Settembre-ottobre 2024
Anno LXXX - N.09-10
La Rivista Italiana di Teosofia esce con cadenza bimestrale. L'invio avviene tramite il servizio postale. In alternativa è possibile riceverla anche in formato PDF. Il costo dell'abbonamento annuo è fissato in euro 30,00 per l’Italia e per l’Estero in euro 50,00 (formato cartaceo) o 30,00 (invio in PDF). Il versamento può essere effettuato: tramite bollettino sul conto corrente postale numero 55010367, intestato a Società Teosofica Italiana APS - Tesoreria; tramite bonifico al conto Bancoposta: Società Teosofica Italiana APS - CODICE IBAN: IT93 D076 0111 8000 0005 5010 367; oppure con PayPal: https://www.eti-edizioni.it/collane-libri-e-dvd/770-rivista-italiana-di-teosofia.html
Area riservata
A. Girardi 1
Cercare la via: riflessioni esperienziali sulla vita interiore
J. Cesano 2
Carl Gustav Jung era un teosofo?
D. Fayenz 8
Il risveglio della coscienza
G. Mollo 11
DNA, Karma, archetipi: una possibile sintesi
A. Raffaele 13
L’arte nell’Età dell’Acquario e lo yoga della bellezza
A. Girardi 19
Ildegarda di Bingen
A. Fasano 22
Le profezie delle Sibille - per una Teosofia delle origini messa in musica da Orlando di Lasso (1532-94)
P. Rosati 28
I cavalieri del sacro Graal
G. Manera 32
La Chiesa non ha ancora chiuso il caso Galileo
E. Lucchini 34
Come avvicinarsi a 'La Dottrina Segreta' - un libro di Pablo Sender
L. Bagnara 36
Testi per l’intuizione (LXXXII)
39
La Lega di Guarigione
40
Processo di autotrasformazione - Un seminario teosofico
41
Segnalazioni
42
Recensioni
45
Al di là del velo
47
Errata corrige
47
Vivere a beneficio dell’umanità: una sperimentazione teosofica
Il punto di partenza di questa sperimentazione non può che essere quello di una costante attenzione tesa a riconoscere le cause. Ciascuno di noi, come insegna la Teosofia, è unico e irripetibile, con un compito karmicamente assegnato. Quindi ciascuno di noi, con il suo atteggiamento, è costantemente un produttore di cause. Questo fenomeno va compreso sia nei confronti di se stessi, attraverso un’adeguata attenzione alla qualità dell’azione, sia verso gli altri, attraverso la comprensione dell’altrui agire e la tolleranza nella valutazione degli eventi.
Un atteggiamento positivo porta con sé anche la capacità di giudicare le proprie azioni. Queste ultime dovrebbero essere prive di calcolo e nascere dal cuore. La mente concreta diventa così strumento dell’operare dell’uomo e lascia spazio alla mente astratta e all’intuizione.
Per questo diventa essenziale poter misurare il proprio comportamento. Solo comprendendo il nostro agire possiamo arrivare a modificarlo, soprattutto se teniamo conto che il temperamento che la vita ci ha dato subisce un processo di continuo decadimento nel carattere, così come avviene rispettivamente per i sentimenti e le emozioni.
Per stabilire un ponte tra la personalità e l’Anima occorre poi comprendere le proprie strutture mentali e quelle degli altri esseri. In questo senso torna alla ribalta l’importanza di un’attenta osservazione, che permetta di superare i condizionamenti delle strutture mentali e di percepire temperamenti e caratteri, propri non soltanto alla dimensione umana, ma anche a quella degli animali, dei vegetali e dei minerali.
Questo tipo di osservazione è privo di calcolo e richiede la consapevolezza che si esprime nella capacità di tenere aperte le Vie del Cuore.
La vita, con il suo incessante dinamismo, crea a tutti i livelli delle tendenze che vanno comprese. Nel gioco delle illusioni resta all’uomo la possibilità di recitare bene la propria parte, senza dimenticare mai la positività e la fede nell’eterna bontà di tutte le cose.
Fluire nella vita porta ad essere sempre nuovi ed in questa dimensione del vivere bene c’è anche spazio per aiutare gli altri.
In un ispirato passaggio de La Chiave della Teosofia H. P. Blavatsky ci ricorda che la cosa “ben ardua da mettersi in pratica – perché la più importante di tutte – è la completa rinuncia alla propria personalità” il che significa “diventare assolutamente altruista, senza pensare mai a se stesso. Dimenticando ogni senso di vanità e di orgoglio, solo preso dal pensiero del bene dei suoi simili…”
Fluire nella vita con spontaneità e calore porta con sé lo sviluppo del potere dell’intuizione e la capacità di fare le cose giuste al momento giusto, con la consapevolezza che ogni istante rappresenta una pellicola di coscienza derivante dall’incessante fluire del mondo invisibile in quello visibile.
Risuonano le parole di J. Krishnamurti: “La verità è sempre nuova: è vedere lo stesso sorriso e vederlo per la prima volta, è vedere la stessa persona e vederla per la prima volta, è vedere i rami di una palma mossi dal vento come qualcosa che non abbiamo mai visto, è incontrare la vita, nuova in ogni istante”.
Antonio Girardi
Segnalazioni
Chi si avvicina alla Teosofia e alla Società Teosofica ha l’esigenza di trovare risposte chiare alle domande che possono sorgere spontaneamente sia sul significato della Teosofia e dei suoi contenuti sia sull’attività della Società Teosofica e sulla sua organizzazione.
Per favorire un’informazione semplice, completa e doverosamente trasparente è stata inserita nel sito internet della S.T.I. una rubrica che riguarda proprio le FAQ, le domande più frequentemente poste sulla Teosofia e sulla Società Teosofica: https://www.teosofica.org/it/faq/,619
Naturalmente tutto questo non esclude la possibilità di un contatto diretto, che in ambito teosofico è sempre il benvenuto: sti@teosofica.org
Ritiro silenzioso su “I quattro voti del Bodhisattva”
Il “Silent Retreat” della Società Teosofica Italiana, condotto da Tran-Thi-Kim Dieu, quest’anno si svolgerà dal 25 al 27 2024 ottobre presso la Casa per Ferie San Marco ad Abano Terme (PD).
La struttura originariamente era il cinquecentesco convento degli Eremitani di S. Agostino della Beata Vergine Maria di Monteortone.
Il Seminario avrà inizio alle ore 16 di venerdì 25 ottobre e si concluderà con il pranzo di domenica 27.
Si tratta di un’esperienza che ha lo scopo di vivere i temi correlati alla meditazione e la dimensione silente di quest’ultima.
Tran-Thi-Kim Dieu, un dottorato di ricerca in farmacia e una vita al servizio della Società Teosofica, è stata Presidente della Federazione Teosofica Europea dal 1995 al 2022.Ha tenuto incontri di questo tipo in molti Paesi.
Il costo totale del soggiorno, in pensione completa (dalla cena del venerdì al pranzo della domenica) è il seguente:
• 144 euro in camera singola
• 134 euro in camera doppia
(prezzo per persona)
Eventuali pasti extra 25 euro cad.
Per prenotare mandare un’e-mail, entro il 13 ottobre, all’indirizzo sanmarco@termesalesiani.it con riferimento alla signora Martina, indicando il nome del/dei partecipante/i e specificando “Ritiro Silenzioso S.T.I. 25-27 ottobre 2024”.
Con l’invio della prenotazione verranno fornite le indicazioni di dettaglio per il versamento della/e quota/e.
Per ogni ulteriore informazione contattare la Segreteria Generale della S.T.I. sti@teosofica.org tel. 0444 962921.
