Rivista Italiana di Teosofia (luglio-agosto 2025)

Rivista Italiana di Teosofia (luglio-agosto 2025)
È uscito il numero di luglio-agosto 2025 della Rivista Italiana di Teosofia.
L’editoriale è firmato, come di consueto, dal Direttore Antonio Girardi che, dopo trent'anni intensi, saluta i Lettori, esprimendo gratitudine per i contributi e le collaborazioni ricevute e augurandosi di continuare a far parte del progetto. La direzione passa a Patrizia Moschin Calvi, nuova Presidente della S.T.I.
La rivista, nata nel 1995, ha mantenuto un forte legame con la tradizione teosofica, innovandosi nel formato ma rimanendo fedele nei contenuti alla linea editoriale precedente. Ha promosso un dialogo aperto tra diverse culture e discipline, fungendo anche da "luogo" di comunicazione istituzionale per la S.T.I. e integrandosi con i canali digitali. Il Direttore uscente confida che la Rivista rimarrà la voce autorevole della Società Teosofica, augurando un "Ad maiora!" al nuovo Direttore e alla Redazione.
La Rivista contiene, fra gli altri, gli articoli “Riflessioni sul ruolo della Società Teosofica nel mondo” di Graziella Ricci e quello di Gabriele Sabetta su “Il cinema di David Lync: convergenze tra filosofia, esoterismo e psicanalisi”.
L'articolo di Graziella Ricci esprime profonda preoccupazione per la crisi globale attuale, caratterizzata da conflitti, problemi climatici (come lo scioglimento del ghiacciaio di Thwaites) e un senso di incertezza e disillusione, specialmente frequente tra i millennial. Questa "crisi esistenziale diffusa" porta a interrogarsi sul senso della vita e del lavoro. Di fronte a questo scenario "catastrofico", l'autrice sottolinea l'urgenza di un'azione consapevole e di una rivoluzione della coscienza umana, richiamando le parole di Krishnamurti.
Viene evidenziata la necessità di cambiare prospettiva, come suggerito da Proust, per superare l'ego e la percezione di separazione. La Società Teosofica, fondata nel 1875 per contrastare il materialismo, promuove la comprensione dell'Unità della Vita. L'esperienza del fisico Federico Faggin, che ha vissuto un "risveglio" di coscienza, rafforza l'idea che esistano capacità umane oltre la comprensione scientifica attuale.
La Teosofia insegna che il risveglio di coscienza si basa sulla fratellanza universale, il suo primo e fondamentale principio. Non è un'esperienza clonabile, ma si raggiunge superando il senso di separazione e attraverso la pratica meditativa, come indicato anche da madame Blavatsky ne "La Voce del Silenzio". Il risveglio del "Fiore d'oro" (il cuore mistico) apre alla dimensione invisibile dell'universo.
Il testo si conclude auspicando che il XXI secolo sia l'era del risveglio spirituale dell'umanità, per aiutare il pianeta a superare questo momento critico. La felicità, intesa come accettazione e amore per sé stessi e per la vita, è il risultato di questo percorso di consapevolezza.
Nel secondo articolo Gabriele Sabetta analizza in profondità il cinema di David Lynch, mettendo in luce le sue complesse intersezioni con la filosofia, l'esoterismo e la psicanalisi. I suoi film, caratterizzati da elementi onirici e inquietanti, vanno oltre il semplice surrealismo per esplorare la psiche umana.
Le sue narrazioni spesso riflettono temi esistenzialisti, come l'angoscia e la ricerca di significato della vita in un mondo frammentato, riecheggiando il concetto di "durata" di Bergson nelle loro strutture non lineari. Lynch reinterpreta il surrealismo, fondendolo con il cinema di genere e il melodramma per creare un'estetica unica.
Il testo sottolinea l'influenza cruciale della Teosofia su Lynch, evidente in temi come la reincarnazione, le realtà multiple e l'enfasi su una coscienza superiore, probabilmente derivanti dalla sua pratica della meditazione trascendentale. Il tema ricorrente del doppio è interpretato come un "doppio eterico", che rivela aspetti nascosti della psiche. Esempi come "Strade Perdute" e le Logge di "Twin Peaks" sono presentati come manifestazioni di queste dimensioni spirituali e psicologiche.
La rappresentazione non lineare del tempo da parte di Lynch, in particolare in "Inland Empire", si allinea all'idea teosofica del tempo come illusione. La sua immaginazione, enigmatica e aperta all'interpretazione, invita gli spettatori a confrontarsi con il mistero dietro le apparenze. La costante presenza del non detto e del rimosso, come si vede in "Eraserhead" e "Velluto Blu", evidenzia la dialettica tra essere e nulla.
In definitiva, il cinema di Lynch non offre risposte, ma piuttosto pone domande, guidando lo spettatore in un viaggio introspettivo nelle profondità dell'esistenza e del subconscio, lasciando un'eredità duratura che invita a una continua esplorazione.

Ricordiamo che questi articoli sono disponibili nella sezione "Spunti di riflessione" del sito (https://www.teosofica.org/it/materiale-di-studio/spunti-di-riflessione/,6)
La parte finale della Rivista è, come di consueto, ricca di testimonianze, informazioni, recensioni.

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