Non odio ma Pace e Amore
In queste giornate in cui tutti gli esseri umani dotati di un minimo di sensibilità provano un profondo dolore per quanto è accaduto a Parigi il 13 novembre scorso e solidarizzano con le vittime e le loro famiglie, invocando una giusta punizione per i colpevoli, è di fondamentale importanza che nel cuore e nella mente di ciascuno sboccino sentimenti e pensieri che siano davvero in grado di portare qualcosa di nuovo in un contesto in cui odio e violenza corrono il rischio di dar vita ad una tragica spirale disarmonica e inconcludente.
Proprio per questo proponiamo la lettura di quanto ebbe ad affermare l’allora Presidente Internazionale della Società Teosofica Radha Burnier all’indomani della tragedia dell’11 settembre 2001:
“Nel momento presente il bisogno principale potrebbe essere quello di mettere in evidenza l’urgenza di riconoscere noi stessi come cittadini del mondo i cui destini sono irrecuperabilmente interconnessi. Al disastro messo in atto dai terroristi si può rispondere in due modi: sia come una umiliazione nazionale e una catastrofe che chiede una forte azione di ritorsione o come uno squillo di tromba che ci richiama ad impegnarci, tutti uniti e in tutto il mondo, ad abolire non solo il terrorismo ma tutte le altre barbariche forme di violenza e di disonesto arricchimento, quali l’uso della tortura, che viene ora praticata ovunque su larga scala, il crudele traffico di donne e bambini e lo spietato sfruttamento delle vite e dei prodotti animali.
Quale di queste alternative potrà meglio servire l’umanità nel suo insieme per un tempo durevole? Il male può fare da incentivo per stimolarci al bene. L’umanità si trova costantemente di fronte a delle scelte e quando sbaglia a fare quella giusta la storia si ripete con più grande intensità. Più presto andiamo verso l’unità e la pace, meno sofferenza ci sarà per tutti coloro che abitano la meravigliosa terra”. (Tratto da “On the Watch-Tower”, in The Theosophist. October 2001. p. 5).
Proprio per questo proponiamo la lettura di quanto ebbe ad affermare l’allora Presidente Internazionale della Società Teosofica Radha Burnier all’indomani della tragedia dell’11 settembre 2001:
“Nel momento presente il bisogno principale potrebbe essere quello di mettere in evidenza l’urgenza di riconoscere noi stessi come cittadini del mondo i cui destini sono irrecuperabilmente interconnessi. Al disastro messo in atto dai terroristi si può rispondere in due modi: sia come una umiliazione nazionale e una catastrofe che chiede una forte azione di ritorsione o come uno squillo di tromba che ci richiama ad impegnarci, tutti uniti e in tutto il mondo, ad abolire non solo il terrorismo ma tutte le altre barbariche forme di violenza e di disonesto arricchimento, quali l’uso della tortura, che viene ora praticata ovunque su larga scala, il crudele traffico di donne e bambini e lo spietato sfruttamento delle vite e dei prodotti animali.
Quale di queste alternative potrà meglio servire l’umanità nel suo insieme per un tempo durevole? Il male può fare da incentivo per stimolarci al bene. L’umanità si trova costantemente di fronte a delle scelte e quando sbaglia a fare quella giusta la storia si ripete con più grande intensità. Più presto andiamo verso l’unità e la pace, meno sofferenza ci sarà per tutti coloro che abitano la meravigliosa terra”. (Tratto da “On the Watch-Tower”, in The Theosophist. October 2001. p. 5).