Luglio - agosto 2021

Anno LXXVII - N.7-8
Cover luglio-agosto 2021

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Area riservata

Il vento della vita
A. Girardi 1

La natura del cambiamento
R. Burnier 2

Il concetto di Dio in Teosofia – parte seconda
A. Anderson 7

Noi e il pianeta: alcune riflessioni
G. Ricci 11

Le piccole cose…
W. Emmett Small 17

Alexandra David-Néel: una donna da ricordare
D. Fayenz 19

Sul sentiero di mattoni gialli. Una metafora del pellegrinaggio verso l’autocoscienza
P. Conte 24

Morte come rinascita: una prospettiva teosofica
L. Celano 31

Cabala e Matematica
V. Cerceo 35

Unità di strada
M. Lugarà 36

Pagine dalla letteratura teosofica
38

Testi per l’intuizione [LXIV]
39

Fondamenti di filosofia esoterica dagli scritti di H.P. Blavatsky – novità editoriale E.T.I.
41

Segnalazioni
42

Recensioni
43

Dai Gruppi
46

Al di là del velo
46

Il vento della vita

Il 18 febbraio scorso, dopo un viaggio di 470 milioni di chilometri durato 203 giorni, il rover Perseverance della NASA ha raggiunto il pianeta Marte. Le prime immagini ci hanno aperto le porte a una realtà davvero tutta da esplorare.
Lo spazio interplanetario si va restringendo e l’essere umano proietta in queste conquiste la sua complessità, fatta di sogni e di aspirazioni, di fervore scientifico e di sviluppo tecnologico, ma anche di calcolo politico-economico e di desiderio di supremazia.
Nelle grandi cose come nelle piccole, negli eventi sociali e nella psicologia e nell’azione individuale troviamo il riflesso dello stato della coscienza, individuale e collettiva. “Come in alto così in basso” recita la Tavola Smeraldina.
Gli sparsi frammenti del vivere contengono il portato dell’evoluzione umana ma anche il frutto – positivo o negativo – delle esperienze, che spesso si colorano di paure e di ansie, di egoismi e, soprattutto, di ignoranza.
Il tentativo di superare questa situazione, pur ispirato dalle migliori intenzioni, spesso è destinato al fallimento, perché condizionato dall’enfasi che viene data al passato quale causa di ogni cosa e al futuro come eldorado e soluzione di tutti i problemi.
Ciò a scapito del presente che, solo, rappresenta le possibilità dell’Opera. Ma come raggiungere l’armonia e la serenità interiori con un fardello esistenziale così ricco di ansie e preoccupazioni?
La risposta sta innanzi tutto nella capacità di aprirci al messaggio del cuore, nel comprendere quale sia la possibilità che la vita ci offre oltre il peso dell’esperienza. Senza trascurare l’andare oltre all’identificazione col piccolo io della personalità. Per certi versi la nostra esistenza è come un collage e la nostra libertà si riflette nella sua composizione. Se sulla scena del mondo il copione è stato scritto dall’autore (il karma), a ciascuno spetta la libertà di decidere come recitare la propria parte. Senza dimenticare che l’attore e il personaggio sono due aspetti diversi di un insieme e che entrambi evolvono, ma in modo diverso.
Fondamentale è che l’attore non si identifichi con il personaggio ma ricordi il suo collegamento con il mondo degli archetipi e, soprattutto, la sua capacità di intuizione.
A monte c’è una scelta da fare, quella che si riflette nel passo de La Voce del Silenzio, preziosa trascrizione di Helena Petrovna Blavatsky, che recita: “Cerca i Sentieri, o Lanu, sia puro il tuo cuore prima di incominciare il viaggio. Prima di muovere un passo, impara a distinguere il vero dal falso, l’effimero dall’imperituro. Sopra tutto impara a distinguere la scienza del cervello dalla Sapienza dell’Anima, la dottrina dell’occhio da quella del cuore”.
Per favorire questo processo, preziosa può risultare un’attenta osservazione, priva di giudizi separativi e legata a un atto di volontà che ci porti oltre all’identificazione con quello che potremmo definire il nostro curriculum, in grado sì di elencare esperienze e competenze ma inadatto a contenere il respiro dell’anima e i nostri sogni.
L’osservazione è in grado di farci comprendere il valore dell’azione (la paura paralizza), la forza della parola (intesa come verbo) come potenza espressiva e la presenza del “vento della vita” che soffia incessantemente per diradare le vecchie forme e per portare nel nuovo, il bello, il buono e il vero. È un soffio che spegne progressivamente le voci della mente le quali descrivono, classificano, misurano, giudicano, filtrano. Poi, finalmente, solo il silenzio e, nel silenzio, quell’intuizione che è amore.

Antonio Girardi

Segnalazioni

Iniziative dell’Ordine Teosofico di Servizio nel 2021
La situazione che si è venuta a creare in tutto il mondo, per effetto dell’epidemia del Covid 19, dà ancor più significato a quanto l’Ordine Teosofico di Servizio sta realizzando sia a livello internazionale sia italiano. Siamo tutti consapevoli che qualsiasi intervento, indipendentemente dal luogo dove viene effettuato e dai destinatari, riverbera la sua luce positiva su tutta l’umanità.
L’O.T.S. Italia in questi anni, grazie alla generosità di tante persone e con il convinto sostegno della Segreteria Generale della S.T.I., ha potuto realizzare molti e importanti progetti, via via illustrati nella Rivista Italiana di Teosofia, nel sito della S.T.I. e attraverso i canali social.
Con uno sguardo al 2021 elenchiamo di seguito i principali interventi: a) Ambulatorio pediatrico per i bimbi siriani nel campo profughi di Bab el Salam; b) Azioni a sostegno dei bambini rom in un campo nomadi del Veneto; c) Sostegno a due Qandeel School in Pakistan (scuole primarie che applicano i principi teosofici e il metodo Montessori); d) Sostegno alle Scuole Olcott di Adyar; e) Sostegno al progetto dell’O.T.S. dello Stato dell’Orissa in India per garantire lo studio universitario a giovani donne provenienti dagli strati più umili della popolazione; f) Progetto carcerati; g) Sostegno al Social Welfare Centre di Adyar; h) progetto “Quando l’universo ti strizza l’occhio”; i) Altri progetti.
Per tutte le informazioni sui progetti dell’O.T.S.: https://www.teosofica.org/it/o-t-s/progetti-in-corso/,588

Ritiro silenzioso con Tran-Thi-Kim Dieu - seconda edizione
Stiamo lavorando per rendere possibile la seconda edizione del Ritiro Silenzioso, condotto da Tran-Thi-Kim Dieu. Come date l’ipotesi è quella da venerdì 5 a domenica 7 novembre 2021.
Nel numero di settembre-ottobre della Rivista Italiana di Teosofia saranno pubblicate le informazioni di dettaglio.

FAQ su Teosofia e Società Teosofica
Chi si avvicina alla Teosofia e alla Società Teosofica ha l’esigenza di trovare risposte chiare alle domande che possono sorgere spontaneamente sia sul significato della Teosofia e dei suoi contenuti sia sull’attività della Società Teosofica e sulla sua organizzazione.
Per favorire un’informazione semplice, completa e doverosamente trasparente è stato inserito nel sito una rubrica che riguarda proprio le FAQ, le domande che più frequentemente vengono poste sulla Teosofia e sulla Società Teosofica: https://www.teosofica.org/it/faq/,619
Naturalmente tutto questo non esclude la possibilità di un contatto diretto, che in ambito teosofico è sempre il benvenuto: sti@teosofica.org

Intelligenza e comunicazione del mondo delle piante
Il tema dell’intelligenza del mondo vegetale appassiona da molto tempo non soltanto l’ambito della scienza ma anche quello della cultura in generale e quello della spiritualità in particolare.
Oggi appare evidente che non ci sono dubbi non soltanto sull’intelligenza delle piante ma anche sulla loro capacità di comunicazione sia all’interno del mondo vegetale sia verso l’esterno.
L’emissione di segnali elettrici (a frequenze molto basse) da parte dei vegetali è nota dagli anni Sessanta del ‘900, ma la ricerca ha fatto oggi passi da gigante, come evidenzia il lavoro di un team di scienziati dell’Università di Tel Aviv, che ha dimostrato che le piante emettono segnali sonori quando manca loro l’acqua, se gli viene reciso un gambo o se si sentono attaccate dai parassiti.
Da segnalare che uno dei maggiori esperti mondiali sull’argomento è l’italiano Stefano Mancuso, direttore del laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale dell’Università di Firenze. Intervistato dal Corriere della Sera (che ha dedicato all’argomento dell’intelligenza dei vegetali un ampio spazio nell’inserto Innovazione del 30 aprile) Mancuso ha dichiarato: “Le piante sono esseri cognitivi, hanno memoria, percepiscono il tempo, comunicano fra loro. Le piante sono prive di cervello ma non d’intelligenza”.
La letteratura teosofica testimonia che questa dimensione del mondo vegetale era stata intuita già a fine ‘800 e anche in Italia non sono stati pochi i teosofi che si sono interessati all’argomento. Fra essi una segnalazione particolare merita Edoardo Bratina (1913-1999). E da non dimenticare sono le sperimentazioni, anche esperienziali, sulla musicalità della comunicazione delle piante condotte dalla compianta Laura Silingardi e da Tiziano Franceschi. Senza trascurare, infine, quelle di Paolo Zimerle.

