Glossario

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ESPERO

 
(Gr.) - Fratello di Atlante, saliva spesso sulla cima di un monte per osservare gli astri. Perseguitato da Atlante, fuggì in Esperia, l'odierna Italia. Fu cambiato in una stella che splende dopo il tramonto. Era rappresentato come un bel giovanotto con una fiaccola in mano.

ESPIAZIONE

 
(Eb.) - Termine cultuale dell'Antico Testamento (in ebraico = kippur) indicante il rito mediante il quale si compie la purificazione dal peccato. In senso più generale, è una qualsiasi soddisfazione offerta a Dio in riparazione della colpa. Nella Bibbia, il grande giorno dell'espiazione è il 10 del settimo mese dell'anno religioso, primo dell'anno civile. In tale occasione il sommo sacerdote, penetrando nel Santo dei Santi per l'unica volta durante l'anno, offre l'incenso, pronuncia il nome di Dio, asperge l'Arca con il sangue delle vittime.

ESSASUA

 
- Gli stregoni africani ed asiatici, gli incantatori di serpenti.

ESSENI

 
- Una parola ellenizzata dall'Ebraico Asa, un "guaritore". Una misteriosa setta di Ebrei che Plinio diceva essere vissuta vicino al Mar Morto per milia seculorum, cioè per migliaia di ere. "Alcuni pensano si tratti degli ultimi Farisei, altri - e potrebbe essere l'ipotesi giusta - li considerano discendenti del Benim-nabim della Bibbia, e pensano che si tratti dei 'Keniti' o dei Nazariti.. Avevano molte idee e pratiche Buddhiste; vale la pena di ricordare che ad Efeso i sacerdoti della Grande Madre, Diana-Bhavani con molti seni, avevano lo stesso nome. Eusebio, e dopo anche De Quincey, li dichiarava uguali ai primi Cristiani, il che è più probabile. L'appellativo di 'fratello' usato nella Chiesa dei primi tempi era Esseno; essi erano una fraternità, ossia un Koinobion o una comunità, come i primi convertiti. (Iside Svelata). Setta ascetica ebraica sorta nel II sec. a.C. e durata fino al I sec. d.C. Sembra che gli scritti di Qumran, i famosi rotoli del Mar Morto, si riferiscano proprio ad essi. La comunità essenica era divisa in classi a seconda del grado di perfezione, ed organizzata in una rigida struttura piramidale. La posizione più alta era quella dei sacerdoti, l'ammissione alla setta era possibile solo dopo un noviziato di tre anni, era praticata la comunione dei beni. Gli Esseni condividevano in larga misura la fede e le speranze dell'ebraismo contemporaneo, ma avevano un accentuato nazionalismo ed antipaganesimo, un'attesa escatologica, un senso del valore purificale del deserto, che li collocava in una posizione poco conciliante. I loro pasti erano consumati in comune ed avevano carattere sacro, frequenti le abluzioni ed i bagni di purificazione, avevano un calendario di 364 giorni, diverso da quello lunisolare farisaico. Abitavano in villaggi e costituivano il terzo partito religioso, con farisei e sadducei (discendenti di Sadok). Erano una specie di ordine monastico che aggregava membri per cooptazione, vivevano del lavoro dei campi e spregiavano il commercio ed il guadagno. Seguivano rigorose norme di purità, si lavavano spessissimo, vestivano abiti bianchi ed avevano riverenza per la luce solare. Distacco dalle passioni, sincerità assoluta, niente schiavitù, li distinguevano dai contemporanei, rendendoli quasi del tutto estranei al giudaismo e simili, per certi aspetti, al pitagorismo ellenistico. Credevano nella rinascita e nelle numerose reincarnazioni sulla terra, come del resto ci credeva Gesù che, quasi certamente, era un Esseno.

ESSENZA

 
(Fil.) - Nozione aristotelica che indica "ciò per cui una cosa è quel che è", anziché un'altra, quindi la sua "natura" o "specie". L'essenza si contrappone all'accidente, essendo la prima ciò che appartiene necessariamente ad un ente, mentre la seconda è ciò che appartiene solo contingentemente. Questo concetto ha ricevuto una rielaborazione sostanziale nel pensiero moderno, passando attraverso Locke, Hegel ed Husserl.

ESSERE

 
(Fil.) - Uno dei termini più ambigui che si trovano nella storia delle filosofia. Per Parmenide il concetto di essere è univoco ed unitario : l'essere è uno, e si definisce in opposizione al non essere. L'essere è e non può non essere. Platone ci dice che esiste l'essere ed il non essere, dove il non essere non è la negazione dell'essere, ma ciò che è diverso dall'essere. Per Aristotele è importante l'esseità, o sostanza che è "essere per sè", "essere in atto", e a differenza degli accidenti, non ha bisogno d'altro per sussistere. Nella dottrina moderna, il concetto classico di "essere" è quasi sparito. Il punto di partenza non è più l'essere, ma il rapporto che esso ha con il pensiero degli uomini. Si deve a Kant la negazione di esistenza come predicato e la sua configurazione in "possibile" e "reale", la prima come solo pensata, la seconda testimoniata dai sensi. Hegel fà dell'essere il punto di partenza della sua logica. Sotto questa nozione egli raccoglie le determinazioni concettuali nelle quali prevale l'immediatezza : le categorie qualitative e quantitative che nel reale sono rilevanti. Nel nostro secolo, l'essere viene studiato sotto il fenomeno dell'esistenzialismo, soprattutto da Sartre e da Heidegger. Quest'ultimo, nella sua opera "Essere e Tempo" si propone di determinare il "senso dell'essere", muovendo dall'"esserci", ossia dall'uomo, in quanto l'uomo è quell'ente che si pone la domanda sull'essere. e tutto ciò è chiaro, bene; altrimenti basta studiare la Storia della Filosofia!

ESSERE

 
-ESTREMO (Be-ness) - Un termine coniato dai Teosofi per rendere più accuratamente il significato essenziale della intraducibile parola Sat. Questa parola non significa "Essere", poiché ciò presuppone una percezione sensibile o una qualche coscienza di esistere. Ma dato che il termine Sat è applicato solo al Principio Assoluto, all'universale, all'inconoscibile, e alla Presenza sempre ignota, che il Panteismo ha postulato nel Cosmo chiamandolo la radice basilare del Cosmo ed il Cosmo stesso, "Essere" non era il termine appropriato per esprimerlo. In effetti, non è nemmeno, come tradotto da qualche Orientalista, la "incomprensibile Entità", poiché non è nè una Entità nè una non-Entità, ma entrambe. È, come detto prima, assoluto Essere-Estremo, non Essenza; l'uno senza secondo, indiviso ed indivisibile, Tutto - la radice di tutta la Natura visibile e invisibile, oggettiva e soggettiva, che può essere sentito dalla più alta intuizione spirituale ma che non può essere mai totalmente compreso.

ESSERI DIVINI

 
(Eso.) - Dinastie, Re, Istruttori della Terza Razza, nelle arti e nelle scienze, al cui confronto la scienza moderna è la scuola elementare.

ESSERI LUNARI

 
(Eso.) - I progenitori dell'uomo, chiamati in India Pitara o Pitri, Creatori dei nostri corpi e dei nostri principi inferiori. Sono le nostre prime personalità, e noi siamo loro.

ESSUMEN

 
(Gno.) - Componente femminile della sesta coppia di Eoni, con Amphain che è il maschio.
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