Aprile 2018
Anno LXXIV - N.4
La Rivista Italiana di Teosofia esce con cadenza bimestrale. L'invio avviene tramite il servizio postale. In alternativa è possibile riceverla anche in formato PDF. Il costo dell'abbonamento annuo è fissato in euro 30,00 per l’Italia e per l’Estero in euro 50,00 (formato cartaceo) o 30,00 (invio in PDF). Il versamento può essere effettuato: tramite bollettino sul conto corrente postale numero 55010367, intestato a Società Teosofica Italiana APS - Tesoreria; tramite bonifico al conto Bancoposta: Società Teosofica Italiana APS - CODICE IBAN: IT93 D076 0111 8000 0005 5010 367; oppure con PayPal: https://www.eti-edizioni.it/collane-libri-e-dvd/770-rivista-italiana-di-teosofia.html
Area riservata
A. Girardi 1
Discorso al 38° Congresso Europeo
T. Boyd 2
I Maestri parlano di se stessi
P. Oliveira 7
H.P. Blavatsky, fenomeni e parapsicologia
B. Harding 12
Il ciclo dell’incarnazione
H. Sabetay 16
A Londra una conferenza internazionale su Annie Besant
M. Pecastaing Boissiere 23
Tracce di Vangeli Apocrifi nelle melodie popolari siciliane
M. Messana 27
Ecologia affettiva ed Ecopsicologia
P. Amail 29
Un pensiero
S. Calvi 31
Edoardo Bratina autore teatrale
V. Cerceo 32
Notizie dall’Ordine Teosofico di Servizio
34
Pagine della letteratura teosofica
35
Testi per l’intuizione (XXXII)
36
Segnalazioni 36
Recensioni 37
Dai Gruppi 37
Il momento presente, fra risonanze e realtà
L’Aula dell’Ignoranza, che è la condizione di partenza dell’essere umano. L’Aula della Cognizione, che racchiude il pericolo della falsa conoscenza, il cui presupposto è non un fluire dinamico quanto piuttosto la cristallizzazione del conosciuto. Infine, l’Aula della Saggezza, che è il risultato di una percezione globale della Vita e della Dimensione dell’Essere.
Una attenta lettura del testo blavatskiano, tratto dalle stesse fonti delle Stanze di Dzyan, ci aiuta a comprendere che i processi della coscienza non sono lineari, ma riflettono piuttosto, simultaneamente, i diversi elementi del conosciuto e dell’esperienza e li compongono variamente in una dinamica che è frutto anche della volontà, dell’onestà intellettuale, dell’osservazione e, soprattutto, della dimensione del Servizio inteso come superamento dell’identificazione dell’io personale.
Lungo il sentiero spirituale l’essere umano ha a disposizione due preziose ipotesi di lavoro. La prima è quella della presa di coscienza che l’Universo, eterno e infinito, ci porta non solo alla comprensione della Vita Una, ma anche alla considerazione del valore del momento presente e dell’esperienza, unica e irripetibile, che stiamo vivendo.
La seconda è quella legata alla consapevolezza che la realtà non è solo quella percepita dai sensi, ma è piuttosto frutto di una serie complessa di elementi e di dimensioni di mondi che interagiscono fra di loro.
Diventa pertanto inutile pensare in termini di sicurezza e di delimitazioni, illudendosi di poter definire delle aree di conforto esistenziali.
Anche in questo caso l’attenta osservazione e, soprattutto, l’intuizione ci fanno comprendere gli inganni della mente concreta, legata all’identificazione con la personalità.
Può affiorare così via via, nell’essere umano, la consapevolezza dell’inutilità degli sforzi tesi a manipolare, in chiave egoistica, la natura e gli altri. Oggi spesso si proietta nel mondo delle macchine l’illusione che la dimensione digitale possa costituire una sorta di nuova anima, molto potente e in grado di aiutare l’uomo a raggiungere la felicità, non accorgendosi però che, in realtà, le macchine, il mondo digitale e la falsa scienza, programmate comunque dagli uomini e spesso con intenti egoistici, finiscono per influenzare pesantemente e negativamente il fragile equilibrio della condizione umana.
