Glossario

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ES

 
(Sca.) - Presso una popolazione della Siberia è il Re degli Dei. Si narra che quando giunge il solstizio d'estate, la terra e gli astri si trovano vicini alla residenza di questa divinità che, dopo averli esortati a compiere il loro percorso secondo giustizia, augura loro buon viaggio.

ESAGONO

 
(Occ.) - Poligono piano regolare, con sei lati uguali, sei angoli uguali, sei vertici. Quando inscritto al cerchio, il suo lato è uguale al raggio. Pitagora considerava questa figura geometrica come formata da due triangoli incrociati, il simbolo della creazione. Per gli Egiziani era la congiunzione del Fuoco e dell'Acqua, la generazione. Per gli Esseni era il Sigillo di Salomone, per gli Ebrei lo Scudo di Davide, per gli Indù il Segno di Vishnu. In Russia ed in Polonia il doppio triangolo è considerato un potente talismano. Questo simbolo è antichissimo e molto venerato. L'esagono con il Tau al centro è la Settima Chiave delle "Cose Celate", il Settenario sacro della regalità, del sacerdozio, del trionfo. Nella filosofia ermetica è la quintessenza che risulta dalla unione fra le due forze del Grande Agente Magico (Akasha, o Luce Astrale). In Magia, la potenza di questa chiave è assoluta.

ESAR

 
(Tur.) - Nome di Dio presso gli antichi Turchi. È uno dei tanti nomi di Dio formati da quattro lettere ed equivale a Teut, Allah, Sire, Orsi, Abdi, Theos, Gott, Deus, ecc.

ESAU

 
(Eb) - Letteralmente "l'irsuto", era figlio di Isacco e Rebecca, fratello di Giacobbe, e proprio al fratello vendette la primogenitura per un piatto di lenticchie. Successivamente tentò di ucciderlo, e lo costrinse a fuggire dal paese. Esaù si stabilì nella terra di Seir, che divenne il paese di Edom. E per questo motivo viene anche chiamato padre dei Re di Edom e, come tale rappresenta la razza umana che sta fra la Quarta e la Quinta.

ESCATOLOGIA

 
(Rel.) - Dottrina degli ultimi fini, le credenze religiose che riguardano i destini ultimi dell'umanità e del singolo individuo. Si divide, appunto, in "collettiva" ed "individuale". Una simile dottrina è coessenziale dell'idea stessa di religione e la si trova all'interno di tutte le grandi religioni. Nell'Antico Testamento, le attese escatologiche, contenute in particolare nei libri profetici, sono strettamente collegate a quelle di un tempo messianico di ricchezza e di pace per il popolo di Israele. Il cristianesimo pone nella resurrezione di Cristo l'evento escatologico per eccellenza, poiché segna la prima vittoria sul peccato e sulla morte. La piena instaurazione del Regno di Dio avverrà al momento della seconda e definitiva venuta di Cristo. I primi cristiani aspettavano questa venuta a breve scadenza e l'impero di Costantino sembrò segnare il verificarsi di tale evento. Le aspettative di una mutazione radicale e definitiva del cosmo sopravvivono in alcuni filoni escatologici e millenaristi, come Gioacchino da Fiore e gli spirituali francescani che ritengono imminente la venuta della terza età del mondo, quella dello Spirito Santo che segue il Padre ed il Figlio. Recentemente, una ripresa di interesse si è avuta con Bultmann che interpreta le affermazioni escatologiche della Bibbia come un richiamo all'urgenza della decisione, una scelta immediata di conversione.

