Ottobre 2019

Anno LXXV - N.10
cover ottobre 2019

La Rivista Italiana di Teosofia esce con cadenza bimestrale. L'invio avviene tramite il servizio postale. In alternativa è possibile riceverla anche in formato PDF. Il costo dell'abbonamento annuo è fissato in euro 30,00 per l’Italia e per l’Estero in euro 50,00 (formato cartaceo) o 30,00 (invio in PDF). Il versamento può essere effettuato: tramite bollettino sul conto corrente postale numero 55010367, intestato a Società Teosofica Italiana APS - Tesoreria; tramite bonifico al conto Bancoposta: Società Teosofica Italiana APS - CODICE IBAN: IT93 D076 0111 8000 0005 5010 367; oppure con PayPal: https://www.eti-edizioni.it/collane-libri-e-dvd/770-rivista-italiana-di-teosofia.html

Area riservata

Un patto con la Terra e per la Terra
A. Girardi 1

Perché serviamo?
T. Boyd 2

Mettere in pratica la gentilezza amorevole
E. Adalsteinsson 6

Rigidità-flessibilità-rispetto delle leggi nelle Lettere dei Mahatma
D. Fayenz 9

Il Sovrareale, il Futurismo e Boccioni
R. Floreani 14

Riflessioni sulla Pragmatica della Comunicazione
G. Ricci 19

Amleto in musica
P. Rosati 24

Un’interessante convergenza di intuizione e pensiero
M. Bozzola 28

Dalle vibrazioni musicali, all’uso della parola, ai Mantra
G. Manera 30

Pagine dalla letteratura teosofica
32

Testi per l’intuizione [XLVIII]
33

Ordine Teosofico di Servizio
34

Fondata la Adyar Theosophical Academy
35

Segnalazioni
36

Recensioni
36

Dai Gruppi
39

Un patto con la Terra e per la Terra

Il susseguirsi nel tempo delle culture umane ha evidenziato differenti rapporti fra le comunità e la natura, rappresentata simbolicamente nella sua totalità da Madre Terra. Alcune culture si sono mantenute rispettose verso l’insieme degli elementi che rendono possibile la vita nel pianeta, altre hanno affermato una presunta superiorità dell’essere umano rispetto agli altri regni e una sorta di diritto allo sfruttamento e alla distruzione del regno minerale, di quello vegetale e di quello animale. E – quel che è più grave - spesso non sulla base della necessità di soddisfare i bisogni primari di sopravvivenza quanto piuttosto per inseguire inutili e costosi standard artificiali. Quest’ultimo è il modello adottato dall’Occidente, diffusosi poi su scala globale, con le evidenti conseguenze negative sul clima, sulle risorse naturali, sulle relazioni fra gli esseri umani.
Non si tratta qui di sostenere un ingenuo ritorno a un mondo idilliaco, probabilmente mai esistito negli ultimi millenni, quanto piuttosto di comprendere innanzitutto come i comportamenti umani siano in stretta relazione sia fra di loro sia con la natura. Se la direzione inequivocabile di oggi è verso la distruzione del pianeta urge una presa di coscienza che consenta di ristabilire un patto di mutuo rispetto e di armonia con la Terra e per la Terra, patto che avrebbe come non secondaria conseguenza lo stabilirsi di più corrette relazioni fra gli esseri umani.
Non saranno la politica e l’economia o lo sviluppo delle tecnologie a garantire tutto questo, ma una presa di coscienza di tipo etico e spirituale.
L’etica può evidenziare la fondamentale importanza dell’azione a beneficio di tutti gli esseri e ciò anche grazie alla comprensione della legge del karma che ci fa comprendere come ogni parte della manifestazione sia, a livello cosmico, in relazione con tutte le altre.
L’approccio spirituale alla vita, basato anche sulla consapevolezza che spirito e materia formano un tutt’uno e non sono separati “in sé e per sé”, può consentire di andare oltre alla percezione dei sensi, scoprendo una realtà molto più complessa e variegata nonché ricca di possibilità evolutive.
In ultima analisi queste sono prese di coscienza che appartengono in pieno all’essere umano, solo che egli voglia andare oltre alla limitata dimensione del piccolo “io”.
Molte tradizioni connotano, attraverso il concetto di Kali Yuga, la difficoltà della presente fase dell’umanità, ma ci dicono che anche in epoca di Kali Yuga ci sono grandi possibilità evolutive.
Il compito per gli uomini di buona volontà è oggi quello di tenere accesa la fiamma della consapevolezza e di sperimentare personalmente un cambiamento nella coscienza che si basi sulla Fratellanza Universale senza distinzioni, su un approccio culturale di tipo olistico, sulla pratica del quadrinomio teosofico basato su osservazione, maieutica, meditazione e servizio.
Il teosofo Bernardino del Boca, fondatore del Villaggio Verde di Cavallirio, affermava che lo sviluppo positivo di questo luogo, ispirato al principio di vivere per essere e non per avere, sarebbe stato correlato a un “patto” fra gli abitanti e la terra. Come a dire che l’essere umano, immerso in una manifestazione ricca di doni e di risorse, ha la possibilità di stabilire un armonico rapporto con la Natura, che rappresenta l’Universo intero e che incarna le sue leggi.
Nel qui e ora possiamo ripetere con Jinarajadasa: “La sostanza – non l’ombra, / I fatti – non le apparenze; / L’oggetto – non l’immagine; / La vita – non il sogno; / La causa – non la sequenza, / L’amore – non il desiderio; / Il cerchio – non il segmento; / La fiamma - non ciò che riluce; / Non attendere né sperare, / Solo vedere; / Mai diventare, / Solo ESSERE!”.
Nell’incedere del giorno, lungo il sentiero, l’azzurro dei fiori della cicoria selvatica trascolorava nel violetto: c’è sempre davanti ai nostri occhi un luogo d’incontro fra questa e l’altra realtà.

Antonio Girardi

Segnalazioni

Numero di telefono della Segreteria Generale della S.T.I.
Informiamo i Lettori che il numero telefonico della Segreteria Generale è il seguente: 0444-962921. Il numero 0444 561244 è stato soppresso.

