgore apparente, Illusione, Maya. Robert Fludd dice : "le Tenebre adottarono la Luce per rendersi visibili". La luce della coscienza è la luce del Logos, ed è questa luce che l'occultismo pratico adopera per rendere visibile il Logos, mediante figure geometriche. La luce del Logos è la radice del Sè mentale e del Sè fisico, la permutazione del mondo manifestato. L'aspetto noumenico della Luce è Aditi-Vach, o Sephira, che come Logoi femminili sono anche correlati al Suono ed all'Etere. Para è la luce ed il suono dell'Inconoscibile; quando è trasferita nell'ideazione del Logos, o nella sua luce latente, diventa pasyanti; quando diventa luce espressa è madhyama. Per la Cabala, Luce, Suono e Numero sono i tre fattori della Creazione. Per gli Occultisti, la Luce è Spirito e Materia allo stesso tempo. La vera Luce è quella dello Spirito, portata dai Figli della Luce emersi dall'Oceano di Luce. La scienza non sa cosa sia la luce. La definisce in molti modi, salvo a correggersi di volta in volta. Le molte ipotesi scientifiche sono state mode dalla effimera durata. In Iside Svelata, H.P.B. dice : "La Luce è la figlia primogenita e la prima emanazione del Supremo. La Luce è vita e principio vitale". Essa è il grande mago proteiforme che dà origine a tutte le forme ed agli esseri viventi. Nei suoi raggi si trova l'origine di tutte le azioni, sia fisiche che chimiche : essa dà la vita e la morte. Le Forze Creatrici, che nascono dalla luce del Logos, condensano la luce eterna sul piano oggettivo, facendola diventare materia grossolana. In Occultismo esistono tre tipi di Luce : Luce astratta ed assoluta - Sono le Tenebre. Luce del Manifestato-Immanifestato - La Luce del Logos. Luce riflessa nei Logoi - La luce dei Dhyan Chohan che la riversano nell'Universo oggettivo. Per la Cabala, la suddivisione è la seguente : Luce chiara e penetrante - Jehovah Luce riflessa - ........... Luce nell'astratto - Gli Elohim. Il libro scritto sulla Cabala si chiama Zohar (Luce) e spesso i Sephiroti vengono chiamati "Luci". Gli Gnostici consideravano il Serpente, l'Androgino, emblema di Sapienza e di Eternità. Esso era composto da Ennoia (la Mente divina, la Luce)) e da Agathodaemon (l'Ombra della luce); Luce ed Ombra, dunque, non esiste l'una senza l'altra, almeno nel mondo manifestato. Per gli Zoroastriani, Arimane è l'ombra manifestata di Ahura Mazda, che è la Luce. Male e Tenebre sono coeterni con il Bene e la Luce, mentre la Luce eterna è troppo forte per poter essere vista dallo intelletto umano. Nel Pimandro si dice : "Il Pensiero divino diventa Luce e Vita attraverso il Verbo". I Figli delle Tenebre sono superiori ai Figli della Luce, essendo le Tenebre la Luce Assoluta, quella più alta. Dio è Luce, Satana è l'Ombra; come può l'uomo vedere la luce senza la ombra ? Il termine Luce viene talvolta usato come sinonimo di Conoscenza e di Illuminazione. Il numero associato alla luce è il 3. In filosofia troviamo Aristotele che parla della luce come del quinto elemento, l'etere, composto di materia fluida e sottile. Per i Neoplatonici, la Luce è la manifestazione propria del Divino. San Tommaso, riprendendo il pensiero di Roberto Grossatesta, assume la luce come principio fisico originario da cui tutti gli enti derivano la corporeità. S.Agostino dice che l'uomo conosce i principi ideali per illuminazione, cioè attraverso lo aiuto di una particolare facoltà conoscitiva offerta da Dio. Per Maestro Eckart la luce è la scintilla dell'anima, l'elemento divino presente nell'interiorità di ciascun uomo.