Quote associative 2025
Il Consiglio Generale della S.T.I., su proposta del Consiglio Direttivo ha deliberato, per quanto riguarda le quote associative e gli abbonamenti alla Rivista Italiana di Teosofia 2025, il seguente ammontare:
1. Quota associativa alla Società Teosofica Italiana (comprende anche l’abbonamento alla “Rivista Italiana di Teosofia”): euro 50,00. Solo nei casi di co-residenza le quote oltre la prima sono ridotte ad euro35,00;
2. Quota associativa per l’estero (comprende anche l’abbonamento alla “Rivista Italiana di Teosofia”): euro 65,00; 3. Quota di ingresso per i nuovi soci (solo per il primo anno, comprende anche l’abbonamento alla “Rivista Italiana di Teosofia”): euro 65,00;
4. Quota Socio Sostenitore (con abbonamento) euro 100;
5. Quota Socio Benemerito Vitalizio (con abbonamento):euro 2.000;
6. Abbonamento alla Rivista Italiana di Teosofia (per non soci) euro 30,00;
7. Abbonamento estero alla Rivista Italiana di Teosofia (per non soci):euro 50,00.
Audio ascolto degli articoli del mese della Rivista Italiana di Teosofia
Prosegue la lettura degli “articoli del mese” della Rivista Italiana di Teosofia da parte di alcuni volontari del Movimento dei Giovani Teosofi.
Per l’ascolto dei testi disponibili è sufficiente collegarsi alla pagina “Spunti riflessione” e scegliere uno degli articoli nell’elenco: https://www.teosofica.org/it/materiale-di-studio/spunti-di-riflessione/,6
Gli audio-articoli sono disponibili, con il titolo “Rivista Italiana di Teosofia”, anche sotto forma di podcast sulle principali piattaforme dedicate.
La “Rivista Italiana di Teosofia”, giunta ormai all’80° anno di pubblicazione, contiene approfondimenti sia sui temi classici della ricerca teosofica sia sui temi di attualità. Ha inoltre una parte che è dedicata alle iniziative della Società Teosofica Italiana e anche di quella Internazionale.
La pratica dell’amore compassionevole
La pratica dell’amore compassionevole ci conduce a superare l’illusorio dualismo fra l’osservatore e l’osservato e a prendere coscienza della dimensione dell’essere e dell’unità della vita.
Nel cuore di ognuno di noi c’è uno slancio verso le alte vette della coscienza, verso una dimensione purificata dalle ombre e dalle illusioni.
In questo slancio il Bello, il Buono e il Vero non sono delle parole, ma suono senza suoni, archetipo vero, vibrante. Quando esso si manifesta l’intera coscienza ne rimane permeata; è come se un quid attivasse d’improvviso, senza alcuna ragione apparente, una parte del cervello mai usata, una possibilità mai valutata, un risultato mai conseguito.
La vita è un’opportunità unica.
Proprio per questo il “qui e ora” la rappresenta pienamente e diviene sua stessa misura, il momento presente è la vita stessa, ne è il simbolo, il segno e il sogno.
Gli esseri umani si sono molte volte posti il problema dei limiti della propria libertà, meno spesso hanno saputo cogliere quell’insieme, assolutamente unico, che è il momento vissuto con pienezza e meditazione. Meditare vuol dire consacrare il proprio essere alla vita, sospendendo ogni tipologia di giudizio discriminante.
Ebbe a scrivere Marco Aurelio: “La perfezione morale consiste nel trascorrere ogni giorno come fosse l’estremo, senza eccitazione, senza torpori, senza simulazioni”.
“Aiutate mia madre Aung San Suu Kyi”
Questo l’appello lanciato da Kim Aris, figlio della premio Nobel birmana, in carcere dal 2021 per una condanna “politica” a 27 anni, basata su false accuse e direttamente collegata al colpo di stato dei militari del Myanmar che, sostenuti dalla Cina, non hanno riconosciuto l’esito delle elezioni che aveva visto il trionfo del partito guidato da questa donna eccezionale.
Ora nel Myanmar è in corso una terribile e sanguinosa guerra civile ma l’Occidente, sempre indifferente quando non ci sono propri interessi da difendere, non ne parla. E non ne parla nemmeno l’Oriente.
Nell’intervista rilasciata ad Anna Lombardi per la pagina culturale de “La Repubblica” del 16 giugno scorso, Kim Aris riferisce di non avere notizie della madre dal gennaio scorso e parla di lei con amore filiale. Lancia inoltre un appello affinché si parli del Myanmar e di quello che sta avvenendo, senza dimenticare di sostenere la resistenza contro i militari, che vuole riportare la democrazia in questo Paese, ahimè, dimenticato.
I luoghi dell’essere e le porte dell’infinito
Nel fluire dell’esistenza i luoghi rappresentano una sorta di mappa e, congiungendo i vari punti del nostro percorso, quotidiano e non, otteniamo una rappresentazione del nostro vivere.
Quali sono i luoghi a noi più cari? Quali quelli che ricordano un’esperienza indimenticabile?
Quali quelli in cui la dimensione dell’essere ha trovato forma, attraverso un pensiero, un gesto, un segno totalmente privi di calcolo e dunque in grado di darci una superiore visione della vita?
I luoghi dell’essere a volte possono essere famosi; vi sono infatti templi, chiese, palazzi o aspetti della natura che condividono con tutta l’umanità la percezione di una vibrazione differente, quasi il sogno di una consapevolezza amorevole.
Ma vi sono anche luoghi dell’essere che appartengono alla percezione del singolo individuo e alla sua interazione con lo spazio e con il tempo.
Nei luoghi dell’essere vi sono le porte dell’infinito, in grado non solo di mettere in relazione mentalmente il particolare con l’universale, ma anche di metterci in relazione con la dimensione dell’impersonalità, della non identificazione e, in ultima analisi, dell’Amore.
I luoghi dell’essere e le porte dell’infinito possono essere fuori di noi ma qualche volte sono anche dentro di noi, quando le barriere fra l’osservatore e l’osservato vengono abbattute, lasciando lo spazio alla meditazione.
La giusta via di mezzo
Continuare a separare la realtà e a cristallizzarla sulla base di un dualismo degli opposti illude l’essere umano di poter fare le giuste scelte mentre, in realtà, lo incatena alla separatività e alle illusioni dettate dal piccolo io della personalità, tutto teso ad “avere” e poco incline all’”essere”.
Il retroterra psicologico del pensiero dualistico è fatto di ansie e di paure ed è caratterizzato dal facile rifugio nel pensiero che le situazioni negative siano sempre causate da qualcun altro e che dunque noi siamo, sempre e comunque, vittime.
La giusta via di mezzo ci suggerisce serenità e approfondimento nel giudizio e ci mette a disposizione alcune importanti cartine di tornasole per meglio comprendere le situazioni. Sono quelle relative alle risposte ad alcune domande:
ho tutti gli elementi per valutare? Ho analizzato con cura le cause? Cosa posso fare per migliorare questa situazione, non solo per me, ma anche per gli altri?
Ecco allora che la riflessione si sposta dal piano del giudizio a quello dell’osservazione attenta e non discriminante; dallo scontro con l’"altro” alla condivisione e al dialogo; dall’esagitazione polemica legata alla paura e all’ignoranza alla dimensione della preghiera (che è un modo di ringraziare e non solo di chiedere); dall’egoismo dell’accumulo di beni e sicurezze alla dimensione del servizio e della meditazione.
C’è ancora spazio per il libero arbitrio?
Il tema della libertà dell’essere umano e del ruolo del libero arbitrio sono da sempre al centro della riflessione e dell’indagine filosofica.
