L’essere umano e l’armonia con la natura
Nei “Versi Aurei”, probabilmente trascritti nel I secolo d.C., troviamo: “Imparerai da solo a riconoscere gli elementi che passano da quelli che rimangono. / Per quanto sia concesso a un essere umano saprai, così, che la natura è UNA e che è simile in tutto”.
In un universo in costante comunicazione fra tutte le sue parti e in una realtà come quella della terra, in cui le interazioni fra gli elementi che la compongono evidenziano con chiarezza come le risorse non siano infinite e come il rispetto e la misura nel rapporto fra l’essere umano e la natura siano decisivi per la sopravvivenza del pianeta, l’uomo di buona volontà ben comprende che non ci può essere futuro se lo sviluppo viene disgiunto dal rispetto per madre natura. È proprio nel patto fra l’essere umano e quest’ultima che si esprime la legge di equilibrio in grado di dare una visione positiva al permanere armonico del genere umano sulla terra.
In questa prospettiva il singolo e la collettività sono chiamati a una forte presa di coscienza sul valore etico che esprime lo stabilire un rapporto armonico e rispettoso fra l’essere umano – non più dominatore di ciò che sta fuori di lui, ma parte integrante di un tutto - e la natura, viva espressione di un’intelligenza immanente capace di testimoniare costantemente la forza dell’evoluzione.
Ne emerge un cambio di paradigmi, che non fa leva sul piccolo io della personalità egoistica, accumulatore disarmonico di beni e sensazioni, ma sulla sintonia profonda della dimensione dell’essere, in grado non solo di interpretare i segni e i simboli, ma anche di intuire la reale dimensione del divino e la sacralità della manifestazione.
In un universo in costante comunicazione fra tutte le sue parti e in una realtà come quella della terra, in cui le interazioni fra gli elementi che la compongono evidenziano con chiarezza come le risorse non siano infinite e come il rispetto e la misura nel rapporto fra l’essere umano e la natura siano decisivi per la sopravvivenza del pianeta, l’uomo di buona volontà ben comprende che non ci può essere futuro se lo sviluppo viene disgiunto dal rispetto per madre natura. È proprio nel patto fra l’essere umano e quest’ultima che si esprime la legge di equilibrio in grado di dare una visione positiva al permanere armonico del genere umano sulla terra.
In questa prospettiva il singolo e la collettività sono chiamati a una forte presa di coscienza sul valore etico che esprime lo stabilire un rapporto armonico e rispettoso fra l’essere umano – non più dominatore di ciò che sta fuori di lui, ma parte integrante di un tutto - e la natura, viva espressione di un’intelligenza immanente capace di testimoniare costantemente la forza dell’evoluzione.
Ne emerge un cambio di paradigmi, che non fa leva sul piccolo io della personalità egoistica, accumulatore disarmonico di beni e sensazioni, ma sulla sintonia profonda della dimensione dell’essere, in grado non solo di interpretare i segni e i simboli, ma anche di intuire la reale dimensione del divino e la sacralità della manifestazione.