Secondo seminario sul tema: "Dall'uomo creato all'uomo creatore"
Domenica 20 ottobre, presso il Forte di Bard (Aosta,) si terrà la seconda edizione del seminario “Dall'uomo creato all'uomo creatore”.
Interverranno come relatori Paola Amail (Presidente del Gruppo Teosofico Valdostano) che darà il via alla giornata, Rossana Beccarelli (per molti anni direttore sanitario dell'ospedale oncologico S. Giovanni di Torino), Salvatore Brizzi, scrittore, Paola Botta Beltramo, Presidente del Gruppo Teosofico Biellese, Stefano Candela, filosofo, e infine Giulietta Bandiera, giornalista e scrittrice. Per il programma di dettaglio: https://www.teosofica.org/all/Forte_di_Bard.pdf

Appuntamenti a Casa Anatta - Teosofia e Monte Verità
Il Monte Verità ad Ascona (Svizzera) rappresenta da sempre un polo magnetico di convergenza di idee, tendenze, sperimentazioni e personaggi storici.
La colonia alternativa e vegetariana d'inizio Novecento segnò la nascita del mito del Monte Verità, con la presenza di artisti, anarchici, filosofi e pensatori, come pure di ospiti illustri tra i quali Hermann Hesse.
Oggi quella sperimentazione, grazie alla collaborazione con il Politecnico federale di Zurigo, è diventata un Centro congressuale e culturale.
In quest’ambito, Andrea Biasca-Caroni, Agente Presidenziale della Società Teosofica Svizzera e Presidente del Centro Studi Teosofici “Fraternitas” di Ascona, il 25 giugno scorso ha tenuto una relazione sulle origini e la storia della Società Teosofica, con particolare riferimento alla nascita della comunità di Monte Verità e ai teosofi che vi hanno soggiornato.

Lettere dei Mahatma ad A.P. Sinnett
Segnaliamo a tutti gli studiosi di Teosofia interessati alla lettura delle “Lettere dei Mahatma ad A.P. Sinnett” che è ora possibile avvicinarsi da un nuovo punto di vista a questo testo fondamentale della nostra letteratura. Le Lettere sono infatti tradizionalmente state pubblicate secondo l'ordine stabilito dal curatore della prima edizione del 1923, A.T. Barker, il quale decise di presentarle in base a un ordine che privilegiava l'analogia di contenuto all'interno di gruppi tematici.
Nel 1993 un teosofo delle Filippine, Vicente Hao Chin, le ha però riorganizzate tutte secondo l'ordine cronologico in cui esse furono recapitate ai loro destinatari, curando una propria edizione della raccolta. Questa sistemazione rende più comprensibili le “Lettere”, i quesiti in esse contenuti e le circostanze che le hanno ispirate e nelle quali sono state compilate.
Chi volesse leggerle (o rileggerle) seguendo tale ordine cronologico è quindi invitato a utilizzare il percorso qui indicato: collegarsi al sito Internet https://theosophy.wiki (basta scrivere “theosophy.wiki” nella barra di ricerca del browser) > scegliere la versione in italiano sotto al fiore di loto > cliccare su “Lettere dei Mahatma a A.P. Sinnett” al centro della pagina nel riquadro destra > selezionare il numero 7 “La questione della doppia numerazione” nel riquadro azzurro con l'indice > infine cliccare su “numerazione di A.T. Barker e numerazione cronologica a confronto”.
Tale percorso permetterà allo studioso di consultare lo schema in cui i numeri delle lettere secondo l'ordine di A.T. Baker sono affiancati dai numeri in ordine cronologico.
Buona lettura e buono studio a tutti!

Il Tibet, il Dalai Lama e il futuro del Buddhismo Mahayana
La presenza cinese nel Tibet, ormai consolidatasi ad oltre sessant’anni dall’invasione che ha causato la morte di un considerevole numero di tibetani e la fuga all’estero di molti di loro, si fa sempre più forte e pervasiva, nella sostanziale indifferenza dei Paesi Occidentali, attenti a non entrare in conflitto con la potente Repubblica Popolare Cinese. Le tradizioni culturali del Tibet corrono il rischio di scomparire poco a poco e la stessa Tradizione del Buddhismo Mahayana subisce costanti tentativi per creare una frattura fra il Dalai Lama e tutte le eminenti personalità che hanno dovuto abbandonare il Tibet e la parte di gerarchia che vi è rimasta o che vi è nata sotto la dominazione cinese.
Singolare è anche il tentativo cinese di entrare nella questione della successione dell’attuale Dalai Lama, sottolineando la necessità che il prossimo goda del riconoscimento del governo cinese.
Tenzin Gyatso, il XIV Dalai Lama, salito al trono quando aveva 5 anni e fuggito dal Tibet nel 1959, ha avuto una straordinaria importanza non solo nella diffusione della filosofia buddhista mahayana in Occidente e in tutto il mondo ma anche per aver saputo aprire un dialogo costruttivo fra il buddhismo e le altre religioni nonché fra lo stesso e la scienza. Con coraggio ha rinunciato alla carica politica di Capo del Governo Tibetano in esilio, separando l’aspetto religioso da quello politico.
Alcune sue affermazioni, come quella che il XV Dalai Lama potrebbe incarnarsi in Occidente, oppure che potrebbe essere donna, o, anche, che potrebbe incarnarsi in alcune persone diverse, testimoniano la sua apertura mentale ma anche il tentativo di prevenire il tentativo cinese di mettere le mani sulla carica simbolo della Tradizione del Buddhismo Mahayana.
Il tutto avviene senza che Tenzin Gyatso interrompa la sua azione a beneficio di tutti gli esseri e della diffusione del Dharma. Uomo del dialogo e capace di profonda comprensione degli altri, continua così a rappresentare un esempio positivo, che va ben oltre la stessa tradizione che rappresenta, incarnando universalmente le grandi potenzialità umane.

Un cristiano in Vaticano.
Papa Francesco non perde occasione per portare l’attenzione della comunità cattolica sui grandi temi del messaggio evangelico, a partire dall’amore per il prossimo e per gli ultimi.
Facendo questo dà forza e luce a quella che è l’essenza del cristianesimo e del suo rivoluzionario approccio all’altro da sé.
Il tema dell’accoglienza dei migranti è la cartina di tornasole che marca l’acuta differenza fra chi presta attenzione alle indicazioni del Papa e chi invece si rifugia nell’indifferenza. La proposta di Bergoglio, tesa a far sì che ogni parrocchia adottasse una famiglia di migranti e li aiutasse a integrarsi nella realtà sociale, ha avuto poco successo ed ha attirato critiche, marcando in maniera evidente le fratture che caratterizzano il mondo cattolico. Si trattava invece di un’ottima proposta: l’accoglienza diffusa e integrata con le comunità locali è una strada positiva da percorrere nella via verso l’integrazione. E questa impostazione dovrebbe caratterizzare anche l’azione dello Stato e della società civile.
In un momento in cui la cultura separativa urla le sue povere ragioni è importante che l’intelligenza ed il buon senso caratterizzino l’analisi dei problemi; ciò al fine di risolverli e non di farli esplodere.