Retrospettiva di Luigi Pericle al MASI di Lugano
Il Museo d’Arte della Svizzera Italiana di Lugano (MASI) ospita, fino a settembre, la prima mostra retrospettiva in Svizzera dedicata a Luigi Pericle (1916-2001), artista enigmatico le cui opere, riscoperte recentemente, sono oggetto di un importante progetto di conservazione, studio e valorizzazione grazie all’Associazione “Archivio Luigi Pericle”, promossa e diretta da Andrea e Greta Biasca Caroni.
Nato a Basilea, ma di origine italiana, Luigi Pericle ha partecipato a un capitolo importante dell’arte del secondo Novecento, esprimendosi attraverso un personale astrattismo informale e tecniche di lavorazione particolari. Nei primi anni Cinquanta si trasferisce con la moglie ad Ascona, attirato dall’aura spirituale del Monte Verità. Dopo un percorso di successo a livello internazionale, in cui sfugge alle classificazioni e si rivela artista professionista tanto quanto illustratore di talento, alla fine del 1965 decide fermamente di uscire dal sistema dell’arte, pur continuando a produrre e a studiare le civiltà del passato, le filosofie e le lingue orientali, la teosofia, l’esoterismo, l’astrologia e le medicine naturali, fonti inesauribili di ispirazione per la sua indagine creativa. Attraverso un’accurata selezione di documenti, dipinti e chine, la mostra ripercorre la ricerca artistica astratta di Pericle dagli anni ‘60 agli anni ‘80, evidenziando lo sviluppo del suo originale linguaggio espressivo. La mostra è realizzata in collaborazione con il Museo di Villa dei Cedri di Bellinzona.
https://www.masilugano.ch/it/1081/luigi-pericle

Il Loto Bianco nel segno di H.P. Blavatsky
L’8 maggio di ogni anno la Società Teosofica ricorda, in tutto il mondo, la figura e l’opera di Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891).
È la ricorrenza del “Loto Bianco”, che quest’anno ha assunto una particolare importanza, a 130 anni dal passaggio oltre il velo della materia della grande pioniera della Teosofia.
H.P. Blavatsky non è stata solo uno dei fondatori della Società Teosofica ma è stata anche colei che, attraverso i suoi scritti, ha messo a disposizione di tutti gli interessati i contenuti della Teosofia.
L’8 maggio 2021 è stato celebrato dalla Società Teosofica Italiana in modo congiunto con la Società Teosofica Ucraina, guidata da Svitlana Gavrylenko, con un evento su Zoom.
Dopo le letture di alcuni brani tratta da “La Luce dell’Asia” di Edwin Arnold, dalla “Bhagavad Gita” e da “La Voce del Silenzio” sono state presentate quattro riflessioni sul tema: “H.P. Blavatsky e la sua eredità nel mondo attuale”. I relatori sono stati: Yulia Shabanova, Natalia Berezanska, Flavia Polignano e Antonio Girardi. Il tutto in russo e in italiano.
Un evento davvero di grande bellezza e intensità, nel segno della Fratellanza Universale senza distinzioni.
Un grazie particolare a David Giuliodori e a Pavel Kovalev per la collaborazione.

Scomparsa Franco Battiato
La scomparsa di Franco Battiato ha riportato prepotentemente l’attenzione su questo musicista di grande talento e con una grande capacità di essere ad un tempo uno sperimentatore ed un poeta.
Versatile, ispirato, coraggioso lascia un patrimonio importante e non solo di tipo musicale (si pensi al film “Attraversando il Bardo”). Le sue canzoni, in cui spesso si intravede l’influenza Sufi e quella di Gurdjieff, continueranno a essere ascoltate per lungo tempo.
A proposito di Gurdjieff, Battiato ebbe a dire: “Da solo, con un’esperienza da autodidatta, avevo scoperto quella che in Occidente si chiama meditazione trascendentale ma nel pensiero di Gurdjieff vidi disegnato perfettamente un sistema che già avevo intuito e frequentato. Esistono tante vie, esistono Santa Teresa e San Francesco; quella di Gurdjieff mi era molto congeniale. Una specie di sufismo applicato all’Occidente, all’interno di una società consumistica”.

Il Museo H.P. Blavatsky di Dnipro
Dnipro (già Ekaterynoslav), in Ucraina, è la città che ha dato i natali a Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), la principale pioniera della Società Teosofica.
E proprio qui, dopo l’individuazione della sua casa natale, un lungo e certosino lavoro di ristrutturazione, compiuto su basi volontarie dai teosofi ucraini e da altri provenienti da vari Paesi, a cominciare dalla Russia, ha consentito di ridare vita all’edificio e di metterlo in grado di ospitare documentazione inerente Blavatsky e la sua famiglia nonché di realizzare eventi e convegni di carattere teosofico.
Un breve video illustra la storia del Blavatsky Museum e la sua realtà attuale: https://www.youtube.com/watch?v=XkikVpP38sA

House of One
In pieno centro a Berlino il 27 maggio 2021 è stato posta la prima pietra di un edificio sacro progettato da ebrei, cristiani e musulmani come nuova chiesa comune per un dialogo tra le religioni, ma anche come forum in cui si incontrano e si discutono le più diverse visioni del mondo.
Sotto il suo tetto, in Petriplatz, nel centro della città medioevale, ci saranno una sinagoga, una chiesa e una moschea. Le porte saranno aperte a tutti, nel segno della libertà e della tolleranza religiosa.
Il progetto non è nato sotto l’egida di grandi istituzioni, associazioni o consigli centrali, ma è stato avviato esclusivamente da tre piccole comunità delle tre diverse fedi religiose. Fin dall’inizio ha convinto e ha ricevuto grandi donazioni dalla Federazione e dallo Stato, ma anche da un gran numero di donatori privati.
E, anche se la casa non sarà costruita fino al 2024/25, ha già un fascino internazionale.

Recensioni

WA - La via giapponese all’armonia
Le varie culture svelano, in un variegato insieme, il sentire dei popoli di cui sono espressione. Questo vale anche per la cultura giapponese che, a fasi alterne, ha suscitato e suscita l’interesse di molti occidentali. Segnaliamo l’interessante volume di Laura Imai Messina “WA – La via giapponese all’armonia”, edito da Vallardi. L’autrice, scrittrice e docente universitaria che vive a Tokyo, attraverso 72 parole (72 come le stagioni giapponesi) riesce a fare ben comprendere l’essenza del Giappone e il suo fascino.
Wa significa armonia ma, come tutte le parole giapponesi, evoca molto di più e fa riferimento a ciò che è mite, moderato, sereno. Wa è un prefisso che, come un sigillo, si applica alle cose e ai concetti e porta a comprendere che la bellezza, la gioia e il senso civile si costruiscono con grande impegno, attraverso il lavoro continuo su se stessi. Wa evidenzia dunque la lezione che ci affida il Giappone: fare le cose con cura e mai a discapito degli altri, perché una felicità sostenibile è un progetto di tutti e mai di uno soltanto.
Numerose le citazioni presenti nel libro di Laura Imai Messina, fra cui una di Banana Yoshimoto, tratta da Ricordi di un vicolo cieco: “In ogni caso la felicità è sempre dietro l’angolo: la felicità arriva all’improvviso, indipendentemente dalla situazione e dalle circostanze, tanto da sembrare spietata… È imprevedibile come lo sono le onde e il tempo. I miracoli sono sempre in attesa, senza far distinzione per nessuno”.