Come dimenticare, ad esempio, la diatriba fra Martin Lutero (1483-1546) con il suo “De servo arbitrio” ed Erasmo da Rotterdam (1466–1536) con “De Libero arbitrio”?
Roi Edizioni ha recentemente pubblicato “Determinati. Biologia, comportamento e libero arbitrio”, un testo di oltre 600 pagine in cui il neuroscienziato Robert Sapolsky sostiene una tesi radicale, secondo la quale ogni scelta non può essere libera, in quanto determinata da un cervello condizionato dalle sue passate relazioni con l’ambiente e con gli altri, oltre che dalla storia evolutiva.
Ne consegue che per Sapolsky nessuno può essere considerato responsabile delle proprie azioni ed è necessario quindi che i concetti di responsabilità e di colpa vengano estirpati.
Al di là delle conseguenze sociali di un’impostazione di questo tipo va rilevato che, se è vero che l’essere umano si trova a vivere una realtà determinata dal karma, ovvero lo strumento che la vita utilizza per cercare di realizzare l’equilibrio fra gli elementi di insiemi che sono in costante relazione fra loro, è altrettanto vero che il singolo è comunque libero di interpretare il “copione” che questa legge di equilibrio gli propone, generando così ulteriori elementi karmici che influenzano gli insiemi.
Da questo l’importanza di saper “fluire” lungo il corso della Vita, con la possibilità di andare oltre alle visioni dualistiche e di aprirsi alla dimensione del servizio.
Parlando di libertà Khalil Gibran ci ricorda che: “Voi sarete liberi in verità non quando i vostri giorni saranno senza affanni e le vostre notti senza un bisogno e un dolore, ma piuttosto quando queste cose vi cingeranno la vita e, ciononostante, vi eleverete al di sopra di esse nudi e sciolti”.
La Croce del tuo Sogno - Raoul Dal Molin Ferenzona verso l’occultismo e la teosofia
Questo il tema della mostra promossa e organizzata dal Comune di Collesalvetti (LI) e ideata e curata da Emanuele Bardazzi e Francesca Cagianelli.
L’esposizione è in programma alla Pinacoteca Comunale Carlo Servolini dal 3 ottobre 2024 al 6 febbraio 2025 e intende illustrare, attraverso un percorso espositivo di circa 75 opere pittoriche e grafiche, la prestigiosa carriera di Raoul Dal Molin Ferenzona, la cui estrazione fiorentina e la pluriennale militanza labronica si coniugarono con lunghe permanenze in Europa, il cui esito influì definitivamente sulla vocazione simbolista dell’artista.
L’esposizione si suddivide in quattro sezioni.
La prima, titolata “Raoul Dal Molin Ferenzona tra l’Italia e l’Europa: il viatico eterodosso di un iniziato rosacrociano”, è curata da Emanuele Bardazzi ed espone 30 highlights della carriera pittorica e grafica di Raoul Dal Molin Ferenzona che fanno ripercorrere al visitatore le tappe stilistiche più innovative e originali della poetica simbolista elaborata fin dagli esordi dall’artista.
La seconda, “Come croce del tuo sogno: nomadismi spirituali di Ferenzona dal crepuscolarismo corazziniano alla Società Teosofica di Roma”, è curata da Francesca Cagianelli.
Il soggiorno romano, contrassegnato dalla contiguità con i circuiti artistici e letterari del decadentismo crepuscolare, coincide con la stesura de “La Ghirlanda di stelle”, edita nel 1912 e dedicata ai due più intimi amici di Ferenzona, il collega Domenico Baccarini, incontrato all’epoca della frequentazione dell’Accademia fiorentina, e il poeta Sergio Corazzini, con cui aveva condiviso la collaborazione alla rivista “Cronache latine”. La sezione punta inoltre i riflettori sulla parentesi romana coincidente con la realizzazione nel 1916 di una mostra presso il Circolo Teosofico di Roma e con la pubblicazione, nel 1919, di “Zodiacale”, un ciclo di racconti intercalati a orazioni dedicate a divinità arcane, illustrate da puntesecche.
La terza sezione, sempre a cura di Francesca Cagianelli, porta il titolo: “La stagione livornese di Ferenzona dal Caffè Bardi a Bottega d’Arte: gocce di veleno tra revival maudit e pastiche esoterici” e si sofferma sulla centralità di Raoul Dal Molin Ferenzona nell’ambito della compagine artistica e culturale labronica primonovecentesca.
La quarta e ultima sezione, curata da Emanuele Bardotti, affronta il tema: “Visionari mistici e demoniaci. Paradigmi di grafica internazionale dall’idealismo estetico di Pè€ladan all’occultismo praghese di Sursum”.
Essa offre una preziosa rappresentanza del milieu simbolista europeo tra ‘800 e ‘900, che fu fonte di ispirazione primaria per la produzione immaginifica di Ferenzona, maturata negli anni giovanili attraverso il suo peregrinare nelle varie città straniere – da Monaco di Baviera a Bruges, da L’Aya a Berna, da Vienna a Praga – in cerca di affinità elettive e nutrimenti spirituali.
Burtynsky: Extraction/Abstraction
Dal 21 giugno 2024 al 12 gennaio 2025 a Venezia-Mestre, presso l’M9 Museo del Novecento, è possibile visitare, in anteprima in Italia, la grande antologica del fotografo canadese Edward Burtynsky.
Dopo il successo mondiale di “Anthropocene”, esplorazione multimediale che documentava l’indelebile impronta umana sulla terra, Burtynsky continua l’indagine degli effetti dell’azione umana sul pianeta attraverso questa nuova mostra, la più ampia antologica sugli oltre quarant’anni di carriera del grande artista canadese che ha dedicato la sua vita a testimoniare l’impatto ambientale del sistema industriale sul nostro pianeta.
Curata da Marc Mayer, già direttore della National Gallery of Canada e del Musée d’Art Contemporain de Montréal, l’esibizione propone oltre 80 fotografie di grande formato, 10 murales ad alta definizione, un’experience di realtà aumentata e un’inedita sezione, chiamata “Process Archive”, che esporrà gli strumenti e le fotocamere usate da Burtynsky nel corso della sua instancabile navigazione intorno al mondo.
La mostra include infine anche il pluripremiato lavoro multimediale immersivo intitolato “In the Wake of Progress”, che verrà proiettato nella nuova sala “M9 Orizzonti”.
Il lavoro di Burtynsky si concentra su quelle che l’artista descrive come “le incursioni industriali su larga scala nel pianeta”.
Attraverso una profonda comprensione storica della creazione delle immagini e un’impressionante padronanza del mezzo fotografico, Burtynsky invita i suoi spettatori a guardare luoghi che esistono al di là della nostra esperienza comune, luoghi che soddisfano i nostri desideri e bisogni del presente ma che, allo stesso tempo, determinano il futuro del nostro habitat.
https://www.m9museum.it/mostre/burtynsky-extraction-abstraction/
Raduno internazionale dei Giovani Teosofi a Bhowali
Dal 22 al 27 giugno 2024, presso il centro teosofico di Bhowali (Uttarakhand, India), si è svolto, in un clima di grande fratellanza, il raduno internazionale dei Giovani Teosofi sul tema “La fiamma della Teosofia - ripercorrere i fondamentali”.
Il centro di Bhowali, situato in una splendida zona collinare circondata dalle montagne himalayane, ha accolto 26 partecipanti provenienti da 11 nazioni del mondo, tra cui Sara Gencarelli e Tobia Buscaglione in rappresentanza dell’Italia.
