Glossario

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LOCKE John

 
(Ing.) - Wrington 1632, Oates 1704. Filosofo inglese, studiò ed insegnò alla Westminster School di Oxford dove conseguì i titoli accademici nel 1656 e nel 1658. Insegnò greco retorica e filosofia a Christ Church e coltivò anche medicina e chimica. Per continuare l'insegnamento avrebbe dovuto diventare ministro della Chiesa Anglicana; rinunciò e nel 1667 partì al seguito del conte di Shaftesbury, di cui seguì le alterne vicende politiche. Suo tramite, però, ottenne la dispensa di entrare nella chiesa per poter insegnare; si trasferì, quindi, a Londra, dove divenne medico, laureandosi nel 1675, e collaboratore del suo protettore, che seguì in diversi viaggi in Europa. Ritornato a Londra dove fu coinvolto in una rivolta contro il re capeggiata dal suo protettore. Nel 1683 dovette lasciare l'Inghilterra per l'Olanda, ma ritornò cinque anni dopo, sotto il regno di Guglielmo III e della regina Maria. La sua prima opera, il Saggio sulla tolleranza, dimostra il suo passaggio dal filoassolutismo all'antiassolutismo. L'Epistola sulla tolleranza, scritta in Olanda è fondata sul rispetto della coscienza religiosa del singolo. Nella Ragionevolezza del Cristianesimo egli intende liberare il cristianesimo da ogni elemento fanatico o intollerante. Locke fu molto influenzato dalla tradizione empiristica inglese impersonata soprattutto da Bacone. Nel Saggio sull'intelletto umano, Locke manifesta l'ispirazione antidogmatica e sperimentale che caratterizzava il gruppo di scienziati cui egli faceva parte, per stabilire i limiti della conoscenza umana. Questa ricerca si articolava in quattro libri. Il primo è la Critica dell'Innatismo. Locke non crede in idee e verità innate, ma una capacità innata di pervenire ad idee e conoscenze. E nega anche l'innatismo morale e religioso. Il secondo tratta delle Idee. Locke intende per "idea" qualsiasi contenuto mentale o oggetto psichico. Alcune idee sono acquisite per sensazione, ovvero attraverso esperienza esterna, altre per riflessione, ovvero mediante esperienza interna. Un terzo gruppo scaturisce dalla combinazione sensazione-riflessione. Le idee possono essere semplici (chiare, distinte ed indefinibili) e quelle complesse (derivano da insiemi di idee semplici). Il terzo tratta delle Parole e del Linguaggio. Locke nega il sostrato della metafisica che, secondo lui, è costituito da metafore grossolane. Le essenze reali, per lui, sono quelle nominali, costituite dalle definizioni dei nomi generali che usiamo per classificare le cose in generi e specie. Questi nomi sono le idee astratte. Il quarto libro tratta della Conoscenza umana e della Probabilità. Per Locke la conoscenza è la percezione dell'accordo o disaccordo fra le idee. Può essere intuitiva (immediate e chiara, senza bisogno di prova), o dimostrativa (cui si perviene dopo una serie più o meno complicata di passaggi). La conoscenza può andare al di là delle idee ed avere la pretesa di estendersi allo intero universo. Locke insistè molto sulla limitatezza dei poteri umani, soprattutto quelli intellettuali. Egli contrastò il tentativo di costruire teorie generali sulla natura, sostenendo che la conoscenza dev'essere corroborata da prove sicure e particolari.

LOCO

 
(Voo.) - Nella religione Voodoo è il nome del dio della medicina, che viene venerato e rappresentato nelle sembianze di un albero.

LODA

 
(Sca.) - Nella mitologia scandinava, è il nome attribuito ad un terribile Genio, sempre mescolato all'infuriare delle tempeste e dei combattimenti. Potrebbe essere identificato con lo stesso dio Odino.

LODGE Oliver

 
(Ing.) - Penkhull 1851, Salisbury 1940. Scienziato inglese, svolse la sua attività scientifica nel momento del passaggio dalla fisica cosiddetta classica a quella moderna; effettuò ricerche sui fulmini, la telegrafia senza fili, l'elettrolisi, la scarica nei gas rarefatti. Si occupò anche di spiritismo, di religioni e dei loro rapporti con la scienza.

