Giugno 2019

Anno LXXV - N.6
cover giugno 2019

La Rivista Italiana di Teosofia esce con cadenza bimestrale. L'invio avviene tramite il servizio postale. In alternativa è possibile riceverla anche in formato PDF. Il costo dell'abbonamento annuo è fissato in euro 30,00 per l’Italia e per l’Estero in euro 50,00 (formato cartaceo) o 30,00 (invio in PDF). Il versamento può essere effettuato: tramite bollettino sul conto corrente postale numero 55010367, intestato a Società Teosofica Italiana APS - Tesoreria; tramite bonifico al conto Bancoposta: Società Teosofica Italiana APS - CODICE IBAN: IT93 D076 0111 8000 0005 5010 367; oppure con PayPal: https://www.eti-edizioni.it/collane-libri-e-dvd/770-rivista-italiana-di-teosofia.html

Area riservata

La poesia e la bellezza aprono la strada all’intuizione
A. Girardi 1

Teosofia: un lascito spirituale per l’umanità
T. Boyd 2

Il futuro lignaggio spirituale
T.T. Kim Dieu 8

Ricerca della verità e di scorci di bellezza nella vita spirituale
A. Oron 14

Maria Montessori: un’educazione cosmica per il bene dell’umanità
L.A. Macrì 18

“Conosci te stesso” alla luce della Teosofia (6° parte)
D. Audoin 23

Sotto le fronde del grande baniano
P. Conte 29

La gnosi di Dante
V. Cerceo 32

Aggiornamento sui progetti dell’Ordine Teosofico di Servizio
33

Pagine dalla letteratura teosofica
34

Testi per l’intuizione [XLV]
35

Segnalazioni
36

Recensioni
39

Dai Gruppi
39

La poesia e la bellezza aprono la strada all’intuizione

Anche nella nostra epoca, così caratterizzata dall’uso delle tecnologie che esaltano il potere dell’immagine e deprimono quello della parola scritta, la poesia conserva un fascino inviolato, non solo sul fronte degli appassionati di opere poetiche ma anche per quello che riguarda molti singoli individui, i quali avvertono l’esigenza di dare espressione a un intimo sentire in una forma che sia oltre la dimensione razionale e apra il cuore e la mente alle possibilità dell’intuizione.
La poesia finisce dunque per avere un grande valore che la collega alla realtà della bellezza, veicolo silente del Tutto. Ciò deriva dal fatto che nella poesia la parola è sostanzialmente priva di calcolo e dunque assume un valore pienamente libero e che riflette l’interno sentire.
La bellezza e lo strumento della poesia possono avere anche un grande valore spirituale. Si può arrivare a parlare di “Yoga della Bellezza”, come fanno i teosofi Laurence J. Bendit, nel saggio omonimo, e Bernardino del Boca nell’introduzione allo stesso. Bellezza e poesia non operano all’esterno ma all’interno, come un atto di fede spontaneo e puro. Non sono il corpo e la mente concreta a dominare la situazione ma la dimensione spirituale, che ci fa percepire ciò che finora non avevamo mai colto in modo cosciente: il passaggio dell’intangibile e misteriosa bellezza che sfiora tutte le cose, che alle parole dei poeti dà valori a noi prima sconosciuti, che fa captare agli artisti ma anche a noi comuni esseri umani quei valori che possono far espandere la nostra coscienza verso la consapevolezza.
Scoprire o riscoprire il poeta che è in noi significa aprirsi a una dimensione del linguaggio che ci fa percepire la preziosità del valore del cammino spirituale e la realtà ispirata della vita.
Scriveva Jarl Hemmer: “Tutte le poesie stanno scritte su questa / o quella pagina d’un libro grandioso. / Molte le conosciamo, venute alla luce. / Migliaia aspettano ancora sotto il velo del buio. / Domandi come si chiama il libro / e se il Signore del mondo lo tiene nel suo grembo? / Una volta alzata la copertina / la tua vita passa nel sillabare le grandi pagine. / Più d’uno ha, con anni di duro sacrificio, / aspettato di scrivere –estasiato- una riga”.
Poesia, bellezza e intuizione rappresentano un trinomio fortemente connesso, senza mai dimenticare che “C’è bellezza soltanto quando la mente e il cuore sono completamente in armonia con le cose; e la bellezza non può essere percepita da una mente limitata che sa vedere soltanto il disordine di questo mondo” (J. Krishnamurti).

Antonio Girardi

Segnalazioni

Numero di telefono della Segreteria Generale della S.T.I.
Informiamo i Lettori che il numero telefonico della Segreteria Generale è il seguente: 0444-962921. Il numero 0444 561244 è stato soppresso.

105° Congresso nazionale della S.T.I.
Nei prossimi numeri della Rivista saranno date ampie informazioni sul 105° Congresso Nazionale della S.T.I. che a Cavallino-Treporti (VE), dal 30 maggio al 2 giugno 2019, era incentrato, sul tema: “Coscienza e consapevolezza alla luce della Teosofia”.
Il Congresso Nazionale è anche momento di confronto e di scambio fra i partecipanti oltre che momento in cui hanno luogo le riunioni dell’Assemblea dei Soci, del Consiglio Generale e del Comitato Esecutivo.
Quest’anno poi il Congresso è legato anche al rinnovo degli Organi della S.T.I.