Bulli si diventa
Segnaliamo il testo “Bulli si diventa”, promosso dal Lions Club Marsciano (PG) e curato dal Prof. Gaetano Mollo, già professore ordinario di Filosofia dell’Educazione presso l’Università di Perugia e dal dott. Roberto De Vivo, che ha progettato e realizzato a Perugia un “punto d’ascolto” per le vittime di bullismo.
Il libro riporta un’esperienza didattica sul problema del bullismo, condotta in collaborazione con l’Università di Perugia e con gli studenti della scuola media dell’Istituto omnicomprensivo Salvatorelli-Moneta di Marsciano. È un libro che porta a un inquadramento della problematica ma che cerca anche di comprenderne le cause e di prospettare delle soluzioni.
Osserva il prof. Mollo: “Ci si deve rendere conto che solo mettendo al centro l’attenzione verso i comportamenti e la preoccupazione verso la formazione del carattere morale e sociale, che si può cercare di far sì che un ambiente familiare, scolastico e di animazione non degeneri. Tale degenerazione può produrre varie forme di maleducazione, fonte di soprusi, denigrazioni, offese, violenze, espressioni di tutto ciò che può essere definito, tristemente, come ‘bullismo’”.

La poesia di Alda Merini fra dolore e amore
Quella di Alda Merini (1931-2009) è stata una vita per lunghi tratti di grande sofferenza, basti pensare alle esperienze vissute durante la guerra e ai ricoveri in manicomio; ma la sua vena poetica, autentica e prorompente, le ha consentito di essere una testimone delle proprie esperienze ma anche una poetessa del senza tempo. Oggi più che mai è necessario superare gli aspetti agiografici e soffermarsi sulla sua figura scomoda, sul suo grande coraggio e sulla sua straordinaria ironia.
Dalla Presenza di Orfeo alla raccolta L’altra verità. Diario di una diversa, pubblicato nel 1986, per arrivare a quelle successive al 2000, talora intrise di misticismo, le opere di Alda Merini si segnalano per chiarezza e intensità poetica.
Il 21 marzo scorso avrebbe compiuto 90 anni e il Corriere della Sera ha deciso di far uscire il 30 marzo, nella collana “Grandi donne della storia”, la sua biografia, opera della scrittrice e poetessa Maria Grazia Calandrone. Da segnalare anche l’uscita presso Manni Editore del testo Alda Merini, mia madre, scritto dalla figlia Emanuela Carniti che ricostruisce la figura della madre e la racconta nella dimensione più quotidiana e domestica.
Ricordiamo di seguito i versi della sua poesia Un’armonia mi suona nelle vene: “Un’armonia mi suona nelle vene, / allora simile a Dafne / mi trasmuto in un albero alto, / Apollo, perché tu non mi fermi. / Ma sono una Dafne / accecata dal fumo della follia, / non ho foglie né fiori;
eppure mentre mi trasmigro / nasce profonda la luce / e nella solitudine arborea / volgo una triade di Dei” (da “La Terra Santa”, 1996).

L’Isola delle Beatitudini
Il marchio editoriale Ecumenismo Cosmico Ora ha dato alle stampe in italiano il testo “L’Isola delle Beatitudini” di Padre Anthony Elenjimittam, da quest’ultimo pubblicato in India nel 1964.
L’opera contiene un vasto commento a “La Voce del Silenzio”, trascritta da Helena Petrovna Blavatsky e si conclude con alcune pagine dedicate al tema che dà il titolo all’opera.
L’edizione in italiano è stata curata da Alberto Severi.
I commenti di Padre Anthony Elenjimittam al grande testo della tradizione teosofica sono in grado di creare un vero e proprio ponte fra la spiritualità buddhista, quella dell’induismo e dell’advaita vedanta e quella del cristianesimo.
Scrive Padre Anthony: “Là, nei più profondi recessi della mente, c’è una bellissima Isola di Pace imperturbabile, Gioia genuina, Creatività senza fine. Le onde tempestose del samsara non potranno mai raggiungerci perché quell’Isola galleggiante sul mare della Vita è il Santuario dell’Eterno, il Permanente, il sempre Splendente e il sempre Puro. Là i nostri dolori si esauriscono, là il viaggiatore affaticato riposa in pace…”.

Amicizia
La casa editrice Mursia ha recentemente pubblicato, per la collana Piccole Tracce, la terza edizione del saggio di Claudia Baracchi “Amicizia”, pubblicato per la prima volta nel 2016.
Il volume, dedicato “Agli amici, ovunque”, si apre con una citazione di Epicuro: “L’amicizia danza nel mondo ridestandoci alla felicità” e si conclude con una riflessione su una pagina di Platone in cui il grande filosofo afferma che “gli insegnamenti esoterici non sono dottrine da comunicare a pochi, bensì insegnamenti non comunicabili, non traducibili in discorso: insegnamenti che possono essere appresi soltanto in viva presenza, ovvero per esperienza, necessariamente insieme”. “Pur nel suo linguaggio acuminato, questo passo – conclude Baracchi – è un omaggio alla messa in comune della vita, alla comunità viva che, sola, consente la ricerca. Grazie alla convivenza ogni ricercatore disegna la propria via; ogni ricercatore è la via”.
Fra l’inizio e la fine del saggio ci sono nove capitoli in cui l’amicizia viene declinata nei suoi vari aspetti, collegandoli al pensiero antico, che ha avuto il merito di indovinarne le più ampie implicazioni sia sotto il profilo affettivo sia per quanto riguarda l’aspetto politico.
Affrontare il tema dell’amicizia nell’epoca dei social network è un atto di coraggio e ci ricorda come la relazione amicale comporti fiducia, fedeltà, disponibilità alla condivisione profonda, valori importanti anche per la felicità dell’essere umano.
Scrive Claudia Baracchi: “L’amicizia sorge in seno all’estraneità, rivolgendosi all’esterno: cerca il rapporto non tanto con chi sta vicino, ma con chi viene da lontano. Ancora prima di designare l’approfondimento dell’intimità e della consuetudine, l’amicizia è il nome di un’apertura all’inconsueto”.

AK Poesia per l’Acqua
Il poeta e teosofo romano Claudio Monachesi ha inviato in redazione una bella edizione della sua opera “AK – Poesia per l’Acqua”, arricchita da una serie di suggestive foto scattate da Sara Monachesi, sua figlia.
La combinazione fra poesia e immagini appare davvero felice. Il testo di Monachesi è arricchito anche da una nota sulla poetica e da alcuni pensieri.
Fra i versi proponiamo i seguenti: “Ti sei adattata ad ogni/ contenitore divenendone/ d’identica mutabile forma, / trasparente come l’aria/ solida come la terra/ equa come la semplicità/ assimili sempre te stessa/ all’altro dileguandoti. / Sei il sorriso della terra”.
Fra i pensieri invece questo, del 14 aprile 2018: “Non deve passare un giorno che il Poeta non abbia composto almeno un verso sicché non si possa dire mai che c’è stato un giorno in cui il buio ha preso il sopravvento sulla luce e il caos ha prevalso sull’ordine; ma che il sorriso sia prevalso sulla tristezza e la vita sulla morte”.

Religioni & Media
Mimesis Edizioni ha pubblicato nella collana Eterotopie l’interessante volume “Religioni & Media. Un’introduzione ad alcune problematiche”, a cura di Michele Olzi e Roberto Revello.
Nella prima parte, il libro mette a fuoco le difficoltà insite nel parlare di religione in modo non religioso e approfondisce i concetti di “sacro” e di “religione” aprendoli a una comprensione di tipo laico e scientifico. Spiccano in proposito i due saggi di Roberto Revello (“Parlare di Religione” e “Immaginario sociale, immaginario religioso e immaginario dei media”) e quello di Michele Olzi dedicato a “Il sacro”.
Nella seconda parte il libro approfondisce il tema del rapporto fra media e religioni, avvalendosi anche di specifici casi di studio. Fra i saggi contenuti in questa parte segnaliamo quello di Marco Castagnetto Alessio su “Lo Yoga occidentale e la contemporaneità fra digital cultures, mimesi culturale e capitalizzazione del benessere” e quello di Luca Peyron e Claudio Tarditi su: “Forme simboliche, liturgia e cultura digitale. Note filosofiche e teologiche”.

