Gli amanti di Valdaro (The Valdaro lovers)

Finalmente, a sette anni dal loro ritrovamento nel Comune di San Giorgio di Mantova, in zona Valdaro, in una nebbiosa mattina del 2007, hanno ora trovato casa gli Amanti di Valdaro presso il Museo Archeologico di Mantova. Gli scheletri appartengono alla preistoria, al neolitico, l’ultima età della pietra. Seimila anni fa. Si tratta certamente di un uomo e di una donna. Si vede dalla forma del cranio, del bacino, delle ossa. La ragazza è quella a sinistra, il maschio a destra. Appena rinvenuti fu scattata la fotografia che si allega e che ha fatto subito il giro del mondo. Sono diventati The Valdaro Lovers.
Le ragioni della morte restano misteriose. Apparentemente i due giovani erano sani e non presentano segni di ferite che abbiano interessato anche le ossa.
Dalle analisi eseguite nel laboratorio del museo Giovio di Como, è emerso che la femmina aveva un’età compresa fra i 16 e i 20 anni ed era alta un metro e 49 centimetri; il maschio aveva fra i 18 e i 22 anni, era alto un metro e 46 centimetri e soffriva di un’anomalia alla rotula. I denti recavano alcune linee di ipoplasia, indice di carenze nutrizionali sofferte durante la crescita, ed evidenze di usura, riconducibili all’esecuzione di particolari attività lavorative.
Nella relazione si legge anche che i defunti sono stati deposti nella stessa circostanza, prima la giovane donna e poi l’uomo; la buona conservazione delle connessioni anatomiche indica che dovevano essere avvolti in sudari. La posizione degli arti “intrecciata” è invece legata al dissolvimento dei tessuti molli.
Insomma, al di là delle visioni romantiche, l’abbraccio è soltanto il macabro risultato della decomposizione; ma la fredda diagnosi non toglie che il destino a volte compia miracoli imprevisti. Anche perché non sappiamo se i due erano marito e moglie. Certamente non furono sepolti insieme per caso.
Da venerdì 11 aprile il pubblico può andare a vedere gli scheletri neolitici. Sono conservati ed esposti in una grande teca di cristallo antiriflesso, elegante, luminosa, all’altezza giusta per guardare stando in piedi.

Note tratte a cura di Egidio Lucchini dalla GAZZETTA DI MANTOVA di giovedì 10 aprile 2014.

Quali colombe, dal disio chiamate,
le ossa degli amanti di Valdaro
al dolce nido sono ritornate...