Cinque per mille alla S.T.I.
Informiamo tutti i nostri lettori che anche quest’anno la Società Teosofica Italiana, Ente Morale riconosciuto con DPR 821 del 1980, ha richiesto l’inserimento nella lista dei soggetti destinatari del 5 per mille.
Vi invitiamo pertanto a destinare il 5 per mille delle imposte versate all’Erario alla Società Teosofica Italiana.
L’opzione del 5 per mille a favore della S.T.I. non è inoltre alternativa a quella dell’8 per mille, già in vigore da anni e pertanto le opzioni possono essere esercitate entrambe.
La scelta va esercitata in occasione della presentazione della dichiarazione dei redditi (modello 730 o Modello Unico) apponendo la propria firma di adesione. Tassativo è anche indicare il codice fiscale della Società Teosofica Italiana, che di seguito viene riportato: 80022260329.
Da ultimo, ma certo non ultima cosa in ordine di importanza, sottolineiamo che le somme che saranno destinate alla Società Teosofica Italiana verranno utilizzate per il sostegno ad iniziative umanitarie, opportunamente illustrate sulla Rivista Italiana di Teosofia.
Grazie per la sensibilità!

L’uomo: Anima – Corpo – Infinito
Il Centro Culturale “Pietro Ubaldi”, presieduto dal professor Gaetano Mollo, organizza la diciottesima edizione del convegno I tre giorni della ricerca psichica e spirituale, sul tema “L’uomo: Anima – Corpo – Infinito”. L’evento si terrà ad Assisi (PG) dal 7 al 9 giugno 2019 presso il Centro Congressi “La Cittadella” - Via Ancajani, 3 06081 Assisi (PG). Per maggiori informazioni: http://www.pietroubaldi.com/

Le lezioni d’Oro
La Fondazione Bernardino Del Boca, presieduta da Enrico Sempi, ha organizzato un ciclo di conferenze sui fondamenti dell’insegnamento teosofico, per dare maggior vigore alla ricerca spirituale e per rispondere a dubbi e domande che la vita ci pone di fronte ogni giorno.
L’appuntamento del mese di giugno è previsto per il giorno 16, con Luigi Marsi, del Gruppo Teosofico di Milano, che terrà una relazione sul tema “I Kali Yuga”.
Tutte le conferenze hanno luogo presso il Villaggio Verde di Cavallirio (NO) alle ore 15:00 e sono a ingresso libero.
Per ulteriori informazioni: Enrico Sempi 335-261859 info@bernardinodelboca.it.

Il Manoscritto Voynich
Il Manoscritto Voynich è un codice che racchiude conoscenze erboristiche, mediche, astrologiche ed astronomiche. In gran parte ancora misterioso per l’impossibilità di interpretarne il linguaggio, verosimilmente crittografico, è datato oggi dagli studiosi come opera della prima metà del XV secolo.
Con molta probabilità appartenne, alla fine del XVI secolo, anche a Rodolfo II, imperatore del Sacro Romano Impero e re di Boemia.
Il suo nome è dovuto a Wilfrid Voynich, collezionista che lo portò all’attenzione generale nel 1911-1912. Il manoscritto è oggi custodito nella Biblioteca Beinecke dell’Università di Yale.
Composto da 116 fogli, il manoscritto si suddivide in alcune parti chiaramente identificabili: una sezione botanica o di erboristeria; una cosmologica contenente diagrammi astronomici, rappresentazioni di stelle e segni zodiacali; una che mostra donne nude immerse in complessi reticolati di vasche; una farmacologica e un blocco conclusivo di solo testo.
Bompiani ne ha pubblicato una magnifica edizione che riporta a colori il manoscritto in forma integrale, oltre che contenere approfondimenti e saggi.
Nella prefazione Stephen Skinner scrive: “Nonostante il manoscritto Voynich rimanga in gran parte un mistero, mi ritengo in grado di trarre le seguenti conclusioni. Si tratta probabilmente del vademecum di lavoro di un medico-erborista-astrologo vissuto in Italia settentrionale (data l’architettura del castello ghibellino). Se ho ragione sulle illustrazioni del mikveh, l’autore era quasi certamente di estrazione ebraica, e di conseguenza il luogo dove l’opera è stata scritta potrebbe essere una comunità ebraica in una citta dell’Italia settentrionale come Pisa. L’ipotesi ebraica è avvalorata anche dalla totale assenza di iconografia cristiana, fatto insolito per quel periodo di tempo”.
Al di là degli sforzi interpretativi, il Manoscritto Voynich conserva a tutt’oggi intatto il suo fascino.
Sfogliarne le pagine può diventare un proficuo esercizio intuitivo, che va ben oltre l’interpretazione razionale.

I mosaici di Aquileia di ispirazione gnostica
Si celebra quest’anno la ricorrenza dei 2200 anni dalla fondazione della città di Aquileia (181 a.C. - 2019 d.C.), non lontana da Grado e oggi in provincia di Udine.
In un luogo dove erano prima insediate delle comunità celtiche, i romani finirono per edificare via via un centro di grande importanza sia dal punto di vista militare sia per quanto riguarda gli aspetti commerciali e politici.
La ricchezza portò con sé importanti opere urbanistiche, civili, religiose e artistiche.
Con la decadenza di Roma alterne furono poi le vicende di Aquileia, la cui comunità è oggi ridotta a poco più di tremila abitanti.
Rifulge ancor oggi la celebre Basilica patriarcale, i cui resti più antichi sono del IV secolo e che venne edificata nella forma attuale poco dopo il Mille, con due serie di mosaici, di differente datazione e ispirazione. Una serie è di chiara derivazione gnostica (è quella a sinistra della Basilica, con una parte che è ai piedi del campanile) ed è stato, probabilmente, proprio il richiamo allo gnosticismo il motivo per cui venne in parte distrutta.
Il tema della storia e del significato di questi mosaici gnostici è stato affrontato in modo magistrale dallo studioso Renato Iacumin (1941 - 2012), che ha dedicato le sue migliori energie all’identificazione dell’aspetto gnostico dei mosaici e del significato filosofico-religioso di questa presenza.
Di Iacumin vanno ricordati non solo i suoi libri, ma anche lo straordinario intervento del settembre 2011 in occasione del Seminario di Studio su “Teosofia e Gnosi”. Dell’intervento si trova traccia in un articolo pubblicato dalla Rivista Italiana di Teosofia del maggio 2012 (https://www.teosofica.org/all/Iacumin_-_mosaici_Aquileia.pdf ) .
L’auspicio è che nelle variegate e numerose iniziative che quest’anno ravviveranno Aquileia, ci sia spazio per trattare anche il tema della presenza in questa città di frammenti importanti di una cultura filosofico-religiosa diversa da quella ufficiale. Tracce che si possono peraltro riconoscere qua e là anche in alcune delle opere esposte nel magnifico Museo Archeologico Nazionale.

