Pace e Giorno della Memoria
Nel 2005 una risoluzione delle Nazioni Unite ha fissato per il 27 gennaio il Giorno della Memoria, ricorrenza internazionale che ogni anno commemora le vittime dell'Olocausto. Proprio in questa data, nel 1945, le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nell'operazione Vistola-Oder, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz in Polonia.
Il Giorno della Memoria conserva nel tempo il suo profondo significato e funge anche da monito agli esseri umani, in una fase storica in cui si manifestano virulenti rigurgiti antisemiti, con tentativi di ricostruzioni storiche del tutto fuori della realtà.
La ricorrenza ripropone peraltro la necessaria centralità del tema della Pace, alla luce della dimensione del dolore e della sofferenza che ha accompagnato l’umanità e la sua storia in tutto l’arco di tempo di cui abbiamo traccia visibile.
Certo, i valori della pace, della tolleranza e della fratellanza sono stati più e più volte testimoniati dagli esseri umani di buona volontà ma la situazione che abbiamo davanti agli occhi è desolante e la guerra è la dimensione quotidiana per milioni e milioni di uomini dal nord al sud del mondo, da est a ovest. Talora i conflitti sono alla luce della ribalta - come nel caso dell’invasione russa dell’Ucraina e della terribile situazione in Medio Oriente, nella Striscia di Gaza e non solo - talora invece di altri conflitti si parla molto poco, come nel caso della tragica guerra civile in Myanmar.
La necessità per l’Umanità è quella di sfuggire al pericolo dell’indifferenza, della paura e dei subdoli suggerimenti del pensiero separativo, per aprire la mente e il cuore alla dimensione della Bontà e della Bellezza nel segno del beneficio di tutti gli esseri e dell’intera manifestazione.
Martin Luther King junior ci ricordava che “la tenebra non può scacciare la tenebra: solo la luce può farlo. L’odio non può cacciare l’odio: solo l’amore può farlo”.
Il Giorno della Memoria conserva nel tempo il suo profondo significato e funge anche da monito agli esseri umani, in una fase storica in cui si manifestano virulenti rigurgiti antisemiti, con tentativi di ricostruzioni storiche del tutto fuori della realtà.
La ricorrenza ripropone peraltro la necessaria centralità del tema della Pace, alla luce della dimensione del dolore e della sofferenza che ha accompagnato l’umanità e la sua storia in tutto l’arco di tempo di cui abbiamo traccia visibile.
Certo, i valori della pace, della tolleranza e della fratellanza sono stati più e più volte testimoniati dagli esseri umani di buona volontà ma la situazione che abbiamo davanti agli occhi è desolante e la guerra è la dimensione quotidiana per milioni e milioni di uomini dal nord al sud del mondo, da est a ovest. Talora i conflitti sono alla luce della ribalta - come nel caso dell’invasione russa dell’Ucraina e della terribile situazione in Medio Oriente, nella Striscia di Gaza e non solo - talora invece di altri conflitti si parla molto poco, come nel caso della tragica guerra civile in Myanmar.
La necessità per l’Umanità è quella di sfuggire al pericolo dell’indifferenza, della paura e dei subdoli suggerimenti del pensiero separativo, per aprire la mente e il cuore alla dimensione della Bontà e della Bellezza nel segno del beneficio di tutti gli esseri e dell’intera manifestazione.
Martin Luther King junior ci ricordava che “la tenebra non può scacciare la tenebra: solo la luce può farlo. L’odio non può cacciare l’odio: solo l’amore può farlo”.
Foto di Lilya Alis su Unsplash