Glossario
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DAIKOKU
(Giap.) - Una delle quattro divinità della ricchezza, venerate particolarmente da artigiani e mercanti. Con il suo martello, essa cava fuori quel che desidera, siede sopra una botte piena di riso ed ha al fianco una tasca nella quale custodisce il suo tesoro.
DAIRO
(Giap.) - Detto anche Ten-Sin, è il Sommo Pontefice dell'antico Giappone, residente a Meaco. Il nome significa "Figlio del Cielo".
DAITYA
(San.) - Giganti, Titani ed, exotericamente, demoni; in realtà, sono identici a certi Asura, gli dei intellettuali, gli oppositori degli inutili dei del ritualismo ed i nemici di puja, i sacrifici. Sono i Kratu-avisha, i nemici dei sacrifici, le legioni che combatterono contro Brihaspati, ed il cui capo è Hrada. Sono i cattivi demoni originati da Atri, discendenti da Barishad, una divinità appartenente ai Pitri. Uno di essi, di nome Erunio, si consacrò al culto di Brahma e fece una così rigida penitenza che Brahma gli promise l'immortalità. Forte di questa promessa, commise ogni genere di delitti. Un giorno, mentre si faceva beffe di Vishnu, il dio uscì da una colonna in forma per metà umana e per metà leone, e lo uccise. È anche il nome di un'isola di Atlantide.
DAITYA GURU
(San.) - L'Istruttore dei giganti, chiamati i Daitya. Allegoricamente è un titolo dato al pianeta Venere-Lucifero, o piuttosto al Governatore che lo abita, Sukra, una divinità maschile (Vedi Dottrina Segreta, vol. II, pag. 30).
DAIVA
(San.) - Divino.
DAIVAJNA
(San.) - Esseri Celesti.
DAIVATA
(San.) - Panchama.
DAIVI
-PRAKRITI (San.) - Letteralmente significa "materia primordiale splendente". Nella filosofia esoterica rappresenta l'energia elettrica presente ovunque nell'universo manifestato : è l'incessante potere formativo e distruttivo. La luce primordiale omogenea, chiamata da alcuni Occultisti Indiani "la Luce del Logos" (Vedi Note sulla Bhagavad Gita di T. Subba Row, B.A., L.L.B.); una volta differenziata, questa luce diventa FOHAT. È la diretta emanazione della Mente Universale, la Prima Materia che forma tutti i globi "semoventi" del Cosmo. Si tratta del potere penetrante della Luce e dei suoi effetti; i Cattolici la chiameranno Luce di Cristo.
DAKINI
(San.) - Demoni femminili, vampiri e bevitori di sangue (gli asrapa). Nei Purana essi accompagnano la dea Kali e si nutrono di carne umana. Una specie di "Elementali" malefici.
DAKSHA
(San.) - Una forma di Brahma e, nei Purana, suo figlio. Ma il Rig-Veda dichiara che "Daksha fu partorito da Aditi, e Aditi da Daksha", il che dimostra che egli è una personificazione che ricollega la Forza Creativa che agisce su tutti i piani. Gli Orientalisti sembrano molto indecisi ad accordarsi su di esso; Roth è più vicino alla verità di qualsiasi altro, quando dice che Daksha è il potere spirituale e, allo stesso tempo, la energia maschile che genera eternamente gli dei, che è rappresentata da Aditi. I Purana, naturalmente, antropomorfizzarono l'idea e mostrarono Daksha che istituisce "il rapporto sessuale su questa terra", dopo aver provato ogni altra forma di procreazione. La Forza Generativa, spirituale all'inizio, diventa naturalmente molto materiale alla fine della sua evoluzione, una Forza procreativa sul piano fisico. Fin qui l'allegoria dei Purana è giusta; come insegna la Scienza Segreta, la nostra attuale maniera di procreazione cominciò verso la fine della terza Razza Radice ( la Lemuriana ). Letteralmente significa la "intelligente", la "competente", ed è il capo dei Prajapati che rappresenta la rinascita ciclica all'inizio di ogni Manvantara. Genera 10.000 figli per popolare il mondo, ma Narada li persuade a diventare asceti e ad astenersi dal matrimonio. Daksha è il progenitore del vero uomo fisico, il principio della Terza Razza, santa e pura, sprovvista di Ego individuale, in possesso delle sole capacità passive. Obbedendo all'ordine di Brahma, creò la progenie superiore ed inferiore (Vara ed Avara), bipede e quadrupede, e mediante volontà creò femmine, Dei, Daitya, animali, Danave ed altri esseri.