Mito. Dei ed eroi
È stata inaugurata a Vicenza il 6 aprile scorso una mostra di straordinario interesse, dedicata al tema: “Mito. Dei ed eroi”. La mostra resterà aperta fino al 14 luglio.
La straordinarietà dell’evento deriva non soltanto dalla bellezza e dall’importanza di molte delle opere esposte, ma anche dal connubio fra la storia del luogo dove la mostra è allestita (Palazzo Leone Montanari) ed i temi trattati. Questo intreccio sostiene l’aspetto simbolico e talora filosofico che fa riferimento al mondo del mito, degli dei della classicità e degli eroi. Il tutto in un susseguirsi di significati e di varianti che rappresentano l’umano vivere e il profondo legame delle vicende esistenziali con il significato metaforico della parabola umana.
La mostra è curata da Fernando Mazzocca, Federica Giacobello e Agata Keran.
Percorrere in serendipità le sale di Palazzo Leone Montanari consente al visitatore di aprire uno spazio di consapevolezza fra bellezza e intuizione.

La prima foto di un buco nero
Grande spazio ha avuto nei media la presentazione della prima foto di un buco nero, realtà –quest’ultima- che suscita un vasto interesse, non soltanto nella comunità scientifica ma anche in tutte le persone orientate a meglio comprendere la vita umana e quella dell’universo.
Il valore della foto è legato principalmente al suo aspetto simbolico, che è quello di una realtà dimensionale che implode e poiché siamo stati abituati a considerare l’universo in espansione, l’implosione di alcune sue parti alimenta misteri e supposizioni. Qualche scienziato ha detto a chiare lettere che non sa cosa farsene di un’immagine, ma in un mondo dominato dalla comunicazione la rappresentazione finisce per essere molto importante, anche se deve restare chiaro che l’immagine non è la realtà, pur rappresentandola.
Va riconosciuto il valore del lavoro degli scienziati che hanno dato vita ad un progetto internazionale che ha visto la creazione di una rete di otto stazioni intorno al mondo, collegate fra loro, così da simulare un radiotelescopio virtuale grande come tutta la terra e quindi capace di una sensibilità finora sconosciuta.
Dal punto di vista teosofico, quando si parla di buchi neri non si può fare a meno di pensare alle tre proposizioni fondamentali della Dottrina Segreta di Helena Petrovna Blavatsky ed in particolare all’aspetto legato al fatto che il Cosmo è animato da un incessante susseguirsi di cicli di creazione e di distruzione, di espansione e di implosione. In un universo che respira, le “stelle” nascono e muoiono, così come gli esseri umani, e tutto fa parte di un insieme che si riflette nel concetto di unità della vita, la quale riconosce uno straordinario valore ad ogni aspetto visibile e invisibile della manifestazione, anche nella sua declinazione nello spazio-tempo. Come a dire che ogni forma di vita è rara e preziosa.

Indizi ermetici tra simboli e codici
Il visitatore o il passante che percorre gli spazi del centro di una città ricca di storia e di tradizione o che ne visita chiese, palazzi e monumenti, osserva una significativa presenza di portali, riccamente dotati di simboli e di figure di più o meno facile interpretazione.
Quest’ultima può limitarsi ad un approccio storico-artistico o invece allargarsi al significato più squisitamente ermetico. Con una domanda che fa da sfondo: c’è un linguaggio nascosto ma decifrabile nell’intreccio simbolico, un modo di comunicare a chi ha specifiche chiavi di lettura?
È certo la domanda che si è posto Enrico Tezza quando ha analizzato la ricerca di Roberto Barcellona sui portali vicentini del Quattrocento, presentata al pubblico in collaborazione con Francesca Bressan, Presidente del Club for Unesco di Vicenza.
Ne è nato un approfondimento importante, denominato “Indizi ermetici tra simboli e codici”, che proponiamo con convinzione all’attenzione del lettore.
Scrive Tezza nell’introduzione: “Si ipotizza che i portali rappresentino la relazione tra le vicende terrene, la mente, che ne interpreta i vizi e le virtù, e lo spirito visto come energia che trascende corpo e mente” (https://www.teosofica.org/all/INDIZI_ERMETICI_TRA_SIMBOLI_E_CODICI_Tezza.pdf).

