-Marie (Fr.) - Besancon 1802, Parigi 1885. Poeta, romanziere e drammaturgo, figlio di un generale nepoleonico, durante la prima infanzia seguì i genitori nelle varie campagne belliche. Separatisi i genitori, rimase con la madre ed i fratelli a Parigi, in una vasta casa con giardino. La sua istruzione avvenne a sbalzi. Nel 1815 andò in collegio e fece le prime esperienze letterarie. Nel 1819, dopo aver ottenuto un successo letterario con due odi, assieme ai fratelli e ad alcuni amici fondò un giornale che visse solo due anni, fino alla morte della madre. Nel 1822 pubblicò "Bug-Jargal", che gli valse una pensione da parte del re. Si sposò allora con una fanciulla che aveva amato fin dall'adolescenza. Con alcune odi e ballate si affermò capo scuola delle giovani generazioni, sostenitore delle idee romantiche. Le sue opere, quando vanno in scena, determinano delle vere e proprie battaglie; vive una tranquilla vita familiare e scrive molte opere. Quattro figli, due maschi e due femmine, allietano la sua casa, mentre compare un'amante. Nel 1845 è Pari di Francia e si dà alla politica. Ma intanto comincia a cambiare il vento : prima un insuccesso teatrale, poi la morte di una figlia, quindi la rivoluzione del 1848. Viene eletto deputato e, come repubblicano si oppone al principe presidente : nel 1851 viene proscritto. Bruxelles, Jersey, Guernesey, infine l'Inghilterra dove esplode la fecondità del suo genio, con il capolavoro "I Miserabili". Nel 1859 ottiene l'amnistia politica, ma la rifiuta. Viaggia dapprima in Belgio, poi in Olanda; dopo Sedan torna a Parigi dove viene accolto trionfalmente e va a capeggiare la rivolta. Nel 1872 ritorna a Guernesey, nell'estate successiva è a Parigi per la malattia di un figlio. Nel 1883 perde l'altra figlia e nel 1885 si spegne serenamente.

(Maya) - Indumenti indossati dalle donne Maya.

(Perù) - Con questo nome si venerava il dio Pachacamac, l'antica divinità suprema, nelle regioni andine. Il dio, originariamente, riuniva in sè le caratteristiche degli altri dei supremi.

(Azt.) - Figlio della dea Coatlicue, nella religione degli Aztechi rappresenta il dio solare; è una divinità paragonabile al Marte dei latini. Questa divinità, durante i combattimenti, procurava alla sua popolazione le vittime da sacrificare. La sua corona aveva forma di becco d'uccello e sulle spalle recava un mantello arricchito da pietre preziose incastonate. In una mano teneva delle frecce, simbolo del suo popolo guerriero, mentre nell'altra, la destra, teneva uno scettro a forma di serpente. Il suo colore predominante era l'azzurro, come il cielo di giorno, e per tale motivo egli rappresentava anche il sole. Era anche il dio tutelare, poiché gli Aztechi credevano che questa divinità li avesse assistiti nelle loro migrazione alla ricerca di un luogo dove stanziarsi. Infine, era il dio che presiedeva alle tempeste.

(Azt.) - Presso gli Aztechi, era il nome della dea del sale.

(San.) - Equivalente di Aum, la sillaba magica che viene pronunciata a chiusura del mantra. Ad esempio : Om Mani Padme Hum!

(Ger.) - Berlino 1769, 1859. Geografo, esploratore e naturalista tedesco, figlio di un ufficiale prussiano e di madre francese, studiò a Francoforte, Berlino e Gottinga. Seguì i corsi di economia, di fisica, chimica, filologia classica e botanica. A Freiberg studiò geologia e mineralogia. Nel 1792 ottenne un posto all'amministrazione delle miniere dove si distinse per spirito di iniziativa. Intanto eseguiva esperimenti sulla stimolazione dei nervi, sia con mezzi elettrici che chimici. Nel 1796 scoprì un singolare fenomeno di inversione magnetica nella zona montana di Fichtell, fenomeno osservato successivamente sulle Ande. Morta la madre, divenuto benestante, viaggiò assieme al fratello in Austria, compiendo interessanti osservazioni meteorologiche. Nel 1799 ottenne dal governo spagnolo il permesso di fare un viaggio scientifico nelle colonie sudamericane, dove si recò con il botanico Boupland. Viaggiò per cinque anni nella America Centrale, in Venezuela e Perù, in Messico e negli Stati Uniti. Scrisse un resoconto di tipo scientifico, che è anche la prima opera organica sulla civiltà azteca : Ricerche sulle Istituzioni e sui Monumenti degli Antichi Abitanti d'America. Compendiò l'immensa messe di risultati scientifici conseguiti in due opere : una sulla botanica dedicata a Goethe ed una di economia politica.

(Ing.) - Edimburgo 1711, 1776. Filosofo inglese nato da nobile famiglia scozzese, ebbe la sua prima istruzione nella scuola parrocchiale. Frequentò poi il College di Edimburgo dove fu istruito sui classici antichi. Venne a contatto anche con la scienza moderna. Si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza, ma non amava molto gli studi di legge. La sua cultura classica lo portò a rifiutare la cultura tradizionale, ritenendola un insieme di invenzioni arbitrarie, priva di legami con l'esperienza. Si diede allora allo studio della natura umana, sotto la guida rigorosa dell'esperienza, avendo come presupposto una riforma della filosofia morale. Subì un profondo travaglio che gli costò anche una crisi religiosa, in seguito alla quale abbandonò la fede presbiteriana. Si recò a Bristol e si dedicò al commercio : fallì. Andò a Reims, dove scrisse la sua opera più sistematica e completa, frutto delle ricerche fatte ad Edimburgo: Trattato sulla natura umana. Non riuscì a pubblicare l'opera a Londra, ed allora si ritirò nella natia Scozia. Entrato in relazione con Hutcheson, ne ebbe grande aiuto, fra cui la pubblicazione della sua opera. Dopo una nuova parentesi di viaggi, tornò al suo paesello per darsi allo studio ed all'attività di scrittore. Scrisse molte opere, ebbe molti successi, e riprese a viaggiare. Nel 1766 fece parte del governo a Londra, ma solo per un breve periodo. Rientrò ad Edimburgo nel 1775, e vi morì l'anno dopo. L'originalità della ricerca filosofica di Hume sta nel tentativo di applicare il metodo sperimentale allo studio della natura umana, come fondamento di una nuova sistematica generale del sapere. Il suo pensiero ebbe grande influenza sugli illuministi francesi e tedeschi.

-DESA (San.) - Il paese intorno al lago Mansaravara, nel Tibet.