Non si tratta di condannare tout court il mondo delle macchine e del digitale, quanto piuttosto di considerare la necessità che, non diversamente dall’essere umano, anche questo mondo consideri il portato delle Leggi Universali e ne rifletta la dimensione etica.
La vita è anche un insieme di risonanze fra le tante dimensioni del reale. Ogni elemento è prezioso e, per certi versi, unico. Ogni momento è unico e irripetibile.
Come affermava Nisargadatta Maharaj: “Né il ricordo di un evento né la sua anticipazione possono essere confusi con l’evento stesso. Nella sua immediatezza c’è qualcosa di unico, che l’evento precedente e il successivo non possono avere: una vivezza, una tremenda attualità che lo staglia come se fosse illuminato. C’è un mucchio di realtà sul presente, che il passato e il futuro non hanno”.
La forma che anima il presente è dunque risonanza dell’eterno e dell’infinito. Anche nel silenzio.
Antonio Girardi
Segnalazioni
Il 104° Congresso Nazionale della S.T.I. si svolgerà a Cattolica (RN) dal 31 maggio al 3 giugno 2018, presso l’Hotel Waldorf. Il tema che verrà trattato sarà: “Dalla Conoscenza al Servizio: le sfide della Società Teosofica”.
Quello del Congresso è l’appuntamento più rilevante a cui sono chiamati i Soci ed i Simpatizzanti della Società Teosofica Italiana. È l’occasione non solo di approfondire un importante tema di studio, ma anche di condividere i diritti ed i doveri della vita associativa di un Ente Morale qual è la S.T.I. (Assemblea dei Soci, riunione del Consiglio Generale, etc.).
In allegato a questo numero della Rivista è inserita la presentazione del Congresso, del suo programma generale comprendente l’Assemblea Generale degli Associati, prevista per venerdì 1° giugno alle ore 10.00 e la scheda di prenotazione, con le informazioni di dettaglio.
Dara Feroze Mirza
A dieci anni dalla scomparsa, ricordiamo e onoriamo Dara Feroze Mirza, che è stato presidente della Società Teosofica Pakistana per oltre 32 anni.
Teosofo di quarta generazione, figlio di una illustre famiglia di eruditi originari della Georgia, era un pilastro della S.T. e dell’Ordine Teosofico di Servizio in Pakistan.
Oratore brillante e appassionato geologo, aveva un carattere gentile e pieno di compassione e questo lo aveva portato a lavorare, fin da giovanissimo e incessantemente, sia per la diffusione del pensiero teosofico, con conferenze settimanali su spiritualità, etica e religioni comparate, sia per le azioni umanitarie nei confronti di uomini, animali e ambiente.
Pagò l’impegno a beneficio di tutti gli esseri con la sua stessa vita: il 14 settembre 2007, uscito di casa per andare al lavoro, non vi giunse mai. Il suo corpo fu trovato il giorno dopo, abbandonato in uno degli slum della zona di Mauripur, periferia di Karachi, colpito al cuore dai terroristi.
Per onorare la sua morte nel decimo anniversario, la sua famiglia ha sostenuto le spese per l’operazione cardiaca di una ragazzina in pericolo di vita.
La famiglia teosofica tutta ricorda con grande ammirazione e rispetto questa grande anima.
Forme pensiero
In un momento in cui anche gli storici dell’arte europei, dopo gli stimoli giunti da oltreoceano, si interrogano sul ruolo che il mondo spirituale in senso lato e la Società Teosofica nello specifico hanno esercitato sullo sviluppo dell’arte astratta, la Galleria Borgoarte di Borgomanero (Corso G. Mazzini, 51, Borgomanero) presenta: “Forme pensiero – astrattismo e spiritualità”, mostra(aperta dal 17 al 31 marzo) che espone gli acquarelli di Enrico Sempi, laureato in Visual Design presso la Scuola Politecnica di Design di Milano, che si è ispirato alle forme pensiero descritte da A. Besant e C.W. Leadbeater, agli inizi del’900.
