Etica e trapianti di organi
Il delicato tema del trapianto di organi e della sua relazione con la morte vera o presunta del donatore è stato affrontato, con sensibilità etica, dal fratello Roberto Fantini, che ha intervistato per il suo sito www.flipnews.org il chirurgo di fama internazionale Rocco Maruotti.
Maruotti, dopo aver criticato i criteri con cui viene stabilita la morte celebrale (c.d. morte di Harvard) ha sottolineato come: "È evidente che nessuno, al di fuori della coorte dei trapiantisti, considerebbe i pazienti in morte di Harvard come persone defunte. La prova era ed è che nessuno, compresi i trapiantisti, avrebbe, ad esempio, il coraggio di mettere in una bara una figlia che respiri, sia pure assistita, che abbia il cuore e il polso che battono, che abbia la cute rosea e calda...". Le domande di Fantini e le risposte del chirurgo mettono
chiaramente in luce la malafede di coloro che parlano di irreversibilità di uno stato di salute non tanto su base scientifica, quanto piuttosto per alimentare il business dei trapianti.
Conclude Maruotti: "L'irreversibilità è solo il trucco di una tetragona ostinazione del mondo degli espianti e della comprensibile ma errata richiesta di leasing di vita da parte di coloro a cui viene data l'alternativa: trapianto o morte".
Maruotti, dopo aver criticato i criteri con cui viene stabilita la morte celebrale (c.d. morte di Harvard) ha sottolineato come: "È evidente che nessuno, al di fuori della coorte dei trapiantisti, considerebbe i pazienti in morte di Harvard come persone defunte. La prova era ed è che nessuno, compresi i trapiantisti, avrebbe, ad esempio, il coraggio di mettere in una bara una figlia che respiri, sia pure assistita, che abbia il cuore e il polso che battono, che abbia la cute rosea e calda...". Le domande di Fantini e le risposte del chirurgo mettono
chiaramente in luce la malafede di coloro che parlano di irreversibilità di uno stato di salute non tanto su base scientifica, quanto piuttosto per alimentare il business dei trapianti.
Conclude Maruotti: "L'irreversibilità è solo il trucco di una tetragona ostinazione del mondo degli espianti e della comprensibile ma errata richiesta di leasing di vita da parte di coloro a cui viene data l'alternativa: trapianto o morte".