Non è un peso, è mio fratello
Nel museo della sede internazionale della Società Teosofica ad Adyar (Chennai, India) c’è una bella scultura donata nel 1911 da Henny Diderichsen e titolata “Non è un peso, è mio fratello!”.
Questa rappresentazione, simbolo dell’altruismo e dell’amore solidale, ha quotidianamente molti attori nel mondo, ma raramente essi hanno l’onore della cronaca.
Va comunque rilevato che anche nel nostro Paese le edizioni online di alcuni quotidiani, come il Corriere della Sera, La Repubblica e La Stampa, stanno dando una crescente attenzione alle notizie positive, come è avvenuto recentemente nel caso della vicenda di due dodicenni cinesi della città di Meishan, Xu Bingyang e Zhang Ze.
Xu Bingyang, dal primo giorno di scuola ad oggi, accompagna in classe Zhang Ze, che è affetto da una grave forma di miastenia, caricandolo sulle spalle. Naturalmente lo aiuta anche per tutto il tempo delle lezioni e poi lo riaccompagna a casa, studiando e giocando insieme a lui.
Della vicenda ha parlato la stampa cinese e non solo.
L’altruismo e il servizio si misurano nella realtà quotidiana.
Una storia, quella di Xu Bingyang e Zhang Ze, di piccoli grandi uomini.

Gentilezza amorevole e Compassione
Lama Yeshe Losal Rinpoche, Abate di Samye Ling, Centro buddhista tibetano in Scozia,e Socio Onorario della Società Teosofica Italiana e Svizzera, ha tenuto a Vicenza il 5 maggio 2019 una partecipatissima giornata di insegnamenti e meditazione organizzata da Kagyu Samye Dzong di Vicenza, diretto da Renato Mazzonetto, in collaborazione con la Società Teosofica Italiana.
Lama Yeshe, che era accompagnato da Ani Lhamo, ha saputo creare un clima molto armonico nel segno di quello che è stato il tema dell’incontro: “Gentilezza amorevole e Compassione”.
Nel pomeriggio è è stato proiettato il film: “Akong - A Remarkable Life”, in ricordo di Akong Tulku Rinpoche, il fondatore di Rokpa International, assassinato nel 2013 mentre svolgeva una delle sue missioni umanitarie in Tibet. La figura di Akong Tulku Rimpoche (anch’esso Socio Onorario della S.T.I.) è stata di primaria importanza nella recente storia della Tradizione Kagyu.

Recensioni

Sublimi pennellate nell’arte allegra
Gaetano Messina, creativo artista della terra di Sicilia, ha dato alle stampe un libro biografico, ma forse sarebbe meglio dire agiografico, dal titolo: “Gaetano Messina Pioniere dell’Età dell’Acquario, sublimi pennellate nell’arte allegra, da sessant’anni in difesa della bellezza”. Il testo, che contiene moltissime immagini a colori, ripercorre la vita dell’artista, la sua ispirazione poetica, le sue opere e la variegata rete di relazioni, anche internazionali.
Scrive Rosalba Gallà nella sua testimonianza inserita nel libro: “Spesso considerato folle, il nostro artista può essere visto come un’avanguardia, un uomo dotato di una sensibilità per certi versi visionaria e di una spontanea forza comunicativa, consapevole delle tendenze più innovative dell’arte contemporanea, volta a superare i rigidi limiti fra i diversi linguaggi dell’arte”.
Chi fosse interessato può contattare Gaetano Messina all’indirizzo e-mail: elfo.gaetanomessina@libero.it

La conquista dell’Immortalità
È questo il titolo di un saggio di oltre 600 pagine dedicate da Francesco Rampini, profondo conoscitore della civiltà e della cultura egizie, all’appassionante tema della sopravvivenza dell’Anima.
Il testo è pubblicato da Gagliano Edizioni di Bari.
L’itinerario proposto dall’autore è vasto ed articolato e consente al lettore di approfondire innanzi tutto il significato della Religione all’interno di una società, come quella egizia, che vuole legarla al sapere, ma anche alla vita di tutti i giorni. Si passa poi al tema del Dio unico, delle sue funzioni e delle relative Teologie, senza trascurare il tema dei testi sacri e della magia.
Una riflessione specifica è anche dedicata ad Akh-en-Aton.
Notevole anche la parte che riguarda il tema dell’Egitto in occidente, con le sue influenze su Marsilio Ficino, Giordano Bruno e la Massoneria.
Di grande utilità l’Appendice finale con le schede relative alle prime nove divinità della Teologia di Eliopoli (Atum, Shu, Tefnut, Geb, Nut, Osiride, Iside, Seth, Nefty) e quelle relative a Ptah (Teologia Menfita) e Sekhmet.
Rampini sottolinea il ruolo di un clero sacerdotale votato a conoscere e trasmettere, per oltre 3000 anni, saperi riservati sì agli iniziati, ma anche in grado di essere condivisi, almeno in parte, da tutto il popolo.
Il tema dell’Anima e della sua sopravvivenza resta costantemente, nei secoli, di grande attualità. Proprio per questo ancor oggi risuona la forza di questo frammento tratto dal capitolo CXIV del “Libro dei Morti”: “Io sono l’oggi / Io sono lo ieri / Io sono il domani. / Attraverso le mie numerose Nascite / Io sussisto giovane e vigoroso”.

Dai gruppi

Fondazione nuovo Centro Studi
La famiglia teosofica calabrese si arricchisce di un nuovo Centro Studi, che è stato fondato il 28 aprile scorso a Vallefiorita (CZ), con il nome distintivo di “Tetraktys”. I Soci hanno eletto il Fratello Luigi Antonio Macrì quale Segretario del Centro.
A tutti i componenti auguriamo un proficuo e sereno lavoro nel segno della Fratellanza Universale senza distinzioni.

Sul sito web della S.T.I. le attività dei Gruppi e dei Centri
Le attività dei Gruppi e dei Centri della Società Teosofica Italiana sono presentate, giorno per giorno, su internet e sono consultabili collegandosi al sito della S.T.I. all’indirizzo: www.teosofica.org
Aprendo la sezione “Eventi e Convegni” è possibile registrarsi accedendo così all’elenco delle riunioni e delle conferenze organizzate nelle varie località.