Il relatore principale è stato Shikhar Agnihotri, conferenziere internazionale della S.T., che ha guidato i presenti attraverso i fondamenti e i testi principali della Teosofia come, ad esempio, la costituzione settenaria dell’uomo, la vita dopo la morte, la reincarnazione, karma e dharma e il potere del pensiero.
Il programma ha previsto anche workshop su temi quali “vita e salute olistiche”, “la recita dell’OM”, sull’arte e sui sogni.
Non sono mancati un simposio sulla Teosofia applicata alla vita quotidiana e sessioni di meditazione e autotrasformazione.
I Giovani Teosofi partecipanti hanno avuto inoltre la possibilità di esplorare la regione di Nainital, ai piedi dell’Himalaya, dove il centro teosofico è situato e che è ricco di magnifici scenari, laghi e luoghi sacri.
“Cristallo”
Il 5 luglio scorso, presso la libreria Galla di Vicenza, Daniele Bossari ha presentato il suo ultimo libro, intitolato “Cristallo” ed edito da Mondadori.
L’incontro è stato moderato da Marialuisa Duso del Giornale di Vicenza e ha visto l’intervento anche di Antonio Girardi, Presidente della S.T.I.
Il libro, recensito nel sito web e sui canali social della S.T.I., contiene un capitolo dedicato a un dialogo fra Bossari e Girardi sull’essenza della vita e sulla visione teosofica della realtà.
Una casa per orfani disabili a Kharkiv
La Società Teosofica e l’Ordine Teosofico di Servizio ucraini, pur in condizioni molto difficili, continuano il loro prezioso lavoro sul piano del Servizio.
Ci è stata segnalata una situazione molto particolare: si tratta di una coppia impegnata direttamente nell’aiutare, nell’educare e curare alcuni bambini orfani disabili.
La storia di questa famiglia comincia 18 anni fa con la nascita di un figlio disabile. I genitori, Maria Chupinina e Yury Korolchuk, hanno sperimentato tutte le difficoltà di un simile destino e questo ha dato loro la forza di adottare, poco dopo, anche Masha, di due anni, abbandonata dai genitori biologici a causa della sua disabilità congenita; quattro anni dopo ancora hanno accolto anche Denys, di un anno, anche lui disabile. Quindi hanno deciso di creare un orfanotrofio di tipo familiare a Kharkiv, la città dove vivono. A questi tre figli con l’inizio della guerra si sono aggiunti altri sei bambini abbandonati e un’adolescente, anch’essi disabili o con malattie che richiedono un trattamento sistematico.
Il padre è un avvocato. Vivono in una casa in affitto alla periferia di Kharkiv. La gestione della famiglia, le cure mediche e l’educazione scolastica sono molto impegnativi per loro.
L’O.T.S. in Ucraina ha finanziato l’acquisto di una speciale miscela anallergica per alimenti per neonati, 12 paia di scarpe (alcuni bambini necessitano di calzature ortopediche speciali), medicinali e cure mediche.
Anche l’O.T.S. italiano ha deciso di contribuire al sostegno di questa famiglia, davvero meritevole di aiuto. Per ulteriori informazioni ots@teosofica.org
Recensioni
È stata pubblicata dalla Società Teosofica Italiana la nuova edizione integrale in italiano del volume di Sylvia Cranston “La straordinaria vita e il pensiero di Helena Blavatsky, fondatrice del movimento teosofico moderno” che presenta, per la prima volta in italiano, l’intero apparato delle note (circa 1200) contenute nella versione originale inglese; esse sono un corredo indispensabile all’approfondimento del testo e un sicuro arricchimento.
Questo libro è frutto di quattordici anni di accurate ricerche e di scrittura da parte di Sylvia Cranston, che è stata sostenuta e assistita da Carey Williams.
Si tratta di un’opera importante perché offre una dettagliata e completa biografia di Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), della quale approfondisce anche il pensiero, fondamentale pietra d’angolo della Teosofia in chiave moderna, sempre direttamente collegato a quello dei suoi ispiratori, quei Mahatma che vollero la nascita della Società Teosofica.
La vita, gli scritti e gli insegnamenti di H.P. Blavatsky hanno sicuramente influito sullo “spirito” del nostro tempo. Concetti quali Unità della Vita, Fratellanza Universale senza distinzioni, conoscenza come sintesi fra religione, filosofia e scienza, dialogo fra le diverse forme di saperi, approccio di tipo sistemico, costruzione di un ponte fra Oriente e Occidente, ricerca della conoscenza originaria sono stati anticipati e, per così dire, promossi da questa donna davvero unica.
Scrisse H.P. Blavatsky in un passo de “La Voce del Silenzio”: “I semi della Sapienza non possono germogliare né crescere in un luogo senz’aria. Per vivere e raccogliere esperienza la mente abbisogna di larghezza, di profondità e di punti per attirarla verso l’Anima Diamante. Non cercare questi aspetti nel regno di Maya, ma va oltre le illusioni, verso l’eterno, l’immutabile Sat, diffidando dei falsi suggerimenti della fantasia”.
Link al libro: https://www.eti-edizioni.it/classici/802-vite-e-pensierobiografia-blavatsky-cranston.html
“Oltre l’invisibile”: il nuovo libro di Federico Faggin
La casa editrice Mondadori ha pubblicato un nuovo libro di Federico Faggin, dal titolo: “Oltre l’invisibile – Dove scienza e spiritualità si uniscono”.
Il testo fa seguito a “Silicio” e “Irriducibile” ed è il risultato di una serie di conversazioni dell’autore con Viviana Sardei.
Dopo aver contribuito notevolmente a rivoluzionare il mondo fisico che ci circonda (con l’invenzione del microchip e del touch-screen), Faggin prosegue nel suo cammino di indagine oltre la materia, oltre il visibile e l’invisibile e nello studio della fisica dell’ineffabile. Lo fa sulla base della convinzione che sia necessaria una nuova scienza che includa la spiritualità e di una nuova spiritualità che includa la scienza.
Questa unione viene definita da Faggin “Nousym”, che deriva da “nous”, intelletto e “sym”, simbolo, il cui postulato fondante è “che la totalità di ciò che esiste ed è dinamico, olistico e vuole conoscere se stesso”, un postulato che porta come conseguenza che “i campi quantistici della fisica devono avere coscienza e libero arbitrio”.
Per Faggin “scienza e spiritualità possono produrre qualcosa di incommensurabilmente più potente della loro somma, proprio come l’unione di un elettrone e di un protone crea un atomo di idrogeno”.
Attraverso 21 avvincenti capitoli l’autore arriva alla conclusione che “se vogliamo avere un futuro migliore, dobbiamo operare tutti assieme un radicale cambiamento di rotta e, per poterlo fare, è necessario prima di tutto cambiare idea su chi siamo.
Non siamo materia, cioè simboli, siamo spirito, cioè significato”.
Dai gruppi
Le attività dei Gruppi e dei Centri della Società Teosofica Italiana sono presentate, giorno per giorno, su internet e sono consultabili collegandosi al sito della S.T.I. all’indirizzo: www.teosofica.org
Aprendo la sezione “Eventi e Convegni” è possibile registrarsi accedendo così all’elenco delle riunioni e delle conferenze organizzate nelle varie località.
Errata corrige
Nel numero 7-8 di luglio-agosto 2024 della Rivista Italiana di Teosofia, a pagina 12, l’inizio dell’articolo “La rivelazione del bambino” di William Esposito è il seguente: “Questa prolusione a una conferenza di Paola Giovetti sulla grande pedagogista e teosofa, di cui ha redatto una biografia nel 20091, viene pubblicata proprio quando questi ultimi anni segnano in Italia il record della denatalità2 (cfr. note nell’articolo).