Futurismo!
Questo è il titolo della mostra il Palazzo Blu di Pisa ospiterà dall’11 ottobre 2019 al 9 febbraio 2020. La mostra, curata da Ada Masoero, consentirà di ammirare oltre cento opere dei maestri del Futurismo, in maggioranza dipinti ma con una significativa presenza di disegni, progetti ed oggetti d’arte provenienti da importanti collezioni pubbliche e private.
Tra gli artisti presenti Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla, Gino Severini e Depero.
Un aspetto originale della mostra è quello di fornire una rilettura delle opere futuriste alla luce dei manifesti che le hanno accompagnate. La curatrice Ada Masoero sottolinea in una dichiarazione a “La Lettura” del Corriere della Sera che “La rassegna si propone per la prima volta di provare come i più grandi fra gli artisti futuristi seppero rimanere fedeli alle riflessioni teoriche enunciate nei manifesti, traducendole in immagini dirompenti, innovative e straordinariamente felici sul piano artistico”.
Il Futurismo, movimento di straordinaria vitalità a servizio della modernità non è stato privo di eccessi e contraddizioni (si pensi a talune esaltazioni della guerra e dell’autoritarismo) ma ha saputo esprimere complessivamente alti livelli di espressione artistica e di riflessione filosofica. Senza trascurare talune simpatie teosofiche di alcuni dei suoi maggiori rappresentanti.

Che fine hanno fatto le notizie positive?
Uno degli esercizi esistenziali oggi più impegnativi è quello di trovare delle notizie positive sfogliando i giornali o guardando la TV. Anche nel mondo del web è la stessa cosa. Pare quasi che le negatività abbiano un maggior potere di attrazione e questo la dice lunga sull’attuale stato di confusione in cui si dibatte gran parte dell’umanità.
Ma qualche tentativo di reazione c’è. Il quotidiano “La Repubblica” ha recentemente introdotto una rubrica, curata da Gabriele Romagnoli, denominata “La prima cosa bella” e da tempo “Il Corriere”, grazie a Gramellini, ha un inserto settimanale dedicato alle iniziative positive e di solidarietà.
Sono tentativi, ancora timidi, per “rovesciare” un approccio che rischia di caricare di forme pensiero negative i singoli e le collettività.
Talora, anche nelle tragicità, troviamo il seme del Buono. Una mamma, Marilou Reyes, muore cadendo dal IV piano mentre sta lavando dei vetri; si scopre che era stata una manager di valore nelle Filippine e che era in Italia per lavorare a beneficio dei figli e dei loro studi.
E poi c’è il caso di Glory Obibo, una giovane profuga nigeriana, recentemente scomparsa, che ha preferito rinunciare a parte delle cure chemioterapeutiche per non compromettere la salute della bambina che portava in grembo, frutto del suo amore con il compagno veneto con cui aveva creato una famiglia.
Sono episodi tragici ma che ci mostrano come l’amore sia incessantemente all’opera dandoci fiducia nel presente e speranza nel futuro.

Centri Teosofici nel mondo
Nel mondo esistono tutta una serie di Centri Teosofici, ciascuno con le proprie caratteristiche, ma tutti aperti a coloro che desiderano, attraverso la partecipazione ad attività mirate, contribuire alla propria evoluzione spirituale e umana.
Fra questi (sono 14!) spicca Adyar, la sede del Quartier Generale della Società Teosofica. In India c’è anche un centro alle pendici dell’Himalaya, quello di Bhowali.
Dal punto di vista numerico gli Stati Uniti fanno la parte del leone, con cinque centri; in Australia ve ne sono due. Uno ciascuno invece in Olanda, Finlandia, Brasile, Ucraina, Argentina.
Sono tutti luoghi di studio, introspezione e meditazione, ma sono anche luoghi di speranza e di sviluppo di un nuovo piano di coscienza e della Fratellanza Universale senza distinzioni.
Link: https://www.teosofica.org/it/sedi/centri-teosofici-internazionali/,605

Kalu Rinpoche in Italia
Kalu Rinpoche sarà in Italia, a Vicenza, dal 30 novembre al 1° dicembre prossimi per un seminario di due giorni dedicato agli Insegnamenti sulla Meditazione, tratti da un testo del precedente Kalu Rinpoche.
L’eccezionale evento è organizzato dal Kagyu Samye Dzong Vicenza, in collaborazione con la Società Teosofica Italiana.
Kyabje Kalu Rinpoche è nato a Darjeeling nel 1990 ed è stato riconosciuto come il 2° Kalu Rinpoche dal Dalai Lama, da H.H. Tai Situpa e da molti altri grandi maestri della tradizione tibetana.
Per ulteriori informazioni rivolgersi alla Segreteria Generale della S.T.I.: sti@teosofica.org, tel. 0444 962921.

L’Amazzonia brucia non per caso
Segnaliamo l’articolo del prof. Roberto Fantini sul disastro ecologico dell’Amazzonia, sulle sue cause e su quanto tutti noi possiamo fare prima che tutto ciò diventi irreversibile.
Il tema dell’ecologia e del rispetto dell’ambiente e di tutta la manifestazione è di grande importanza e passa per quell’indispensabile “patto con la Terra” che l’intera umanità deve fare non solo per garantirsi un futuro ma per sviluppare la propria coscienza.
Un’ecologia dunque non figlia della paura, bensì dell’amore.
http://www.flipnews.org/component/k2/l-amazzonia-non-brucia-per-caso-e-se-smettessimo-di-mangiare-carne.html

