Maddalena. Il mistero e l’immagine
I Musei San Domenico di Forlì ospitano, fino al 10 luglio, la mostra “Maddalena. Il mistero e l’immagine”.
Attraverso la visione di alcune celebri opere pittoriche l’esposizione fornisce l’occasione per avvicinare il visitatore all’enigma di una donna vissuta accanto a Gesù e che il “Vangelo di Giovanni” descrive come la prima persona a constatare la resurrezione del Cristo, fatto questo non circoscrivibile alla sola cronaca, ma di certo carico di significato simbolico.
Molte conoscenze delle tradizioni gnostiche ed esoteriche hanno legato la figura della Maddalena al simbolismo del Graal e a una supposta discendenza da Gesù e dalla Maddalena. Questo aspetto ha trovato il suo trionfo divulgativo nell’opera di Dan Brown “Il Codice da Vinci”.
Per tornare alla mostra di Forlì, i curatori sottolineano come a Maria Maddalena “la letteratura, il cinema hanno dedicato centinaia di opere e soprattutto l’arte l’ha posta al centro della propria produzione, dando vita a capolavori che segnano, lungo la trama del tempo, l’arte stessa e i suoi sviluppi. E, come in uno specchio, ogni epoca l’ha guardata, guardandosi; l’ha contemplata, cercando l’ideale di sé, della propria immagine; l’ha sorvegliata e spiata, scoprendo i propri vizi dentro le proprie virtù”.
Fra le 200 opere esposte, segnaliamo la “Crocifissione” del Masaccio (1426), “Santa Maria Maddalena penitente” (La Maddalena con due angeli) del Guercino (1622) e “Santa Maria Maddalena penitente nel deserto” di Francesco Hayez (1825).
Attraverso la visione di alcune celebri opere pittoriche l’esposizione fornisce l’occasione per avvicinare il visitatore all’enigma di una donna vissuta accanto a Gesù e che il “Vangelo di Giovanni” descrive come la prima persona a constatare la resurrezione del Cristo, fatto questo non circoscrivibile alla sola cronaca, ma di certo carico di significato simbolico.
Molte conoscenze delle tradizioni gnostiche ed esoteriche hanno legato la figura della Maddalena al simbolismo del Graal e a una supposta discendenza da Gesù e dalla Maddalena. Questo aspetto ha trovato il suo trionfo divulgativo nell’opera di Dan Brown “Il Codice da Vinci”.
Per tornare alla mostra di Forlì, i curatori sottolineano come a Maria Maddalena “la letteratura, il cinema hanno dedicato centinaia di opere e soprattutto l’arte l’ha posta al centro della propria produzione, dando vita a capolavori che segnano, lungo la trama del tempo, l’arte stessa e i suoi sviluppi. E, come in uno specchio, ogni epoca l’ha guardata, guardandosi; l’ha contemplata, cercando l’ideale di sé, della propria immagine; l’ha sorvegliata e spiata, scoprendo i propri vizi dentro le proprie virtù”.
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