L’antidoto al dolore sono la compassione e l’amore

L’antidoto al dolore sono la compassione e l’amore
Negli ultimi seimila anni (quelli che possiamo meglio valutare documentalmente) l’essere umano è stato incapace di sviluppare un vivere armonico generalizzato e ha continuato a basare i suoi comportamenti su una concezione duale della realtà e del vivere.
Ciò ha portato a disarmonie, guerre e lutti, tutti basati sul prevalere dell’io separativo a discapito di un rapporto equilibrato fra gli uomini e fra questi e il pianeta.
Lo schema separativo, divisivo e di prevaricazione dell’uomo sull’uomo è ancora in atto e domina la scena politica, sociale ed economica.
Queste ultime inoltre hanno assunto una sempre maggiore importanza, fino alla netta prevalenza del concetto di “vendita” in tutte le relazioni umane e sociali.
Distratti e totalmente coinvolti nel loro comprare e vendere, gli esseri umani diventano sempre più, anche grazie a tecnologie invasive e manipolanti, degli oggetti “pensati” e non dei soggetti “pensanti”.
Lo scenario reale non è però quello di un’umanità felice e sotto i nostri occhi si svela quotidianamente la realtà del grande dolore che pervade da nord a sud, da est a ovest l’umanità tutta e l’intero pianeta.
L’antidoto a questa sofferenza può essere rappresentano dalla compassione e dall’amore. Compassione e amore come riconoscimento e condivisione del dolore dell’“altro”, come pratica del non giudicare, come capacità di scorgere nella manifestazione tutta i sottili fili che uniscono le sue parti e l’immensa potenzialità della dimensione del servizio.