Recensioni

I miei martedì col professore
Il libro di Mitch Albom “I miei martedì col professore” continua a riscuotere un grande interesse, sfiorando ormai il numero di venti edizioni in italiano.
È la storia dell’incontro di un giovane studente universitario con un professore, Morrie Schwartz, che lo influenzerà positivamente fino alla laurea, non soltanto per la conoscenza trasferita ma anche per la saggezza condivisa.
Come spesso capita, studente e professore si perdono di vista per molti anni per poi ritrovarsi, il professore nella fase finale della sua vita, ammalatosi di SLA ma straordinariamente vivo sul piano della ricerca e delle relazioni; il giovane divenuto un giornalista di successo, con una vita dedicata esclusivamente al lavoro.
Il nuovo incontro li porta così a trascorrere insieme quattordici martedì proprio negli ultimi mesi di vita di Morrie Schwartz.
Sarà l’ultima lezione, la più importante di tutte, quella sulla vita.
Il libro di Mitch Albom declina via via molti e diversi aspetti, che hanno nella morte (che è vita) e nell’amore i fari luminosi di un vivere dominato dalla tensione degli opposti: “la vita è una sorta di tiro alla fune. Vorresti fare una cosa, ma sei costretto a fare qualcos’altro. Qualcosa ti fa male, eppure tu dici che non dovrebbe. Prendi per scontate alcune cose, pur sapendo che non c’è nulla di scontato. La tensione degli opposti, come in un elastico che si tira. E quasi sempre stiamo da qualche parte nel mezzo: sembra un incontro di pugilato, commento io. Già, un incontro di pugilato, ride lui. Ecco, potresti proprio descrivere la vita così. Chi vince, domando io? Chi vince? Mi sorride e gli si formano le rughe intorno agli occhi, gli si scoprono i denti storti. Vince l’amore. L’amore vince sempre”.

Sul palcoscenico della vita
È questo il titolo del libro scritto dal fratello Gino Mazzilli e pubblicato dalla casa editrice Albatros. È un’opera autobiografica ma non solo, che testimonia anche il suo impegno sul piano del servizio a favore dell’umanità.
Scrive Mazzilli: “L’uomo deve vincere le sue passioni e il suo egoismo, deve mettere da parte il proprio orgoglio e la propria tendenza all’accaparramento e riscoprire la sua origine divina. La natura umana è fondamentalmente buona e una moltitudine di gente in tutte le parti del mondo senza distinzione di razza, di religione o di appartenenza politica, opera in silenzio per aiutare tutti coloro che considera fratelli e che per un motivo o per un altro hanno grosse difficoltà a tirare avanti. È questo Amore puro, che non aspetta ricompense e di cui si parla poco perché non fa notizia, che salverà il mondo e porterà l’umanità verso la sua salvezza”.

Kandinsky→Cage: Musica e Spirituale nell’Arte
Il fratello Daniele Urlotti del Centro di Studi Teosofici di Reggio Emilia ha fatto dono alla biblioteca della sede di Vicenza bel catalogo della mostra “Kandinsky→Cage: Musica e Spirituale nell’Arte” che si è svolta a Palazzo Magnani di Reggio Emilia dall’11 novembre 2017 al 25 febbraio 2018.
Il testo è di notevole interesse anche per i numerosi riferimenti alla Teosofia e alla Società Teosofica.
La mostra ha voluto coniugare arte e musica, da Kandinsky a Cage.
Le nozioni di interiorità e spiritualità sono state indagate come temi aperti, capaci di raccogliere molte suggestioni.
Afferma la curatrice Martina Mazzotta: “A partire dalla fine dell’Ottocento, e poi fino ai giorni nostri, si può individuare un filo rosso che pone la musica in connessione con gli sviluppi dell’arte moderna e contemporanea. Non vi è artista che non si sia confrontato con l’immaterialità dell’arte-sorella, con la sua sovrana indipendenza dal mondo del visibile e dalle finalità riproduttive”.
Il catalogo riflette la ricchezza dei lavori esposti nella mostra, a partire dai preziosi bozzetti di opere di Richard Wagner (dell’Archivio Ricordi di Milano), la “Fantasia di Brahms” di Max Klinger e una serie di Lubok.
Wassily Kandinsky era presente a Reggio Emilia con oltre cinquanta opere – dipinti, acquerelli, grafiche – provenienti da musei e collezioni private, tra le quali spiccavano quelle di carattere eminentemente musicale, come gli acquerelli dipinti per gli spettacoli teatrali (del Centro Pompidou di Parigi) e per “Quadri di un’Esposizione” sulla musica di Mussorgskij (della collezione universitaria del Castello di Wahn, Colonia).
Dal confronto dialettico con un musicista e artista grande come Constantin Čiurlionis, rappresentato in mostra da opere e spartiti provenienti dall’omonimo museo lituano di Kaunas, nonché dalle suggestioni della musica atonale di Arnold Schöenberg (poi maestro di Cage), celebrato a Palazzo Magnani come pittore con una straordinaria selezione di dipinti del Schöenberg Center di Vienna, Kandinsky giunge intorno al 1910 all’astrattismo spirituale e apre la via al suono interiore dei segni e dei colori, alla continua ascesa verso la libertà della materia. Le espressioni artistiche, ricondotte all’unità del soggetto e al suo ruolo di artefice, spostano l’attenzione sull’interiorità, su quello che Kandinsky chiama das Geistige in der Kunst (lo spirituale nell’arte).
http://www.skira.net/books/kandinsky-cage

Verba manent – Conversazioni nel tempo e nello spazio
È questo il titolo dell’ultimo libro di Daniele Zangari, pubblicato da Laruffa Editore di Reggio Calabria.
È un testo che nasce dal desiderio dell’autore di raccogliere una serie di conversazioni tenute nel corso di un lungo arco di tempo.
Vari sono i temi trattati, che riguardano in primis quella che l’autore, Presidente del Gruppo Teosofico di Reggio Calabria, definisce la Scienza Sacra, che è alla base della visione in senso tradizionale della sua concezione della vita e del mondo. Non vengono poi trascurati argomenti che toccano l’economia, la politica, la storia e la filosofia.
Il libro contiene anche aforismi e riflessioni, da cui traiamo le seguenti parole: “Vivere nel modo più alto per elevare la propria interiorità. Vivere è un atto di fiducia”.

Dai gruppi

Sul sito web della S.T.I. le attività dei Gruppi e dei Centri
Le attività dei Gruppi e dei Centri della Società Teosofica Italiana sono presentate, giorno per giorno, su internet e sono consultabili collegandosi al sito della S.T.I. all’indirizzo: www.teosofica.org
Aprendo la sezione “Eventi e Convegni” è possibile registrarsi accedendo così all’elenco delle riunioni e delle conferenze organizzate nelle varie località.

