Glossario

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GERMI DEL MONDO

 
(Teo.) - Aggregazione della Materia e degli Atomi cosmici che, all'inizio del Manvantara, vengono messi in moto da Fohat.

GEROGLIFICI

 
(Eg.) - Il termine deriva dal greco : Hieros + Gluphein, che significa sacra scultura, intaglio sacro, carattere sacro, per lo più scolpito sul legno, nella pietra, o materie simili. Poiché questo carattere scolpito riproduceva immagini di animali, oggetti di natura o di arte, e non pure linee geometriche (come la maggior parte degli alfabeti), il geroglifico diventava astratto e finiva con il significare qualsiasi scritto che riportasse immagini della natura o dell'arte, qualunque fosse lo scopo per cui era stato scritto. Gli Egiziani ne fecero largo uso, adoperandoli sia come segni figurativi (il segno rappresentava l'oggetto), sia come segni simbolici (il segno rappresentava un'idea). Nel primo caso, il segno di un cavallo rappresentava un cavallo, nel secondo il segno di un uccello con testa umana rappresentava l'anima umana, e così via.

GERSON

 
(Fr.) - Soprannome di Jean Le Charlier, nato a Rethel nel 1363 e morto a Lione nel 1429, teologo e filosofo. Partecipò al Concilio di Costanza, appoggiando l'abdicazione di Giovanni XXIII e la superiorità del Concilio sul Papa. Criticò la teoria della legittimità del tirannicidio attirandosi l'ira di Giovanni Senza Paura e dovendo fuggire in Austria. Si sforzò di superare i contrasti fra i formalisti ed i terministi, ma ebbe poco successo. Convinto del primato della mistica sulla filosofia e sulla teologia, approfondì i grandi temi del neoplatonismo cristiano e della scolastica francese, avversando i begardi ed i fratelli del libero spirito.

GERUSALEMME

 
(Eb.) - Per gli Ebrei è Yerushalayim, per i Greci Ierousalem (da Ta Ierosoluma), per i Latini Ierusalem o Hierusalem o Hierosolyma o Solyma, per gli Arabi Urshilim o el-Quds (Città-santa). La storia di questa città, già abitata agli inizi della epoca storica, oltre il II millennio a.C., sacra ad almeno tre grandi religioni (Ebraica, Cristiana, Musulmana), richiederebbe un trattato a sè stante. Chi volesse saperne di più, a seconda della religione che professa, studi a fondo la propria religione e conoscerà gli aspetti di questa città che sono ad essa pertinenti e fondamentali.

