Testi per l’intuizione [LIX]
Ci sono brani di poesie, di libri, di memoriali, atti a suscitare l’intuizione del lettore. Il loro significato va oltre le parole e le immagini evocate. È così per questo brano tratto da "Questa luce in se stessi – la vera Meditazione", di J. Krishnamurti (Ubaldini Editore, Roma, 2007, pp. 89-90): "La meditazione non è per persone immature. Le persone immature possono prenderla come un gioco, come effettivamente fanno, sedere a gambe incrociate, respirare in un certo modo, stare in verticale sulla testa o assumere droghe per fare esperienze straordinarie. Ma attraverso le droghe, attraverso il digiuno, attraverso qualunque sistema non potete trovare o entrare in contatto con ciò che è eterno, senza tempo. Non esistono scorciatoie. Bisogna impegnarsi a fondo, bisogna diventare totalmente consapevoli di tutto ciò che facciamo e pensiamo, senza nessuna distorsione. Tutto ciò richiede una grande maturità, non la maturità dell’età, ma la maturità della mente per poter osservare, vedere il falso come falso, il vero rispetto al falso e il vero come vero. Questa è maturità; sulla scena politica, nel mondo degli affari e nei rapporti personali.
Avrete certamene sentito la parola meditazione o avrete letto qualcosa al proposito, o forse avete seguito un guru che vi ha detto cosa fare. Avrei preferito che non aveste mai sentito questa parola, per poterla indagare con mente fresca. Alcuni vanno in India e non so davvero perché. La verità non è là; là c’è un’atmosfera romantica, ma l’atmosfera romantica non è la verità. La verità è qui dove siete. Non è in qualche paese straniero, è dove siete voi. La verità è quello che state facendo, come vi state comportando. Qui è la verità, non nel rasarsi il capo o in tutte le stupidaggini che l’uomo ha inventato.
Perché meditare? La parola “meditare” significa ponderare, riflettere, guardare, percepire, vedere con chiarezza. Per vedere con chiarezza, per osservare senza distorsioni, deve esserci la consapevolezza del vostro background, dei vostri condizionamenti. Esserne semplicemente consapevoli; non cambiarli, non alterarli, non trasformarli o tentare di liberarsene, ma solo osservarli. In questa osservazione, mirata a vedere chiaramente e senza distorsioni l’intero contenuto della coscienza, ci sono l’inizio e la fine della meditazione. Il primo passo è anche l’ultimo".
Articolo tratto dal numero di novembre 2020 della Rivista Italiana di Teosofia.
Avrete certamene sentito la parola meditazione o avrete letto qualcosa al proposito, o forse avete seguito un guru che vi ha detto cosa fare. Avrei preferito che non aveste mai sentito questa parola, per poterla indagare con mente fresca. Alcuni vanno in India e non so davvero perché. La verità non è là; là c’è un’atmosfera romantica, ma l’atmosfera romantica non è la verità. La verità è qui dove siete. Non è in qualche paese straniero, è dove siete voi. La verità è quello che state facendo, come vi state comportando. Qui è la verità, non nel rasarsi il capo o in tutte le stupidaggini che l’uomo ha inventato.
Perché meditare? La parola “meditare” significa ponderare, riflettere, guardare, percepire, vedere con chiarezza. Per vedere con chiarezza, per osservare senza distorsioni, deve esserci la consapevolezza del vostro background, dei vostri condizionamenti. Esserne semplicemente consapevoli; non cambiarli, non alterarli, non trasformarli o tentare di liberarsene, ma solo osservarli. In questa osservazione, mirata a vedere chiaramente e senza distorsioni l’intero contenuto della coscienza, ci sono l’inizio e la fine della meditazione. Il primo passo è anche l’ultimo".
Articolo tratto dal numero di novembre 2020 della Rivista Italiana di Teosofia.