Buon Natale

Il Natale è forse in Occidente il momento dell’anno più carico di significato. Non rimanda soltanto a ricordi infantili e familiari, più o meno felici, ma apre in noi stessi la possibilità di un sentire più intimo, persino più condiviso. Insomma, un tocco di umanità nella nostra vita frenetica.
Speranza, condivisione, calore umano ed aprirsi di nuove consapevolezze mettono insieme il momento del solstizio d’inverno, che ci indica come la luce abbia sempre la capacità di espandersi, con quello dell’Epifania, che è il ritorno al mondo dell’evoluzione, luce che svela la materia e la armonizza a prescindere dalla differenza della forma e dei toni.
Simbologie arcane ed elaborazioni culturali convivono in un insieme a forte connotazione emotiva ed umana, capace di riappropriarsi del significato del concetto della notte come custodia dell’anima espressa nel tempo.
Il Natale è un ponte che unisce ciò che è a ciò che è potenza in atto.
E’ quel sottile contatto che apre al cuore la comprensione della legge dell’amore.
E all’intima felicità di una serena consapevolezza unisce uno sguardo lucido alla dimensione del dolore in se stessi e in tutte le creature, quasi a sublimare la prima in un diverso atteggiamento nei confronti del mondo, oltre alla divisione percepita e illusoria di se stessi da tutte le altre creature e dal mondo intero.
Un Natalo simbolo, ad un tempo, dell’Unità della Vita e della Fratellanza senza distinzioni. Un Natale che vuole, ad un tempo, ricordare e celebrare i drammi degli esseri umani in lotta e in migrazione, riflettendo i versi di Giuseppe Ungaretti:

“Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade.
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle.
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata.
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono.
Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare”.


Un Natale in cui abbandonarsi al canto dei versi di Madre Teresa di Calcutta:

“E’ Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
E’ Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l’altro.
E’ Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
E’ Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
E’ Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.
E’ Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri”.