Come afferma Marina Tappa, nella sua presentazione della mostra: “Con una sua pratica sperimentale, a cui sottende una fede assoluta nel segno non razionale, nel gesto creativo e nella potenza del colore, Sempi realizza opere che tutto hanno, fuorché il sapore di esercizi o giochi di stile. Da quel fondo nero, che assume l’energia di un’inconscia sapienza, emergono colori vibranti e pregni di significati altri e profondi: i verdi seppiati o acidi, i lilla rosati e gli azzurri cerulei paiono luci ed ombre che scolorano e fluttuano, segni di un alfabeto assoluto. ... Crediamo che, quando un’opera d’arte emoziona chi la guarda, oltre a chi la crea, essa abbia la capacità di attivare in quel momento una sorta di cura dell’anima. E questo è uno dei preziosi aspetti degli acquarelli esposti alla mostra”.
L’evento gode del patrocinio della Città di Borgomanero e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Novara.
Ci complimentiamo con Enrico Sempi, Presidente della Fondazione Bernardino del Boca e prezioso designer “creativo” delle attività editoriali della Società Teosofica Italiana, per la sua sensibilità artistica.
Adyar, casa della Società Teosofica
Presentiamo, sul canale YouTube della Società Teosofica, la versione italiana del video “Adyar, Home of the Theosophical Society”, documentario che illustra magistralmente la storia, la vita e il lavoro del Quartier Generale Internazionale della Società Teosofica.
Il video riporta anche interviste a eminenti personalità del panorama teosofico internazionale.
L’opera è stata tradotta da Loris Bagnara mentre Enrico Stagni, voce narrante, ne ha curato anche l’editing.
Link: https://www.youtube.com/watch?v=fQw1lEeEHSE
La forza del perdono
L’Iran, terra di antica civiltà e cultura, è dal 1979 una repubblica islamica in cui è evidente la contrapposizione fra le forze conservatrici, dittatoriali e sanguinarie e quella che probabilmente è la maggioranza dei cittadini, desiderosi di un cambiamento e di aperture liberali. Quest’ultima istanza traspare a volte anche nelle lotte di potere che si accendono attorno e dentro le istituzioni, come ben rappresenta la stampa internazionale.
L’Iran ha anche un triste primato, quello che lo pone al primo posto per le esecuzioni capitali, che avvengono spesso in forma pubblica. La vita dei condannati a volte può essere risparmiata se la persona o la famiglia danneggiate concedono il perdono all’autore del delitto. Da ciò la nascita di un movimento sotterraneo (che spesso vede protagoniste le donne) che proprio attraverso il perdono ha consentito di salvare la vita ad un certo numero di condannati. E’ un segnale incoraggiante e che testimonia l’esistenza di anche di un altro Iran, che si batte pure per l’abolizione della pena di morte.
Le cose sono solo relazioni
Nello scorso mese di dicembre Carlo Rovelli (scienziato autore di due testi noti anche al grande pubblico, La realtà non è come ci appare e Sette brevi lezioni di fisica) ha pubblicato un interessante articolo sul Corriere della Sera, intitolato "Lezioni di fisica buddhista: le cose sono solo relazioni".
Il contenuto fa riferimento diretto ad un’opera filosofica di Nagarjuna scritta 18 secoli fa e titolata Mulamadyamakakarika .
Scrive Rovelli: “Si può diffidare del tentativo di collegare l’antica sapienza orientale con le teorie scientifiche occidentali. Eppure il breve testo scritto 18 secoli fa da un priore dell’India meridionale ci convince a rivedere le nostre posizioni. Perché il pensiero di Nagarjuna, per quanto interpretato in modi diversi, sembra fornire gli strumenti filosofici per maneggiare il sistema concettuale dei quanti. In quelle pagine il mondo è concepito come una costellazione di oggetti intrinsecamente vacui, la cui realtà è determinata da qualcos’altro. E comprendere che non esistano può liberarci da attaccamento e sofferenza.”
Non sfugga allo studioso attento la stretta connessione dichiarata da H.P. Blavatsky (nella prefazione alla prima edizione inglese de La Voce del Silenzio) fra le fonti delle sue opere e quelle di Nagarjuna.