Elezioni a Trieste
Il 10 giugno scorso il Gruppo Teosofico “E. Bratina” di Trieste ha provveduto al rinnovo delle cariche sociali.
All’unanimità il fratello Diego Fayenz è stato riconfermato quale Presidente, così pure il Direttivo uscente, che è così composto: Galdino Paclich e Vincenzo Cerceo Vice-Presidenti; Michele Fayenz Tesoriere; Lucia Pettarini Segretaria; Santo Angelini Vice-Segretario e Davide Melon Consigliere.
Al Fratello Diego e a tutti i componenti del Consiglio Direttivo va il nostro augurio di proficuo e fraterno lavoro.

Ottobre 2019

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Un patto con la Terra e per la Terra
A. Girardi 1

Perché serviamo?
T. Boyd 2

Mettere in pratica la gentilezza amorevole
E. Adalsteinsson 6

Rigidità-flessibilità-rispetto delle leggi nelle Lettere dei Mahatma
D. Fayenz 9

Il Sovrareale, il Futurismo e Boccioni
R. Floreani 14

Riflessioni sulla Pragmatica della Comunicazione
G. Ricci 19

Amleto in musica
P. Rosati 24

Un’interessante convergenza di intuizione e pensiero
M. Bozzola 28

Dalle vibrazioni musicali, all’uso della parola, ai Mantra
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Ordine Teosofico di Servizio
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Fondata la Adyar Theosophical Academy
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36

Dai Gruppi
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Un patto con la Terra e per la Terra

Il susseguirsi nel tempo delle culture umane ha evidenziato differenti rapporti fra le comunità e la natura, rappresentata simbolicamente nella sua totalità da Madre Terra. Alcune culture si sono mantenute rispettose verso l’insieme degli elementi che rendono possibile la vita nel pianeta, altre hanno affermato una presunta superiorità dell’essere umano rispetto agli altri regni e una sorta di diritto allo sfruttamento e alla distruzione del regno minerale, di quello vegetale e di quello animale. E – quel che è più grave - spesso non sulla base della necessità di soddisfare i bisogni primari di sopravvivenza quanto piuttosto per inseguire inutili e costosi standard artificiali. Quest’ultimo è il modello adottato dall’Occidente, diffusosi poi su scala globale, con le evidenti conseguenze negative sul clima, sulle risorse naturali, sulle relazioni fra gli esseri umani.
Non si tratta qui di sostenere un ingenuo ritorno a un mondo idilliaco, probabilmente mai esistito negli ultimi millenni, quanto piuttosto di comprendere innanzitutto come i comportamenti umani siano in stretta relazione sia fra di loro sia con la natura. Se la direzione inequivocabile di oggi è verso la distruzione del pianeta urge una presa di coscienza che consenta di ristabilire un patto di mutuo rispetto e di armonia con la Terra e per la Terra, patto che avrebbe come non secondaria conseguenza lo stabilirsi di più corrette relazioni fra gli esseri umani.
Non saranno la politica e l’economia o lo sviluppo delle tecnologie a garantire tutto questo, ma una presa di coscienza di tipo etico e spirituale.
L’etica può evidenziare la fondamentale importanza dell’azione a beneficio di tutti gli esseri e ciò anche grazie alla comprensione della legge del karma che ci fa comprendere come ogni parte della manifestazione sia, a livello cosmico, in relazione con tutte le altre.
L’approccio spirituale alla vita, basato anche sulla consapevolezza che spirito e materia formano un tutt’uno e non sono separati “in sé e per sé”, può consentire di andare oltre alla percezione dei sensi, scoprendo una realtà molto più complessa e variegata nonché ricca di possibilità evolutive.
In ultima analisi queste sono prese di coscienza che appartengono in pieno all’essere umano, solo che egli voglia andare oltre alla limitata dimensione del piccolo “io”.
Molte tradizioni connotano, attraverso il concetto di Kali Yuga, la difficoltà della presente fase dell’umanità, ma ci dicono che anche in epoca di Kali Yuga ci sono grandi possibilità evolutive.
Il compito per gli uomini di buona volontà è oggi quello di tenere accesa la fiamma della consapevolezza e di sperimentare personalmente un cambiamento nella coscienza che si basi sulla Fratellanza Universale senza distinzioni, su un approccio culturale di tipo olistico, sulla pratica del quadrinomio teosofico basato su osservazione, maieutica, meditazione e servizio.
Il teosofo Bernardino del Boca, fondatore del Villaggio Verde di Cavallirio, affermava che lo sviluppo positivo di questo luogo, ispirato al principio di vivere per essere e non per avere, sarebbe stato correlato a un “patto” fra gli abitanti e la terra. Come a dire che l’essere umano, immerso in una manifestazione ricca di doni e di risorse, ha la possibilità di stabilire un armonico rapporto con la Natura, che rappresenta l’Universo intero e che incarna le sue leggi.
Nel qui e ora possiamo ripetere con Jinarajadasa: “La sostanza – non l’ombra, / I fatti – non le apparenze; / L’oggetto – non l’immagine; / La vita – non il sogno; / La causa – non la sequenza, / L’amore – non il desiderio; / Il cerchio – non il segmento; / La fiamma - non ciò che riluce; / Non attendere né sperare, / Solo vedere; / Mai diventare, / Solo ESSERE!”.
Nell’incedere del giorno, lungo il sentiero, l’azzurro dei fiori della cicoria selvatica trascolorava nel violetto: c’è sempre davanti ai nostri occhi un luogo d’incontro fra questa e l’altra realtà.

Antonio Girardi

Segnalazioni

Numero di telefono della Segreteria Generale della S.T.I.
Informiamo i Lettori che il numero telefonico della Segreteria Generale è il seguente: 0444-962921. Il numero 0444 561244 è stato soppresso.

