Glossario

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AUTOCOSCIENZA

 
(Fil.) - Etimologicamente significa 'coscienza di sè' come di un oggetto pensato, di un ente finito fra molti altri enti. È la consapevolezza che l'Io ha di sè come soggetto pensante, ossia è l'Io stesso che pensa. Come tale non potrà mai divenire oggetto di conoscenza, ma è solo il principio attivo della conoscenza. La filosofia antica ne parla, ma solo con Kant assume una definizione rigorosa. Per Kant è l''Io penso', per Fichte è una forza creativa, per Schelling è l'atto assoluto di partenza, per Hegel è la ragione. In senso esoterico, l'Autocoscienza è la Conoscenza del Sè il punto di partenza per ogni possibilità di essere e di crescere. L'autocoscienza illumina ogni essere dall'interno con luce propria, come il Sole illumina ogni cosa con raggi propri. Essa dirada le tenebre della materia, dischiudendo nuovi orizzonti a seguito della frantumazione del guscio materiale che imprigiona la Monade umana. Non si tratta di 'conoscenza intellettuale', che si acquisisce con la memoria (uno dei sensi), bensì di una 'conoscenza spirituale', totalmente al di fuori dei sensi.

AUTOESISTENTI

 
(Eso.) - Le Vite Spirituali, proiettate dalla Volontà e dalla Legge Assoluta, all'alba di ogni Rinascita, sui Mondi. Sono i Manu-seme, o Prajapati, o Pitri. Sono chiamati anche Creazioni, perchè appaiono nel Raggio dello Spirito, manifestato mediante la potenza inerente alla sua Natura 'non-nata', che si trova oltre il Tempo e lo Spazio.

AVA

 
-BODHA (San.) - 'Madre di Conoscenza'. Un titolo di Aditi

AVAIVARTIKA

 
(San.) - Un epiteto di ogni Buddha: letteralmente, colui che non torna più indietro, che va direttamente al Nirvana.

AVALOKITESWARA

 
(San.) - 'Il Signore che guarda'. Nell'interpretazione exoterica, egli è Padmapani ( il portatore del loto e il nato-dal-loto) nel Tibet, il primo antenato divino dei Tibetani, l'incarnazione completa o Avatar di Avalokiteswara; ma nella filosofia esoterica Avaloki, è lo 'spettatore', il Sè Superiore, mentre Padmapani è l'Ego superiore o Manas. La formula mistica 'Om mani padme hum' è specialmente usata per invocare il loro aiuto congiunto. Mentre la tradizione popolare rivendica per Avalokiteswara molte incarnazioni sulla terra, e vede in lui, non molto erroneamente, la guida spirituale di ogni credente, l'interpretazione esoterica vede in lui il Logos, sia celeste che umano. Quindi, quando la Scuola Yogacharya ha affermato Avalo-kiteswara come Padmapani ' essere il Bodhisattva Dhyani di Amitabha Buddha', è proprio vero, perchè il primo è il riflesso spirituale del mondo delle forme di quest'ultimo, entrambi essendo uno : l'uno nel cielo, l'altro sulla terra. È l'Ishvara manifestato, l'Osiride degli Egiziani, l'Ahura Mazda dei Zoroastriani, l'Uomo Celeste della filosofia ermetica, il Logos dei Platonici, l'Atman dei Vedantini, Kwan-Shi-Yin dei Cinesi, ecc. Tutte quelle citate, sono forme del Settimo Principio Universale. Nel suo carattere più elevato è la sintesi complessiva di tutti gli Spiriti planetari, i Dhyan Chohan; l'Automanifestato, il Figlio del Padre, il Salvatore universale di tutti gli esseri viventi. Nel suo aspetto superiore e nelle regioni divine, è il grande Logos. Nei piani manifestati, suoi aspetti inferiori, è Daksha, il Progenitore del genere umano. Come Bodhisattva è Padmapani-Avalokiteshvara, e si manifesta di età in età in forma umana.

AVARA

 
(San.) - Progenie inferiore.

AVARASAILA SANGHARAMA

 
(San.) - Letteralmente, la Scuola degli Abitanti della montagna di occidente. Un famoso Vihara (monastero) nel Dhanakstchaka, secondo Eitel, 'costruito nel 600 a.C. e abbandonato nel 600 d.C.'.

AVASTAN

 
(San.) - Un antico nome dell'Arabia.

AVASTHA

 
(San.) - Stati, condizioni, posizioni. Ipostasi, Sostanza, Essenza.

AVATARA

 
(San.) - Incarnazione divina. La discesa di un dio o di qualche Essere superiore, che è progredito oltre la necessità della Rinascita, nel corpo di un semplice mortale. Krishna fu un avatar di Vishnu. Il Dalai Lama è considerato come un avatar di Avalokiteswara, e il Teschu Lama come un Tson-kha-pa, o Amitabha. Vi sono due tipi di avatar: quelli nati da una donna e quelli privi di genitori, gli anupapadaka. In Sanscrito significa 'discesa' ed indica la divinità che scende sulla terra in forma concreta e percepibile. Usato dapprima solo con riferimento a Vishnu, venne successivamente riferito anche a Shiva. Questa teoria permise ai Brahmani di far rientrare nella più ampia ortodossia il culto degli dei e degli eroi popolari. I precedenti di questa teoria si trovano nell'enoteismo Vedico, ossia nella tendenza a considerare suprema ed universale ora questa ora quella divinità particolare; ma anche nel mito della discesa di Agni sulla terra, nelle identificazioni Brahmaniche, nel tema della nascite anteriori del Buddha e, infine, nella ammissione che i fondatori storici del Buddhismo e del Jainismo, ebbero una serie di predecessori. Gli Avatara periodici sono incarnazioni speciali dello Spirito del Mondo nell'Uomo, quali, ad esempio, tutti i grandi riformatori religiosi. Il Kalpa attuale è l'Incarnazione, o Avatara, del Cinghiale. Il precedente era l'Avatara del Pesce, o di Vishnù Matsya, che corrisponde a Vaivasvata Manu, il Noè indù. Il Kalki Avatara, è il decimo, il Cristo spirituale glorificato, che verrà alla fine del Kali Yuga. Gli Avatara rappresentano la caduta di un dio nella generazione, nati da madre senza l'ausilio di alcun padre.
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