La Sartiglia di Oristano raccontata attraverso autorevoli testimonianze
L’ultimo numero di Sorticularia, il Bollettino dell’Archivio Storico Municipale di Oristano, è interamente dedicato alla Sartiglia, la ben nota corsa alla stella (e non solo), che si corre l’ultima domenica e martedì di carnevale ad Oristano. In questo luogo carnevale e Sartiglia sono praticamente sinonimi: si tratta di una delle più antiche manifestazioni equestri dell’area mediterranea e si collega direttamente ad una cultura antica e fortemente legata alla vita e alla terra.
Il supplemento del bollettino è un DVD intitolato “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, curato da Nicola Marongiu e Cinzia Carrus e prodotto dal Comune di Oristano e dalla Fondazione Sa Sartiglia.
Otto figure eccezionali raccontano la Sartiglia e la figura de Su Componidori, rivelando i vari modi di vivere ed esplorare la storica manifestazione.
Il lavoro di video-intervista, coordinato dalla direttrice dell’Archivio Storico Antonella Casula e realizzato da Nicola Marongiu e Cinzia Carrus, è fondato sul significato più profondo del termine, sulla reciprocità degli sguardi, sullo studio della sostanza stilistica della documentazione e sulla cura dei dettagli che emergono dagli elementi filmati e documentati. Lo scopo è quello di tramandare elementi di cultura popolare e tradizionale, nella consapevolezza che parlare, raccontare e narrare la Sartiglia, la «propria» Sartiglia, conferma la complessità metodologica ed euristica tipica delle fonti orali e l’interpretazione, mediata dal ricordo, che resta in divenire, nel pieno rispetto della, delle altrui Sartiglie.
Del resto, l’analisi e lo studio dei carnevali tradizionali della Sardegna, portati avanti da illustri ricerche antropologiche, conferma l’importanza dell’incrocio di fonti di diversa natura: scritte, demologico-letterarie, di archivi locali, orali e d’inchiesta. Queste ultime rappresentano una ricchezza straordinaria nel sopperire alle carenze della memoria collettiva e alla conoscenza del puzzle che rappresenta questo evento.
Complimenti a Nicola Marongiu e Cinzia Carrus per la loro sensibilità antropologica ed artistica, in grado di testimoniare, attraverso la ricerca e l’opera, il loro amore per una terra ed una natura straordinarie.
Recensioni
Il dottor José Foglia ha dato alle stampe l’edizione in italiano della sua opera Homo Lux, scritta originariamente in lingua spagnola.
Foglia, medico chirurgo di grande esperienza ma anche con lauree e competenze specifiche nel campo psico-neuro-endocrino-immunologico, da anni si interessa alla ricerca sul potenziale umano e allo sviluppo di un nuovo approccio alla medicina.
Il pensiero ha influenzato la cultura e questa, a sua volta, è diventata un fattore determinante nell’evoluzione della vita.
Ora, l’evoluzione ci sta dando degl’indizi dell’avvento di una nuova specie umana, che l’autore ha deciso di chiamare “Homo lux” e che costituisce una nuova tappa evolutiva del genere homo, nella quale l’essere umano svilupperà ancora di più il cervello, per equilibrare il funzionamento di tutte le sue capacità cognitive, e incrementare così la conoscenza su se stesso e sull’universo e porsi esclusivamente al servizio della creazione.
Homo Lux ci suggerisce di abbandonare la lotta per i nostri diritti ed assumerci i nostri obblighi: rispettare sempre la vita, essere responsabili delle nostre azioni, per creare una cultura nuova e per ristabilire con urgenza l’equilibrio perduto a causa dello sbilanciamento intellettualistico dell’essere umano.
Siamo all’alba di una nuova civiltà e dell’avvento della prossima specie del genere homo? Come vogliamo che sia?
Homo lux afferma che possiamo essere co-creatori di un’era senza precedenti.
La nostra responsabilità, secondo l’autore, è quella di iniziare ora.
