H.P.B. testimone di saggezza
In ambito teosofico l’8 maggio, che in Oriente coincide con la Festa, a forte caratterizzazione spirituale, del Loto Bianco, è il giorno in cui si ricorda Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), che della Società Teosofica è stata la principale fondatrice e che ha rappresentato, lungo tutto l’arco della vita, un esempio illuminato ed illuminante di dedizione alla causa della Fratellanza Universale senza distinzioni.
I ricercatori spirituali, i filosofi e gli scienziati hanno molto da trarre dall’opera blavatskyana, che rappresenta una sorta di mediazione fra le fonti antiche e l’espressione corrente della realtà archetipale nell’Universo e nell’arco del tempo. Al di là della massa imponente di informazioni che contengono, le pagine scritte da H.P.B. paiono come accompagnare il lettore attraverso una sorta di “labirinto interiore” che sboccia poi improvvisamente in stati di grazia e di consapevolezza, quasi a voler impedire alla mente concreta ed alle emozioni di mettere ordine e di semplificare ciò che è atto a creare un ponte fra la ragione ed il cuore, piuttosto che rappresentare un’accumulazione schematica di saperi.
Quella blavatskyana è una visione “alta” e “lirica” della vita, che pone l’essere umano come ponte di un disegno evolutivo che abbraccia l’intero spazio-tempo, nei suoi “respiri”, per sbocciare nella “meditazione” che è amore.
Antonio Girardi
I ricercatori spirituali, i filosofi e gli scienziati hanno molto da trarre dall’opera blavatskyana, che rappresenta una sorta di mediazione fra le fonti antiche e l’espressione corrente della realtà archetipale nell’Universo e nell’arco del tempo. Al di là della massa imponente di informazioni che contengono, le pagine scritte da H.P.B. paiono come accompagnare il lettore attraverso una sorta di “labirinto interiore” che sboccia poi improvvisamente in stati di grazia e di consapevolezza, quasi a voler impedire alla mente concreta ed alle emozioni di mettere ordine e di semplificare ciò che è atto a creare un ponte fra la ragione ed il cuore, piuttosto che rappresentare un’accumulazione schematica di saperi.
Quella blavatskyana è una visione “alta” e “lirica” della vita, che pone l’essere umano come ponte di un disegno evolutivo che abbraccia l’intero spazio-tempo, nei suoi “respiri”, per sbocciare nella “meditazione” che è amore.
Antonio Girardi