Cronache Indiane
Carlo Buldrini è un profondo conoscitore dell’India, dove ha vissuto per più di trent’anni. Nel suo libro “Cronache Indiane”, pubblicato da Lindau, con una serie di capitoli avvincenti affronta molti temi che mettono in luce la grande storia millenaria di questo Paese ma anche le sue contraddizioni e la pericolosa ascesa del nazionalismo indù di Narendra Modi.
Di particolare interesse, nel libro, l’intervista di Jiddu Krishnamurti, che alla domanda: “Esiste un limite fra libertà individuale e responsabilità collettiva?”, risponde: “Esiste davvero l’individuo? In ognuno di noi è racchiusa l’intera coscienza dell’umanità. Ognuno di noi è il mondo. Tutti gli uomini hanno in comune la medesima coscienza. Quando si capisce questo diventa impossibile uccidere un altro essere umano”.

Monografie Etnografiche
Questo il titolo dell’ultimo libro dall’antropologo Oscar Torretta pubblicato dalla casa editrice Ledizioni di Milano.
Nel testo viene affrontato un tema di grande attualità, quello della questione identitaria. Le chiavi di lettura offerte dall’autore non sono solo quelle di tipo scientifico e tutta la narrazione si intreccia con la vivezza coinvolgente dell’esperienza. Le realtà descritte e indagate sono profondamente diverse ma tutte degne di massima attenzione, culturale ed umana ad un tempo: dalla Valle d’Aosta, dove risiede l’autore, alla Riserva di Chico Mendes in Acre e alla zona dove vivono gli Enawene-Nawe in Mato Grosso (entrambe in Brasile), per finire a Pagan, la città dai mille templi in Birmania (ora Myanmar).
Il libro di Torretta si chiude con un saggio breve e incisivo dedicato a “Bernardino del Boca, antropologia, animismo e culto dei nat”.
Scrive Oscar Torretta nella premessa: “[Il libro] è rivolto a un pubblico di lettori interessati e curiosi, aventi una discreta seppur relativa familiarità con le varie teorie antropologiche e le etnologie delle popolazioni descritte. Spero possa informare, stimolare e, perché no, provocare”.

L’alito del Drago
Questo il titolo del romanzo firmato da Susanna Abbriata, in collaborazione con il marito Loris Brizio e pubblicato dal Gruppo Albatros - Il Filo di Roma.
Il romanzo racconta, unendo persone reali e figure della tradizione, l’esperienza “di confine” vissuta dalla protagonista che, ferma nelle terre liminali della vita, rivive gli avvenimenti più significativi e ricorda le persone più importanti.
Poi tutto cambia e una trasposizione spazio-temporale costruisce nuovi valori e dona una nuova luce alle logiche che fino allora avevano incanalato gli eventi. Uomini, angeli e demoni concorrono a costruire e rimodellare il destino della protagonista e delle altre figure che, nel divenire del romanzo, acquisiscono importanza e valore, fino alla soluzione che sancisce la superiorità delle logiche del tempo rispetto ai desideri e alle aspettative umane.
Gli autori ricordano, in una pagina che precede l’inizio del romanzo, che “Un drago non è diverso da un aeroplano che vola nel cielo, che ha la stessa profondità e altezza che c’è nei sentimenti che abbiamo descritto, e nel suo volo c’è il passato e il presente”

Angela. Una vita, un amore tra Islam e Cristianesimo
In questo libro, che porta il sottotitolo “Rielaborazioni di esperienze realmente vissute”, le autrici, Jasmine e Fatima (che non svelano la propria identità per non far rischiare il riconoscimento alle loro fonti, narrano una intensa vicenda e lo fanno con delicatezza ma anche con lucido realismo.
La vicenda è quella di Angela, una bella ragazza moderna e realizzata nel lavoro, che trova finalmente l’amore. Ali è bello e affascinante. Ma ciò che in un primo momento è solo luce e felicità ben presto si trasforma in un’esistenza piena di divieti, di regole, di ombre, di sopraffazioni.
Il tema affrontato attraverso la vicenda di Angela è quello della risposta alla domanda sul valore della vita di una donna, costretta a stravolgere le sue convinzioni e la sua vita sociale in nome di una religione che non è la sua.
Angela, in realtà non è persona vera e propria, ma riassume in sé l’esperienza di numerose donne che hanno sposato musulmani osservanti che le hanno costrette a piegarsi ai dettami della loro fede.
Un libro sulla sofferenza di tante donne, che le autrici accompagnano con l’augurio che le donne che soffrono situazioni simili comprendano che la loro dignità è un bene inestimabile. E che non può e non deve essere calpestato.
E questo, naturalmente vale per qualunque tempo, qualunque territorio e qualunque cultura o religione. La dignità umana e la Fratellanza vanno insieme e sono valori insostituibili.

“Faccio Musica” – Ezio Bosso racconta se stesso
È stato recentemente pubblicato, da Edizioni Piemme, il volume “Faccio Musica – Scritti e pensieri sparsi” in cui sono raccolti scritti e parole di Ezio Bosso (1971-2020), il musicista capace di fare amare anche al grande pubblico la musica classica così come quella da lui composta ed eseguita al pianoforte, grazie a una comunicazione appassionata e coinvolgente.
Affetto da una grave patologia neuro-degenerativa non hai mai cessato di “essere” e di darsi generosamente agli altri.
Il volume è curato da Alessia Capelletti.
Di Ezio Bosso ricordiamo una delle sue più belle composizioni (ed esecuzioni), denominata “La Dodicesima Stanza”, nella quale si intravede un collegamento con “Le Stanze di Dzyan”, testo trascritto da Helena Petrovna Blavatsky.

Dai gruppi

Sul sito web della S.T.I. le attività dei Gruppi e dei Centri
Le attività dei Gruppi e dei Centri della Società Teosofica Italiana sono presentate, giorno per giorno, su internet e sono consultabili collegandosi al sito della S.T.I. all’indirizzo: www.teosofica.org
Aprendo la sezione “Eventi e Convegni” è possibile registrarsi accedendo così all’elenco delle riunioni e delle conferenze organizzate nelle varie località.

Chiusura delle attività di alcuni Gruppi e Centri
Segnaliamo la chiusura delle attività del Gruppo Teosofico “Il Veneziano” di Jesolo Lido, fondato dalla Sorella Giuseppina Liguori Fancio il 17 novembre 1985 e del Gruppo Teosofico “Libera Volontà” di Azzano San Paolo di Bergamo, fondato a Zogno dalla Sorella Maria Luisa Donà il 1° agosto 1989.
Anche il Centro di Studi Teosofici “Annie Besant” di Taranto ha concluso le sue attività.
Un grazie di cuore a tutti coloro che in passato si sono impegnati nel servizio a questi due Gruppi e al Centro.
Alcuni dei Soci del Gruppo di Jesolo Lido hanno aderito al Gruppo Teosofico di Venezia. Altri Soci proseguono come Indipendenti.

Nasce a Verona un nuovo Centro di Studi Teosofici
È stato fondato a Verona un nuovo Centro di Studi Teosofici, denominato “Uroboro 2020”. Il Centro nasce per gemmazione da quello di Vicenza.
È stata eletta Segretaria del Centro la Sorella Giuliana Savelli. Al nuovo Centro l’augurio più fervido di un buon lavoro per la Fratellanza Universale senza distinzioni, nel segno del Bello, del Buono e del Vero.

Celebrazione in presenza del 40° anniversario del Gruppo Teosofico “Aurora” di Vicenza e raccolta fondi per l’O.T.S.
Il Gruppo Teosofico “Aurora” di Vicenza si è riunito il 18 giugno per celebrare in presenza il 40° anniversario di fondazione del Gruppo, avvenuta il 7 aprile 1981. L’occasione d’incontro è stata offerta dalla “Pizza Teosofica”, l’annuale ritrovo fraterno che segna la sospensione delle attività del gruppo inaugurando la pausa estiva. L’evento è stato marcato dalla profonda emozione di ritrovarsi assieme dopo il lungo periodo di distanziamento imposto dalla pandemia e dal rilancio di una raccolta fondi a sostegno dei progetti dell’O.T.S.
A fine serata la generosità dei partecipanti ha consentito a Sandra Sartori, per conto dell’O.T.S. Italia, di ricevere una donazione di oltre € 900, segnando la conclusione di una celebrazione condotta all’insegna del Bello e della Fratellanza Universale senza distinzioni.

