Glossario

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KIVER

 
-SHANS (Cin.) - L'astrale o "Corpo del Pensiero".

KIYUN

 
(Eb.) - O il dio Kivan, che era adorato nel deserto dagli Israeliti e che probabilmente era identico a Saturno e perfino al dio Shiva. Difatti, siccome in India la H dello Zen è identica alla S (il loro "hapta" è "sapta", ecc.) e siccome le lettere K, H, ed S sono intercambiabili, Shiva può facilmente essere diventato Kiva o Kivan.

KLEE Federico

 
(???) - Autore citato nella Dottrina Segreta.

KLESHA

 
(San.) - Amore della vita ma, letteralmente, significa "sofferenza e miseria". Attaccamento all'esistenza, e quasi lo stesso significato di Kama. Nella filosofia yoga è il godimento attraverso l'amore del mondo. I klesha sono cinque : avidya (la non conoscenza), asmita (l'egoismo), raga (il desiderio), dvesha (l'avversione), abhinivesha (il tenace attaccamento alla esistenza nel mondo.

KLIKOOSHA

 
(Rus.) - Colui che è posseduto dal maligno. Letteralmente, un "banditore", un "urlatore"; questi infelici, infatti, hanno degli attacchi periodici con delle crisi durante le quali cantano come galli, nitriscono, sbraitano e profetizzano.

KLIPPOTH

 
(Eb.) - Gusci; termine usato nella Cabala in vari sensi: (1) spiriti del male, demoni; (2) gusci di esseri umani deceduti, non il corpo fisico, ma i resti della personalità dopo che lo Spirito l'ha abbandonata; (3) secondo alcuni autori, gli Elementari.

KNEPH

 
(Eg.) - Anche Cneph e Nef, è dotato degli stessi attributi di Khem. Uno degli dei della Forza creatrice, poiché è collegato all'Uovo del Mondo. Da Porfirio è chiamato "il creatore del mondo", da Plutarco "la divinità increata ed eterna"; Eusebio lo identifica con il Logos, Giamblico arriva quasi ad identificarlo a Brahma, poiché dice di lui che "questo dio è l'intelligenza stessa, che percepisce intellettualmente se stesso, che consacra l'intellettualità a se stesso, e che deve essere adorato in silenzio". Una delle sue raffigurazioni, aggiunge Mr. Bonwick, "era Av, che significa carne. Egli era criocefalo, portava sulla testa un disco solare e sedeva sul serpente Mehen. Nella sua mano sinistra c'era una vipera, nella sua mano destra una croce. Si occupava attivamente di una mistica creativa nel mondo sotterraneo". Deveria scrive: "Il suo viaggio nell'emisfero inferiore sembra simboleggiare le evoluzioni delle sostanze che sono nate per morire e per rinascere". Migliaia di anni prima che apparissero Kardec, Swedenborg e Darwin, gli antichi Egizi ne avevano già intuito le filosofie. (Egyptian Belief and Modern Thought). Nella mitologia egiziana è l'eterno Dio non rivelato ed è rappresentato dall'emblema del Serpente dell'Eternità, che cinge un'urna d'acqua, vi tiene sopra sospesa la testa, e cova l'acqua con il suo alito. Il Serpente è l'Agathodaimon, il Maligno, sebbene la storiella assomigli allo Spirito che aleggiava sulle Acque. Le divinità che hanno come attributo il serpente sono guaritori, datori di salute, sia spirituale che fisica, nonché di illuminazione.

KNORR von ROSENROTH

 
(Ger.) - Altraudten 1636, Sulzbach 1689. Teosofo e poeta, figlio di un pastore, studiò a Stettino, Lipsia e Wittenberg. Si interessò di filosofia naturale e di Cabala, entrando in contatto con i Circoli teosofici che si richiamavano a Bohme ed al neoplatonismo. Ministro nel 1668, divenne nobile nel 1677, insignito dal Leopoldo I. Considerato uno stravagante ed un inconsueto dai pensatori dell'epoca, fu cultore di lingue orientali e, si dice, parlasse dodici lingue. La sua opera più famosa è la "Kabbala Denudata", pubblicata nel 1684.

KODESH

 
(Eb.) - Vedi Kadosh, Kadeshim.

KOINOBI

 
(Gr.) - Una setta che abitava l'Egitto all'inizio del I secolo dell'era Cristiana; viene spesso confusa con i Terapeutici. Erano ritenuti dei maghi.
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