Il mito dell’androgino nell’opera di Dal Molin Ferenzona
Sabato 15 marzo scorso, a Collesalvetti (LI), si è conclusa la mostra “Raoul Dal Molin Ferenzona. Enchiridion notturno. Un sognatore decadente verso l’occultismo e la teosofia”.
La mostra, che ha riscosso un notevole successo, si è conclusa con un finissage dedicato al tema: “Da Platone ed Ermete Trismegisto a Joséphin Péladan e Elémire Zolla: declinazioni del mito dell’androgino nell’opera ferenzoniana”. Con il coordinamento di Francesca Cagianelli, sono intervenuti: Alfonso Iacono, docente di Teoria e Storia dei Sistemi Filosofici all’Università di Pisa, Andrea Muzzi, storico dell’arte, già Soprintendente Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno e Patrizia Moschin Calvi, Segretario della Società Teosofica Italiana APS.
La mostra, ideata e curata da Francesca Cagianelli in collaborazione con Emanuele Bardazzi, è stata promossa e organizzata dal Comune di Collesalvetti in collaborazione con la Società Teosofica Italiana (Media partner).
“L’Androgino, che incarnando l’unione dei principio maschile e femminile, risolve e supera le opposizioni” (Scarabelli 1998), è stato declinato nella magnifica galleria di ritratti dell’artista in alcune tra le infinite variazioni iconografiche pervase dal mistero dell’identità sessuale. Dal Molin Ferenzona applica alle sue opere “la reversibilità dei sessi” ispirato anche dalle dottrine esoteriche relative al mito dell’androgino nel substrato culturale e religioso orientale.
La mostra, che ha riscosso un notevole successo, si è conclusa con un finissage dedicato al tema: “Da Platone ed Ermete Trismegisto a Joséphin Péladan e Elémire Zolla: declinazioni del mito dell’androgino nell’opera ferenzoniana”. Con il coordinamento di Francesca Cagianelli, sono intervenuti: Alfonso Iacono, docente di Teoria e Storia dei Sistemi Filosofici all’Università di Pisa, Andrea Muzzi, storico dell’arte, già Soprintendente Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno e Patrizia Moschin Calvi, Segretario della Società Teosofica Italiana APS.
La mostra, ideata e curata da Francesca Cagianelli in collaborazione con Emanuele Bardazzi, è stata promossa e organizzata dal Comune di Collesalvetti in collaborazione con la Società Teosofica Italiana (Media partner).
“L’Androgino, che incarnando l’unione dei principio maschile e femminile, risolve e supera le opposizioni” (Scarabelli 1998), è stato declinato nella magnifica galleria di ritratti dell’artista in alcune tra le infinite variazioni iconografiche pervase dal mistero dell’identità sessuale. Dal Molin Ferenzona applica alle sue opere “la reversibilità dei sessi” ispirato anche dalle dottrine esoteriche relative al mito dell’androgino nel substrato culturale e religioso orientale.