I buchi neri non sono poi così neri
Ha suscitato notevole interesse sia in ambito scientifico sia nel mondo della cultura la recente affermazione del celebre astrofisico britannico Stephen Hawking sulla possibilità di "uscita" dai buchi neri, corpi celesti talmente densi da non far uscire nemmeno la luce. I buchi neri, derivanti dal collasso, a fine ciclo vitale, di alcuni tipi di stelle particolarmente grandi, rappresentano per molti versi ancora un enigma per gli scienziati e suscitano nel contempo profonde riflessioni anche in ambito spirituale. Gli scienziati hanno finora ritenuto che la materia di cui era composta la stella darebbe origine ad un campo gravitazionale tendente all'infinito e dove le leggi della fisica non avrebbero più valore. L'affermazione di Hawking apre ora alla possibilità che il confine fra il buco nero e il resto dell'Universo (chiamato dagli scienziati "Orizzonte degli Eventi") sia il depositario, in forma ologrammatica, della "memoria" della stella che l'ha generato, memoria che non risiederebbe dunque all'interno del buco nero, ma proprio ai suoi confini. Le informazioni derivanti, assumendo la forma di caos, non parrebbero comunque utilizzabili.
Hawking ha lasciato aperta anche un'altra possibilità, quella dell'uscita delle informazioni verso un universo parallelo. Il buco nero avrebbe la necessità di espandersi e così facendo si aprirebbe un passaggio in un altro universo.
Sotto il profilo scientifico l'essere umano amplia continuamente le proprie conoscenze, estendendole a dimensioni più complesse che, in ultima analisi, hanno bisogno della filosofia dell'antica saggezza per essere meglio comprese alla luce del concetto dell’Unità della Vita.
Hawking ha lasciato aperta anche un'altra possibilità, quella dell'uscita delle informazioni verso un universo parallelo. Il buco nero avrebbe la necessità di espandersi e così facendo si aprirebbe un passaggio in un altro universo.
Sotto il profilo scientifico l'essere umano amplia continuamente le proprie conoscenze, estendendole a dimensioni più complesse che, in ultima analisi, hanno bisogno della filosofia dell'antica saggezza per essere meglio comprese alla luce del concetto dell’Unità della Vita.