LUCE ASTRALE

 
(Eso.) - La Grande ingannatrice dei sensi limitati dell'uomo. In essa vi è il prototipo di ogni cosa che si trova nell'Universo oggettivo; essa è il piano inferiore ed il mondo dell'Anima Mundi. Il Drago è l'antico glifo della Luce Astrale, il Principio primordiale che è la "Saggezza del caos". Essa è Spirito-Materia: parte dal più puro piano spirituale , scende gradualmente fino a divenire grossolana e, sul nostro piano, Maya, diventa il Serpente tentatore ed ingannatore. Per i Cabalisti, la Luce Astrale è Padre-Madre, l'Etere primordiale, l'aspetto inferiore di Akasha. Per i Caldei era Ana (da cui Anna), il Cielo; per gli Indù è Anaitia o Anapurna o Kania. Ma Kania è la Vergine di Luce, la Luce Astrale, in uno dei suoi molteplici aspetti. Su di essa i Lipika scrivono i pensieri e le azioni di ogni essere vivente. La luce Astrale è l'anima del mondo differenziato. Lucifero (la Luce Astrale), è una forza intermediaria esistente in tutto il creato; serve a creare ed a distruggere. Ogni passione sessuale che soverchia i sensi è un turbine di questa luce che cerca di trascinare l'essere vivente verso la morte. Pazzia, allucinazioni, visioni, estasi, sono tutte forme di pericolosissima eccitazione dovuta a questo fosforo interno. Essa è della natura del fuoco : un uso intelligente riscalda e vivifica, l'eccesso dissolve ed annichila. L'uomo deve imparare a controllarla per conquistare l'immortalità. Come agente divorante, vendicativo e fatale, essa è il fuoco dell'inferno, il serpente della leggenda, il Diavolo, Satana. La Luce Astrale è duale e bisessuale; la sua parte maschile (ideale) è puramente divina e spirituale: è la Saggezza, lo Spirito, Purusha. La parte femminile è contaminata con la materia, è già materia, ed è quindi "male". Essa è il principio vitale di ogni creatura vivente e fornisce all'uomo il perispirito fluidico, l'anima astrale, cose di cui sono dotati tutti gli esseri viventi. Per gli Gnostici, Sophia era la Saggezza Divina, mentre Sophia Achamoth personificava l'Etere, la Luce Astrale inferiore. Fra la Luce Astrale e l'Akasha (anima Mundi) esiste lo stesso rapporto che passa fra Satana e la Divinità. La Luce Astrale è il Grande Agente magico della Magia Nera, l'antica Luce Siderale di Paracelso. Essa non contiene tutte le cose, ma è ciò su cui tutte le cose si riflettono. Il Fuoco e l'Acqua sono i genitori della Materia Cosmica, la cui anima è l'Etere e la cui ombra è la Luce Astrale. Gli oracoli Caldei parlano del Dio del Mondo eterno, illimitato, giovane e vecchio, di forma serpeggiante; tale forma è un'immagine per esprimere il moto vibratorio della Luce Astrale, ben nota agli antichi, anche se il termine è stato inventato dai Martinisti. Eliphas Levi identifica la Luce Astrale con Lucifero. La Luce Astrale è il Karma dell'Umanità, un'entità personale ed impersonale che compendia la luce visibile e quella invisibile. Essa è nello stesso tempo creativa e distruttiva e può essere considerata come un aspetto del "Fuoco vivente". Talvolta i Cabalisti dell'Occultismo usano per essa l'allegoria dell'Uovo delle Tenebre. Nella mitologia scandinava la troviamo sotto forma di rugiada che cade durante la notte. L'anima della Luce Astrale è divina, ma il suo corpo è infernale. Nello Zohar viene rappresentata con la Testa Magica, mentre è comune il detto che la Luce Astrale è Daemon, o Deus Inversus. Se osserviamo la religione egizia, troviamo il suo corrispettivo nel più basso aspetto di Ptah, ma anche in Nahbkoon, "colui che unisce i doppi", un serpente con gambe umane, con o senza braccia, simbolo del duplice potere fisiologico e spirituale, l'Umano ed il Divino. Il corpo umano è carico di luce astrale, nella quale sono scritti i decreti del Fato. Nello Zohar si narra la pratica magica detta Nehhaschim (i lavori del serpente) : i maghi lavorano circondati dal Serpente primordiale (la Luce Astrale) che scorgono in cielo sotto forma di una zona luminosa composta di miriade di stelline. E ciò che S.Paolo chiama il "Principe dell'Aria" non è il Diavolo, ma gli effetti della Luce Astrale. Ci piace rimandare il lettore, per un completamento, alle pagine 91 e 92 del VI Volume della Dottrina Segreta, Edizione Società Teosofica Italiana, Trieste.
Regione invisibile che circonda il nostro globo, come ogni altro, e corrisponde al secondo Principio del cosmo (il terzo essendo la via, di cui ne è il veicolo). E' una essenza sottile, visibile soltanto all'occhio chiaroveggente ed è il più basso (salvo l'ultimo che è la Terra) dei sette principi akashici o cosmici. Eliphas Levi la chiama il Grande Serpente ed il Dragone dal quale irradia sulla umanità ogni maligna influenza. E' così, ma perché non soggiungere che la luce astrale non ci trasmette altro che quello che ha ricevuto? Questo è il grande crogiuolo del mondo in cui le emanazioni basse della Terra (fisiche e morali) con le quali la luce astrale viene nutrita, vengono trasformate nella sua essenza più sottile irradiate di nuovo, intensificate in modo da divenire epidemiche-morali, psichiche e fisiche.

LUCE CREATRICE

 
(Occ.) - La luce emessa dal Sole centrale durante il Sandhya.

LUCE DELLA VERITÀ

 
(Occ.) - La luce cui presiede l'entità angelica chiamata Lucifero.

LUCE ETEREA

 
(Occ.) - Luce doppia, impercettibile ai sensi elementari (l'Uomo duale, l'Angelo androgino) emessa dallo Spirito, la cui essenza è eterna (Parabrahman).

LUCE ETERNA

 
(Occ.) - Arani (la Signora della Razza), Aditi (la Madre degli Dei), Shekinah. Presso gli Egizi era Ftah.

LUCE PRIMORDIALE

 
(Occ.) - In Occultismo è la luce che nasce da, e attraverso, le tenebre prenaturali del caos e contiene "il tutto in tutto", i sette raggi che diverranno poi i sette Principi nella Natura. Daiviprakriti, la Luce del Primo Logos, il Non-manifestato. Nella sua differenziazione diventa Fohat, o i Sette figli. Ermia la chiama il "Protogono".

LUCE SCONOSCIUTA

 
(Occ.) - Le Tenebre dalle quali sgorga la Luce citata nel Genesi; il Raggio Androgino, l'Uomo Celeste.

LUCE SETTUPLA

 
(Occ.) - Gli Gnostici usavano questo termine per designare il loro Cristo, ed i Cabalisti per il loro Ermete. In entrambi i casi si tratta di un riferimento astronomico a Mercurio, il pianeta che riceve dal Sole sette volte più luce di qualsiasi altro.
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