In memoria dello scienziato Alan Turing
Il 7 giugno scorso è ricorso il 70° anniversario dalla morte di Alan Turing (1912 – 1954), il geniale scienziato e matematico, morto suicida dopo essere stato condannato per pratiche omosessuali in un’Inghilterra in cui l’omosessualità era ancora considerata un reato.
Turing, grazie alle sue macchine automatiche, aveva aiutato a decriptare il sistema di comunicazione “Enigma”, utilizzato dai nazisti nel corso della Seconda Guerra Mondiale. La sua figura eccezionale e al tempo stesso tragica è stata ricordata recentemente in un eccellente articolo di Massimo Sideri per la newsletter di scienza e innovazione tecnologica de “Il Corriere della Sera”.
È da molti decenni che l’essere umano riflette sulla possibilità della cosiddetta autonomia delle macchine prima e dei sistemi digitali poi.
E proprio Alan Turing, in un intervento pubblicato sulla rivista “Mind” nell’ottobre 1950 si pose la domanda: “Le macchine possono pensare?”.
Nell’articolo, dal titolo “Computing machinery and intelligence”, egli descriveva anche quello che sarebbe divenuto noto come il “test di Turing”: era convinto che si potesse raggiungere un'intelligenza artificiale solo seguendo gli schemi del cervello umano. Su questo articolo si basa buona parte dei successivi studi sull'intelligenza artificiale.
Anche il cinema si è più volte occupato della sua figura, da ultimo ricordiamo “The Imitation Game” (2014), del regista Morten Tyldum e con Benedict Cumberbatch nel ruolo di Turing.
Scegli la Società Teosofica Italiana per il tuo 5 x mille: non costa nulla e aiuti l'azione della Società Teosofica Italiana in tema di fratellanza, filantropia e cultura. Le iniziative della S.T.I. sono sempre illustrate nella Rivista Italiana di Teosofia e nel sito istituzionale, all'indirizzo https://www.teosofica.org/it/
Codice Fiscale: 80022260329
Per maggiori informazioni: https://www.teosofica.org/it/sostieni-la-sti/5-per-mille/,718
Puoi sostenere la Società Teosofica Italiana anche tramite donazione. Scopri come: https://www.teosofica.org/it/sostieni-la-sti/donazioni/,719
Turing, grazie alle sue macchine automatiche, aveva aiutato a decriptare il sistema di comunicazione “Enigma”, utilizzato dai nazisti nel corso della Seconda Guerra Mondiale. La sua figura eccezionale e al tempo stesso tragica è stata ricordata recentemente in un eccellente articolo di Massimo Sideri per la newsletter di scienza e innovazione tecnologica de “Il Corriere della Sera”.
È da molti decenni che l’essere umano riflette sulla possibilità della cosiddetta autonomia delle macchine prima e dei sistemi digitali poi.
E proprio Alan Turing, in un intervento pubblicato sulla rivista “Mind” nell’ottobre 1950 si pose la domanda: “Le macchine possono pensare?”.
Nell’articolo, dal titolo “Computing machinery and intelligence”, egli descriveva anche quello che sarebbe divenuto noto come il “test di Turing”: era convinto che si potesse raggiungere un'intelligenza artificiale solo seguendo gli schemi del cervello umano. Su questo articolo si basa buona parte dei successivi studi sull'intelligenza artificiale.
Anche il cinema si è più volte occupato della sua figura, da ultimo ricordiamo “The Imitation Game” (2014), del regista Morten Tyldum e con Benedict Cumberbatch nel ruolo di Turing.
Scegli la Società Teosofica Italiana per il tuo 5 x mille: non costa nulla e aiuti l'azione della Società Teosofica Italiana in tema di fratellanza, filantropia e cultura. Le iniziative della S.T.I. sono sempre illustrate nella Rivista Italiana di Teosofia e nel sito istituzionale, all'indirizzo https://www.teosofica.org/it/
Codice Fiscale: 80022260329
Per maggiori informazioni: https://www.teosofica.org/it/sostieni-la-sti/5-per-mille/,718
Puoi sostenere la Società Teosofica Italiana anche tramite donazione. Scopri come: https://www.teosofica.org/it/sostieni-la-sti/donazioni/,719
Foto: Unknown photographer, Public domain, via Wikimedia Commons
_in_1936_at_Princeton_University.jpg){kind=link}