Luglio - agosto 2021

Anno LXXVII - N.7-8
Cover luglio-agosto 2021

La Rivista Italiana di Teosofia esce con cadenza bimestrale. L'invio avviene tramite il servizio postale. In alternativa è possibile riceverla anche in formato PDF. Il costo dell'abbonamento annuo è fissato in euro 25,00 per l’Italia e per l’Estero in euro 45,00 (formato cartaceo) o 25,00 (invio in PDF). Il versamento può essere effettuato: tramite bollettino sul conto corrente postale numero 55010367, intestato a Società Teosofica Italiana APS - Tesoreria; tramite bonifico al conto Bancoposta: Società Teosofica Italiana APS - CODICE IBAN: IT93 D076 0111 8000 0005 5010 367; oppure con PayPal: https://www.eti-edizioni.it/collane-libri-e-dvd/770-rivista-italiana-di-teosofia.html

Il vento della vita
A. Girardi 1

La natura del cambiamento
R. Burnier 2

Il concetto di Dio in Teosofia – parte seconda
A. Anderson 7

Noi e il pianeta: alcune riflessioni
G. Ricci 11

Le piccole cose…
W. Emmett Small 17

Alexandra David-Néel: una donna da ricordare
D. Fayenz 19

Sul sentiero di mattoni gialli. Una metafora del pellegrinaggio verso l’autocoscienza
P. Conte 24

Morte come rinascita: una prospettiva teosofica
L. Celano 31

Cabala e Matematica
V. Cerceo 35

Unità di strada
M. Lugarà 36

Pagine dalla letteratura teosofica
38

Testi per l’intuizione [LXIV]
39

Fondamenti di filosofia esoterica dagli scritti di H.P. Blavatsky – novità editoriale E.T.I.
41

Segnalazioni
42

Recensioni
43

Dai Gruppi
46

Al di là del velo
46

Il vento della vita

Il 18 febbraio scorso, dopo un viaggio di 470 milioni di chilometri durato 203 giorni, il rover Perseverance della NASA ha raggiunto il pianeta Marte. Le prime immagini ci hanno aperto le porte a una realtà davvero tutta da esplorare.
Lo spazio interplanetario si va restringendo e l’essere umano proietta in queste conquiste la sua complessità, fatta di sogni e di aspirazioni, di fervore scientifico e di sviluppo tecnologico, ma anche di calcolo politico-economico e di desiderio di supremazia.
Nelle grandi cose come nelle piccole, negli eventi sociali e nella psicologia e nell’azione individuale troviamo il riflesso dello stato della coscienza, individuale e collettiva. “Come in alto così in basso” recita la Tavola Smeraldina.
Gli sparsi frammenti del vivere contengono il portato dell’evoluzione umana ma anche il frutto – positivo o negativo – delle esperienze, che spesso si colorano di paure e di ansie, di egoismi e, soprattutto, di ignoranza.
Il tentativo di superare questa situazione, pur ispirato dalle migliori intenzioni, spesso è destinato al fallimento, perché condizionato dall’enfasi che viene data al passato quale causa di ogni cosa e al futuro come eldorado e soluzione di tutti i problemi.
Ciò a scapito del presente che, solo, rappresenta le possibilità dell’Opera. Ma come raggiungere l’armonia e la serenità interiori con un fardello esistenziale così ricco di ansie e preoccupazioni?
La risposta sta innanzi tutto nella capacità di aprirci al messaggio del cuore, nel comprendere quale sia la possibilità che la vita ci offre oltre il peso dell’esperienza. Senza trascurare l’andare oltre all’identificazione col piccolo io della personalità. Per certi versi la nostra esistenza è come un collage e la nostra libertà si riflette nella sua composizione. Se sulla scena del mondo il copione è stato scritto dall’autore (il karma), a ciascuno spetta la libertà di decidere come recitare la propria parte. Senza dimenticare che l’attore e il personaggio sono due aspetti diversi di un insieme e che entrambi evolvono, ma in modo diverso.
Fondamentale è che l’attore non si identifichi con il personaggio ma ricordi il suo collegamento con il mondo degli archetipi e, soprattutto, la sua capacità di intuizione.
A monte c’è una scelta da fare, quella che si riflette nel passo de La Voce del Silenzio, preziosa trascrizione di Helena Petrovna Blavatsky, che recita: “Cerca i Sentieri, o Lanu, sia puro il tuo cuore prima di incominciare il viaggio. Prima di muovere un passo, impara a distinguere il vero dal falso, l’effimero dall’imperituro. Sopra tutto impara a distinguere la scienza del cervello dalla Sapienza dell’Anima, la dottrina dell’occhio da quella del cuore”.
Per favorire questo processo, preziosa può risultare un’attenta osservazione, priva di giudizi separativi e legata a un atto di volontà che ci porti oltre all’identificazione con quello che potremmo definire il nostro curriculum, in grado sì di elencare esperienze e competenze ma inadatto a contenere il respiro dell’anima e i nostri sogni.
L’osservazione è in grado di farci comprendere il valore dell’azione (la paura paralizza), la forza della parola (intesa come verbo) come potenza espressiva e la presenza del “vento della vita” che soffia incessantemente per diradare le vecchie forme e per portare nel nuovo, il bello, il buono e il vero. È un soffio che spegne progressivamente le voci della mente le quali descrivono, classificano, misurano, giudicano, filtrano. Poi, finalmente, solo il silenzio e, nel silenzio, quell’intuizione che è amore.

Antonio Girardi

Segnalazioni

Iniziative dell’Ordine Teosofico di Servizio nel 2021
La situazione che si è venuta a creare in tutto il mondo, per effetto dell’epidemia del Covid 19, dà ancor più significato a quanto l’Ordine Teosofico di Servizio sta realizzando sia a livello internazionale sia italiano. Siamo tutti consapevoli che qualsiasi intervento, indipendentemente dal luogo dove viene effettuato e dai destinatari, riverbera la sua luce positiva su tutta l’umanità.
L’O.T.S. Italia in questi anni, grazie alla generosità di tante persone e con il convinto sostegno della Segreteria Generale della S.T.I., ha potuto realizzare molti e importanti progetti, via via illustrati nella Rivista Italiana di Teosofia, nel sito della S.T.I. e attraverso i canali social.
Con uno sguardo al 2021 elenchiamo di seguito i principali interventi: a) Ambulatorio pediatrico per i bimbi siriani nel campo profughi di Bab el Salam; b) Azioni a sostegno dei bambini rom in un campo nomadi del Veneto; c) Sostegno a due Qandeel School in Pakistan (scuole primarie che applicano i principi teosofici e il metodo Montessori); d) Sostegno alle Scuole Olcott di Adyar; e) Sostegno al progetto dell’O.T.S. dello Stato dell’Orissa in India per garantire lo studio universitario a giovani donne provenienti dagli strati più umili della popolazione; f) Progetto carcerati; g) Sostegno al Social Welfare Centre di Adyar; h) progetto “Quando l’universo ti strizza l’occhio”; i) Altri progetti.
Per tutte le informazioni sui progetti dell’O.T.S.: https://www.teosofica.org/it/o-t-s/progetti-in-corso/,588

Ritiro silenzioso con Tran-Thi-Kim Dieu - seconda edizione
Stiamo lavorando per rendere possibile la seconda edizione del Ritiro Silenzioso, condotto da Tran-Thi-Kim Dieu. Come date l’ipotesi è quella da venerdì 5 a domenica 7 novembre 2021.
Nel numero di settembre-ottobre della Rivista Italiana di Teosofia saranno pubblicate le informazioni di dettaglio.

FAQ su Teosofia e Società Teosofica
Chi si avvicina alla Teosofia e alla Società Teosofica ha l’esigenza di trovare risposte chiare alle domande che possono sorgere spontaneamente sia sul significato della Teosofia e dei suoi contenuti sia sull’attività della Società Teosofica e sulla sua organizzazione.
Per favorire un’informazione semplice, completa e doverosamente trasparente è stato inserito nel sito una rubrica che riguarda proprio le FAQ, le domande che più frequentemente vengono poste sulla Teosofia e sulla Società Teosofica: https://www.teosofica.org/it/faq/,619
Naturalmente tutto questo non esclude la possibilità di un contatto diretto, che in ambito teosofico è sempre il benvenuto: sti@teosofica.org

