Pagine dalla letteratura teosofica

chiave teosofia
chiave teosofia
"La Chiave della Teosofia", di di H.P. Blavatsky, di H.P. Blavatsky, (Edizioni Teosofiche Italiane, 2009). Pubblicato sulla Rivista Italiana di Teosofia di novembre-dicembre 2021.
FORME PENSIERO
INT. Ma che cos’è infine questo misterioso principio eterno? Potreste spiegarne la natura in modo da renderlo comprensibile a tutti?
TEO. È l’EGO che si reincarna, è l’“Io” individuale e immortale, quello non personale; in poche parole è quello che viene ricompensato nel devacen ed è punito sulla terra, è il veicolo della MONADE atma-buddhica al quale, alla fine, si annette solo l’immagine riflessa degli skandha, ossia degli attributi, di ogni incarnazione.
INT. Cosa intendete per skandha?
TEO. Proprio quello che ho detto: sono “attributi”, tra i quali c’è la memoria, che muoiono tutti come fa un fiore, lasciando dietro di sé solo un vago profumo. Ecco un paragrafo del “Catechismo Buddhista” di H.S. Olcott che tratta proprio questo tema. Esso risponde così alla vostra domanda: “L’uomo attempato ricorda gli avvenimenti della propria giovinezza, nonostante sia mutato sia fisicamente sia mentalmente. Perché allora non riportiamo il ricordo delle vite passate dalla nostra ultima vita a quella attuale? Perché la memoria è inclusa fra gli skandha, ed essendo gli skandha cambiati con la nuova vita, si è sviluppata una memoria nuova, che è solo la registrazione di un’esistenza particolare.
La registrazione, o l’immagine riflessa di tutte le vite passate, deve tuttavia perdurare poiché, quando il Principe Siddhartha divenne Buddha, vide tutta la sequenza delle Sue vite precedenti... e tutti coloro che hanno raggiunto lo stato di jhana possono allo stesso modo scoprire la
successione delle loro vite”.
Questo dimostra che, mentre le qualità imperiture della personalità, quali l’amore, la bontà, la carità, ecc., si uniscono all’Ego immortale imprimendovi, per così dire, un’immagine permanente dell’aspetto divino dell’uomo che è stato, i suoi skandha materiali (quelli che originano gli effetti karmici più evidenti) sono invece evanescenti come il bagliore di un lampo e non possono lasciare traccia sul nuovo cervello della nuova personalità. Questo accade però senza che questa loro incapacità danneggi in alcun modo l’identità dell’Ego che si reincarna.

Link al libro: https://www.eti-edizioni.it/classici/475-la-chiave-della-teosofia.html