Glossario

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RAGGIO ANDROGINO

 
(Eso.) - Il primo raggio differenziato; il Secondo Logos, l'Adam Kadmon della Kabbalah; il "Egli li creò maschio e femmina" del primo capitolo del Genesi.

RAGGIO SETTUPLO

 
(Eso.) - Secondo la Pistis Sophia, il più antico e ben conservato Vangelo degli Gnostici, l'Entità Umana è il Raggio Settuplo emesso dall'Uno. Si tratta dei Sette Centri di Energia evoluti, o resi oggettivi, dall'azione di Fohat sullo Elemento Unico, il Settimo Principio dei Sette Elementi che esistono per tutta la durata del Cosmo manifestato. Corrispondono ai Sephiroti inferiori dei Cabalisti, ai Sette Doni dello Spirito Santo dei cristiani, ai Sette Figli di Devaki, uccisi da Kansa, degli Indù. E, se vogliamo, alla fine sono i sette principi che animano l'essere umano.

RAGGIO SOLITARIO

 
(Eso.) - Il raggio solitario "che cade nella profondità della madre", viene interpretato come il Pensiero Divino, o Intelligenza Universale, che feconda il Caos. Si tratta di un'operazione che avviene sul piano della astrazione metafisica.

RAGHUVAMSA

 
(Ind.) - Termine sanscrito il cui significato letterale è "La Stirpe di Raghu". Si tratta di un poema indù in 19 canti che celebra la famiglia di Rama, incarnazione del Dio Vishnu.

RAGIONAMENTO

 
(Fil.) - Procedimento intellettuale nel quale una conclusione viene derivata da precise premesse, sulla base di ragioni. Le ragioni possono essere di vario tipo, sicché i ragionamenti possono, a loro volta, essere di tipi diversi: formali o deduttivi, informali o induttivi. Questi ultimi sono i più frequenti nella vita quotidiana dell'essere umano.

RAGIONE

 
(Fil.) - Facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti e le proposizioni, nonché le facoltà che guidano a ben giudicare, a discernere il bene dal male, il vero dal falso, alla quale si attribuisce il governo, o controllo, dell'istinto, delle passioni, degli impulsi. In latino, ratio significava "calcolo" o "rapporto"; Cicerone usò questo termine per tradurre il greco "logos" che significava sì "ragione", ma anche "discorso". Del resto, la contrapposizione fra conoscenza discorsiva e conoscenza intuitiva è di vecchia data e, mentre la prima è stata considerata facoltà esclusiva dell'uomo, la seconda è stata ritenuta divina. La conoscenza razionale, procedendo da premesse a conclusioni con processi sempre più fini, si avvale del discorso e la ragione può essere considerata lo strumento per adire procedimenti dimostrativi ed argomentativi. Anche il rapporto fra ragione e fede è controversia ormai stantia ed è stato sempre molto difficile difendere l'autonomia della ragione dall'arroganza della Chiesa di Roma. Per Hobbes, la ragione è la facoltà suprema del conoscere, mentre l'intelletto è la capacità di comprendere la volontà ed i pensieri altrui. Da Cartesio in avanti, la ragione è vista come "facoltà di percepire chiaramente e distintamente le connessioni fra idee universali. Sorge il conflitto fra empiristi e razionalisti; i primi ritengono che la ragione sia limitata alla conoscenza matematica, gli altri la estendono a tutti i campi della conoscenza umana. Nicolò da Cusa vedeva nella ragione la superiore attività conoscitiva che giunge a conciliare le opposizioni poste, ma non vinte, dall'intelletto. Per Spinoza, la ragione è la fonte delle idee comprendenti la realtà nella sua assoluta eterna essenza. Per Leibniz, la ragione è la conoscenza delle verità necessarie ed universali. Per gli Illuministi è una facoltà critica che ha la possibilità di sottomettere ad imparziale esame qualunque portato della tradizione. Sarà Kant a riportare il confronto fra ragione ed intelletto, dando alla prima la supremazia sul secondo, oltre a considerarla unico strumento per il raggiungimento del sapere assoluto. In questo secolo la ragione è stata spesso vista in senso anti-metafisico ed antispeculativo, ma non è il caso di addentrarsi in un campo dove il pensiero tecnologico ha sepolto il pensiero umano nella materialità più bruta. Gli antichi, con la saggezza che li distingue sempre ed in ogni caso, vedevano nella ragione una forza che domina le passioni e, quindi, la rappresentavano come una donna con elmo sormontato da un diadema che soggioga un leone. Alle sue spalle un olivo, simbolo di pace ma anche di serenità d'animo.

RAGNAROK

 
(Sca.) - Nell'Edda, è una specie di entità metafisica chiamata il "Distruttore" ed il "Crepuscolo degli Dei", due terzi del quale sono distrutti durante l'"Ultima Battaglia". Ragnarok giace in catene sulla cima di una roccia, e vi resterà fino a quando ci saranno alcuni uomini buoni nel mondo; ma appena tutte le leggi saranno infrante ed ogni virtù e bene scompariranno da esso, allora Ragnarok sarà slegato e gli verrà consentito di scaraventare sul mondo condannato tutti i mali e tutti i disastri immaginabili.

