L’ufficio postale dei sentimenti

L’ufficio postale dei sentimenti
L’isolotto giapponese di Awashima, nel mare interno di Seto, ospita un ufficio postale del tutto particolare, chiamato “hyoryu yubinkyoku”, ovvero “ufficio postale alla deriva”.
Esso raccoglie la corrispondenza destinata a chi non ha un indirizzo: le persone che non ci sono più, il primo amore a cui non si è riusciti a dichiararsi, qualcuno a cui si vorrebbe dire qualcosa ma non ci si riesce. Un ufficio postale che raccoglie confidenze, confessioni, segreti.
Tutto nasce nel 2013 da un progetto della Triennale di Setouchi che aveva l’obiettivo di valorizzare luoghi abbandonati in piccole isole in via di spopolamento. Fu allora che Nakata Katsuhisa mise a disposizione il vecchio edifico delle poste, da lui acquistato quando era andato in pensione, dopo averlo diretto per 45 anni.
Una giovane ricercatrice di Tokyo, Saya Kubota, pensò di creare un ufficio postale che avrebbe raccolto le lettere senza destinatario. L’iniziativa ebbe un grande successo, anche perché ogni missiva viene puntualmente letta dal signor Nakata, oggi novantunenne.
Della vicenda si è occupata Laura Imai Messina in un intenso articolo pubblicato da “Il venerdì” di Repubblica, scritto che si conclude con queste parole: “Mai come all’ufficio postale alla deriva ho sentito l’umanità tanto vicina, nella sua pluralità minuta di punti di vista, tutti parziali, tutti fondamentali. Mai ho voluto così tanto bene a degli sconosciuti”.