Anche il lago Bajkal, in Siberia, paga le conseguenze della guerra in Ucraina
Il 23 luglio 2024 la Duma di Stato russa ha approvato una legge che estende fino al 2033 la normativa che consente il disboscamento attorno al lago Bajkal, il più profondo e antico del mondo, situato nella Siberia meridionale. La ragione principale di questa decisione è l’ampliamento della rete ferroviaria per favorire nuove rotte commerciali verso la Cina. Il provvedimento, pur dannoso per l'ambiente, è superato in gravità da un pacchetto di emendamenti alla legge “Sulla protezione del lago Bajkal” che, se approvati, avrebbero effetti devastanti sull'ecosistema.
Il lago Bajkal è cruciale non solo per la sua eccezionale biodiversità - ospita oltre 1.700 specie, di cui molte endemiche, come la foca del Bajkal e il pesce omul - ma anche per il significato spirituale che gli attribuiscono le popolazioni indigene: i buriati, per esempio, considerano il lago e i suoi dintorni sacri e ricchi di tradizioni secolari.
La legge, in vigore dal 2020, permette il disboscamento nella zona centrale del lago per espandere le tratte transiberiana e Bajkal-Amur (BAM). La BAM, con i suoi oltre 4.200 km, è diventata cruciale per la Russia, che sta orientando i propri flussi commerciali verso la Cina a causa delle sanzioni e della guerra in Ucraina e che negli ultimi 12 anni ne ha triplica la capacità di trasporto.
Gli attivisti inoltre sono preoccupati per un’altra minaccia: gli emendamenti alla legge di protezione del lago, approvati in prima lettura lo scorso anno, potrebbero autorizzare una deforestazione massiccia attorno al lago per costruire strade, alberghi e ristoranti. Questo decreto permetterebbe la distruzione di oltre 10.000 ettari di boschi e porterebbe alla creazione di complessi turistici, aumentando l'inquinamento e la contaminazione delle acque. Gli attivisti, tra cui Evgenij Simonov, avvertono che, se ciò accadesse entro il 2025 il Bajkal potrebbe essere inserito nella lista dei patrimoni dell'umanità in pericolo UNESCO.
Il lago Bajkal è cruciale non solo per la sua eccezionale biodiversità - ospita oltre 1.700 specie, di cui molte endemiche, come la foca del Bajkal e il pesce omul - ma anche per il significato spirituale che gli attribuiscono le popolazioni indigene: i buriati, per esempio, considerano il lago e i suoi dintorni sacri e ricchi di tradizioni secolari.
La legge, in vigore dal 2020, permette il disboscamento nella zona centrale del lago per espandere le tratte transiberiana e Bajkal-Amur (BAM). La BAM, con i suoi oltre 4.200 km, è diventata cruciale per la Russia, che sta orientando i propri flussi commerciali verso la Cina a causa delle sanzioni e della guerra in Ucraina e che negli ultimi 12 anni ne ha triplica la capacità di trasporto.
Gli attivisti inoltre sono preoccupati per un’altra minaccia: gli emendamenti alla legge di protezione del lago, approvati in prima lettura lo scorso anno, potrebbero autorizzare una deforestazione massiccia attorno al lago per costruire strade, alberghi e ristoranti. Questo decreto permetterebbe la distruzione di oltre 10.000 ettari di boschi e porterebbe alla creazione di complessi turistici, aumentando l'inquinamento e la contaminazione delle acque. Gli attivisti, tra cui Evgenij Simonov, avvertono che, se ciò accadesse entro il 2025 il Bajkal potrebbe essere inserito nella lista dei patrimoni dell'umanità in pericolo UNESCO.
Foto di Alexander Popovkin su Unsplash