LODUR

 
(Scand.) - Nell'Edda Norvegese, è il secondo membro della trinità degli Dei ed il padre dei dodici grandi Dei. È Lodur che dota il primo uomo - fatto dall'albero di frassino (Ask) - di sangue, ossa e colore.

LOGAN

 
(Occ.) - Pietra oscillante, detta anche pietra divinatoria dai Celti, o pietra della ordalia, pietra dell'oracolo, pietra semovente o animata dai Fenici, pietra rimbombante dagli Irlandesi. Si trovano un pò dappertutto e di esse si parla in tutti i tempi. Venivano usate in modo particolare per derivare presagi, fare oracoli, profezie, e cose simili. Apollonio Rodio sostiene che esse venivano mosse a distanza dai sacerdoti, usando la forza della volontà. Hargrave Jennings, nella sua opera "I Rosacroce", ne parla con grande dettaglio nel cap. XIII, riferendo anche della pietra posta sotto il trono dell'incoronando re di Inghilterra (a Westminster), alla quale veniva chiesto il verdetto sulla nomina o meno del re.

LOGI

 
(Sca.) - Letteralmente, "fiamma". Questo gigante, i suoi figli ed i suoi parenti, si fecero finalmente conoscere come gli autori di ogni cataclisma e conflagrazione in cielo o sulla terra, facendosi scorgere dai mortali in mezzo alle fiamme. Questi demoni giganti erano tutti nemici dell'uomo, di cui tentavano di distruggere il lavoro dovunque lo trovassero. Sono un simbolo degli elementi cosmici. È detto anche Loki, o Loke, ed è il Dio del Male, il cui unico scopo è quello di distruggere l'universo. Dopo essere stato la causa della morte di Balder, gli Dei, stanchi della sua malvagità e temendo che prima o poi avrebbe distrutto anche loro, lo incatenarono. Loke sposò Sigyn, dalla quale ebbe due figli : Vali e Narf. E fu con le viscere di Narfi che gli Dei incatenarono Loke nel regno di El. Si accoppiò anche con la gigantesca Angerbode, dalla quale ebbe tre figli mostruosi : Fernir (il lupo), Jormungard (il serpente) ed Hell (la morte). I tre fratelli avranno un ruolo rilevante al momento del Ragnarok. (Vedere "Crepuscolo degli Dei").

LOGIA

 
(Gr.) - I discorsi segreti e gli insegnamenti di Gesù contenuti nel Vangelo di Matteo - nell'originale Ebraico, non in quello Greco spurio che abbiamo noi - e conservato dagli Ebioniti e dai Nazareni nella biblioteca raccolta da Pamphilo, a Cesarea. Questo "Vangelo" definito da molti scrittori "il Vangelo genuino di Matteo" fu usato ai suoi tempi (IV secolo), secondo (San) Girolamo, dai Nazareni e dagli Ebioniti di Berea. Come gli Aporrheta, o discorsi segreti dei Misteri, questi Logia potevano essere compresi solo mediante una chiave. Girolamo, inviato a Cesarea dai vescovi Cromazio ed Eliodoro, dopo averne ottenuto il permesso, li tradusse, ma trovò un "compito difficile" (testualmente) conciliare il testo "genuino" con quello dello spurio Vangelo Greco da lui personalmente conosciuto. (Vedi Iside Svelata, Vol. II, p. 180 e seg.).

LOGICA

 
(Fil.) - In senso stretto, per logica si intende la teoria dell'inferenza valida, ovvero delle condizioni alle quali un ragionamento dev'essere sottoposto per verificare che sia corretto. Una conclusione diventa logica quando, data certe premesse vere, essa non può essere falsa. La logica deduttiva afferma che una argomentazione è valida se la conclusione è validamente inferita dalle premesse, ed è inoltre corretta se le premesse sono vere. La logica può essere tradizionale, formale, filosofica, matematica, ecc. Essa ha avuto uno sviluppo che, partendo dalle teorie dei Greci, attraverso il Medioevo, ha portato alle enunciazioni moderne che trova la sua massima negazione nel teorema di Godel.

LOGOGRAFIA

 
(Lin.) - Linguaggio scritto, non alfabetico, fatto di logogrammi.
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