"Poemoticon" di Francesca Palazzo Arduini
Prospero Editore ha recentemente pubblicato, nella collana Poesia, una interessante raccolta di Francesca Palazzo Arduini, saggista sui temi del libero pensiero, della comunicazione, del femminismo e delle nuove tecnologie. Si tratta di un testo che racconta la contemporaneità fra aforismi e salmi postmoderni, tra impegno sociale e lirismo classico.
Scrive Marco Ferri nella postfazione: “Il libro si conclude come si era aperto, con un tono liminare e beffardo. E chiuso il libro viene da pensare a quanta poesia oggi abbia espunto l’intelligenza dai propri versi, con l’unico scopo di raggiungere un soddisfatto successo, ottenendo ovviamente il viatico da una critica letteraria che ha penosamente abdicato al proprio ruolo intellettuale, se questa parola ha ancora un senso positivo”.
Riportiamo due frammenti dell’opera; il primo, dal titolo “Mezza giornata”: Il corriere mi portò una scatola/ di solitudine/ la tv presentava/ i miei candidati/ sugli schermi passavo/ almeno mezza giornata/ agli amici scrivevo in una chat crittata/ ogni singola cosa mi fosse capitata. / Incontrarci per caso/ era sempre più raro/ come fare qualcosa/ senza usare denaro.
Il secondo, lapidario, è intitolato “Se fiore durasse”: Se fiore durasse per sempre/ fiore non sarebbe/ se per far pace non dovessi niente/pace non verrebbe.
Scrive Marco Ferri nella postfazione: “Il libro si conclude come si era aperto, con un tono liminare e beffardo. E chiuso il libro viene da pensare a quanta poesia oggi abbia espunto l’intelligenza dai propri versi, con l’unico scopo di raggiungere un soddisfatto successo, ottenendo ovviamente il viatico da una critica letteraria che ha penosamente abdicato al proprio ruolo intellettuale, se questa parola ha ancora un senso positivo”.
Riportiamo due frammenti dell’opera; il primo, dal titolo “Mezza giornata”: Il corriere mi portò una scatola/ di solitudine/ la tv presentava/ i miei candidati/ sugli schermi passavo/ almeno mezza giornata/ agli amici scrivevo in una chat crittata/ ogni singola cosa mi fosse capitata. / Incontrarci per caso/ era sempre più raro/ come fare qualcosa/ senza usare denaro.
Il secondo, lapidario, è intitolato “Se fiore durasse”: Se fiore durasse per sempre/ fiore non sarebbe/ se per far pace non dovessi niente/pace non verrebbe.