Articoli del mese
La Rivista Italiana di Teosofia esce con cadenza bimestrale. L'invio avviene tramite il servizio postale. In alternativa è possibile riceverla anche in formato PDF. Il costo dell'abbonamento annuo è fissato in euro 30,00 per l’Italia e per l’Estero in euro 50,00 (formato cartaceo) o 30,00 (invio in PDF). Il versamento può essere effettuato: tramite bollettino sul conto corrente postale numero 55010367, intestato a Società Teosofica Italiana APS - Tesoreria; tramite bonifico al conto Bancoposta: Società Teosofica Italiana APS - CODICE IBAN: IT93 D076 0111 8000 0005 5010 367; oppure con PayPal: https://www.eti-edizioni.it/collane-libri-e-dvd/770-rivista-italiana-di-teosofia.html
A. Girardi 1
Cercare la via: riflessioni esperienziali sulla vita interiore
J. Cesano 2
Carl Gustav Jung era un teosofo?
D. Fayenz 8
Il risveglio della coscienza
G. Mollo 11
DNA, Karma, archetipi: una possibile sintesi
A. Raffaele 13
L’arte nell’Età dell’Acquario e lo yoga della bellezza
A. Girardi 19
Ildegarda di Bingen
A. Fasano 22
Le profezie delle Sibille - per una Teosofia delle origini messa in musica da Orlando di Lasso (1532-94)
P. Rosati 28
I cavalieri del sacro Graal
G. Manera 32
La Chiesa non ha ancora chiuso il caso Galileo
E. Lucchini 34
Come avvicinarsi a 'La Dottrina Segreta' - un libro di Pablo Sender
L. Bagnara 36
Testi per l’intuizione (LXXXII)
39
La Lega di Guarigione
40
Processo di autotrasformazione - Un seminario teosofico
41
Segnalazioni
42
Recensioni
45
Al di là del velo
47
Errata corrige
47
Vivere a beneficio dell’umanità: una sperimentazione teosofica
Il punto di partenza di questa sperimentazione non può che essere quello di una costante attenzione tesa a riconoscere le cause. Ciascuno di noi, come insegna la Teosofia, è unico e irripetibile, con un compito karmicamente assegnato. Quindi ciascuno di noi, con il suo atteggiamento, è costantemente un produttore di cause. Questo fenomeno va compreso sia nei confronti di se stessi, attraverso un’adeguata attenzione alla qualità dell’azione, sia verso gli altri, attraverso la comprensione dell’altrui agire e la tolleranza nella valutazione degli eventi.
Un atteggiamento positivo porta con sé anche la capacità di giudicare le proprie azioni. Queste ultime dovrebbero essere prive di calcolo e nascere dal cuore. La mente concreta diventa così strumento dell’operare dell’uomo e lascia spazio alla mente astratta e all’intuizione.
Per questo diventa essenziale poter misurare il proprio comportamento. Solo comprendendo il nostro agire possiamo arrivare a modificarlo, soprattutto se teniamo conto che il temperamento che la vita ci ha dato subisce un processo di continuo decadimento nel carattere, così come avviene rispettivamente per i sentimenti e le emozioni.
Per stabilire un ponte tra la personalità e l’Anima occorre poi comprendere le proprie strutture mentali e quelle degli altri esseri. In questo senso torna alla ribalta l’importanza di un’attenta osservazione, che permetta di superare i condizionamenti delle strutture mentali e di percepire temperamenti e caratteri, propri non soltanto alla dimensione umana, ma anche a quella degli animali, dei vegetali e dei minerali.
Questo tipo di osservazione è privo di calcolo e richiede la consapevolezza che si esprime nella capacità di tenere aperte le Vie del Cuore.
La vita, con il suo incessante dinamismo, crea a tutti i livelli delle tendenze che vanno comprese. Nel gioco delle illusioni resta all’uomo la possibilità di recitare bene la propria parte, senza dimenticare mai la positività e la fede nell’eterna bontà di tutte le cose.
Fluire nella vita porta ad essere sempre nuovi ed in questa dimensione del vivere bene c’è anche spazio per aiutare gli altri.
In un ispirato passaggio de La Chiave della Teosofia H. P. Blavatsky ci ricorda che la cosa “ben ardua da mettersi in pratica – perché la più importante di tutte – è la completa rinuncia alla propria personalità” il che significa “diventare assolutamente altruista, senza pensare mai a se stesso. Dimenticando ogni senso di vanità e di orgoglio, solo preso dal pensiero del bene dei suoi simili…”
Fluire nella vita con spontaneità e calore porta con sé lo sviluppo del potere dell’intuizione e la capacità di fare le cose giuste al momento giusto, con la consapevolezza che ogni istante rappresenta una pellicola di coscienza derivante dall’incessante fluire del mondo invisibile in quello visibile.
Risuonano le parole di J. Krishnamurti: “La verità è sempre nuova: è vedere lo stesso sorriso e vederlo per la prima volta, è vedere la stessa persona e vederla per la prima volta, è vedere i rami di una palma mossi dal vento come qualcosa che non abbiamo mai visto, è incontrare la vita, nuova in ogni istante”.
Antonio Girardi
Segnalazioni
Chi si avvicina alla Teosofia e alla Società Teosofica ha l’esigenza di trovare risposte chiare alle domande che possono sorgere spontaneamente sia sul significato della Teosofia e dei suoi contenuti sia sull’attività della Società Teosofica e sulla sua organizzazione.
Per favorire un’informazione semplice, completa e doverosamente trasparente è stata inserita nel sito internet della S.T.I. una rubrica che riguarda proprio le FAQ, le domande più frequentemente poste sulla Teosofia e sulla Società Teosofica: https://www.teosofica.org/it/faq/,619
Naturalmente tutto questo non esclude la possibilità di un contatto diretto, che in ambito teosofico è sempre il benvenuto: sti@teosofica.org
Ritiro silenzioso su “I quattro voti del Bodhisattva”
Il “Silent Retreat” della Società Teosofica Italiana, condotto da Tran-Thi-Kim Dieu, quest’anno si svolgerà dal 25 al 27 2024 ottobre presso la Casa per Ferie San Marco ad Abano Terme (PD).
La struttura originariamente era il cinquecentesco convento degli Eremitani di S. Agostino della Beata Vergine Maria di Monteortone.
Il Seminario avrà inizio alle ore 16 di venerdì 25 ottobre e si concluderà con il pranzo di domenica 27.
Si tratta di un’esperienza che ha lo scopo di vivere i temi correlati alla meditazione e la dimensione silente di quest’ultima.
Tran-Thi-Kim Dieu, un dottorato di ricerca in farmacia e una vita al servizio della Società Teosofica, è stata Presidente della Federazione Teosofica Europea dal 1995 al 2022.Ha tenuto incontri di questo tipo in molti Paesi.
Il costo totale del soggiorno, in pensione completa (dalla cena del venerdì al pranzo della domenica) è il seguente:
• 144 euro in camera singola
• 134 euro in camera doppia
(prezzo per persona)
Eventuali pasti extra 25 euro cad.
Per prenotare mandare un’e-mail, entro il 13 ottobre, all’indirizzo sanmarco@termesalesiani.it con riferimento alla signora Martina, indicando il nome del/dei partecipante/i e specificando “Ritiro Silenzioso S.T.I. 25-27 ottobre 2024”.
Con l’invio della prenotazione verranno fornite le indicazioni di dettaglio per il versamento della/e quota/e.
Per ogni ulteriore informazione contattare la Segreteria Generale della S.T.I. sti@teosofica.org tel. 0444 962921.
