Glossario

Glossario

Vai alla Bibliografia

FRENOLOGIA

 
(Sc.) - Concezione elaborata e divulgata da Gall, oggi abbandonata, secondo la quale le disposizioni e le caratteristiche psichiche sono localizzate in parti diverse e specifiche del cervello, ed all'ipertrofia di una data disposizione o caratteristica corrisponde l'ipertrofia di una regione cerebrale specifica, rilevabile dalla conformazione cranica esterna ed in particolare dalle protuberanze del cranio. Secondo questa concezione per conoscere a fondo una persona bastava disporre di una accurata topografia del suo cranio. La frenologia ha assolto un ruolo importante nella storia della psicologia ed in particolare della psicofisiologia perchè ha aperto la strada allo studio delle funzioni mentali localizzate.

FRESNEL Augustine

 
-Jean (Fr.) - Broglie 1788, Ville d'Avrey 1827. Fisico francese dedicò la sua attività allo studio della ottica. Membro dell'Accademia delle Scienze, godette di grande stima. Studiò la teoria ondulatoria della luce creando quella branca della fisica che va sotto il nome di ottica-fisica. La sua teoria si fondava sull'ipotesi dell'etere cosmico, massa elastica le cui vibrazioni meccaniche darebbero luogo alla propagazione della luce. La teoria elettromagnetica di Maxwell rese superata tale ipotesi. È famoso il suo teorema sulla diffrazione. Fresnel realizzò il sistema di specchi per lo studio dell'interferenza luminosa.

FREUD Sigmund

 
(Ger.) - Freyberg 1856, Londra 1939. Il fondatore della Psicoanalisi. Figlio di genitori ebrei, compì studi regolari a Vienna. Laureatosi in medicina nel 1881, si specializzò nel 1885 in Neuropatologia. Attratto dalle suggestioni e dall'ipnosi, studiò in Francia con Charcot. Rientrato a Vienna, collaborò con Breuer, suo protettore e mecenate, allo studio di un procedimento terapeutico valido per tutti i casi di neurosi, che faceva ricorso all'ipnosi. Contrariamente alle teorie francesi, egli non tentava di proibire la manifestazione dei sintomi morbosi, anzi ne favoriva l'affioramento per scaricarne il potere emotivo e liberare in tal modo il paziente. Si sposò nel 1886 ed ebbe sei figli. Abbandonò l'ipnosi nei suoi procedimenti terapeutici per passare a tecniche di tipo analitico. Le sue dottrine trovarono entusiasmo da una parte, e molta ostilità dall'altra, specie in ambiente medico. Nel 1902 ebbe un incarico per l'insegnamento, e solo nel 1920 ebbe una cattedra a Francoforte. Nel 1938, a seguito del nazismo, fuggì a Londra, dove morì l'anno dopo. In Germania i suoi beni furono confiscati, le sue opere bruciate, due sue sorelle furono deportate ad Auschwitz. Si deve a Freud la dimostrazione di una dinamica inconscia della psiche, capace di influenzare e determinare i comportamenti coscienti. Egli sostenne il primato degli appetiti sessuali su ogni altra pulsione istintiva. Freud fa derivare pensiero ed azione da meccanismi inconsci, il cui sistema ( e l'insieme dei loro prodotti ) vengono chiamati ID (ES in tedesco); aspetto impersonale che ciascuno avverte in sè. L'urto contro gli ostacoli del mondo esterno, che si contrappone alle esigenze istintive, produce il formarsi di una seconda istanza, l'EGO, capace di percezione, coscienza, adattamento alla realtà. Esso, mentre è consapevole dei suoi rapporti con il mondo esterno, non avverte la sua subordinazione quasi totale alle esigenze dell'ID. L'EGO si forma nei primi anni di vita, nel clima degli affetti familiari, e si esprime con il linguaggio. Esso non è legato solo con l'ID, ma anche con un'altra istanza dinamica, il Super Ego, che deriva dall'introiezione dell'autorità dei genitori, nelle cui norme il soggetto si identifica fino a ritenersi autoregolato. Questa istanza, che riflette la moralità della società, in cui la famiglia e l'individuo vivono, si organizza in un'età in cui non si hanno spiccate capacità critiche e perciò, talvolta, mantiene negli adulti forma infantili di comportamento. Solo la psicoanalisi è in grado di liberare l'EGO dall'ID e dal Super Ego. Freud scrisse una grande quantità di lavori, alcuni dei quali hanno raggiunto fama imperitura. Citiamo : L'interpretazione dei sogni, Psicopatologia della vita quotidiana, Tre saggi sulla teoria sessuale, Totem e Tabù, Metapsicologia, ecc.