RAGON DE BETTIGNIES Jean

 
-Baptiste-Marie (Fr.) - Un Massone Francese, scrittore apprezzato e grande simbolista, che tentò di riportare la Massoneria alla sua primitiva purezza. Nacque a Bruges nel 1781, dove suo padre era un pubblico notaio; la sua carriera in affari ebbe inizio a Bruges, come impiegato del Dipartimento di Tesoreria del Ministero degli Interni. Poi fece servizio come Cassiere ed Ufficiale Pagatore per le Forze Armate durante la guerra, e divenne Libero Muratore. Alla fine della guerra si trasferì a Parigi dove lavorò a capo dell'ufficio della Guardia Nazionale, posto che mantenne per diverse amministrazioni. Nel 1819, assieme ad alcuni amici, si recò negli Stati Uniti dove prese possesso di un territorio acquistato nei pressi di Big Guyandotte, nel Kentucky, sulle rive dell'Ohio. Si era già sposato con Nathalie de Bettignies, dalla quale aveva avuto due figli. Purtroppo per lui, saltarono fuori diversi creditori ipotecari sul territorio acquistato ai quali egli non poté far fronte; perdette il suo capitale e nel giro di due anni tornò a Parigi, dove si dedicò all'attività letteraria ed alle invenzioni (ferrovie tubolari e motori a vapore). Morì nel Marzo del 1862 e fu sepolto a Parigi. Si racconta che, quando era ancora quasi un ragazzo, fu accolto nella Loggia e nel Capitolo dei "Veri Amici". Certo è che nel 1803 Ragon fu iniziato nella Loggia Massonica di Reunion, a Bruges, dagli Amici del Nord. Poco tempo dopo egli fondò la Loggia dei Veri Amici, sempre a Bruges. Ed al suo arrivo a Parigi nel 1805 fondò la società "I Trinosofi", nella quale tenne una lunga serie di conferenze sull'Iniziazione antica e moderna. Ripetè queste conferenze vent'anni dopo , pubblicandole nel 1841 con il titolo "Corso filosofico ed interpretativo sulle Iniziazioni antiche e moderne", stampato con l'esplicito consenso del Grande Oriente di Francia che, in presenza di una seconda edizione leggermente emendata, ritirò il consenso. Nel 1818-19 Ragon fu editore della sua opera "Hermes o Gli Archivi Massonici", un giornale che era stato fondato dalla Biblioteca Bailleul. Nel 1853 pubblicò un'altra opera notevole "Ortodossia Massonica", che abbondava di informazioni storiche; nel 1861 pubblicò il "Manuale dell'Iniziato", arricchito da molte note. Altra opera di grandissima importanza fu "La Messa ed i suoi Misteri confrontata con i Misteri Antichi". Oltre ad altre opere di Massoneria, con vario argomento, che continuò a pubblicare fino ad età avanzata, Ragon progettò alcune opere importanti, alcune delle quali portò a termine. Nella prefazione ad "Ortodossia" egli espresse la sua intenzione di coronare i suoi lavori massonici con un'opera il cui titolo sarebbe stato "I Fasti Iniziatici", con la quale avrebbe fornito un esaustivo quadro degli antichi misteri; l'opera sarebbe stata pubblicata in sei volumi. I suoi manoscritti furono acquistati dal Grande Oriente di Francia, dai suoi eredi, al prezzo di 1000 franchi; furono custoditi negli archivi poiché nessun massone era in grado di fare una revisione dell'opera e colmare tutte le eventuali lacune per presentare l'opera alla stampa. Secondo Ragon, l'idea primordiale della massoneria è da ricercare negli antichi misteri; alla sua epoca, tuttavia, essa andava addebitata soprattutto ad Elias Ashmole, vissuto nel XVII secolo. Intanto i suoi allievi cominciarono a chiamarlo "il più dotto massone del XIX secolo, spargendo la voce che egli era in possesso di molte carte che gli erano state donate dal Conte di Saint-Germain, dalle quali egli aveva tratto la sua profonda conoscenza sulle origini della Massoneria. E poiché molte sue opere sparirono dal mercato lo stesso giorno in cui furono messe in circolazione, si disse che erano stati i Gesuiti ad acquistarle in blocco, pur di eliminarle. Oggi è estremamente difficile trovare le sue opere, alcune delle quali sono sparite per sempre.

RAHASYA

 
(San.) - Un nome delle Upanishad. Letteralmente, significa l'essenza segreta della conoscenza.

RAHAT

 
- Lo stesso che "Arhat", l'Adepto che , acquisendo la conoscenza divina ed i poteri, diventa su questo piano completamente libero da ogni desiderio.
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