Quote associative 2025
Il Consiglio Generale della S.T.I., su proposta del Consiglio Direttivo ha deliberato, per quanto riguarda le quote associative e gli abbonamenti alla Rivista Italiana di Teosofia 2025, il seguente ammontare:
1. Quota associativa alla Società Teosofica Italiana (comprende anche l’abbonamento alla “Rivista Italiana di Teosofia”): euro 50,00. Solo nei casi di co-residenza le quote oltre la prima sono ridotte ad euro35,00;
2. Quota associativa per l’estero (comprende anche l’abbonamento alla “Rivista Italiana di Teosofia”): euro 65,00; 3. Quota di ingresso per i nuovi soci (solo per il primo anno, comprende anche l’abbonamento alla “Rivista Italiana di Teosofia”): euro 65,00;
4. Quota Socio Sostenitore (con abbonamento) euro 100;
5. Quota Socio Benemerito Vitalizio (con abbonamento):euro 2.000;
6. Abbonamento alla Rivista Italiana di Teosofia (per non soci) euro 30,00;
7. Abbonamento estero alla Rivista Italiana di Teosofia (per non soci):euro 50,00.
Audio ascolto degli articoli del mese della Rivista Italiana di Teosofia
Prosegue la lettura degli “articoli del mese” della Rivista Italiana di Teosofia da parte di alcuni volontari del Movimento dei Giovani Teosofi.
Per l’ascolto dei testi disponibili è sufficiente collegarsi alla pagina “Spunti riflessione” e scegliere uno degli articoli nell’elenco: https://www.teosofica.org/it/materiale-di-studio/spunti-di-riflessione/,6
Gli audio-articoli sono disponibili, con il titolo “Rivista Italiana di Teosofia”, anche sotto forma di podcast sulle principali piattaforme dedicate.
La “Rivista Italiana di Teosofia”, giunta ormai all’80° anno di pubblicazione, contiene approfondimenti sia sui temi classici della ricerca teosofica sia sui temi di attualità. Ha inoltre una parte che è dedicata alle iniziative della Società Teosofica Italiana e anche di quella Internazionale.
La pratica dell’amore compassionevole
La pratica dell’amore compassionevole ci conduce a superare l’illusorio dualismo fra l’osservatore e l’osservato e a prendere coscienza della dimensione dell’essere e dell’unità della vita.
Nel cuore di ognuno di noi c’è uno slancio verso le alte vette della coscienza, verso una dimensione purificata dalle ombre e dalle illusioni.
In questo slancio il Bello, il Buono e il Vero non sono delle parole, ma suono senza suoni, archetipo vero, vibrante. Quando esso si manifesta l’intera coscienza ne rimane permeata; è come se un quid attivasse d’improvviso, senza alcuna ragione apparente, una parte del cervello mai usata, una possibilità mai valutata, un risultato mai conseguito.
La vita è un’opportunità unica.
Proprio per questo il “qui e ora” la rappresenta pienamente e diviene sua stessa misura, il momento presente è la vita stessa, ne è il simbolo, il segno e il sogno.
Gli esseri umani si sono molte volte posti il problema dei limiti della propria libertà, meno spesso hanno saputo cogliere quell’insieme, assolutamente unico, che è il momento vissuto con pienezza e meditazione. Meditare vuol dire consacrare il proprio essere alla vita, sospendendo ogni tipologia di giudizio discriminante.
Ebbe a scrivere Marco Aurelio: “La perfezione morale consiste nel trascorrere ogni giorno come fosse l’estremo, senza eccitazione, senza torpori, senza simulazioni”.
“Aiutate mia madre Aung San Suu Kyi”
Questo l’appello lanciato da Kim Aris, figlio della premio Nobel birmana, in carcere dal 2021 per una condanna “politica” a 27 anni, basata su false accuse e direttamente collegata al colpo di stato dei militari del Myanmar che, sostenuti dalla Cina, non hanno riconosciuto l’esito delle elezioni che aveva visto il trionfo del partito guidato da questa donna eccezionale.
Ora nel Myanmar è in corso una terribile e sanguinosa guerra civile ma l’Occidente, sempre indifferente quando non ci sono propri interessi da difendere, non ne parla. E non ne parla nemmeno l’Oriente.
Nell’intervista rilasciata ad Anna Lombardi per la pagina culturale de “La Repubblica” del 16 giugno scorso, Kim Aris riferisce di non avere notizie della madre dal gennaio scorso e parla di lei con amore filiale. Lancia inoltre un appello affinché si parli del Myanmar e di quello che sta avvenendo, senza dimenticare di sostenere la resistenza contro i militari, che vuole riportare la democrazia in questo Paese, ahimè, dimenticato.
I luoghi dell’essere e le porte dell’infinito
Nel fluire dell’esistenza i luoghi rappresentano una sorta di mappa e, congiungendo i vari punti del nostro percorso, quotidiano e non, otteniamo una rappresentazione del nostro vivere.
Quali sono i luoghi a noi più cari? Quali quelli che ricordano un’esperienza indimenticabile?
Quali quelli in cui la dimensione dell’essere ha trovato forma, attraverso un pensiero, un gesto, un segno totalmente privi di calcolo e dunque in grado di darci una superiore visione della vita?
I luoghi dell’essere a volte possono essere famosi; vi sono infatti templi, chiese, palazzi o aspetti della natura che condividono con tutta l’umanità la percezione di una vibrazione differente, quasi il sogno di una consapevolezza amorevole.
Ma vi sono anche luoghi dell’essere che appartengono alla percezione del singolo individuo e alla sua interazione con lo spazio e con il tempo.
Nei luoghi dell’essere vi sono le porte dell’infinito, in grado non solo di mettere in relazione mentalmente il particolare con l’universale, ma anche di metterci in relazione con la dimensione dell’impersonalità, della non identificazione e, in ultima analisi, dell’Amore.
I luoghi dell’essere e le porte dell’infinito possono essere fuori di noi ma qualche volte sono anche dentro di noi, quando le barriere fra l’osservatore e l’osservato vengono abbattute, lasciando lo spazio alla meditazione.
La giusta via di mezzo
Continuare a separare la realtà e a cristallizzarla sulla base di un dualismo degli opposti illude l’essere umano di poter fare le giuste scelte mentre, in realtà, lo incatena alla separatività e alle illusioni dettate dal piccolo io della personalità, tutto teso ad “avere” e poco incline all’”essere”.
Il retroterra psicologico del pensiero dualistico è fatto di ansie e di paure ed è caratterizzato dal facile rifugio nel pensiero che le situazioni negative siano sempre causate da qualcun altro e che dunque noi siamo, sempre e comunque, vittime.
La giusta via di mezzo ci suggerisce serenità e approfondimento nel giudizio e ci mette a disposizione alcune importanti cartine di tornasole per meglio comprendere le situazioni. Sono quelle relative alle risposte ad alcune domande:
ho tutti gli elementi per valutare? Ho analizzato con cura le cause? Cosa posso fare per migliorare questa situazione, non solo per me, ma anche per gli altri?
Ecco allora che la riflessione si sposta dal piano del giudizio a quello dell’osservazione attenta e non discriminante; dallo scontro con l’"altro” alla condivisione e al dialogo; dall’esagitazione polemica legata alla paura e all’ignoranza alla dimensione della preghiera (che è un modo di ringraziare e non solo di chiedere); dall’egoismo dell’accumulo di beni e sicurezze alla dimensione del servizio e della meditazione.
C’è ancora spazio per il libero arbitrio?
Il tema della libertà dell’essere umano e del ruolo del libero arbitrio sono da sempre al centro della riflessione e dell’indagine filosofica.
