Parole quotidiane per persone irrisolte
Questo il titolo della bella raccolta di poesie di Alessandra Maria Schlatter, pubblicata da “I libri di Mompracen” di Firenze.
Con tratto delicato e altamente poetico l’autrice esprime un sentire profondo che mette insieme il ricordo, l’analisi interiore e la sete dell’infinito.
Ciascuna poesia è accompagnata da una immagine che ne evoca i versi.
Scrive la poetessa fiorentina:
“Dove sei?
Io ti sento
Non ho bisogno di cercare
Non ho bisogno di credere
La tua immagine riflessa in tutto ciò che vedo di perfetto,
mi riempie di sereno incanto.
Insegnami ti prego, perché è difficile essere me.
È doloroso essere imperfetti.
Signore
Io ti canto affinché tu mi dia la forza
di compiere il mio cammino”.
E in “Poesia” osserva lapidariamente:
“In un mondo dove il marketing scorre a fiumi
la meravigliosa inutilità della poesia
mi disseta”.
Alessandra M. Schlatter, dopo aver restaurato l’atelier del suo bisnonno, il pittore e teosofo Carlo Adolfo Schlatter, si dedica continuativamente alla valorizzazione della sua eredità artistica ed etica e ha fondato l’Associazione Casa Museo Schlatter, che gestisce le oltre 350 opere dell’artista.
Con tratto delicato e altamente poetico l’autrice esprime un sentire profondo che mette insieme il ricordo, l’analisi interiore e la sete dell’infinito.
Ciascuna poesia è accompagnata da una immagine che ne evoca i versi.
Scrive la poetessa fiorentina:
“Dove sei?
Io ti sento
Non ho bisogno di cercare
Non ho bisogno di credere
La tua immagine riflessa in tutto ciò che vedo di perfetto,
mi riempie di sereno incanto.
Insegnami ti prego, perché è difficile essere me.
È doloroso essere imperfetti.
Signore
Io ti canto affinché tu mi dia la forza
di compiere il mio cammino”.
E in “Poesia” osserva lapidariamente:
“In un mondo dove il marketing scorre a fiumi
la meravigliosa inutilità della poesia
mi disseta”.
Alessandra M. Schlatter, dopo aver restaurato l’atelier del suo bisnonno, il pittore e teosofo Carlo Adolfo Schlatter, si dedica continuativamente alla valorizzazione della sua eredità artistica ed etica e ha fondato l’Associazione Casa Museo Schlatter, che gestisce le oltre 350 opere dell’artista.
Foto di Sixteen Miles Out su Unsplash