Link: http://www.eti-edizioni.it/orizzonti/homo-lux,2,498
Dai Gruppi
Articoli del mese
La Rivista Italiana di Teosofia esce con cadenza bimestrale. L'invio avviene tramite il servizio postale. In alternativa è possibile riceverla anche in formato PDF. Il costo dell'abbonamento annuo è fissato in euro 30,00 per l’Italia e per l’Estero in euro 50,00 (formato cartaceo) o 30,00 (invio in PDF). Il versamento può essere effettuato: tramite bollettino sul conto corrente postale numero 55010367, intestato a Società Teosofica Italiana APS - Tesoreria; tramite bonifico al conto Bancoposta: Società Teosofica Italiana APS - CODICE IBAN: IT93 D076 0111 8000 0005 5010 367; oppure con PayPal: https://www.eti-edizioni.it/collane-libri-e-dvd/770-rivista-italiana-di-teosofia.html
A. Girardi 1
Discorso al 38° Congresso Europeo
T. Boyd 2
I Maestri parlano di se stessi
P. Oliveira 7
H.P. Blavatsky, fenomeni e parapsicologia
B. Harding 12
Il ciclo dell’incarnazione
H. Sabetay 16
A Londra una conferenza internazionale su Annie Besant
M. Pecastaing Boissiere 23
Tracce di Vangeli Apocrifi nelle melodie popolari siciliane
M. Messana 27
Ecologia affettiva ed Ecopsicologia
P. Amail 29
Un pensiero
S. Calvi 31
Edoardo Bratina autore teatrale
V. Cerceo 32
Notizie dall’Ordine Teosofico di Servizio
34
Pagine della letteratura teosofica
35
Testi per l’intuizione (XXXII)
36
Segnalazioni 36
Recensioni 37
Dai Gruppi 37
Il momento presente, fra risonanze e realtà
L’Aula dell’Ignoranza, che è la condizione di partenza dell’essere umano. L’Aula della Cognizione, che racchiude il pericolo della falsa conoscenza, il cui presupposto è non un fluire dinamico quanto piuttosto la cristallizzazione del conosciuto. Infine, l’Aula della Saggezza, che è il risultato di una percezione globale della Vita e della Dimensione dell’Essere.
Una attenta lettura del testo blavatskiano, tratto dalle stesse fonti delle Stanze di Dzyan, ci aiuta a comprendere che i processi della coscienza non sono lineari, ma riflettono piuttosto, simultaneamente, i diversi elementi del conosciuto e dell’esperienza e li compongono variamente in una dinamica che è frutto anche della volontà, dell’onestà intellettuale, dell’osservazione e, soprattutto, della dimensione del Servizio inteso come superamento dell’identificazione dell’io personale.
Lungo il sentiero spirituale l’essere umano ha a disposizione due preziose ipotesi di lavoro. La prima è quella della presa di coscienza che l’Universo, eterno e infinito, ci porta non solo alla comprensione della Vita Una, ma anche alla considerazione del valore del momento presente e dell’esperienza, unica e irripetibile, che stiamo vivendo.
La seconda è quella legata alla consapevolezza che la realtà non è solo quella percepita dai sensi, ma è piuttosto frutto di una serie complessa di elementi e di dimensioni di mondi che interagiscono fra di loro.
Diventa pertanto inutile pensare in termini di sicurezza e di delimitazioni, illudendosi di poter definire delle aree di conforto esistenziali.
Anche in questo caso l’attenta osservazione e, soprattutto, l’intuizione ci fanno comprendere gli inganni della mente concreta, legata all’identificazione con la personalità.
Può affiorare così via via, nell’essere umano, la consapevolezza dell’inutilità degli sforzi tesi a manipolare, in chiave egoistica, la natura e gli altri. Oggi spesso si proietta nel mondo delle macchine l’illusione che la dimensione digitale possa costituire una sorta di nuova anima, molto potente e in grado di aiutare l’uomo a raggiungere la felicità, non accorgendosi però che, in realtà, le macchine, il mondo digitale e la falsa scienza, programmate comunque dagli uomini e spesso con intenti egoistici, finiscono per influenzare pesantemente e negativamente il fragile equilibrio della condizione umana.