FREY

 
(Sca.) - Fratello di Freya, presiedeva alle nozze, alla abbondanza, alla ricchezza, alla chiarezza del sole ed a tutti i frutti della terra. Era figlio del dio del mare Njordhr e veniva rappresentato per tradizione come il dio della fecondità, della pace e dello amore. I suoi poteri si estendevano dalla pioggia al sole. Dalle Edda apprendiamo che fu il dio più bello, che avendo osato sedersi sul trono di Odino, avrebbe visto la gigantessa Gendhr, degna delle sue bellezze, e se ne sarebbe innamorato. Per possederla cedette a Schirner la spada dei massacri, ma di questo gesto si pentì al momento del Crepuscolo degli Dei.

FREYA o Frigga

 
(Scand.) - Nell'Edda, Frigga è la madre degli dei, come Aditi lo è nei Veda. È identica alla Frea Nordica dei Germani, e nel suo aspetto più basso era adorata come l'onninutriente Madre Terra. Era seduta sul suo trono d'oro, formato da ragnatele di luce dorata, con tre vergini divine come sue aiutanti e messaggere, ed era occupata a tessere fili d'oro con i quali ricompensare gli uomini buoni. È Iside e Diana assieme, ed anche Holda, la potente cacciatrice, e Cerere-Demetra che protegge l'agricoltura , la luna e la natura. Figlia di Njordhr, sorella di Frey, sposa di Oder, era la dea dell'amore presso gli Scandinavi. Andava su un carro tirato da due gatti e possedeva una collana meravigliosa, come il cinto di Venere. Sua figlie era Hnoss, che dei genitori raccoglieva tutta la bellezza. Freya era il simbolo dell'amore violento ed agitato, al contrario di Frigga che era il simbolo dell'amore calmo e coniugale. Come il fratello, era simbolo della fertilità, ed anche dea degli Inferi, dove scendeva su un carro tirato da leoni e tigri, e lottava per scegliere le anime dei combattenti. Conosceva tutte le arti magiche ed a lei sono dedicati i canti d'amore che gli uomini cantano per ingraziarsela.

FRIGGA

 
(Sca.) - Sposa di Odino, corrispondente alla Era dei Greci ed alla Giunone dei Romani. Simbolo dell'amore coniugale per il suo grande affetto per lo sposo, ma anche di amore materno per gli sforzi fatti per far tornare alla vita il figlio Balder. Rappresentava la terra abitata e coltivata. Detta anche Frigg, o Jordh, era considerata dea-madre, conosceva il destino degli uomini ma nulla poteva fare per cambiare gli eventi. Era dotata di un manto di piume che le conferiva il dono di poter volare.

FRISSO

 
(Mit.) - La pioggia che scroscia. Figlio di Atamante e di Nefele (nuvola), fratello di Elle (viva luce). Avendo Atamante lasciata la moglie celeste per sposare una donna terrena (Ino, figlia di Cadmo), Nefele offesa inviò una lunga siccità sulla terra di Atamante. Ino convinse il marito a sacrificare i figli a Giove per ottenere la pioggia, ma al momento del sacrificio, Nefele avvolse i figli in una nube dalla quale uscì un montone dal vello d'oro che li portò in volo verso la Colchide. Elle, impaurita dai flutti, cadde in mare e annegò. Frisso la seppellì sulla spiaggia, e questa prese il nome di Ellesponto. Quindi giunse in Colchide, sacrificò il montone a Giove ed appese il vello d'oro ad un albero della foresta sacra a Marte, dandola in custodia ad un drago che divorava quanti si avvicinavano.

FRODE

 
(Mit.) - Inganno portato da persone che si mostrano benigne, dai modi piacevoli e modesti, ma le cui azioni finiscono per rivelarsi piene di mortifero veleno. Apelle la personificò in una donna, mentre Dante la raffigura in un serpente con la testa di uomo e la coda che termina in scorpione..

FRUMENTO

 
(Mit.) - È noto che le graminacee non sono piante spontanee, bensì coltivazioni in qualche modo fatte dall'uomo. Per alcuni il segreto della coltivazione del grano fu donato agli uomini da Cerere, o Demetra. Altri dicono che la coltivazione del frumento sia originaria della valle del Giordano, poiché la Vergine raffigurata nello zodiaco egizio, reca in mano un mazzo di spighe di frumento. L'immagine fu poi copiata sia dai Greci che dai Romani.

FRUSTA DI OSIRIDE

 
- La frusta che simboleggia Osiride come il "giudice della morte". Nei papiri è chiamata il nekhekh, oppure il flagello. Il Dr. Pritchard vede in essa un aereatore o un ventaglio, uno strumento per separare la loppa del grano. Osiride "il cui ventaglio è nella sua mano, che purga l'Amenti dai cuori peccaminosi, separa dal suo pavimento i chicchi di grano e chiude il buon frumento nel suo granaio". (Confronta Matteo, III, 12).
Vai alla Bibliografia