Intelligenza e comunicazione del mondo delle piante
Il tema dell’intelligenza del mondo vegetale appassiona da molto tempo non soltanto l’ambito della scienza ma anche quello della cultura in generale e quello della spiritualità in particolare.
Oggi appare evidente che non ci sono dubbi non soltanto sull’intelligenza delle piante ma anche sulla loro capacità di comunicazione sia all’interno del mondo vegetale sia verso l’esterno.
L’emissione di segnali elettrici (a frequenze molto basse) da parte dei vegetali è nota dagli anni Sessanta del ‘900, ma la ricerca ha fatto oggi passi da gigante, come evidenzia il lavoro di un team di scienziati dell’Università di Tel Aviv, che ha dimostrato che le piante emettono segnali sonori quando manca loro l’acqua, se gli viene reciso un gambo o se si sentono attaccate dai parassiti.
Da segnalare che uno dei maggiori esperti mondiali sull’argomento è l’italiano Stefano Mancuso, direttore del laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale dell’Università di Firenze. Intervistato dal Corriere della Sera (che ha dedicato all’argomento dell’intelligenza dei vegetali un ampio spazio nell’inserto Innovazione del 30 aprile) Mancuso ha dichiarato: “Le piante sono esseri cognitivi, hanno memoria, percepiscono il tempo, comunicano fra loro. Le piante sono prive di cervello ma non d’intelligenza”.
La letteratura teosofica testimonia che questa dimensione del mondo vegetale era stata intuita già a fine ‘800 e anche in Italia non sono stati pochi i teosofi che si sono interessati all’argomento. Fra essi una segnalazione particolare merita Edoardo Bratina (1913-1999). E da non dimenticare sono le sperimentazioni, anche esperienziali, sulla musicalità della comunicazione delle piante condotte dalla compianta Laura Silingardi e da Tiziano Franceschi. Senza trascurare, infine, quelle di Paolo Zimerle.

Retrospettiva di Luigi Pericle al MASI di Lugano
Il Museo d’Arte della Svizzera Italiana di Lugano (MASI) ospita, fino a settembre, la prima mostra retrospettiva in Svizzera dedicata a Luigi Pericle (1916-2001), artista enigmatico le cui opere, riscoperte recentemente, sono oggetto di un importante progetto di conservazione, studio e valorizzazione grazie all’Associazione “Archivio Luigi Pericle”, promossa e diretta da Andrea e Greta Biasca Caroni.
Nato a Basilea, ma di origine italiana, Luigi Pericle ha partecipato a un capitolo importante dell’arte del secondo Novecento, esprimendosi attraverso un personale astrattismo informale e tecniche di lavorazione particolari. Nei primi anni Cinquanta si trasferisce con la moglie ad Ascona, attirato dall’aura spirituale del Monte Verità. Dopo un percorso di successo a livello internazionale, in cui sfugge alle classificazioni e si rivela artista professionista tanto quanto illustratore di talento, alla fine del 1965 decide fermamente di uscire dal sistema dell’arte, pur continuando a produrre e a studiare le civiltà del passato, le filosofie e le lingue orientali, la teosofia, l’esoterismo, l’astrologia e le medicine naturali, fonti inesauribili di ispirazione per la sua indagine creativa. Attraverso un’accurata selezione di documenti, dipinti e chine, la mostra ripercorre la ricerca artistica astratta di Pericle dagli anni ‘60 agli anni ‘80, evidenziando lo sviluppo del suo originale linguaggio espressivo. La mostra è realizzata in collaborazione con il Museo di Villa dei Cedri di Bellinzona.
https://www.masilugano.ch/it/1081/luigi-pericle

Il Loto Bianco nel segno di H.P. Blavatsky
L’8 maggio di ogni anno la Società Teosofica ricorda, in tutto il mondo, la figura e l’opera di Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891).
È la ricorrenza del “Loto Bianco”, che quest’anno ha assunto una particolare importanza, a 130 anni dal passaggio oltre il velo della materia della grande pioniera della Teosofia.
H.P. Blavatsky non è stata solo uno dei fondatori della Società Teosofica ma è stata anche colei che, attraverso i suoi scritti, ha messo a disposizione di tutti gli interessati i contenuti della Teosofia.
L’8 maggio 2021 è stato celebrato dalla Società Teosofica Italiana in modo congiunto con la Società Teosofica Ucraina, guidata da Svitlana Gavrylenko, con un evento su Zoom.
Dopo le letture di alcuni brani tratta da “La Luce dell’Asia” di Edwin Arnold, dalla “Bhagavad Gita” e da “La Voce del Silenzio” sono state presentate quattro riflessioni sul tema: “H.P. Blavatsky e la sua eredità nel mondo attuale”. I relatori sono stati: Yulia Shabanova, Natalia Berezanska, Flavia Polignano e Antonio Girardi. Il tutto in russo e in italiano.
Un evento davvero di grande bellezza e intensità, nel segno della Fratellanza Universale senza distinzioni.
Un grazie particolare a David Giuliodori e a Pavel Kovalev per la collaborazione.

Scomparsa Franco Battiato
La scomparsa di Franco Battiato ha riportato prepotentemente l’attenzione su questo musicista di grande talento e con una grande capacità di essere ad un tempo uno sperimentatore ed un poeta.
Versatile, ispirato, coraggioso lascia un patrimonio importante e non solo di tipo musicale (si pensi al film “Attraversando il Bardo”). Le sue canzoni, in cui spesso si intravede l’influenza Sufi e quella di Gurdjieff, continueranno a essere ascoltate per lungo tempo.
A proposito di Gurdjieff, Battiato ebbe a dire: “Da solo, con un’esperienza da autodidatta, avevo scoperto quella che in Occidente si chiama meditazione trascendentale ma nel pensiero di Gurdjieff vidi disegnato perfettamente un sistema che già avevo intuito e frequentato. Esistono tante vie, esistono Santa Teresa e San Francesco; quella di Gurdjieff mi era molto congeniale. Una specie di sufismo applicato all’Occidente, all’interno di una società consumistica”.

Il Museo H.P. Blavatsky di Dnipro
Dnipro (già Ekaterynoslav), in Ucraina, è la città che ha dato i natali a Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), la principale pioniera della Società Teosofica.
E proprio qui, dopo l’individuazione della sua casa natale, un lungo e certosino lavoro di ristrutturazione, compiuto su basi volontarie dai teosofi ucraini e da altri provenienti da vari Paesi, a cominciare dalla Russia, ha consentito di ridare vita all’edificio e di metterlo in grado di ospitare documentazione inerente Blavatsky e la sua famiglia nonché di realizzare eventi e convegni di carattere teosofico.
Un breve video illustra la storia del Blavatsky Museum e la sua realtà attuale: https://www.youtube.com/watch?v=XkikVpP38sA

House of One
In pieno centro a Berlino il 27 maggio 2021 è stato posta la prima pietra di un edificio sacro progettato da ebrei, cristiani e musulmani come nuova chiesa comune per un dialogo tra le religioni, ma anche come forum in cui si incontrano e si discutono le più diverse visioni del mondo.
Sotto il suo tetto, in Petriplatz, nel centro della città medioevale, ci saranno una sinagoga, una chiesa e una moschea. Le porte saranno aperte a tutti, nel segno della libertà e della tolleranza religiosa.
Il progetto non è nato sotto l’egida di grandi istituzioni, associazioni o consigli centrali, ma è stato avviato esclusivamente da tre piccole comunità delle tre diverse fedi religiose. Fin dall’inizio ha convinto e ha ricevuto grandi donazioni dalla Federazione e dallo Stato, ma anche da un gran numero di donatori privati.
E, anche se la casa non sarà costruita fino al 2024/25, ha già un fascino internazionale.

Recensioni

WA - La via giapponese all’armonia
Le varie culture svelano, in un variegato insieme, il sentire dei popoli di cui sono espressione. Questo vale anche per la cultura giapponese che, a fasi alterne, ha suscitato e suscita l’interesse di molti occidentali. Segnaliamo l’interessante volume di Laura Imai Messina “WA – La via giapponese all’armonia”, edito da Vallardi. L’autrice, scrittrice e docente universitaria che vive a Tokyo, attraverso 72 parole (72 come le stagioni giapponesi) riesce a fare ben comprendere l’essenza del Giappone e il suo fascino.
Wa significa armonia ma, come tutte le parole giapponesi, evoca molto di più e fa riferimento a ciò che è mite, moderato, sereno. Wa è un prefisso che, come un sigillo, si applica alle cose e ai concetti e porta a comprendere che la bellezza, la gioia e il senso civile si costruiscono con grande impegno, attraverso il lavoro continuo su se stessi. Wa evidenzia dunque la lezione che ci affida il Giappone: fare le cose con cura e mai a discapito degli altri, perché una felicità sostenibile è un progetto di tutti e mai di uno soltanto.
Numerose le citazioni presenti nel libro di Laura Imai Messina, fra cui una di Banana Yoshimoto, tratta da Ricordi di un vicolo cieco: “In ogni caso la felicità è sempre dietro l’angolo: la felicità arriva all’improvviso, indipendentemente dalla situazione e dalle circostanze, tanto da sembrare spietata… È imprevedibile come lo sono le onde e il tempo. I miracoli sono sempre in attesa, senza far distinzione per nessuno”.

