Everest – Da cuore a cuore
2014
Il “Progetto Cuore dei Bambini della Tanzania”, è nato nel 1979 grazie a un giovane dottore della Tanzania, il Dr. Rajnj Kanabar, e si è sviluppato sotto l’egida della Tanzania Heart Foundation, del Lions Club di Dar-es-Salam, del Ministero della Salute e del Regency Medical Centre. In Tanzania mancano le attrezzature mediche per le malformazioni cardiache pediatriche. Lasciati senza cure, questi bambini muoiono prima di raggiungere i 20 anni. L’unica opzione possibile, al momento, è quella di mandarli in India per un’operazione a cuore aperto, che doni loro una nuova prospettiva di vita.
In Tanzania 1 bambino su 200 nasce con malformazioni cardiache congenite ma, grazie a questo progetto, in più di 33 anni, oltre 2500 di loro hanno potuto essere operati con successo.
Dal 1° al 21 maggio 2014, otto studenti dell’Università della British Columbia (UBC) di Vancouver, in Canada, hanno viaggiato verso il Nepal per raggiungere il Campo Base del Monte Everest, a 5364 m. Questa iniziativa aveva lo scopo di promuovere il “Progetto Cuore dei Bambini della Tanzania”, che vuole appunto aiutare i bambini della Tanzania sofferenti per patologie congenite al cuore.
La scalata al Campo Base dell’Everest dimostra quanto le persone in buone condizioni di salute possano fare, sfidando se stesse, mentalmente e fisicamente, per raggiungere i più alti obiettivi e mette l’accento sulla necessità di agire in favore dei bambini nati con malformazioni cardiache che richiedono interventi immediati.
I ragazzi del “Neverrest team” hanno raccolto l’importante somma di 25.000 dollari; anche l’Ordine Teosofico di Servizio in Italia ha contribuito con 4000 dollari al progetto, permettendo così che un bambino potesse essere sottoposto all’operazione di cardiochirurgia che gli ha salvato la vita.
In Tanzania mancano le attrezzature mediche per le malformazioni cardiache pediatriche. Lasciati senza cure, questi bambini muoiono prima di raggiungere i 20 anni. L’unica opzione possibile, al momento, è quella di mandarli in India per un’operazione a cuore aperto, che doni loro una nuova prospettiva di vita.
La scalata al Campo Base dell’Everest dimostra quanto le persone in buone condizioni di salute possano fare, sfidando se stesse, mentalmente e fisicamente, per raggiungere i più alti obiettivi e mette l’accento sulla necessità di agire in favore dei bambini nati con malformazioni cardiache che richiedono interventi immediati.
In Tanzania 1 bambino su 200 nasce con malformazioni cardiache congenite ma, grazie a questo progetto, in più di 33 anni, oltre 2500 di loro hanno potuto essere operati con successo.
Dal 1° al 21 maggio 2014, otto studenti dell’Università della British Columbia (UBC) di Vancouver, in Canada, hanno viaggiato verso il Nepal per raggiungere il Campo Base del Monte Everest, a 5364 m. Questa iniziativa aveva lo scopo di promuovere il “Progetto Cuore dei Bambini della Tanzania”, che vuole appunto aiutare i bambini della Tanzania sofferenti per patologie congenite al cuore.
La scalata al Campo Base dell’Everest dimostra quanto le persone in buone condizioni di salute possano fare, sfidando se stesse, mentalmente e fisicamente, per raggiungere i più alti obiettivi e mette l’accento sulla necessità di agire in favore dei bambini nati con malformazioni cardiache che richiedono interventi immediati.
I ragazzi del “Neverrest team” hanno raccolto l’importante somma di 25.000 dollari; anche l’Ordine Teosofico di Servizio in Italia ha contribuito con 4000 dollari al progetto, permettendo così che un bambino potesse essere sottoposto all’operazione di cardiochirurgia che gli ha salvato la vita.
In Tanzania mancano le attrezzature mediche per le malformazioni cardiache pediatriche. Lasciati senza cure, questi bambini muoiono prima di raggiungere i 20 anni. L’unica opzione possibile, al momento, è quella di mandarli in India per un’operazione a cuore aperto, che doni loro una nuova prospettiva di vita.
La scalata al Campo Base dell’Everest dimostra quanto le persone in buone condizioni di salute possano fare, sfidando se stesse, mentalmente e fisicamente, per raggiungere i più alti obiettivi e mette l’accento sulla necessità di agire in favore dei bambini nati con malformazioni cardiache che richiedono interventi immediati.