Secondo seminario sul tema: "Dall'uomo creato all'uomo creatore"
Domenica 20 ottobre, presso il Forte di Bard (Aosta,) si terrà la seconda edizione del seminario “Dall'uomo creato all'uomo creatore”.
Interverranno come relatori Paola Amail (Presidente del Gruppo Teosofico Valdostano) che darà il via alla giornata, Rossana Beccarelli (per molti anni direttore sanitario dell'ospedale oncologico S. Giovanni di Torino), Salvatore Brizzi, scrittore, Paola Botta Beltramo, Presidente del Gruppo Teosofico Biellese, Stefano Candela, filosofo, e infine Giulietta Bandiera, giornalista e scrittrice. Per il programma di dettaglio: https://www.teosofica.org/all/Forte_di_Bard.pdf

Appuntamenti a Casa Anatta - Teosofia e Monte Verità
Il Monte Verità ad Ascona (Svizzera) rappresenta da sempre un polo magnetico di convergenza di idee, tendenze, sperimentazioni e personaggi storici.
La colonia alternativa e vegetariana d'inizio Novecento segnò la nascita del mito del Monte Verità, con la presenza di artisti, anarchici, filosofi e pensatori, come pure di ospiti illustri tra i quali Hermann Hesse.
Oggi quella sperimentazione, grazie alla collaborazione con il Politecnico federale di Zurigo, è diventata un Centro congressuale e culturale.
In quest’ambito, Andrea Biasca-Caroni, Agente Presidenziale della Società Teosofica Svizzera e Presidente del Centro Studi Teosofici “Fraternitas” di Ascona, il 25 giugno scorso ha tenuto una relazione sulle origini e la storia della Società Teosofica, con particolare riferimento alla nascita della comunità di Monte Verità e ai teosofi che vi hanno soggiornato.

Lettere dei Mahatma ad A.P. Sinnett
Segnaliamo a tutti gli studiosi di Teosofia interessati alla lettura delle “Lettere dei Mahatma ad A.P. Sinnett” che è ora possibile avvicinarsi da un nuovo punto di vista a questo testo fondamentale della nostra letteratura. Le Lettere sono infatti tradizionalmente state pubblicate secondo l'ordine stabilito dal curatore della prima edizione del 1923, A.T. Barker, il quale decise di presentarle in base a un ordine che privilegiava l'analogia di contenuto all'interno di gruppi tematici.
Nel 1993 un teosofo delle Filippine, Vicente Hao Chin, le ha però riorganizzate tutte secondo l'ordine cronologico in cui esse furono recapitate ai loro destinatari, curando una propria edizione della raccolta. Questa sistemazione rende più comprensibili le “Lettere”, i quesiti in esse contenuti e le circostanze che le hanno ispirate e nelle quali sono state compilate.
Chi volesse leggerle (o rileggerle) seguendo tale ordine cronologico è quindi invitato a utilizzare il percorso qui indicato: collegarsi al sito Internet https://theosophy.wiki (basta scrivere “theosophy.wiki” nella barra di ricerca del browser) > scegliere la versione in italiano sotto al fiore di loto > cliccare su “Lettere dei Mahatma a A.P. Sinnett” al centro della pagina nel riquadro destra > selezionare il numero 7 “La questione della doppia numerazione” nel riquadro azzurro con l'indice > infine cliccare su “numerazione di A.T. Barker e numerazione cronologica a confronto”.
Tale percorso permetterà allo studioso di consultare lo schema in cui i numeri delle lettere secondo l'ordine di A.T. Baker sono affiancati dai numeri in ordine cronologico.
Buona lettura e buono studio a tutti!

Il Tibet, il Dalai Lama e il futuro del Buddhismo Mahayana
La presenza cinese nel Tibet, ormai consolidatasi ad oltre sessant’anni dall’invasione che ha causato la morte di un considerevole numero di tibetani e la fuga all’estero di molti di loro, si fa sempre più forte e pervasiva, nella sostanziale indifferenza dei Paesi Occidentali, attenti a non entrare in conflitto con la potente Repubblica Popolare Cinese. Le tradizioni culturali del Tibet corrono il rischio di scomparire poco a poco e la stessa Tradizione del Buddhismo Mahayana subisce costanti tentativi per creare una frattura fra il Dalai Lama e tutte le eminenti personalità che hanno dovuto abbandonare il Tibet e la parte di gerarchia che vi è rimasta o che vi è nata sotto la dominazione cinese.
Singolare è anche il tentativo cinese di entrare nella questione della successione dell’attuale Dalai Lama, sottolineando la necessità che il prossimo goda del riconoscimento del governo cinese.
Tenzin Gyatso, il XIV Dalai Lama, salito al trono quando aveva 5 anni e fuggito dal Tibet nel 1959, ha avuto una straordinaria importanza non solo nella diffusione della filosofia buddhista mahayana in Occidente e in tutto il mondo ma anche per aver saputo aprire un dialogo costruttivo fra il buddhismo e le altre religioni nonché fra lo stesso e la scienza. Con coraggio ha rinunciato alla carica politica di Capo del Governo Tibetano in esilio, separando l’aspetto religioso da quello politico.
Alcune sue affermazioni, come quella che il XV Dalai Lama potrebbe incarnarsi in Occidente, oppure che potrebbe essere donna, o, anche, che potrebbe incarnarsi in alcune persone diverse, testimoniano la sua apertura mentale ma anche il tentativo di prevenire il tentativo cinese di mettere le mani sulla carica simbolo della Tradizione del Buddhismo Mahayana.
Il tutto avviene senza che Tenzin Gyatso interrompa la sua azione a beneficio di tutti gli esseri e della diffusione del Dharma. Uomo del dialogo e capace di profonda comprensione degli altri, continua così a rappresentare un esempio positivo, che va ben oltre la stessa tradizione che rappresenta, incarnando universalmente le grandi potenzialità umane.

Un cristiano in Vaticano.
Papa Francesco non perde occasione per portare l’attenzione della comunità cattolica sui grandi temi del messaggio evangelico, a partire dall’amore per il prossimo e per gli ultimi.
Facendo questo dà forza e luce a quella che è l’essenza del cristianesimo e del suo rivoluzionario approccio all’altro da sé.
Il tema dell’accoglienza dei migranti è la cartina di tornasole che marca l’acuta differenza fra chi presta attenzione alle indicazioni del Papa e chi invece si rifugia nell’indifferenza. La proposta di Bergoglio, tesa a far sì che ogni parrocchia adottasse una famiglia di migranti e li aiutasse a integrarsi nella realtà sociale, ha avuto poco successo ed ha attirato critiche, marcando in maniera evidente le fratture che caratterizzano il mondo cattolico. Si trattava invece di un’ottima proposta: l’accoglienza diffusa e integrata con le comunità locali è una strada positiva da percorrere nella via verso l’integrazione. E questa impostazione dovrebbe caratterizzare anche l’azione dello Stato e della società civile.
In un momento in cui la cultura separativa urla le sue povere ragioni è importante che l’intelligenza ed il buon senso caratterizzino l’analisi dei problemi; ciò al fine di risolverli e non di farli esplodere.