GESÙ

 
(Cr.) - Il fondatore del Cristianesimo e della Chiesa, secondo la fede cristiana, il Redentore del genere umano e, conforme alle definizioni dei primi quattro concili ecumenici, il Figlio di Dio, Verbo incarnato, vero Dio e vero Uomo. Il suo nome è Gesù, corrispondente all'ebraico Yeshua, che in forma piena è Yehoshua, ossia Giosuè. Ma Giosuè in greco è Iesous, ovvero "Yahweh salvezza". Questo nome viene usato in modo familiare ed affettuoso, nell'insegnamento religioso ai bambini, nella preghiera, in esclamazione di dolore, in invocazioni di aiuto, ecc. L'appellativo più comune è "Cristo". Questo termine, che è diverso da "Chrestos", significa "unto", da qualcuno tradotto liberamente "Messia". L'appellativo assume un significato solenne; esso indica in Gesù il Re consacrato dall'unzione sacra. Altro appellativo è "Nazareno", con evidente riferimento a Nazareth, il presunto paese dove Gesù è nato. L'appellativo Nazoreo, invece, ha altro significato. I Vangeli canonici, il cui metodo di scelta fra i tanti testi disponibili lascia ancor oggi perplessi, costituiscono praticamente la sola fonte storica per una possibile biografia di Gesù. Sui testi degli scrittori si trovano rarissimi cenni che è molto difficile riportare al Gesù dei Cristiani. Ciò nonostante nessun "serio studioso" ha diritto di dubitare sulla vicenda narrata dai Vangeli e, pertanto, ogni altra interpretazione è da considerare eresia. Ma anche i Vangeli non sono d'accordo su alcune questioni fondamentali. Innanzitutto non si riesce a sapere in che anno è nato Gesù, nonostante alla sua nascita siano avvenuti fenomeni unici nella storia dell'umanità (la stella in cielo) e siano accaduti fatti civili (la strage dei bambini ad opera di Erode) che, per la loro dimensione non possono esser stati trascurati dagli storici. Nessuno sa dire se ha predicato per un anno o tre, prima di essere messo a morte, e tanto meno è in grado di raccontarci la vita del Figlio di Dio per i primi trent'anni. Da duemila anni sono in corso complesse controversie dottrinali, interne alla Chiesa di Roma, in relazione alla Verginità di Maria ed alla doppia natura di Gesù, quella umana e quella divina. Tutti i dogma che ne sono derivati, più che risolvere i problemi, ne hanno aperti degli altri. Eppure è vietato a chiunque dubitare della realtà storica di Gesù. Nè l'analisi della traduzione dei testi ci aiuta a capire meglio. Negli ultimi trent'anni sono state fatte quattro traduzioni ufficiali delle Lettere di San Paolo. In esse la figura del Salvatore è citata dalle 591 volte (prima traduzione) alle 625 (seconda traduzione). Il nome Christos è citato dalle 134 alle 220 volte (una differenza ingiustificabile fra le diverse traduzioni), mentre dalle 371 alle 400 volte vengono usati altri nomi. Nel Messale Romano del 1965, Gesù Cristo è citato 512 volte, in quello del 1983 ben 876 volte; Gesù è citato 23 volte nel primo e ben 138 nel secondo; Cristo si trova 75 volte nel primo, 1545 volte nell'ultimo. Poiché l'originale si presume non sia cambiato nel tempo, si deve pensare ad una manipolazione della traduzione. È un vizietto che ha avuto inizio con i lavori dei Padri della Chiesa sui testi biblici. L'avvento delle tendenze razionalistiche nel XVII secolo e la nascita della filologia nel XVIII secolo, portarono ad un esame critico dei testi sacri, sia per ricostruire l'ambiente in cui il Cristianesimo era nato, sia per ricercare e valutare le fonti dei Vangeli. La scuole esegetica tedesca conseguì certamente i migliori risultati, ma la ricostruzione storica fu influenzata spesso dalle concezioni dell'autore o dalla dottrina prevalente nella scuola. La vita di Gesù scritta da Strauss è molto diversa da quella che sarà scritta da . Il conflitto fra la erudizione critica e la cosiddetta scienza cattolica è tuttora in corso ed è assolutamente impossibile intravedere uno sbocco. D'altra parte la fede non troverà mai una risposta nella scienza come quest'ultima non potrà dare mai risposta ai problemi di fede. Bisogna accontentarsi : ognuno coltivi il proprio orticello ! Vale la pena, comunque, di dire qualcosa di più in relazione a questa grande figura di maestro, che altre correnti religiose del tempo vedevano in modo diverso. Per gli Gnostici, Christos non era Gesù, ma il Principio impersonale, l'Atman dell'Universo esotericamente asessuato, exotericamente maschio-femmina. Il nome di Gesù (Jehoshua) è formato di sette lettere, come quello di Jehovah. Dal punto di vista mistico, Gesù era considerato uomo-donna; nella sua biografia non vi è alcun cenno di sessualità. Gesù era chiamato "il Pesce", come Vishnu e Bacco; il monogramma di Bacco, infatti, è IHS, ed anche IKTYS, che significa "Pesce". Gli episodi della nascita di Gesù sembrano copiati per intero da quelli della nascita di Krishna. Come Adepto della Buona Legge, Gesù è chiamato "Albero della Vita", ma lo stesso nome è dato ad Adam Kadmon, l'albero sefirotico della Cabala. Il numero che si ottiene dal suo nome, secondo il calcolo cabalistico, è 888, che è uguale alla somma di 543 (Geova) + 345 (Mosè). Gesù crocifisso è uguale alla figura dell'indù Vithoba, fatta salva la croce che è un simbolo molto più vecchio del Cristianesimo. Con tutto il rispetto dovuto al Cristianesimo ed a quanti lo praticano con fede (il che significa vivere il Cristo e non solo andare a messa una volta la settimana), riconosciamo che esistono posizioni serie e razionali anche fra quanti si permettono di dubitare del Gesù storico.

GESENIO Wilhelm

 
(Ger.) - Nordhansen 1786, Halle 1842. Semitista tedesco, fu lettore all'Università di Gottinga e professore di esegesi antico-testamentaria ad Halle. Il sua grande merito è l'aver istituito gli studi di filologia semitica comparata e nell'aver formato una schiera di valorosi semitisti. È autore di un "Lessico dell'Antico Testamento, in Ebraico ed in Inglese, compresa la Bibbia Caldea".