Non si tratta di condannare tout court il mondo delle macchine e del digitale, quanto piuttosto di considerare la necessità che, non diversamente dall’essere umano, anche questo mondo consideri il portato delle Leggi Universali e ne rifletta la dimensione etica.
La vita è anche un insieme di risonanze fra le tante dimensioni del reale. Ogni elemento è prezioso e, per certi versi, unico. Ogni momento è unico e irripetibile.
Come affermava Nisargadatta Maharaj: “Né il ricordo di un evento né la sua anticipazione possono essere confusi con l’evento stesso. Nella sua immediatezza c’è qualcosa di unico, che l’evento precedente e il successivo non possono avere: una vivezza, una tremenda attualità che lo staglia come se fosse illuminato. C’è un mucchio di realtà sul presente, che il passato e il futuro non hanno”.
La forma che anima il presente è dunque risonanza dell’eterno e dell’infinito. Anche nel silenzio.
Antonio Girardi
Segnalazioni
Il 104° Congresso Nazionale della S.T.I. si svolgerà a Cattolica (RN) dal 31 maggio al 3 giugno 2018, presso l’Hotel Waldorf. Il tema che verrà trattato sarà: “Dalla Conoscenza al Servizio: le sfide della Società Teosofica”.
Quello del Congresso è l’appuntamento più rilevante a cui sono chiamati i Soci ed i Simpatizzanti della Società Teosofica Italiana. È l’occasione non solo di approfondire un importante tema di studio, ma anche di condividere i diritti ed i doveri della vita associativa di un Ente Morale qual è la S.T.I. (Assemblea dei Soci, riunione del Consiglio Generale, etc.).
In allegato a questo numero della Rivista è inserita la presentazione del Congresso, del suo programma generale comprendente l’Assemblea Generale degli Associati, prevista per venerdì 1° giugno alle ore 10.00 e la scheda di prenotazione, con le informazioni di dettaglio.
Dara Feroze Mirza
A dieci anni dalla scomparsa, ricordiamo e onoriamo Dara Feroze Mirza, che è stato presidente della Società Teosofica Pakistana per oltre 32 anni.
Teosofo di quarta generazione, figlio di una illustre famiglia di eruditi originari della Georgia, era un pilastro della S.T. e dell’Ordine Teosofico di Servizio in Pakistan.
Oratore brillante e appassionato geologo, aveva un carattere gentile e pieno di compassione e questo lo aveva portato a lavorare, fin da giovanissimo e incessantemente, sia per la diffusione del pensiero teosofico, con conferenze settimanali su spiritualità, etica e religioni comparate, sia per le azioni umanitarie nei confronti di uomini, animali e ambiente.
Pagò l’impegno a beneficio di tutti gli esseri con la sua stessa vita: il 14 settembre 2007, uscito di casa per andare al lavoro, non vi giunse mai. Il suo corpo fu trovato il giorno dopo, abbandonato in uno degli slum della zona di Mauripur, periferia di Karachi, colpito al cuore dai terroristi.
Per onorare la sua morte nel decimo anniversario, la sua famiglia ha sostenuto le spese per l’operazione cardiaca di una ragazzina in pericolo di vita.
La famiglia teosofica tutta ricorda con grande ammirazione e rispetto questa grande anima.
Forme pensiero
In un momento in cui anche gli storici dell’arte europei, dopo gli stimoli giunti da oltreoceano, si interrogano sul ruolo che il mondo spirituale in senso lato e la Società Teosofica nello specifico hanno esercitato sullo sviluppo dell’arte astratta, la Galleria Borgoarte di Borgomanero (Corso G. Mazzini, 51, Borgomanero) presenta: “Forme pensiero – astrattismo e spiritualità”, mostra(aperta dal 17 al 31 marzo) che espone gli acquarelli di Enrico Sempi, laureato in Visual Design presso la Scuola Politecnica di Design di Milano, che si è ispirato alle forme pensiero descritte da A. Besant e C.W. Leadbeater, agli inizi del’900.