Bulli si diventa
Segnaliamo il testo “Bulli si diventa”, promosso dal Lions Club Marsciano (PG) e curato dal Prof. Gaetano Mollo, già professore ordinario di Filosofia dell’Educazione presso l’Università di Perugia e dal dott. Roberto De Vivo, che ha progettato e realizzato a Perugia un “punto d’ascolto” per le vittime di bullismo.
Il libro riporta un’esperienza didattica sul problema del bullismo, condotta in collaborazione con l’Università di Perugia e con gli studenti della scuola media dell’Istituto omnicomprensivo Salvatorelli-Moneta di Marsciano. È un libro che porta a un inquadramento della problematica ma che cerca anche di comprenderne le cause e di prospettare delle soluzioni.
Osserva il prof. Mollo: “Ci si deve rendere conto che solo mettendo al centro l’attenzione verso i comportamenti e la preoccupazione verso la formazione del carattere morale e sociale, che si può cercare di far sì che un ambiente familiare, scolastico e di animazione non degeneri. Tale degenerazione può produrre varie forme di maleducazione, fonte di soprusi, denigrazioni, offese, violenze, espressioni di tutto ciò che può essere definito, tristemente, come ‘bullismo’”.

La poesia di Alda Merini fra dolore e amore
Quella di Alda Merini (1931-2009) è stata una vita per lunghi tratti di grande sofferenza, basti pensare alle esperienze vissute durante la guerra e ai ricoveri in manicomio; ma la sua vena poetica, autentica e prorompente, le ha consentito di essere una testimone delle proprie esperienze ma anche una poetessa del senza tempo. Oggi più che mai è necessario superare gli aspetti agiografici e soffermarsi sulla sua figura scomoda, sul suo grande coraggio e sulla sua straordinaria ironia.
Dalla Presenza di Orfeo alla raccolta L’altra verità. Diario di una diversa, pubblicato nel 1986, per arrivare a quelle successive al 2000, talora intrise di misticismo, le opere di Alda Merini si segnalano per chiarezza e intensità poetica.
Il 21 marzo scorso avrebbe compiuto 90 anni e il Corriere della Sera ha deciso di far uscire il 30 marzo, nella collana “Grandi donne della storia”, la sua biografia, opera della scrittrice e poetessa Maria Grazia Calandrone. Da segnalare anche l’uscita presso Manni Editore del testo Alda Merini, mia madre, scritto dalla figlia Emanuela Carniti che ricostruisce la figura della madre e la racconta nella dimensione più quotidiana e domestica.
Ricordiamo di seguito i versi della sua poesia Un’armonia mi suona nelle vene: “Un’armonia mi suona nelle vene, / allora simile a Dafne / mi trasmuto in un albero alto, / Apollo, perché tu non mi fermi. / Ma sono una Dafne / accecata dal fumo della follia, / non ho foglie né fiori;
eppure mentre mi trasmigro / nasce profonda la luce / e nella solitudine arborea / volgo una triade di Dei” (da “La Terra Santa”, 1996).

L’Isola delle Beatitudini
Il marchio editoriale Ecumenismo Cosmico Ora ha dato alle stampe in italiano il testo “L’Isola delle Beatitudini” di Padre Anthony Elenjimittam, da quest’ultimo pubblicato in India nel 1964.
L’opera contiene un vasto commento a “La Voce del Silenzio”, trascritta da Helena Petrovna Blavatsky e si conclude con alcune pagine dedicate al tema che dà il titolo all’opera.
L’edizione in italiano è stata curata da Alberto Severi.
I commenti di Padre Anthony Elenjimittam al grande testo della tradizione teosofica sono in grado di creare un vero e proprio ponte fra la spiritualità buddhista, quella dell’induismo e dell’advaita vedanta e quella del cristianesimo.
Scrive Padre Anthony: “Là, nei più profondi recessi della mente, c’è una bellissima Isola di Pace imperturbabile, Gioia genuina, Creatività senza fine. Le onde tempestose del samsara non potranno mai raggiungerci perché quell’Isola galleggiante sul mare della Vita è il Santuario dell’Eterno, il Permanente, il sempre Splendente e il sempre Puro. Là i nostri dolori si esauriscono, là il viaggiatore affaticato riposa in pace…”.

Amicizia
La casa editrice Mursia ha recentemente pubblicato, per la collana Piccole Tracce, la terza edizione del saggio di Claudia Baracchi “Amicizia”, pubblicato per la prima volta nel 2016.
Il volume, dedicato “Agli amici, ovunque”, si apre con una citazione di Epicuro: “L’amicizia danza nel mondo ridestandoci alla felicità” e si conclude con una riflessione su una pagina di Platone in cui il grande filosofo afferma che “gli insegnamenti esoterici non sono dottrine da comunicare a pochi, bensì insegnamenti non comunicabili, non traducibili in discorso: insegnamenti che possono essere appresi soltanto in viva presenza, ovvero per esperienza, necessariamente insieme”. “Pur nel suo linguaggio acuminato, questo passo – conclude Baracchi – è un omaggio alla messa in comune della vita, alla comunità viva che, sola, consente la ricerca. Grazie alla convivenza ogni ricercatore disegna la propria via; ogni ricercatore è la via”.
Fra l’inizio e la fine del saggio ci sono nove capitoli in cui l’amicizia viene declinata nei suoi vari aspetti, collegandoli al pensiero antico, che ha avuto il merito di indovinarne le più ampie implicazioni sia sotto il profilo affettivo sia per quanto riguarda l’aspetto politico.
Affrontare il tema dell’amicizia nell’epoca dei social network è un atto di coraggio e ci ricorda come la relazione amicale comporti fiducia, fedeltà, disponibilità alla condivisione profonda, valori importanti anche per la felicità dell’essere umano.
Scrive Claudia Baracchi: “L’amicizia sorge in seno all’estraneità, rivolgendosi all’esterno: cerca il rapporto non tanto con chi sta vicino, ma con chi viene da lontano. Ancora prima di designare l’approfondimento dell’intimità e della consuetudine, l’amicizia è il nome di un’apertura all’inconsueto”.

AK Poesia per l’Acqua
Il poeta e teosofo romano Claudio Monachesi ha inviato in redazione una bella edizione della sua opera “AK – Poesia per l’Acqua”, arricchita da una serie di suggestive foto scattate da Sara Monachesi, sua figlia.
La combinazione fra poesia e immagini appare davvero felice. Il testo di Monachesi è arricchito anche da una nota sulla poetica e da alcuni pensieri.
Fra i versi proponiamo i seguenti: “Ti sei adattata ad ogni/ contenitore divenendone/ d’identica mutabile forma, / trasparente come l’aria/ solida come la terra/ equa come la semplicità/ assimili sempre te stessa/ all’altro dileguandoti. / Sei il sorriso della terra”.
Fra i pensieri invece questo, del 14 aprile 2018: “Non deve passare un giorno che il Poeta non abbia composto almeno un verso sicché non si possa dire mai che c’è stato un giorno in cui il buio ha preso il sopravvento sulla luce e il caos ha prevalso sull’ordine; ma che il sorriso sia prevalso sulla tristezza e la vita sulla morte”.

Religioni & Media
Mimesis Edizioni ha pubblicato nella collana Eterotopie l’interessante volume “Religioni & Media. Un’introduzione ad alcune problematiche”, a cura di Michele Olzi e Roberto Revello.
Nella prima parte, il libro mette a fuoco le difficoltà insite nel parlare di religione in modo non religioso e approfondisce i concetti di “sacro” e di “religione” aprendoli a una comprensione di tipo laico e scientifico. Spiccano in proposito i due saggi di Roberto Revello (“Parlare di Religione” e “Immaginario sociale, immaginario religioso e immaginario dei media”) e quello di Michele Olzi dedicato a “Il sacro”.
Nella seconda parte il libro approfondisce il tema del rapporto fra media e religioni, avvalendosi anche di specifici casi di studio. Fra i saggi contenuti in questa parte segnaliamo quello di Marco Castagnetto Alessio su “Lo Yoga occidentale e la contemporaneità fra digital cultures, mimesi culturale e capitalizzazione del benessere” e quello di Luca Peyron e Claudio Tarditi su: “Forme simboliche, liturgia e cultura digitale. Note filosofiche e teologiche”.