Futurismo!
Questo è il titolo della mostra il Palazzo Blu di Pisa ospiterà dall’11 ottobre 2019 al 9 febbraio 2020. La mostra, curata da Ada Masoero, consentirà di ammirare oltre cento opere dei maestri del Futurismo, in maggioranza dipinti ma con una significativa presenza di disegni, progetti ed oggetti d’arte provenienti da importanti collezioni pubbliche e private.
Tra gli artisti presenti Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla, Gino Severini e Depero.
Un aspetto originale della mostra è quello di fornire una rilettura delle opere futuriste alla luce dei manifesti che le hanno accompagnate. La curatrice Ada Masoero sottolinea in una dichiarazione a “La Lettura” del Corriere della Sera che “La rassegna si propone per la prima volta di provare come i più grandi fra gli artisti futuristi seppero rimanere fedeli alle riflessioni teoriche enunciate nei manifesti, traducendole in immagini dirompenti, innovative e straordinariamente felici sul piano artistico”.
Il Futurismo, movimento di straordinaria vitalità a servizio della modernità non è stato privo di eccessi e contraddizioni (si pensi a talune esaltazioni della guerra e dell’autoritarismo) ma ha saputo esprimere complessivamente alti livelli di espressione artistica e di riflessione filosofica. Senza trascurare talune simpatie teosofiche di alcuni dei suoi maggiori rappresentanti.

Che fine hanno fatto le notizie positive?
Uno degli esercizi esistenziali oggi più impegnativi è quello di trovare delle notizie positive sfogliando i giornali o guardando la TV. Anche nel mondo del web è la stessa cosa. Pare quasi che le negatività abbiano un maggior potere di attrazione e questo la dice lunga sull’attuale stato di confusione in cui si dibatte gran parte dell’umanità.
Ma qualche tentativo di reazione c’è. Il quotidiano “La Repubblica” ha recentemente introdotto una rubrica, curata da Gabriele Romagnoli, denominata “La prima cosa bella” e da tempo “Il Corriere”, grazie a Gramellini, ha un inserto settimanale dedicato alle iniziative positive e di solidarietà.
Sono tentativi, ancora timidi, per “rovesciare” un approccio che rischia di caricare di forme pensiero negative i singoli e le collettività.
Talora, anche nelle tragicità, troviamo il seme del Buono. Una mamma, Marilou Reyes, muore cadendo dal IV piano mentre sta lavando dei vetri; si scopre che era stata una manager di valore nelle Filippine e che era in Italia per lavorare a beneficio dei figli e dei loro studi.
E poi c’è il caso di Glory Obibo, una giovane profuga nigeriana, recentemente scomparsa, che ha preferito rinunciare a parte delle cure chemioterapeutiche per non compromettere la salute della bambina che portava in grembo, frutto del suo amore con il compagno veneto con cui aveva creato una famiglia.
Sono episodi tragici ma che ci mostrano come l’amore sia incessantemente all’opera dandoci fiducia nel presente e speranza nel futuro.

Centri Teosofici nel mondo
Nel mondo esistono tutta una serie di Centri Teosofici, ciascuno con le proprie caratteristiche, ma tutti aperti a coloro che desiderano, attraverso la partecipazione ad attività mirate, contribuire alla propria evoluzione spirituale e umana.
Fra questi (sono 14!) spicca Adyar, la sede del Quartier Generale della Società Teosofica. In India c’è anche un centro alle pendici dell’Himalaya, quello di Bhowali.
Dal punto di vista numerico gli Stati Uniti fanno la parte del leone, con cinque centri; in Australia ve ne sono due. Uno ciascuno invece in Olanda, Finlandia, Brasile, Ucraina, Argentina.
Sono tutti luoghi di studio, introspezione e meditazione, ma sono anche luoghi di speranza e di sviluppo di un nuovo piano di coscienza e della Fratellanza Universale senza distinzioni.
Link: https://www.teosofica.org/it/sedi/centri-teosofici-internazionali/,605

Kalu Rinpoche in Italia
Kalu Rinpoche sarà in Italia, a Vicenza, dal 30 novembre al 1° dicembre prossimi per un seminario di due giorni dedicato agli Insegnamenti sulla Meditazione, tratti da un testo del precedente Kalu Rinpoche.
L’eccezionale evento è organizzato dal Kagyu Samye Dzong Vicenza, in collaborazione con la Società Teosofica Italiana.
Kyabje Kalu Rinpoche è nato a Darjeeling nel 1990 ed è stato riconosciuto come il 2° Kalu Rinpoche dal Dalai Lama, da H.H. Tai Situpa e da molti altri grandi maestri della tradizione tibetana.
Per ulteriori informazioni rivolgersi alla Segreteria Generale della S.T.I.: sti@teosofica.org, tel. 0444 962921.

L’Amazzonia brucia non per caso
Segnaliamo l’articolo del prof. Roberto Fantini sul disastro ecologico dell’Amazzonia, sulle sue cause e su quanto tutti noi possiamo fare prima che tutto ciò diventi irreversibile.
Il tema dell’ecologia e del rispetto dell’ambiente e di tutta la manifestazione è di grande importanza e passa per quell’indispensabile “patto con la Terra” che l’intera umanità deve fare non solo per garantirsi un futuro ma per sviluppare la propria coscienza.
Un’ecologia dunque non figlia della paura, bensì dell’amore.
http://www.flipnews.org/component/k2/l-amazzonia-non-brucia-per-caso-e-se-smettessimo-di-mangiare-carne.html

Recensioni

I miei martedì col professore
Il libro di Mitch Albom “I miei martedì col professore” continua a riscuotere un grande interesse, sfiorando ormai il numero di venti edizioni in italiano.
È la storia dell’incontro di un giovane studente universitario con un professore, Morrie Schwartz, che lo influenzerà positivamente fino alla laurea, non soltanto per la conoscenza trasferita ma anche per la saggezza condivisa.
Come spesso capita, studente e professore si perdono di vista per molti anni per poi ritrovarsi, il professore nella fase finale della sua vita, ammalatosi di SLA ma straordinariamente vivo sul piano della ricerca e delle relazioni; il giovane divenuto un giornalista di successo, con una vita dedicata esclusivamente al lavoro.
Il nuovo incontro li porta così a trascorrere insieme quattordici martedì proprio negli ultimi mesi di vita di Morrie Schwartz.
Sarà l’ultima lezione, la più importante di tutte, quella sulla vita.
Il libro di Mitch Albom declina via via molti e diversi aspetti, che hanno nella morte (che è vita) e nell’amore i fari luminosi di un vivere dominato dalla tensione degli opposti: “la vita è una sorta di tiro alla fune. Vorresti fare una cosa, ma sei costretto a fare qualcos’altro. Qualcosa ti fa male, eppure tu dici che non dovrebbe. Prendi per scontate alcune cose, pur sapendo che non c’è nulla di scontato. La tensione degli opposti, come in un elastico che si tira. E quasi sempre stiamo da qualche parte nel mezzo: sembra un incontro di pugilato, commento io. Già, un incontro di pugilato, ride lui. Ecco, potresti proprio descrivere la vita così. Chi vince, domando io? Chi vince? Mi sorride e gli si formano le rughe intorno agli occhi, gli si scoprono i denti storti. Vince l’amore. L’amore vince sempre”.