Come afferma Marina Tappa, nella sua presentazione della mostra: “Con una sua pratica sperimentale, a cui sottende una fede assoluta nel segno non razionale, nel gesto creativo e nella potenza del colore, Sempi realizza opere che tutto hanno, fuorché il sapore di esercizi o giochi di stile. Da quel fondo nero, che assume l’energia di un’inconscia sapienza, emergono colori vibranti e pregni di significati altri e profondi: i verdi seppiati o acidi, i lilla rosati e gli azzurri cerulei paiono luci ed ombre che scolorano e fluttuano, segni di un alfabeto assoluto. ... Crediamo che, quando un’opera d’arte emoziona chi la guarda, oltre a chi la crea, essa abbia la capacità di attivare in quel momento una sorta di cura dell’anima. E questo è uno dei preziosi aspetti degli acquarelli esposti alla mostra”.
L’evento gode del patrocinio della Città di Borgomanero e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Novara.
Ci complimentiamo con Enrico Sempi, Presidente della Fondazione Bernardino del Boca e prezioso designer “creativo” delle attività editoriali della Società Teosofica Italiana, per la sua sensibilità artistica.
Adyar, casa della Società Teosofica
Presentiamo, sul canale YouTube della Società Teosofica, la versione italiana del video “Adyar, Home of the Theosophical Society”, documentario che illustra magistralmente la storia, la vita e il lavoro del Quartier Generale Internazionale della Società Teosofica.
Il video riporta anche interviste a eminenti personalità del panorama teosofico internazionale.
L’opera è stata tradotta da Loris Bagnara mentre Enrico Stagni, voce narrante, ne ha curato anche l’editing.
Link: https://www.youtube.com/watch?v=fQw1lEeEHSE
La forza del perdono
L’Iran, terra di antica civiltà e cultura, è dal 1979 una repubblica islamica in cui è evidente la contrapposizione fra le forze conservatrici, dittatoriali e sanguinarie e quella che probabilmente è la maggioranza dei cittadini, desiderosi di un cambiamento e di aperture liberali. Quest’ultima istanza traspare a volte anche nelle lotte di potere che si accendono attorno e dentro le istituzioni, come ben rappresenta la stampa internazionale.
L’Iran ha anche un triste primato, quello che lo pone al primo posto per le esecuzioni capitali, che avvengono spesso in forma pubblica. La vita dei condannati a volte può essere risparmiata se la persona o la famiglia danneggiate concedono il perdono all’autore del delitto. Da ciò la nascita di un movimento sotterraneo (che spesso vede protagoniste le donne) che proprio attraverso il perdono ha consentito di salvare la vita ad un certo numero di condannati. E’ un segnale incoraggiante e che testimonia l’esistenza di anche di un altro Iran, che si batte pure per l’abolizione della pena di morte.
Le cose sono solo relazioni
Nello scorso mese di dicembre Carlo Rovelli (scienziato autore di due testi noti anche al grande pubblico, La realtà non è come ci appare e Sette brevi lezioni di fisica) ha pubblicato un interessante articolo sul Corriere della Sera, intitolato "Lezioni di fisica buddhista: le cose sono solo relazioni".
Il contenuto fa riferimento diretto ad un’opera filosofica di Nagarjuna scritta 18 secoli fa e titolata Mulamadyamakakarika .
Scrive Rovelli: “Si può diffidare del tentativo di collegare l’antica sapienza orientale con le teorie scientifiche occidentali. Eppure il breve testo scritto 18 secoli fa da un priore dell’India meridionale ci convince a rivedere le nostre posizioni. Perché il pensiero di Nagarjuna, per quanto interpretato in modi diversi, sembra fornire gli strumenti filosofici per maneggiare il sistema concettuale dei quanti. In quelle pagine il mondo è concepito come una costellazione di oggetti intrinsecamente vacui, la cui realtà è determinata da qualcos’altro. E comprendere che non esistano può liberarci da attaccamento e sofferenza.”
Non sfugga allo studioso attento la stretta connessione dichiarata da H.P. Blavatsky (nella prefazione alla prima edizione inglese de La Voce del Silenzio) fra le fonti delle sue opere e quelle di Nagarjuna.