ESCHILO

 
(Gr.) - Eleusi, 525 a.C. - Gela, 456 a.C. - Sommo poeta tragico dell'antica Grecia, nacque nel paese del culto di Demetra. Combattè a Salamina, a Maratona ed altrove. Dedicatosi alla tragedia prese parte agli agoni drammatici. Intorno al 470 fu a Siracusa, invitato da Gerone I, e vi rappresentò le Atenee ed i Persiani. Ritornato ad Atene, continuò i trionfi fino alla apparizione di Sofocle. Trascorse i suoi ultimi anni in Sicilia. Compose oltre 90 tragedie, di cui solo 7 sono pervenute intere, di altre si hanno solo frammenti. Eschilo è considerato il padre della tragedia greca. Le sue opere sono spesso organizzate in trilogie che svolgono un unico tema; come dire, un grande argomento suddiviso in tre momenti distinti. Aumentò il dialogo, ridusse la parte del coro, introdusse il secondo attore e stabilì un progresso continuo. L'ambiente delle sue opere è il complesso e grandioso mondo spirituale. Lo spettatore viene coinvolto in un tumulto di passioni che hanno come comune denominatore la pietà ed il terrore. Eschilo sbalordisce lo spettatore con una atmosfera di mistero e con un intricato gioco di forze oscure. I personaggi sono talvolta liberi, altre volte condizionati dal Fato. Il problema del male e quello della colpa e della sua ereditarietà vengono appena accennati, mai risolti. Le tragedie di Eschilo non costituiscono una serie ordinata di pensieri, ma un susseguirsi di sentimenti e di intuizioni che non possono essere sistematizzati in alcun modo. Ma egli era un poeta, non un filosofo nè un teologo, pertanto non aveva il dovere di razionalizzare il cerchio magico all'interno del quale si muoveva, nè sentiva il dovere di spiegare la pietà, il tremore religioso, il pauroso stupore, che le sue opere destavano negli spettatori.

ESCULAPIO

 
(Lat.) - Nome dato dai Romani al dio greco Asclepio, introdotto a Roma nel 293 a.C., ed al quale fu dedicato il tempio dell'Isola Tiberina. Aveva barba e capelli fluenti, corpo avvolto in un mantello, si appoggiava ad un bastone al quale era avvolto un serpente, un cane è accovacciato ai suoi piedi. La sua paredra è Igea, ed egli viene considerato il Dio della vita e della medicina. Figlio di Apollo e di Coronide, che lo aveva dato alla luce mentre bruciava sul rogo ad opera di Diana, fu affidato a Chirone che lo educò e gli insegnò a guarire tutti i mali. Ma, poiché egli non si limitò a guarire i malati e tentò di risuscitare i morti, Zeus lo fulminò. Apollo ne vendicò la morte uccidendo i Ciclopi che costruivano le folgori di Zeus. Negli ultimi tempi del paganesimo, in cui si davano significati allegorici a tutti i racconti mitologici, Esculapio diventò il simbolo dell'aria, mezzo di salute e vita, figlio del Sole. Ed anche alle sue figlie furono dati significati : Igea è la salute, Panacea il rimedio universale, Jaso il medicare, Egle lo splendore. Sono a lui consacrati il cane, il gallo, il serpente, la pigna, la tazza, tutti simboli in qualche modo legati all'attività del medico, direttamente o indirettamente. È il Salvatore di tutti, essendo così equivalente all'egizio Ptah, a Baal, ad Adone, ad Ercole ed allo stesso padre Apollo. Ha l'attributo del serpente come Serapide, Plutone, Esmun, Kneph. È il fuoco della Vita, il dio che cura avvalendosi del serpente sacro.

ESDRA

 
(Eb.) - Sacerdote o scriba ebreo vissuto nel V sec. a.C., ebbe grande efficacia, insieme a Neemia, nella restaurazione dello stato giudaico in Gerusalemme, dopo l'esilio babilonese. Riformò la comunità di Gerusalemme attorno ad una coscienza giudaica chiusa alle influenze straniere, capace di resistere alle pressioni dell'ellenismo.

ESEGESI

 
(Gr.) - Letteralmente, "spiegazione, esposizione", indica l'attività destinata alla ricerca del significato di un testo. Storicamente è la ricerca del significato dei testi classici, della Bibbia in particolare. In epoca antica e medioevale, essa era una lettura "interessata" del testo, volta a coglierne il messaggio. Le prime regole vengono enunciate nel II sec. d.C. in campo ebraico prima da Hillel, poi da Jishmael e da Eliezar. L'esegesi cristiana nasce da quella ebraica ed al tempo dei Padri della Chiesa si sviluppa su due filoni principali : antiochena (più vicina al testo storico-letterale) ed alessandrina (legata alle correnti platoniche). Segue la dottrina dei "quattro sensi" che rimarrà valida per tutto il Medioevo. Dopo la riforma, l'esegesi cattolica si diversifica da quella protestante, mentre in epoca moderna l'esegesi viene precisandosi come "scienza" attraverso l'invenzione di metodi di analisi del testo basati su principi storico-critici.

ESERCITO DELLA VOCE

 
(Eso.) - Il Settenario, la Sintesi dei Sette Sensi, noumenalmente, insieme delle divinità minori.
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