Giugno 2019

Anno LXXV - N.6
cover giugno 2019

La Rivista Italiana di Teosofia esce con cadenza bimestrale. L'invio avviene tramite il servizio postale. In alternativa è possibile riceverla anche in formato PDF. Il costo dell'abbonamento annuo è fissato in euro 30,00 per l’Italia e per l’Estero in euro 50,00 (formato cartaceo) o 30,00 (invio in PDF). Il versamento può essere effettuato: tramite bollettino sul conto corrente postale numero 55010367, intestato a Società Teosofica Italiana APS - Tesoreria; tramite bonifico al conto Bancoposta: Società Teosofica Italiana APS - CODICE IBAN: IT93 D076 0111 8000 0005 5010 367; oppure con PayPal: https://www.eti-edizioni.it/collane-libri-e-dvd/770-rivista-italiana-di-teosofia.html

La poesia e la bellezza aprono la strada all’intuizione
A. Girardi 1

Teosofia: un lascito spirituale per l’umanità
T. Boyd 2

Il futuro lignaggio spirituale
T.T. Kim Dieu 8

Ricerca della verità e di scorci di bellezza nella vita spirituale
A. Oron 14

Maria Montessori: un’educazione cosmica per il bene dell’umanità
L.A. Macrì 18

“Conosci te stesso” alla luce della Teosofia (6° parte)
D. Audoin 23

Sotto le fronde del grande baniano
P. Conte 29

La gnosi di Dante
V. Cerceo 32

Aggiornamento sui progetti dell’Ordine Teosofico di Servizio
33

Pagine dalla letteratura teosofica
34

Testi per l’intuizione [XLV]
35

Segnalazioni
36

Recensioni
39

Dai Gruppi
39

La poesia e la bellezza aprono la strada all’intuizione

Anche nella nostra epoca, così caratterizzata dall’uso delle tecnologie che esaltano il potere dell’immagine e deprimono quello della parola scritta, la poesia conserva un fascino inviolato, non solo sul fronte degli appassionati di opere poetiche ma anche per quello che riguarda molti singoli individui, i quali avvertono l’esigenza di dare espressione a un intimo sentire in una forma che sia oltre la dimensione razionale e apra il cuore e la mente alle possibilità dell’intuizione.
La poesia finisce dunque per avere un grande valore che la collega alla realtà della bellezza, veicolo silente del Tutto. Ciò deriva dal fatto che nella poesia la parola è sostanzialmente priva di calcolo e dunque assume un valore pienamente libero e che riflette l’interno sentire.
La bellezza e lo strumento della poesia possono avere anche un grande valore spirituale. Si può arrivare a parlare di “Yoga della Bellezza”, come fanno i teosofi Laurence J. Bendit, nel saggio omonimo, e Bernardino del Boca nell’introduzione allo stesso. Bellezza e poesia non operano all’esterno ma all’interno, come un atto di fede spontaneo e puro. Non sono il corpo e la mente concreta a dominare la situazione ma la dimensione spirituale, che ci fa percepire ciò che finora non avevamo mai colto in modo cosciente: il passaggio dell’intangibile e misteriosa bellezza che sfiora tutte le cose, che alle parole dei poeti dà valori a noi prima sconosciuti, che fa captare agli artisti ma anche a noi comuni esseri umani quei valori che possono far espandere la nostra coscienza verso la consapevolezza.
Scoprire o riscoprire il poeta che è in noi significa aprirsi a una dimensione del linguaggio che ci fa percepire la preziosità del valore del cammino spirituale e la realtà ispirata della vita.
Scriveva Jarl Hemmer: “Tutte le poesie stanno scritte su questa / o quella pagina d’un libro grandioso. / Molte le conosciamo, venute alla luce. / Migliaia aspettano ancora sotto il velo del buio. / Domandi come si chiama il libro / e se il Signore del mondo lo tiene nel suo grembo? / Una volta alzata la copertina / la tua vita passa nel sillabare le grandi pagine. / Più d’uno ha, con anni di duro sacrificio, / aspettato di scrivere –estasiato- una riga”.
Poesia, bellezza e intuizione rappresentano un trinomio fortemente connesso, senza mai dimenticare che “C’è bellezza soltanto quando la mente e il cuore sono completamente in armonia con le cose; e la bellezza non può essere percepita da una mente limitata che sa vedere soltanto il disordine di questo mondo” (J. Krishnamurti).

Antonio Girardi

Segnalazioni

Numero di telefono della Segreteria Generale della S.T.I.
Informiamo i Lettori che il numero telefonico della Segreteria Generale è il seguente: 0444-962921. Il numero 0444 561244 è stato soppresso.

105° Congresso nazionale della S.T.I.
Nei prossimi numeri della Rivista saranno date ampie informazioni sul 105° Congresso Nazionale della S.T.I. che a Cavallino-Treporti (VE), dal 30 maggio al 2 giugno 2019, era incentrato, sul tema: “Coscienza e consapevolezza alla luce della Teosofia”.
Il Congresso Nazionale è anche momento di confronto e di scambio fra i partecipanti oltre che momento in cui hanno luogo le riunioni dell’Assemblea dei Soci, del Consiglio Generale e del Comitato Esecutivo.
Quest’anno poi il Congresso è legato anche al rinnovo degli Organi della S.T.I.

