Osservare la realtà per dare valore alla cronaca
In un mondo in grado di generare simultaneamente una grande quantità di informazioni viviamo tutti al centro di notizie amplificate dai molti mezzi di comunicazione. C’è una sorta di rincorsa a colpire emozionalmente il destinatario dell’informazione, con tutti i rischi e gli inganni del caso.
L’essere umano che ambisce a essere un soggetto pensante e non pensato può privilegiare il canale di un’osservazione attenta e quindi in grado di cogliere il messaggio che la vita ci vuol dare nel momento. Più che di reagire c’è un gran bisogno di intuire.
La cronaca degli ultimi giorni ci ha consegnato, ad esempio, due notizie contrapposte, ma non per questo da trascurare.
Da un lato c’è stato l’ennesimo dramma di una giovane donna che non ce l’ha fatta a sopportare i fallimenti in campo scolastico, mascherati in ambito familiare e sociale per non apparire incapace di sostenere il ritmo competitivo della società di oggi. Dall’altro c’è il bell’esempio di una comunità di ex studenti che si attiva per rintracciare prima e assistere poi il loro professore di filosofia lontano e ammalato.
La prima notizia induce una riflessione sulla necessità di dare attenzione e calore umano ai giovani, facilitando le loro possibilità espressive e i loro sogni, senza sottoporli agli stress dei risultati a ogni costo. La seconda evidenzia lo straordinario potere della solidarietà e della riconoscenza, importanti antidoti alla cultura dell’indifferenza.
L’essere umano che ambisce a essere un soggetto pensante e non pensato può privilegiare il canale di un’osservazione attenta e quindi in grado di cogliere il messaggio che la vita ci vuol dare nel momento. Più che di reagire c’è un gran bisogno di intuire.
La cronaca degli ultimi giorni ci ha consegnato, ad esempio, due notizie contrapposte, ma non per questo da trascurare.
Da un lato c’è stato l’ennesimo dramma di una giovane donna che non ce l’ha fatta a sopportare i fallimenti in campo scolastico, mascherati in ambito familiare e sociale per non apparire incapace di sostenere il ritmo competitivo della società di oggi. Dall’altro c’è il bell’esempio di una comunità di ex studenti che si attiva per rintracciare prima e assistere poi il loro professore di filosofia lontano e ammalato.
La prima notizia induce una riflessione sulla necessità di dare attenzione e calore umano ai giovani, facilitando le loro possibilità espressive e i loro sogni, senza sottoporli agli stress dei risultati a ogni costo. La seconda evidenzia lo straordinario potere della solidarietà e della riconoscenza, importanti antidoti alla cultura dell’indifferenza.
Foto di AbsolutVision su Unsplash