Cronache Indiane
Carlo Buldrini è un profondo conoscitore dell’India, dove ha vissuto per più di trent’anni. Nel suo libro “Cronache Indiane”, pubblicato da Lindau, con una serie di capitoli avvincenti affronta molti temi che mettono in luce la grande storia millenaria di questo Paese ma anche le sue contraddizioni e la pericolosa ascesa del nazionalismo indù di Narendra Modi.
Di particolare interesse, nel libro, l’intervista di Jiddu Krishnamurti, che alla domanda: “Esiste un limite fra libertà individuale e responsabilità collettiva?”, risponde: “Esiste davvero l’individuo? In ognuno di noi è racchiusa l’intera coscienza dell’umanità. Ognuno di noi è il mondo. Tutti gli uomini hanno in comune la medesima coscienza. Quando si capisce questo diventa impossibile uccidere un altro essere umano”.

Monografie Etnografiche
Questo il titolo dell’ultimo libro dall’antropologo Oscar Torretta pubblicato dalla casa editrice Ledizioni di Milano.
Nel testo viene affrontato un tema di grande attualità, quello della questione identitaria. Le chiavi di lettura offerte dall’autore non sono solo quelle di tipo scientifico e tutta la narrazione si intreccia con la vivezza coinvolgente dell’esperienza. Le realtà descritte e indagate sono profondamente diverse ma tutte degne di massima attenzione, culturale ed umana ad un tempo: dalla Valle d’Aosta, dove risiede l’autore, alla Riserva di Chico Mendes in Acre e alla zona dove vivono gli Enawene-Nawe in Mato Grosso (entrambe in Brasile), per finire a Pagan, la città dai mille templi in Birmania (ora Myanmar).
Il libro di Torretta si chiude con un saggio breve e incisivo dedicato a “Bernardino del Boca, antropologia, animismo e culto dei nat”.
Scrive Oscar Torretta nella premessa: “[Il libro] è rivolto a un pubblico di lettori interessati e curiosi, aventi una discreta seppur relativa familiarità con le varie teorie antropologiche e le etnologie delle popolazioni descritte. Spero possa informare, stimolare e, perché no, provocare”.

L’alito del Drago
Questo il titolo del romanzo firmato da Susanna Abbriata, in collaborazione con il marito Loris Brizio e pubblicato dal Gruppo Albatros - Il Filo di Roma.
Il romanzo racconta, unendo persone reali e figure della tradizione, l’esperienza “di confine” vissuta dalla protagonista che, ferma nelle terre liminali della vita, rivive gli avvenimenti più significativi e ricorda le persone più importanti.
Poi tutto cambia e una trasposizione spazio-temporale costruisce nuovi valori e dona una nuova luce alle logiche che fino allora avevano incanalato gli eventi. Uomini, angeli e demoni concorrono a costruire e rimodellare il destino della protagonista e delle altre figure che, nel divenire del romanzo, acquisiscono importanza e valore, fino alla soluzione che sancisce la superiorità delle logiche del tempo rispetto ai desideri e alle aspettative umane.
Gli autori ricordano, in una pagina che precede l’inizio del romanzo, che “Un drago non è diverso da un aeroplano che vola nel cielo, che ha la stessa profondità e altezza che c’è nei sentimenti che abbiamo descritto, e nel suo volo c’è il passato e il presente”

Angela. Una vita, un amore tra Islam e Cristianesimo
In questo libro, che porta il sottotitolo “Rielaborazioni di esperienze realmente vissute”, le autrici, Jasmine e Fatima (che non svelano la propria identità per non far rischiare il riconoscimento alle loro fonti, narrano una intensa vicenda e lo fanno con delicatezza ma anche con lucido realismo.
La vicenda è quella di Angela, una bella ragazza moderna e realizzata nel lavoro, che trova finalmente l’amore. Ali è bello e affascinante. Ma ciò che in un primo momento è solo luce e felicità ben presto si trasforma in un’esistenza piena di divieti, di regole, di ombre, di sopraffazioni.
Il tema affrontato attraverso la vicenda di Angela è quello della risposta alla domanda sul valore della vita di una donna, costretta a stravolgere le sue convinzioni e la sua vita sociale in nome di una religione che non è la sua.
Angela, in realtà non è persona vera e propria, ma riassume in sé l’esperienza di numerose donne che hanno sposato musulmani osservanti che le hanno costrette a piegarsi ai dettami della loro fede.
Un libro sulla sofferenza di tante donne, che le autrici accompagnano con l’augurio che le donne che soffrono situazioni simili comprendano che la loro dignità è un bene inestimabile. E che non può e non deve essere calpestato.
E questo, naturalmente vale per qualunque tempo, qualunque territorio e qualunque cultura o religione. La dignità umana e la Fratellanza vanno insieme e sono valori insostituibili.

“Faccio Musica” – Ezio Bosso racconta se stesso
È stato recentemente pubblicato, da Edizioni Piemme, il volume “Faccio Musica – Scritti e pensieri sparsi” in cui sono raccolti scritti e parole di Ezio Bosso (1971-2020), il musicista capace di fare amare anche al grande pubblico la musica classica così come quella da lui composta ed eseguita al pianoforte, grazie a una comunicazione appassionata e coinvolgente.
Affetto da una grave patologia neuro-degenerativa non hai mai cessato di “essere” e di darsi generosamente agli altri.
Il volume è curato da Alessia Capelletti.
Di Ezio Bosso ricordiamo una delle sue più belle composizioni (ed esecuzioni), denominata “La Dodicesima Stanza”, nella quale si intravede un collegamento con “Le Stanze di Dzyan”, testo trascritto da Helena Petrovna Blavatsky.

Dai gruppi

Sul sito web della S.T.I. le attività dei Gruppi e dei Centri
Le attività dei Gruppi e dei Centri della Società Teosofica Italiana sono presentate, giorno per giorno, su internet e sono consultabili collegandosi al sito della S.T.I. all’indirizzo: www.teosofica.org
Aprendo la sezione “Eventi e Convegni” è possibile registrarsi accedendo così all’elenco delle riunioni e delle conferenze organizzate nelle varie località.

Chiusura delle attività di alcuni Gruppi e Centri
Segnaliamo la chiusura delle attività del Gruppo Teosofico “Il Veneziano” di Jesolo Lido, fondato dalla Sorella Giuseppina Liguori Fancio il 17 novembre 1985 e del Gruppo Teosofico “Libera Volontà” di Azzano San Paolo di Bergamo, fondato a Zogno dalla Sorella Maria Luisa Donà il 1° agosto 1989.
Anche il Centro di Studi Teosofici “Annie Besant” di Taranto ha concluso le sue attività.
Un grazie di cuore a tutti coloro che in passato si sono impegnati nel servizio a questi due Gruppi e al Centro.
Alcuni dei Soci del Gruppo di Jesolo Lido hanno aderito al Gruppo Teosofico di Venezia. Altri Soci proseguono come Indipendenti.

Nasce a Verona un nuovo Centro di Studi Teosofici
È stato fondato a Verona un nuovo Centro di Studi Teosofici, denominato “Uroboro 2020”. Il Centro nasce per gemmazione da quello di Vicenza.
È stata eletta Segretaria del Centro la Sorella Giuliana Savelli. Al nuovo Centro l’augurio più fervido di un buon lavoro per la Fratellanza Universale senza distinzioni, nel segno del Bello, del Buono e del Vero.

Celebrazione in presenza del 40° anniversario del Gruppo Teosofico “Aurora” di Vicenza e raccolta fondi per l’O.T.S.
Il Gruppo Teosofico “Aurora” di Vicenza si è riunito il 18 giugno per celebrare in presenza il 40° anniversario di fondazione del Gruppo, avvenuta il 7 aprile 1981. L’occasione d’incontro è stata offerta dalla “Pizza Teosofica”, l’annuale ritrovo fraterno che segna la sospensione delle attività del gruppo inaugurando la pausa estiva. L’evento è stato marcato dalla profonda emozione di ritrovarsi assieme dopo il lungo periodo di distanziamento imposto dalla pandemia e dal rilancio di una raccolta fondi a sostegno dei progetti dell’O.T.S.
A fine serata la generosità dei partecipanti ha consentito a Sandra Sartori, per conto dell’O.T.S. Italia, di ricevere una donazione di oltre € 900, segnando la conclusione di una celebrazione condotta all’insegna del Bello e della Fratellanza Universale senza distinzioni.