Cinque per mille alla S.T.I.
Informiamo tutti i nostri lettori che anche quest’anno la Società Teosofica Italiana, Ente Morale riconosciuto con DPR 821 del 1980, ha richiesto l’inserimento nella lista dei soggetti destinatari del 5 per mille.
Vi invitiamo pertanto a destinare il 5 per mille delle imposte versate all’Erario alla Società Teosofica Italiana.
L’opzione del 5 per mille a favore della S.T.I. non è inoltre alternativa a quella dell’8 per mille, già in vigore da anni e pertanto le opzioni possono essere esercitate entrambe.
La scelta va esercitata in occasione della presentazione della dichiarazione dei redditi (modello 730 o Modello Unico) apponendo la propria firma di adesione. Tassativo è anche indicare il codice fiscale della Società Teosofica Italiana, che di seguito viene riportato: 80022260329.
Da ultimo, ma certo non ultima cosa in ordine di importanza, sottolineiamo che le somme che saranno destinate alla Società Teosofica Italiana verranno utilizzate per il sostegno ad iniziative umanitarie, opportunamente illustrate sulla Rivista Italiana di Teosofia.
Grazie per la sensibilità!

L’uomo: Anima – Corpo – Infinito
Il Centro Culturale “Pietro Ubaldi”, presieduto dal professor Gaetano Mollo, organizza la diciottesima edizione del convegno I tre giorni della ricerca psichica e spirituale, sul tema “L’uomo: Anima – Corpo – Infinito”. L’evento si terrà ad Assisi (PG) dal 7 al 9 giugno 2019 presso il Centro Congressi “La Cittadella” - Via Ancajani, 3 06081 Assisi (PG). Per maggiori informazioni: http://www.pietroubaldi.com/

Le lezioni d’Oro
La Fondazione Bernardino Del Boca, presieduta da Enrico Sempi, ha organizzato un ciclo di conferenze sui fondamenti dell’insegnamento teosofico, per dare maggior vigore alla ricerca spirituale e per rispondere a dubbi e domande che la vita ci pone di fronte ogni giorno.
L’appuntamento del mese di giugno è previsto per il giorno 16, con Luigi Marsi, del Gruppo Teosofico di Milano, che terrà una relazione sul tema “I Kali Yuga”.
Tutte le conferenze hanno luogo presso il Villaggio Verde di Cavallirio (NO) alle ore 15:00 e sono a ingresso libero.
Per ulteriori informazioni: Enrico Sempi 335-261859 info@bernardinodelboca.it.

Il Manoscritto Voynich
Il Manoscritto Voynich è un codice che racchiude conoscenze erboristiche, mediche, astrologiche ed astronomiche. In gran parte ancora misterioso per l’impossibilità di interpretarne il linguaggio, verosimilmente crittografico, è datato oggi dagli studiosi come opera della prima metà del XV secolo.
Con molta probabilità appartenne, alla fine del XVI secolo, anche a Rodolfo II, imperatore del Sacro Romano Impero e re di Boemia.
Il suo nome è dovuto a Wilfrid Voynich, collezionista che lo portò all’attenzione generale nel 1911-1912. Il manoscritto è oggi custodito nella Biblioteca Beinecke dell’Università di Yale.
Composto da 116 fogli, il manoscritto si suddivide in alcune parti chiaramente identificabili: una sezione botanica o di erboristeria; una cosmologica contenente diagrammi astronomici, rappresentazioni di stelle e segni zodiacali; una che mostra donne nude immerse in complessi reticolati di vasche; una farmacologica e un blocco conclusivo di solo testo.
Bompiani ne ha pubblicato una magnifica edizione che riporta a colori il manoscritto in forma integrale, oltre che contenere approfondimenti e saggi.
Nella prefazione Stephen Skinner scrive: “Nonostante il manoscritto Voynich rimanga in gran parte un mistero, mi ritengo in grado di trarre le seguenti conclusioni. Si tratta probabilmente del vademecum di lavoro di un medico-erborista-astrologo vissuto in Italia settentrionale (data l’architettura del castello ghibellino). Se ho ragione sulle illustrazioni del mikveh, l’autore era quasi certamente di estrazione ebraica, e di conseguenza il luogo dove l’opera è stata scritta potrebbe essere una comunità ebraica in una citta dell’Italia settentrionale come Pisa. L’ipotesi ebraica è avvalorata anche dalla totale assenza di iconografia cristiana, fatto insolito per quel periodo di tempo”.
Al di là degli sforzi interpretativi, il Manoscritto Voynich conserva a tutt’oggi intatto il suo fascino.
Sfogliarne le pagine può diventare un proficuo esercizio intuitivo, che va ben oltre l’interpretazione razionale.

I mosaici di Aquileia di ispirazione gnostica
Si celebra quest’anno la ricorrenza dei 2200 anni dalla fondazione della città di Aquileia (181 a.C. - 2019 d.C.), non lontana da Grado e oggi in provincia di Udine.
In un luogo dove erano prima insediate delle comunità celtiche, i romani finirono per edificare via via un centro di grande importanza sia dal punto di vista militare sia per quanto riguarda gli aspetti commerciali e politici.
La ricchezza portò con sé importanti opere urbanistiche, civili, religiose e artistiche.
Con la decadenza di Roma alterne furono poi le vicende di Aquileia, la cui comunità è oggi ridotta a poco più di tremila abitanti.
Rifulge ancor oggi la celebre Basilica patriarcale, i cui resti più antichi sono del IV secolo e che venne edificata nella forma attuale poco dopo il Mille, con due serie di mosaici, di differente datazione e ispirazione. Una serie è di chiara derivazione gnostica (è quella a sinistra della Basilica, con una parte che è ai piedi del campanile) ed è stato, probabilmente, proprio il richiamo allo gnosticismo il motivo per cui venne in parte distrutta.
Il tema della storia e del significato di questi mosaici gnostici è stato affrontato in modo magistrale dallo studioso Renato Iacumin (1941 - 2012), che ha dedicato le sue migliori energie all’identificazione dell’aspetto gnostico dei mosaici e del significato filosofico-religioso di questa presenza.
Di Iacumin vanno ricordati non solo i suoi libri, ma anche lo straordinario intervento del settembre 2011 in occasione del Seminario di Studio su “Teosofia e Gnosi”. Dell’intervento si trova traccia in un articolo pubblicato dalla Rivista Italiana di Teosofia del maggio 2012 (https://www.teosofica.org/all/Iacumin_-_mosaici_Aquileia.pdf ) .
L’auspicio è che nelle variegate e numerose iniziative che quest’anno ravviveranno Aquileia, ci sia spazio per trattare anche il tema della presenza in questa città di frammenti importanti di una cultura filosofico-religiosa diversa da quella ufficiale. Tracce che si possono peraltro riconoscere qua e là anche in alcune delle opere esposte nel magnifico Museo Archeologico Nazionale.