GESUITI

 
(Rel.) - All'Università di Parigi, nel 1533, uno studente basco fuori corso, di nome Ignazio, con un passato di soldato temerario ed anche di dolce vita, decide di convertirsi al Cattolicesimo. Altri cinque o sei compagni ne rimangono colpiti e lo seguono. Si legano con un vincolo di povertà e di castità e decidono di fare un pellegrinaggio a Gerusalemme per rivivere l'avventura del Cristo e dei suoi discepoli. In attesa dello imbarco, a Venezia, studiano, insegnano e servono negli ospedali più putridi. La compagnia è anomala, ed Ignazio è costretto a subire sospetti, minacce, denuncie, aggressioni, arresti. Il viaggio per Gerusalemme diventa ogni giorno più difficile, allora il gruppo decide di offrire la loro "compagnia" al Papa, "pronti, se Lui lo decideva, ad annunciare senza alcuna tergiversazione il Vangelo su tutto l'orbe terrestre. È nata così la Compagnia di Gesù, ovvero i Gesuiti, riconosciuta da Paolo III nel settembre 1540. Il suo fondatore, Ignazio di Loyola, muore nel 1556, allo stesso modo in cui morirà Beethoven quasi tre secoli dopo. Gravemente ammalato, chiama il suo segretario e lo manda a chiedere per lui la benedizione del Papa. Il segretario non gli crede e lo lascia solo, a morire senza sacramenti e senza benedizione. Il musicista sarà più modesto : manderà il nipote a cercare un medico! Gli succede Diego Lainez, ma sarà Claudio Acquaviva, che assume la carica di "generale" nel 1581, a far fare il salto di qualità e portare i Gesuiti da qualche migliaio a 13.000. I Gesuiti, sottoposti ad un lungo periodo di formazione culturale e teologica, oltre ai tre voti tradizionali (povertà, castità, obbedienza), emettono un quarto voto : l'obbedienza al Papa. Con esso, si impegnano "ac perindem" a compiere missioni che la Santa Sede ritenga di affidare loro. Da sempre sono dediti alla predicazione, alla formazione del clero nei seminari, allo insegnamento nelle università, alla direzione spirituale di principi e sovrani dei quali diventano influenti consiglieri, alla educazione dei giovani nei collegi. Il loro metodo educativo, ispirato all'umanesimo ed agli ideali della controriforma, nonché l'ordinamento dei loro studi, sono codificati nella "ratio studiorum" del 1599. La loro presenza culturale è stata particolarmente significativa nel dibattito teologico con i protestanti ed in altri conflitti verificatisi all'interno della Chiesa di Roma. Nell'ultimo secolo hanno contribuito alla ripresa del tomismo, all'elaborazione della dottrina sociale della Chiesa, al dialogo con il mondo non cattolico. Pubblicano mensilmente una rivista che ha una grande influenza : Civiltà Cattolica. I Gesuiti, il cui motto è AMDG (Ad Maiorem Dei Gloriam), sono organizzati in Province, a capo della quale è un Proposito Provinciale. Le Case professe hanno un capo che si chiama Proposito, i Collegi un Rettore, le piccole residenze e le case di missioni un Superiore. Il Generale è il capo supremo e spettano a lui le nomine delle altre cariche. I membri dell'ordine si suddividono in cinque categorie : 1) I Novizi; 2) Gli Studenti ("scolastici" dopo due anni di noviziato); 3) I Fratelli laici, o Coadiutori temporali, formati e non formati; 4) I Coadiutori spirituali, ossia sacerdoti coi tre voti semplici pubblici, in aiuto dei professi; 5) I Professi, che hanno fatto anche il quarto voto. L'influenza dei Gesuiti nel mondo moderno si può definire straordinaria, dal momento che direttamente o indirettamente, intervengono su tutti i problemi della società, da quelli religiosi a quelli sociali. Sono diffusi in tutto il mondo con centinaia di missioni, migliaia di Chiese, diecine di migliaia di religiosi, un enorme numero di giornali e di pubblicazioni, un controllo capillare di tutto ciò che avviene all'interno ed allo esterno della Chiesa Cattolica. Esiste anche un corpo femminile, chiamato Gesuitesse, con sede nei Paesi Bassi, che ha voto di castità, insegna negli istituti scolastici, nelle scuole rurali, ed è anche dedita allo insegnamento del catechismo. Il loro nome deriva dal fatto che erano dirette spiritualmente dai Gesuiti.

GETZIRAH

 
(Cab.) - Olahm Ha-Yetzirah è il terzo mondo cabalistico, quello della formazione e degli Angeli, che procede da Briah e, sebbene meno raffinato nella sostanza, è ancora senza materia. È sede degli Esseri intelligenti ed incorporei. È il terzo ternario, ed il nove è un ternario costituito da tre ternari. Il nove, quindi, nella sua totalità riconduce ad unità il terzo ternario, in altre parole completa e chiude il mondo della formazione. Il mondo di Getzirah contiene le sette gerarchie celesti che custodiscono i setti stadi, o i sette atri divini che debbono essere superati per essere ammessi al Trono di Gloria nel mondo di Beriah.

GHANA

 
(San.) - Compatto solido.

GHARMA

 
(San.) - Tiepore (del sole), sorgere del sole.
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