Come dimenticare, ad esempio, la diatriba fra Martin Lutero (1483-1546) con il suo “De servo arbitrio” ed Erasmo da Rotterdam (1466–1536) con “De Libero arbitrio”?
Roi Edizioni ha recentemente pubblicato “Determinati. Biologia, comportamento e libero arbitrio”, un testo di oltre 600 pagine in cui il neuroscienziato Robert Sapolsky sostiene una tesi radicale, secondo la quale ogni scelta non può essere libera, in quanto determinata da un cervello condizionato dalle sue passate relazioni con l’ambiente e con gli altri, oltre che dalla storia evolutiva.
Ne consegue che per Sapolsky nessuno può essere considerato responsabile delle proprie azioni ed è necessario quindi che i concetti di responsabilità e di colpa vengano estirpati.
Al di là delle conseguenze sociali di un’impostazione di questo tipo va rilevato che, se è vero che l’essere umano si trova a vivere una realtà determinata dal karma, ovvero lo strumento che la vita utilizza per cercare di realizzare l’equilibrio fra gli elementi di insiemi che sono in costante relazione fra loro, è altrettanto vero che il singolo è comunque libero di interpretare il “copione” che questa legge di equilibrio gli propone, generando così ulteriori elementi karmici che influenzano gli insiemi.
Da questo l’importanza di saper “fluire” lungo il corso della Vita, con la possibilità di andare oltre alle visioni dualistiche e di aprirsi alla dimensione del servizio.
Parlando di libertà Khalil Gibran ci ricorda che: “Voi sarete liberi in verità non quando i vostri giorni saranno senza affanni e le vostre notti senza un bisogno e un dolore, ma piuttosto quando queste cose vi cingeranno la vita e, ciononostante, vi eleverete al di sopra di esse nudi e sciolti”.
La Croce del tuo Sogno - Raoul Dal Molin Ferenzona verso l’occultismo e la teosofia
Questo il tema della mostra promossa e organizzata dal Comune di Collesalvetti (LI) e ideata e curata da Emanuele Bardazzi e Francesca Cagianelli.
L’esposizione è in programma alla Pinacoteca Comunale Carlo Servolini dal 3 ottobre 2024 al 6 febbraio 2025 e intende illustrare, attraverso un percorso espositivo di circa 75 opere pittoriche e grafiche, la prestigiosa carriera di Raoul Dal Molin Ferenzona, la cui estrazione fiorentina e la pluriennale militanza labronica si coniugarono con lunghe permanenze in Europa, il cui esito influì definitivamente sulla vocazione simbolista dell’artista.
L’esposizione si suddivide in quattro sezioni.
La prima, titolata “Raoul Dal Molin Ferenzona tra l’Italia e l’Europa: il viatico eterodosso di un iniziato rosacrociano”, è curata da Emanuele Bardazzi ed espone 30 highlights della carriera pittorica e grafica di Raoul Dal Molin Ferenzona che fanno ripercorrere al visitatore le tappe stilistiche più innovative e originali della poetica simbolista elaborata fin dagli esordi dall’artista.
La seconda, “Come croce del tuo sogno: nomadismi spirituali di Ferenzona dal crepuscolarismo corazziniano alla Società Teosofica di Roma”, è curata da Francesca Cagianelli.
Il soggiorno romano, contrassegnato dalla contiguità con i circuiti artistici e letterari del decadentismo crepuscolare, coincide con la stesura de “La Ghirlanda di stelle”, edita nel 1912 e dedicata ai due più intimi amici di Ferenzona, il collega Domenico Baccarini, incontrato all’epoca della frequentazione dell’Accademia fiorentina, e il poeta Sergio Corazzini, con cui aveva condiviso la collaborazione alla rivista “Cronache latine”. La sezione punta inoltre i riflettori sulla parentesi romana coincidente con la realizzazione nel 1916 di una mostra presso il Circolo Teosofico di Roma e con la pubblicazione, nel 1919, di “Zodiacale”, un ciclo di racconti intercalati a orazioni dedicate a divinità arcane, illustrate da puntesecche.
La terza sezione, sempre a cura di Francesca Cagianelli, porta il titolo: “La stagione livornese di Ferenzona dal Caffè Bardi a Bottega d’Arte: gocce di veleno tra revival maudit e pastiche esoterici” e si sofferma sulla centralità di Raoul Dal Molin Ferenzona nell’ambito della compagine artistica e culturale labronica primonovecentesca.
La quarta e ultima sezione, curata da Emanuele Bardotti, affronta il tema: “Visionari mistici e demoniaci. Paradigmi di grafica internazionale dall’idealismo estetico di Pè€ladan all’occultismo praghese di Sursum”.
Essa offre una preziosa rappresentanza del milieu simbolista europeo tra ‘800 e ‘900, che fu fonte di ispirazione primaria per la produzione immaginifica di Ferenzona, maturata negli anni giovanili attraverso il suo peregrinare nelle varie città straniere – da Monaco di Baviera a Bruges, da L’Aya a Berna, da Vienna a Praga – in cerca di affinità elettive e nutrimenti spirituali.
Burtynsky: Extraction/Abstraction
Dal 21 giugno 2024 al 12 gennaio 2025 a Venezia-Mestre, presso l’M9 Museo del Novecento, è possibile visitare, in anteprima in Italia, la grande antologica del fotografo canadese Edward Burtynsky.
Dopo il successo mondiale di “Anthropocene”, esplorazione multimediale che documentava l’indelebile impronta umana sulla terra, Burtynsky continua l’indagine degli effetti dell’azione umana sul pianeta attraverso questa nuova mostra, la più ampia antologica sugli oltre quarant’anni di carriera del grande artista canadese che ha dedicato la sua vita a testimoniare l’impatto ambientale del sistema industriale sul nostro pianeta.
Curata da Marc Mayer, già direttore della National Gallery of Canada e del Musée d’Art Contemporain de Montréal, l’esibizione propone oltre 80 fotografie di grande formato, 10 murales ad alta definizione, un’experience di realtà aumentata e un’inedita sezione, chiamata “Process Archive”, che esporrà gli strumenti e le fotocamere usate da Burtynsky nel corso della sua instancabile navigazione intorno al mondo.
La mostra include infine anche il pluripremiato lavoro multimediale immersivo intitolato “In the Wake of Progress”, che verrà proiettato nella nuova sala “M9 Orizzonti”.
Il lavoro di Burtynsky si concentra su quelle che l’artista descrive come “le incursioni industriali su larga scala nel pianeta”.
Attraverso una profonda comprensione storica della creazione delle immagini e un’impressionante padronanza del mezzo fotografico, Burtynsky invita i suoi spettatori a guardare luoghi che esistono al di là della nostra esperienza comune, luoghi che soddisfano i nostri desideri e bisogni del presente ma che, allo stesso tempo, determinano il futuro del nostro habitat.
https://www.m9museum.it/mostre/burtynsky-extraction-abstraction/
Raduno internazionale dei Giovani Teosofi a Bhowali
Dal 22 al 27 giugno 2024, presso il centro teosofico di Bhowali (Uttarakhand, India), si è svolto, in un clima di grande fratellanza, il raduno internazionale dei Giovani Teosofi sul tema “La fiamma della Teosofia - ripercorrere i fondamentali”.
Il centro di Bhowali, situato in una splendida zona collinare circondata dalle montagne himalayane, ha accolto 26 partecipanti provenienti da 11 nazioni del mondo, tra cui Sara Gencarelli e Tobia Buscaglione in rappresentanza dell’Italia.