La Sartiglia di Oristano raccontata attraverso autorevoli testimonianze
L’ultimo numero di Sorticularia, il Bollettino dell’Archivio Storico Municipale di Oristano, è interamente dedicato alla Sartiglia, la ben nota corsa alla stella (e non solo), che si corre l’ultima domenica e martedì di carnevale ad Oristano. In questo luogo carnevale e Sartiglia sono praticamente sinonimi: si tratta di una delle più antiche manifestazioni equestri dell’area mediterranea e si collega direttamente ad una cultura antica e fortemente legata alla vita e alla terra.
Il supplemento del bollettino è un DVD intitolato “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, curato da Nicola Marongiu e Cinzia Carrus e prodotto dal Comune di Oristano e dalla Fondazione Sa Sartiglia.
Otto figure eccezionali raccontano la Sartiglia e la figura de Su Componidori, rivelando i vari modi di vivere ed esplorare la storica manifestazione.
Il lavoro di video-intervista, coordinato dalla direttrice dell’Archivio Storico Antonella Casula e realizzato da Nicola Marongiu e Cinzia Carrus, è fondato sul significato più profondo del termine, sulla reciprocità degli sguardi, sullo studio della sostanza stilistica della documentazione e sulla cura dei dettagli che emergono dagli elementi filmati e documentati. Lo scopo è quello di tramandare elementi di cultura popolare e tradizionale, nella consapevolezza che parlare, raccontare e narrare la Sartiglia, la «propria» Sartiglia, conferma la complessità metodologica ed euristica tipica delle fonti orali e l’interpretazione, mediata dal ricordo, che resta in divenire, nel pieno rispetto della, delle altrui Sartiglie.
Del resto, l’analisi e lo studio dei carnevali tradizionali della Sardegna, portati avanti da illustri ricerche antropologiche, conferma l’importanza dell’incrocio di fonti di diversa natura: scritte, demologico-letterarie, di archivi locali, orali e d’inchiesta. Queste ultime rappresentano una ricchezza straordinaria nel sopperire alle carenze della memoria collettiva e alla conoscenza del puzzle che rappresenta questo evento.
Complimenti a Nicola Marongiu e Cinzia Carrus per la loro sensibilità antropologica ed artistica, in grado di testimoniare, attraverso la ricerca e l’opera, il loro amore per una terra ed una natura straordinarie.
Recensioni
Il dottor José Foglia ha dato alle stampe l’edizione in italiano della sua opera Homo Lux, scritta originariamente in lingua spagnola.
Foglia, medico chirurgo di grande esperienza ma anche con lauree e competenze specifiche nel campo psico-neuro-endocrino-immunologico, da anni si interessa alla ricerca sul potenziale umano e allo sviluppo di un nuovo approccio alla medicina.
Il pensiero ha influenzato la cultura e questa, a sua volta, è diventata un fattore determinante nell’evoluzione della vita.
Ora, l’evoluzione ci sta dando degl’indizi dell’avvento di una nuova specie umana, che l’autore ha deciso di chiamare “Homo lux” e che costituisce una nuova tappa evolutiva del genere homo, nella quale l’essere umano svilupperà ancora di più il cervello, per equilibrare il funzionamento di tutte le sue capacità cognitive, e incrementare così la conoscenza su se stesso e sull’universo e porsi esclusivamente al servizio della creazione.
Homo Lux ci suggerisce di abbandonare la lotta per i nostri diritti ed assumerci i nostri obblighi: rispettare sempre la vita, essere responsabili delle nostre azioni, per creare una cultura nuova e per ristabilire con urgenza l’equilibrio perduto a causa dello sbilanciamento intellettualistico dell’essere umano.
Siamo all’alba di una nuova civiltà e dell’avvento della prossima specie del genere homo? Come vogliamo che sia?
Homo lux afferma che possiamo essere co-creatori di un’era senza precedenti.
La nostra responsabilità, secondo l’autore, è quella di iniziare ora.
Link: http://www.eti-edizioni.it/orizzonti/homo-lux,2,498