Mito. Dei ed eroi
È stata inaugurata a Vicenza il 6 aprile scorso una mostra di straordinario interesse, dedicata al tema: “Mito. Dei ed eroi”. La mostra resterà aperta fino al 14 luglio.
La straordinarietà dell’evento deriva non soltanto dalla bellezza e dall’importanza di molte delle opere esposte, ma anche dal connubio fra la storia del luogo dove la mostra è allestita (Palazzo Leone Montanari) ed i temi trattati. Questo intreccio sostiene l’aspetto simbolico e talora filosofico che fa riferimento al mondo del mito, degli dei della classicità e degli eroi. Il tutto in un susseguirsi di significati e di varianti che rappresentano l’umano vivere e il profondo legame delle vicende esistenziali con il significato metaforico della parabola umana.
La mostra è curata da Fernando Mazzocca, Federica Giacobello e Agata Keran.
Percorrere in serendipità le sale di Palazzo Leone Montanari consente al visitatore di aprire uno spazio di consapevolezza fra bellezza e intuizione.

La prima foto di un buco nero
Grande spazio ha avuto nei media la presentazione della prima foto di un buco nero, realtà –quest’ultima- che suscita un vasto interesse, non soltanto nella comunità scientifica ma anche in tutte le persone orientate a meglio comprendere la vita umana e quella dell’universo.
Il valore della foto è legato principalmente al suo aspetto simbolico, che è quello di una realtà dimensionale che implode e poiché siamo stati abituati a considerare l’universo in espansione, l’implosione di alcune sue parti alimenta misteri e supposizioni. Qualche scienziato ha detto a chiare lettere che non sa cosa farsene di un’immagine, ma in un mondo dominato dalla comunicazione la rappresentazione finisce per essere molto importante, anche se deve restare chiaro che l’immagine non è la realtà, pur rappresentandola.
Va riconosciuto il valore del lavoro degli scienziati che hanno dato vita ad un progetto internazionale che ha visto la creazione di una rete di otto stazioni intorno al mondo, collegate fra loro, così da simulare un radiotelescopio virtuale grande come tutta la terra e quindi capace di una sensibilità finora sconosciuta.
Dal punto di vista teosofico, quando si parla di buchi neri non si può fare a meno di pensare alle tre proposizioni fondamentali della Dottrina Segreta di Helena Petrovna Blavatsky ed in particolare all’aspetto legato al fatto che il Cosmo è animato da un incessante susseguirsi di cicli di creazione e di distruzione, di espansione e di implosione. In un universo che respira, le “stelle” nascono e muoiono, così come gli esseri umani, e tutto fa parte di un insieme che si riflette nel concetto di unità della vita, la quale riconosce uno straordinario valore ad ogni aspetto visibile e invisibile della manifestazione, anche nella sua declinazione nello spazio-tempo. Come a dire che ogni forma di vita è rara e preziosa.

Indizi ermetici tra simboli e codici
Il visitatore o il passante che percorre gli spazi del centro di una città ricca di storia e di tradizione o che ne visita chiese, palazzi e monumenti, osserva una significativa presenza di portali, riccamente dotati di simboli e di figure di più o meno facile interpretazione.
Quest’ultima può limitarsi ad un approccio storico-artistico o invece allargarsi al significato più squisitamente ermetico. Con una domanda che fa da sfondo: c’è un linguaggio nascosto ma decifrabile nell’intreccio simbolico, un modo di comunicare a chi ha specifiche chiavi di lettura?
È certo la domanda che si è posto Enrico Tezza quando ha analizzato la ricerca di Roberto Barcellona sui portali vicentini del Quattrocento, presentata al pubblico in collaborazione con Francesca Bressan, Presidente del Club for Unesco di Vicenza.
Ne è nato un approfondimento importante, denominato “Indizi ermetici tra simboli e codici”, che proponiamo con convinzione all’attenzione del lettore.
Scrive Tezza nell’introduzione: “Si ipotizza che i portali rappresentino la relazione tra le vicende terrene, la mente, che ne interpreta i vizi e le virtù, e lo spirito visto come energia che trascende corpo e mente” (https://www.teosofica.org/all/INDIZI_ERMETICI_TRA_SIMBOLI_E_CODICI_Tezza.pdf).