Il relatore principale è stato Shikhar Agnihotri, conferenziere internazionale della S.T., che ha guidato i presenti attraverso i fondamenti e i testi principali della Teosofia come, ad esempio, la costituzione settenaria dell’uomo, la vita dopo la morte, la reincarnazione, karma e dharma e il potere del pensiero.
Il programma ha previsto anche workshop su temi quali “vita e salute olistiche”, “la recita dell’OM”, sull’arte e sui sogni.
Non sono mancati un simposio sulla Teosofia applicata alla vita quotidiana e sessioni di meditazione e autotrasformazione.
I Giovani Teosofi partecipanti hanno avuto inoltre la possibilità di esplorare la regione di Nainital, ai piedi dell’Himalaya, dove il centro teosofico è situato e che è ricco di magnifici scenari, laghi e luoghi sacri.
“Cristallo”
Il 5 luglio scorso, presso la libreria Galla di Vicenza, Daniele Bossari ha presentato il suo ultimo libro, intitolato “Cristallo” ed edito da Mondadori.
L’incontro è stato moderato da Marialuisa Duso del Giornale di Vicenza e ha visto l’intervento anche di Antonio Girardi, Presidente della S.T.I.
Il libro, recensito nel sito web e sui canali social della S.T.I., contiene un capitolo dedicato a un dialogo fra Bossari e Girardi sull’essenza della vita e sulla visione teosofica della realtà.
Una casa per orfani disabili a Kharkiv
La Società Teosofica e l’Ordine Teosofico di Servizio ucraini, pur in condizioni molto difficili, continuano il loro prezioso lavoro sul piano del Servizio.
Ci è stata segnalata una situazione molto particolare: si tratta di una coppia impegnata direttamente nell’aiutare, nell’educare e curare alcuni bambini orfani disabili.
La storia di questa famiglia comincia 18 anni fa con la nascita di un figlio disabile. I genitori, Maria Chupinina e Yury Korolchuk, hanno sperimentato tutte le difficoltà di un simile destino e questo ha dato loro la forza di adottare, poco dopo, anche Masha, di due anni, abbandonata dai genitori biologici a causa della sua disabilità congenita; quattro anni dopo ancora hanno accolto anche Denys, di un anno, anche lui disabile. Quindi hanno deciso di creare un orfanotrofio di tipo familiare a Kharkiv, la città dove vivono. A questi tre figli con l’inizio della guerra si sono aggiunti altri sei bambini abbandonati e un’adolescente, anch’essi disabili o con malattie che richiedono un trattamento sistematico.
Il padre è un avvocato. Vivono in una casa in affitto alla periferia di Kharkiv. La gestione della famiglia, le cure mediche e l’educazione scolastica sono molto impegnativi per loro.
L’O.T.S. in Ucraina ha finanziato l’acquisto di una speciale miscela anallergica per alimenti per neonati, 12 paia di scarpe (alcuni bambini necessitano di calzature ortopediche speciali), medicinali e cure mediche.
Anche l’O.T.S. italiano ha deciso di contribuire al sostegno di questa famiglia, davvero meritevole di aiuto. Per ulteriori informazioni ots@teosofica.org
Recensioni
È stata pubblicata dalla Società Teosofica Italiana la nuova edizione integrale in italiano del volume di Sylvia Cranston “La straordinaria vita e il pensiero di Helena Blavatsky, fondatrice del movimento teosofico moderno” che presenta, per la prima volta in italiano, l’intero apparato delle note (circa 1200) contenute nella versione originale inglese; esse sono un corredo indispensabile all’approfondimento del testo e un sicuro arricchimento.
Questo libro è frutto di quattordici anni di accurate ricerche e di scrittura da parte di Sylvia Cranston, che è stata sostenuta e assistita da Carey Williams.
Si tratta di un’opera importante perché offre una dettagliata e completa biografia di Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), della quale approfondisce anche il pensiero, fondamentale pietra d’angolo della Teosofia in chiave moderna, sempre direttamente collegato a quello dei suoi ispiratori, quei Mahatma che vollero la nascita della Società Teosofica.
La vita, gli scritti e gli insegnamenti di H.P. Blavatsky hanno sicuramente influito sullo “spirito” del nostro tempo. Concetti quali Unità della Vita, Fratellanza Universale senza distinzioni, conoscenza come sintesi fra religione, filosofia e scienza, dialogo fra le diverse forme di saperi, approccio di tipo sistemico, costruzione di un ponte fra Oriente e Occidente, ricerca della conoscenza originaria sono stati anticipati e, per così dire, promossi da questa donna davvero unica.
Scrisse H.P. Blavatsky in un passo de “La Voce del Silenzio”: “I semi della Sapienza non possono germogliare né crescere in un luogo senz’aria. Per vivere e raccogliere esperienza la mente abbisogna di larghezza, di profondità e di punti per attirarla verso l’Anima Diamante. Non cercare questi aspetti nel regno di Maya, ma va oltre le illusioni, verso l’eterno, l’immutabile Sat, diffidando dei falsi suggerimenti della fantasia”.
Link al libro: https://www.eti-edizioni.it/classici/802-vite-e-pensierobiografia-blavatsky-cranston.html
“Oltre l’invisibile”: il nuovo libro di Federico Faggin
La casa editrice Mondadori ha pubblicato un nuovo libro di Federico Faggin, dal titolo: “Oltre l’invisibile – Dove scienza e spiritualità si uniscono”.
Il testo fa seguito a “Silicio” e “Irriducibile” ed è il risultato di una serie di conversazioni dell’autore con Viviana Sardei.
Dopo aver contribuito notevolmente a rivoluzionare il mondo fisico che ci circonda (con l’invenzione del microchip e del touch-screen), Faggin prosegue nel suo cammino di indagine oltre la materia, oltre il visibile e l’invisibile e nello studio della fisica dell’ineffabile. Lo fa sulla base della convinzione che sia necessaria una nuova scienza che includa la spiritualità e di una nuova spiritualità che includa la scienza.
Questa unione viene definita da Faggin “Nousym”, che deriva da “nous”, intelletto e “sym”, simbolo, il cui postulato fondante è “che la totalità di ciò che esiste ed è dinamico, olistico e vuole conoscere se stesso”, un postulato che porta come conseguenza che “i campi quantistici della fisica devono avere coscienza e libero arbitrio”.
Per Faggin “scienza e spiritualità possono produrre qualcosa di incommensurabilmente più potente della loro somma, proprio come l’unione di un elettrone e di un protone crea un atomo di idrogeno”.
Attraverso 21 avvincenti capitoli l’autore arriva alla conclusione che “se vogliamo avere un futuro migliore, dobbiamo operare tutti assieme un radicale cambiamento di rotta e, per poterlo fare, è necessario prima di tutto cambiare idea su chi siamo.
Non siamo materia, cioè simboli, siamo spirito, cioè significato”.
Dai gruppi
Le attività dei Gruppi e dei Centri della Società Teosofica Italiana sono presentate, giorno per giorno, su internet e sono consultabili collegandosi al sito della S.T.I. all’indirizzo: www.teosofica.org
Aprendo la sezione “Eventi e Convegni” è possibile registrarsi accedendo così all’elenco delle riunioni e delle conferenze organizzate nelle varie località.
Errata corrige
Nel numero 7-8 di luglio-agosto 2024 della Rivista Italiana di Teosofia, a pagina 12, l’inizio dell’articolo “La rivelazione del bambino” di William Esposito è il seguente: “Questa prolusione a una conferenza di Paola Giovetti sulla grande pedagogista e teosofa, di cui ha redatto una biografia nel 20091, viene pubblicata proprio quando questi ultimi anni segnano in Italia il record della denatalità2 (cfr. note nell’articolo).