Sul palcoscenico della vita
È questo il titolo del libro scritto dal fratello Gino Mazzilli e pubblicato dalla casa editrice Albatros. È un’opera autobiografica ma non solo, che testimonia anche il suo impegno sul piano del servizio a favore dell’umanità.
Scrive Mazzilli: “L’uomo deve vincere le sue passioni e il suo egoismo, deve mettere da parte il proprio orgoglio e la propria tendenza all’accaparramento e riscoprire la sua origine divina. La natura umana è fondamentalmente buona e una moltitudine di gente in tutte le parti del mondo senza distinzione di razza, di religione o di appartenenza politica, opera in silenzio per aiutare tutti coloro che considera fratelli e che per un motivo o per un altro hanno grosse difficoltà a tirare avanti. È questo Amore puro, che non aspetta ricompense e di cui si parla poco perché non fa notizia, che salverà il mondo e porterà l’umanità verso la sua salvezza”.

Kandinsky→Cage: Musica e Spirituale nell’Arte
Il fratello Daniele Urlotti del Centro di Studi Teosofici di Reggio Emilia ha fatto dono alla biblioteca della sede di Vicenza bel catalogo della mostra “Kandinsky→Cage: Musica e Spirituale nell’Arte” che si è svolta a Palazzo Magnani di Reggio Emilia dall’11 novembre 2017 al 25 febbraio 2018.
Il testo è di notevole interesse anche per i numerosi riferimenti alla Teosofia e alla Società Teosofica.
La mostra ha voluto coniugare arte e musica, da Kandinsky a Cage.
Le nozioni di interiorità e spiritualità sono state indagate come temi aperti, capaci di raccogliere molte suggestioni.
Afferma la curatrice Martina Mazzotta: “A partire dalla fine dell’Ottocento, e poi fino ai giorni nostri, si può individuare un filo rosso che pone la musica in connessione con gli sviluppi dell’arte moderna e contemporanea. Non vi è artista che non si sia confrontato con l’immaterialità dell’arte-sorella, con la sua sovrana indipendenza dal mondo del visibile e dalle finalità riproduttive”.
Il catalogo riflette la ricchezza dei lavori esposti nella mostra, a partire dai preziosi bozzetti di opere di Richard Wagner (dell’Archivio Ricordi di Milano), la “Fantasia di Brahms” di Max Klinger e una serie di Lubok.
Wassily Kandinsky era presente a Reggio Emilia con oltre cinquanta opere – dipinti, acquerelli, grafiche – provenienti da musei e collezioni private, tra le quali spiccavano quelle di carattere eminentemente musicale, come gli acquerelli dipinti per gli spettacoli teatrali (del Centro Pompidou di Parigi) e per “Quadri di un’Esposizione” sulla musica di Mussorgskij (della collezione universitaria del Castello di Wahn, Colonia).
Dal confronto dialettico con un musicista e artista grande come Constantin Čiurlionis, rappresentato in mostra da opere e spartiti provenienti dall’omonimo museo lituano di Kaunas, nonché dalle suggestioni della musica atonale di Arnold Schöenberg (poi maestro di Cage), celebrato a Palazzo Magnani come pittore con una straordinaria selezione di dipinti del Schöenberg Center di Vienna, Kandinsky giunge intorno al 1910 all’astrattismo spirituale e apre la via al suono interiore dei segni e dei colori, alla continua ascesa verso la libertà della materia. Le espressioni artistiche, ricondotte all’unità del soggetto e al suo ruolo di artefice, spostano l’attenzione sull’interiorità, su quello che Kandinsky chiama das Geistige in der Kunst (lo spirituale nell’arte).
http://www.skira.net/books/kandinsky-cage

Verba manent – Conversazioni nel tempo e nello spazio
È questo il titolo dell’ultimo libro di Daniele Zangari, pubblicato da Laruffa Editore di Reggio Calabria.
È un testo che nasce dal desiderio dell’autore di raccogliere una serie di conversazioni tenute nel corso di un lungo arco di tempo.
Vari sono i temi trattati, che riguardano in primis quella che l’autore, Presidente del Gruppo Teosofico di Reggio Calabria, definisce la Scienza Sacra, che è alla base della visione in senso tradizionale della sua concezione della vita e del mondo. Non vengono poi trascurati argomenti che toccano l’economia, la politica, la storia e la filosofia.
Il libro contiene anche aforismi e riflessioni, da cui traiamo le seguenti parole: “Vivere nel modo più alto per elevare la propria interiorità. Vivere è un atto di fiducia”.

Dai gruppi

Sul sito web della S.T.I. le attività dei Gruppi e dei Centri
Le attività dei Gruppi e dei Centri della Società Teosofica Italiana sono presentate, giorno per giorno, su internet e sono consultabili collegandosi al sito della S.T.I. all’indirizzo: www.teosofica.org
Aprendo la sezione “Eventi e Convegni” è possibile registrarsi accedendo così all’elenco delle riunioni e delle conferenze organizzate nelle varie località.

Elezioni a Trieste
Il 10 giugno scorso il Gruppo Teosofico “E. Bratina” di Trieste ha provveduto al rinnovo delle cariche sociali.
All’unanimità il fratello Diego Fayenz è stato riconfermato quale Presidente, così pure il Direttivo uscente, che è così composto: Galdino Paclich e Vincenzo Cerceo Vice-Presidenti; Michele Fayenz Tesoriere; Lucia Pettarini Segretaria; Santo Angelini Vice-Segretario e Davide Melon Consigliere.
Al Fratello Diego e a tutti i componenti del Consiglio Direttivo va il nostro augurio di proficuo e fraterno lavoro.