Non è un peso, è mio fratello
Nel museo della sede internazionale della Società Teosofica ad Adyar (Chennai, India) c’è una bella scultura donata nel 1911 da Henny Diderichsen e titolata “Non è un peso, è mio fratello!”.
Questa rappresentazione, simbolo dell’altruismo e dell’amore solidale, ha quotidianamente molti attori nel mondo, ma raramente essi hanno l’onore della cronaca.
Va comunque rilevato che anche nel nostro Paese le edizioni online di alcuni quotidiani, come il Corriere della Sera, La Repubblica e La Stampa, stanno dando una crescente attenzione alle notizie positive, come è avvenuto recentemente nel caso della vicenda di due dodicenni cinesi della città di Meishan, Xu Bingyang e Zhang Ze.
Xu Bingyang, dal primo giorno di scuola ad oggi, accompagna in classe Zhang Ze, che è affetto da una grave forma di miastenia, caricandolo sulle spalle. Naturalmente lo aiuta anche per tutto il tempo delle lezioni e poi lo riaccompagna a casa, studiando e giocando insieme a lui.
Della vicenda ha parlato la stampa cinese e non solo.
L’altruismo e il servizio si misurano nella realtà quotidiana.
Una storia, quella di Xu Bingyang e Zhang Ze, di piccoli grandi uomini.

Gentilezza amorevole e Compassione
Lama Yeshe Losal Rinpoche, Abate di Samye Ling, Centro buddhista tibetano in Scozia,e Socio Onorario della Società Teosofica Italiana e Svizzera, ha tenuto a Vicenza il 5 maggio 2019 una partecipatissima giornata di insegnamenti e meditazione organizzata da Kagyu Samye Dzong di Vicenza, diretto da Renato Mazzonetto, in collaborazione con la Società Teosofica Italiana.
Lama Yeshe, che era accompagnato da Ani Lhamo, ha saputo creare un clima molto armonico nel segno di quello che è stato il tema dell’incontro: “Gentilezza amorevole e Compassione”.
Nel pomeriggio è è stato proiettato il film: “Akong - A Remarkable Life”, in ricordo di Akong Tulku Rinpoche, il fondatore di Rokpa International, assassinato nel 2013 mentre svolgeva una delle sue missioni umanitarie in Tibet. La figura di Akong Tulku Rimpoche (anch’esso Socio Onorario della S.T.I.) è stata di primaria importanza nella recente storia della Tradizione Kagyu.

Recensioni

Sublimi pennellate nell’arte allegra
Gaetano Messina, creativo artista della terra di Sicilia, ha dato alle stampe un libro biografico, ma forse sarebbe meglio dire agiografico, dal titolo: “Gaetano Messina Pioniere dell’Età dell’Acquario, sublimi pennellate nell’arte allegra, da sessant’anni in difesa della bellezza”. Il testo, che contiene moltissime immagini a colori, ripercorre la vita dell’artista, la sua ispirazione poetica, le sue opere e la variegata rete di relazioni, anche internazionali.
Scrive Rosalba Gallà nella sua testimonianza inserita nel libro: “Spesso considerato folle, il nostro artista può essere visto come un’avanguardia, un uomo dotato di una sensibilità per certi versi visionaria e di una spontanea forza comunicativa, consapevole delle tendenze più innovative dell’arte contemporanea, volta a superare i rigidi limiti fra i diversi linguaggi dell’arte”.
Chi fosse interessato può contattare Gaetano Messina all’indirizzo e-mail: elfo.gaetanomessina@libero.it

La conquista dell’Immortalità
È questo il titolo di un saggio di oltre 600 pagine dedicate da Francesco Rampini, profondo conoscitore della civiltà e della cultura egizie, all’appassionante tema della sopravvivenza dell’Anima.
Il testo è pubblicato da Gagliano Edizioni di Bari.
L’itinerario proposto dall’autore è vasto ed articolato e consente al lettore di approfondire innanzi tutto il significato della Religione all’interno di una società, come quella egizia, che vuole legarla al sapere, ma anche alla vita di tutti i giorni. Si passa poi al tema del Dio unico, delle sue funzioni e delle relative Teologie, senza trascurare il tema dei testi sacri e della magia.
Una riflessione specifica è anche dedicata ad Akh-en-Aton.
Notevole anche la parte che riguarda il tema dell’Egitto in occidente, con le sue influenze su Marsilio Ficino, Giordano Bruno e la Massoneria.
Di grande utilità l’Appendice finale con le schede relative alle prime nove divinità della Teologia di Eliopoli (Atum, Shu, Tefnut, Geb, Nut, Osiride, Iside, Seth, Nefty) e quelle relative a Ptah (Teologia Menfita) e Sekhmet.
Rampini sottolinea il ruolo di un clero sacerdotale votato a conoscere e trasmettere, per oltre 3000 anni, saperi riservati sì agli iniziati, ma anche in grado di essere condivisi, almeno in parte, da tutto il popolo.
Il tema dell’Anima e della sua sopravvivenza resta costantemente, nei secoli, di grande attualità. Proprio per questo ancor oggi risuona la forza di questo frammento tratto dal capitolo CXIV del “Libro dei Morti”: “Io sono l’oggi / Io sono lo ieri / Io sono il domani. / Attraverso le mie numerose Nascite / Io sussisto giovane e vigoroso”.

Dai gruppi

Fondazione nuovo Centro Studi
La famiglia teosofica calabrese si arricchisce di un nuovo Centro Studi, che è stato fondato il 28 aprile scorso a Vallefiorita (CZ), con il nome distintivo di “Tetraktys”. I Soci hanno eletto il Fratello Luigi Antonio Macrì quale Segretario del Centro.
A tutti i componenti auguriamo un proficuo e sereno lavoro nel segno della Fratellanza Universale senza distinzioni.

Sul sito web della S.T.I. le attività dei Gruppi e dei Centri
Le attività dei Gruppi e dei Centri della Società Teosofica Italiana sono presentate, giorno per giorno, su internet e sono consultabili collegandosi al sito della S.T.I. all’indirizzo: www.teosofica.org
Aprendo la sezione “Eventi e Convegni” è possibile registrarsi accedendo così all’elenco delle riunioni e delle conferenze organizzate nelle varie località.